Personajes
RICARDO
RENATO AMELIA ULRICA ÓSCAR SILVANO SAMUEL TOM |
Conde
de Warwick, Gobernador de Boston
Secretario de Ricardo Esposa de Renato Adivina Negra Paje de Ricardo Un Marinero Conspirador Conspirador |
Tenor
Barítono Soprano Contralto Soprano Bajo Bajo Bajo |
La acción tiene lugar en Boston (EE.UU), colonia inglesa, a finales del siglo XVII
ATTO PRIMO Quadro 1 (In fondo, l'ingresso nelle stanze del conte. È il mattino. Deputati, gentiluomini, popolani, ufficiali; sul dinanzi, Samuel, Tom e loro ardenti. Tutti aspettano che si desti Riccardo) UFFICIALI, GENTILUOMINI Posa in pace, a' bei sogni ristora, O Riccardo, il tuo nobile cor. A te scudo su questa dimora Sta d'un vergine mondo l'amor. SAMUEL, TOM, ARDERENTI E sta l'odio che prepara il fio, Ripensando ai caduti per te. Come speri, disceso l'oblio Sulle tombe infelici non è. (Entra Oscar dalla stanze del conte.) OSCAR S'avanza il conte. RICCARDO (salutando gli astanti) Amici miei... Soldati... (ai deputati nel ricevere delle suppliche) E voi del par diletti a me! Porgete: A me s'aspetta; io deggio Su' miei figli vegliar, perchè sia pago Ogni voto, se giusto. Bello il poter non è, che de' soggetti Le lagrime non terge, e ad incorrotta Gloria non mira. OSCAR (a Riccardo) Leggere vi piaccia Delle danze l'invito. RICCARDO Avresti alcuna Beltà dimenticato? OSCAR (porgendogli un foglio) Eccovi i nomi. RICCARDO (leggendo, tra sè ) Amelia... ah, dessa ancor! L'anima mia In lei rapita ogni grandezza oblia! La rivedrà nell'estasi Raggiante di pallore... E qui sonar d'amore La sua parola udrà. O dolce notte, scendere Tu puoi gemmata a festa: Ma la mia stella è questa Che il ciel non ha! SAMUEL, TOM, ADERENTI (sommessamente) L'ora non è, che tutto Qui d'operar ne toglie Dalle nemiche soglie Meglio l'uscir sarà. OSCAR, UFFICIALI, GENTILUOMINI Con generoso affetto Entro se stesso assorto, Il nostro bene oggetto De' suoi pensier farà. RICCARDO (fra sè) Ah! E qui sonar d'amore La sua parola udrà... (ad Oscar) Il cenno mio di là con essi attendi. (Tutti s'allontanano. Oscar esce per ultimo e incontra Renato al limitare) OSCAR (a Renato) Libero è il varco a voi. RENATO (fra sè) Deh, come triste appar! RICCARDO (fra sè) Amelia! RENATO (chinandosi) Conte... RICCARDO O ciel! lo sposo suo! RENATO (accostandosi) Turbato il mio Signor, mentre dovunque il nome suo Inclito suona? RICCARDO Per la gloria è molto, Nulla per col. Segreta, acerba cura M'opprime. RENATO E d'onde? RICCARDO Ah no... non più... RENATO Dirolla Io la cagion. RICCARDO (fra sè) Gran Dio! RENATO So tutto... RICCARDO E che? RENATO So tutto. Già questa soglia istessa Non t'è securo asilo. RICCARDO Prosegui. RENATO Un reo disegno Nell'ombre si matura, I giorni tuoi minaccia. RICCARDO (con gioia) Ah!... gli è di ciò che parli? Altro non sai? RENATO Se udir ti piace i nomi... RICCARDO Che importa? Io li disprezzo. RENATO Svelarli è mio dover. RICCARDO Taci: nel sangue Contaminarmi allor dovrei. Non fia, Nol vo'. Del popol mio L'amor mi guardi e mi protegga Iddio. RENATO Alla vita che t'arride Di speranze e gaudio piena, D'altre mille e mille vite Il destino s'incatena! Te perduto, ov'è la patria Col suo splendido avvenir? E sarà dovunque, sempre Chiuso il varco alle ferite, Perchè scudo del tuo petto È del popolo l'affetto? Dell'amor più desto è l'odio Le sue vittime a colpir. OSCAR (all'entrata) Il primo giudice. RICCARDO S'avanzi. GIUDICE (offrendogli dispacci a firmare) Conte! RICCARDO Che leggo!... il bando ad una donna! Or d'onde? Qual è il suo nome?... di che rea? GIUDICE S'appella Ulrica, dell'immondo Sangue de' negri. OSCAR Intorno a cui s'affollano Tutte le stirpi. Del futuro l'alta Divinatrice... GIUDICE Che nell'antro abbietto Chiama i peggiori, d'ogni reo consiglio Sospetta già. Dovuto è a lei l'esilio, Nè muta il voto mio. RICCARDO (ad Oscar) Che ne di' tu? OSCAR Difenderla vogl'io. Volta la terrea Fronte alle stelle, Come sfavilla La sua pupilla, Quando alle belle Il fin predice Mesto o felice Dei loro amor! È con Lucifero D'accordo ognor. RICCARDO Che vaga coppia . . . Che protettor! OSCAR Chi la profetica Sua gonna afferra, O passi 'l mare, Voli alla guerra, Le sue vicende Soavi, amare Da questa apprende Nel dubbio cor. È con Lucifero D'accordo ognor... GIUDICE Sia condannata! OSCAR (verso il conte) Assolverla degnate. GIUDICE ¡Condannata! RICCARDO Ebben, tutti chiamate: Or v'apro un mio pensier. (Renato ed Oscar invitano a rientrar gli usciti) RICCARDO Signori: oggi d'Ulrica Alla magioni v'invito, Ma sotto altro vestito; Io là sarò. RENATO Davver? RICCARDO Sì, vo' gustar la scena. RENATO L'idea non è prudente. OSCAR La trovo anzi eccellente, Feconda di piacer. RENATO Te ravvisar taluno Ivi potria. RICCARDO Qual tema! SAMUEL, TOM (sogghignando) Ve', ve', di tutto trema Codesto consiglier. RICCARDO (ad Oscar) E tu m'appronta un abito Da pescator. SAMUEL, TOM, ADERENTI (sottovoce) Chi sia Che alla vendetta l'adito Non s'apra alfin colà? RICCARDO Ogni cura si doni al diletto, E s'accorra nel magico tetto: Tra la folla de' creduli ognuno S'abbandoni e folleggi con me... RENATO E s'accorra, ma vegli 'l sospetto Sui perigli che fremono intorno, Ma protegga il magnanimo petto Di chi nulla paventa per sè. OSCAR L'indovina ne dice di belle, E sta ben che l'interroghi anch'io; Sentirò se m'arridon le stelle, Di che sorti benefica m'è. RICCARDO Ogni cura si doni al piacer... RENATO E s'accorra e si vegli. RICCARDO Dunque, signori, aspettovi, Incognito, alle tre Nell'antro dell'oracolo, Della gran maga al piè. OSCAR, UFFICIALI, GENTILUOMINI Teco sarem di subito, Incogniti, alle tre Nell'antro dell'oracolo, Della gran maga al piè. RENATO E s'accorra, ma vegli 'l sospetto... SAMUEL, TOM, ADERENTI Senza posa vegliamo all'intento, Nè si perda ove scocchi il momento. Forse l'astro che regge il suo fato Nell'abisso là spegnersi de'. RICCARDO Alle tre nell'antro dell'oracolo. Ogni cura si doni al diletto, E s'accorra al fatidico tetto: Per un di si folleggi, si scherzi, Mai la vita più cara non è. OSCAR, CORO Si, si RENATO Ma protegga il magnanimo petto Di chi nulla paventa per sè... OSCAR Sentirò se m'arridon le stelle, Qual presagio le dettan per me... SAMUEL, TOM, ADERENTI Forse l'astro che regge il suo fato Nell'abisso là spegnersi de'... UFFICIALI, GENTILUOMINI Sì! Alfin brilli d'un po' di follia Questa vita che il cielo ne diè.... RICCARDO La vita mai si cara non è... Alle tre, alle tre... Dunque, signori, aspettovi, ecc. TUTTI GLI ALTRI Alle tre, alle tre! Teco sarem di subito, ecc. |
ACTO PRIMERO Escena 1 (Una sala en la casa del Gobernador. Es de mañana. Diputados, burgueses, ciudadanos, oficiales, en primer término; Samuel, Tom y sus secuaces, todos a la espera de Ricardo) OFICIALES, CORO Descansa en paz, oh Ricardo, y que bellos sueños reconforten tu corazón. Como escudo tuyo sobre esta morada está el amor de una tierra virgen, etc. SAMUEL, TOM, SECUACES Y está el odio que prepara el castigo, por los que han caído por tu culpa. No nos hemos olvidado. Sobre sus infelices tumbas, no etc. (Entra Óscar) ÓSCAR Viene el Conde. RICARDO (saludando a los presentes) Amigos míos... Soldados... (a los diputados, recibiendo peticiones) ¡Vosotros, queridos míos! Dádmelas. A mí me corresponde : debo velar por mis hijos, para satisfacer todo deseo, si es justo. No es bueno el poder que no enjuga las lágrimas de los súbditos, y a una incorrupta gloria no aspira. ÓSCAR (a Ricardo) Haced el favor de leer las invitaciones al baile. RICARDO ¿Te habrás olvidado de alguna beldad? ÓSCAR (entregándole un papel) Aquí tenéis los nombres. RICARDO (leyendo, aparte) ¡Amelia... ah, ella otra vez! ¡Mi alma arrebatada por ella toda grandeza olvida! Volverá a verla, radiante de palidez... Y aquí oiré de nuevo el amoroso sonido de su palabra. Oh dulce noche, puedes descender enjoyada: ¡pero mi estrella, ah, es ésta que ni el cielo posee! SAMUEL, TOM, SECUACES (para sí) Aún no es la hora, ya que aquí todo nos impide actuar. Será mejor salir de este lugar enemigo, etc. ÓSCAR, OFICIALES, CORO Con generoso afecto en sí mismo absorto de nuestro bien el objeto de sus pensamientos hará, etc. RICARDO (para sí) ¡Ah! Y aquí el amoroso sonido, de sus palabras... (a Óscar) Espera mis órdenes allí con ellos. (Todos se alejan. Óscar, el último, encuentra a Renato en el umbral.) ÓSCAR (a Renato) El camino está libre para vos, RENATO (aparte) ¡Ay, qué triste parece! RICARDO (aparte) ¡Amelia! RENATO (inclinándose) Conde... RICARDO ¡Oh, cielos! ¡Su esposo! RENATO (acercándose) ¿Mi señor está turbado, mientras por todas partes su nombre ínclito suena? RICARDO Es mucho para la gloria, nada para el corazón. Una amarga inquietud me oprime. RENATO ¿Por qué? RICARDO Ah, no... ya no... RENATO Os diré yo la razón. RICARDO (aparte) ¡Gran Dios! RENATO Lo sé todo. RICARDO ¿Qué? RENATO Lo sé todo. Este mismo lugar ya no es un refugio seguro para ti. RICARDO Continúa. RENATO Un malvado designio madura en la sombra, y amenaza tus días. RICARDO (con alegría) ¡Ah!... ¿Te referías a eso? ¿No sabes nada más?... RENATO Si deseas conocer sus nombres... RICARDO ¿Qué importa? Les desprecio. RENATO Mi deber es revelarlos. RICARDO Calla: pues debería verter su sangre. No quiero que eso ocurra. Que me guarde el amor de mi pueblo y que Dios me proteja. RENATO ¡A la vida que te sonríe de esperanzas y gozo llena, se encadena el destino de otros miles y miles de vidas! Si mueres, ¿qué será de la patria con su espléndido porvenir? ¿Y estará en todas partes siempre cerrando el paso de las heridas, porque el escudo de tu pecho sea el afecto del pueblo? El odio es más despierto que el amor para atacar a sus víctimas, etc. ÓSCAR (en la entrada) El primer juez RICARDO Que pase. JUEZ (con despachos para firmar) ¡Conde! RICARDO ¡Qué leo! ¡El exilio para una mujer! ¿Por qué? ¿Cuál es su nombre? ¿De qué se le acusa? JUEZ Se llama Ulrica, de la inmunda sangre de los negros. ÓSCAR En torno a ella se agolpan todas las razas. Es la gran adivina del futuro... JUEZ A su abyecto antro llama a los peores, es sospechosa de todo vil consejo. Merece el exilio, no cambiaré mi veredicto. RICARDO (a Óscar) ¿Y tú que dices? ÓSCAR Yo quiero defenderla. Vuelta la terrosa frente a las estrellas ¡cómo centellea su pupila, cuando a las bellas el fin predice triste o feliz de sus amores! Está siempre de acuerdo con Lucifer, etc., sí, sí. RICARDO Bonita pareja... ¡Vaya protector! ÓSCAR Quien a su profética falda se aferra, ya cruce el mar, ya vuele a la guerra, su destino, dulce o amargo, conocerá en su turbado corazón. Está siempre de acuerdo con Lucifer... JUEZ ¡Que sea condenada! ÓSCAR (al Conde) ¡Dignaos absolverla! JUEZ ¡Condenada! RICARDO Bien: llamad a todos. Os diré lo que he pensado. (Renato y Óscar invitan a entrar a los que habían salido.) RICARDO Señores: hoy os invito a la morada de Ulrica, pero disfrazados allí yo estaré. RENATO ¿De verdad? RICARDO Sí, quiero disfrutar de la escena. RENATO La idea no es prudente. ÓSCAR Al contrario, la encuentro excelente, fecunda de placer. RENATO Alguien podría reconocerte allí. RICARDO ¡Qué miedo! SAMUEL, TOM (sonriendo malignamente) ¡Mira, mira! Cualquier cosa hace temblar a este consejero. RICARDO (a Óscar) Y tú prepárame unas ropas de pescador SAMUEL, TOM Y SUS SECUACES (en voz baja) ¿Quién sabe si la ocasión para la venganza no se nos presentará al fin allí? RICARDO Prestemos toda la atención al deleite, y acudamos al mágico techo: que entre la multitud de los crédulos cada uno se divierta conmigo... RENATO Acudamos, pero que vele la sospecha sobre los peligros que se agitan allí, que proteja el magnánimo pecho de quien nada teme para sí. ÓSCAR La adivina dice la buenaventura, la interrogaré también yo; oiré si me sonríen las estrellas, y me anuncian un destino feliz. RICARDO Prestemos toda la atención al placer... RENATO Acudamos... RICARDO Pues, señores, os espero, de incógnito, a las tres. En el antro del oráculo, a los pies de la gran maga. ÓSCAR, OFICIALES, NOBLES Contigo estaremos enseguida, de incógnito, a las tres. En el antro del oráculo, a los pies de la gran maga. RENATO Acudamos, pero que vele la sospecha... SAMUEL, TOM, SECUACES Sin pausa ocupémonos del intento, no perdamos, si surge, la ocasión . Quizás el astro que rige su destino deba extinguirse allí en el abismo. RICARDO A las tres. En el antro del oráculo. Prestemos toda la atención al deleite y acudamos al fatídico techo: por un día divirtámonos, bromeemos, nunca la vida más preciosa es. ÓSCAR Y CORO Sí, sí. RENATO Pero proteja el magnánimo pecho de quien nada teme para sí... ÓSCAR Oiré si me sonríen las estrellas, y me anuncian un destino feliz... SAMUEL, TOM, SECUACES Quizás el astro que rige su destino deba extinguirse allí en el abismo... OFICIALES, NOBLES Que al fin brille la diversión en esta vida que el cielo nos dio... RICARDO La vida nunca tan preciosa es.... ¡A las tres, a las tres!... Así pues señores os espero... TODOS ¡A las tres, a las tres! Contigo estaremos en seguida... |
Quadro 2 (A sinistra un camino, il fuoco è acceso, e la caldaia magica fuma sovra un treppiè; dallo stesso lato l'uscio d'un oscuro recesso. Sul davanti, una piccola porta segreta. Nel fondo, l'entrata della porta maggiore con ampia finestra da lato. In mezzo, una rozza tavola, e pendenti dal tetto e dalle pareti stromenti ed arredi analoghi che al luogo.Nel fondo uomini e donne del popolo. Ulrica presso la tavola; poco distanti, un fanciullo ed una giovinetta che le domandano la buona ventura.) POPOLANE Zitti... l'incanto non dessi turbare. Il demonio tra breve halle a parlare. ULRICA Re dell'abisso, affrettati, Precipita per l'etra, Senza librar la folgore Il tetto mio penetra. Omai tre volte l'upupa Dall'alto sospirò; La salamandra ignivora Tre volte sibilò... E delle tombe il gemito Tre volte a me parlò. (Riccardo entra vestito da pescatore, avanzandosi tra la folla, nè scorgendo alcuno dei suoi) RICCARDO (fra sè) Arrivo il primo! POPOLANE Villano, dà indietro. (Riccardo s'allontana ridendo) Oh, come tutto riluce di tetro! ULRICA (con esaltazione, declamando) È lui, è lui! ne' palpiti Come risento adesso La voluttà riardere Del suo tremendo amplesso! La face del futuro Nella sinistra egli ha. M'arrise al mio scongiuro, rifolgorar la fa: Nulla, più nulla ascondersi Al guardo mio potrà! (Batte al suolo esparisce) POPOLANE Evviva la maga! ULRICA (di sotterra) Silenzio, silenzio! SILVANO (rompendo la calca) Su, fatemi largo, saper vo' il mio fato. Del conte sono servo, son suo marinaro: La morte per esso più volte ho sfidato; Tre lustri son corsi del vivere amaro, Tre lustri che nulla s'è fatto per me. ULRICA (ricomparendo) E chiedi? SILVANO Qual sorte pel sangue versato mi attende. RICCARDO (fra sè) Favella da franco soldato ULRICA (a Silvano) La mano. SILVANO Prendete. ULRICA (osservando la mano) Rallegrati omai: In breve dell'oro e un grado t'avrai. (Riccardo trae un rotolo e vi scrive su) SILVANO Scherzate? ULRICA Va pago. RICCARDO (ponendolo in tasca a Cristiano che non s'avvede) Mentire non de' SILVANO A fausto presagio ben vuolsi mercè. (Frugando trova il rotolo su cui legge estatico:) "Riccardo al suo caro Silvano uffiziale." Per Bacco!... non sogno! dell'oro ed un grado! Evviva! Evviva! POPOLANE Evviva la nostra Sibilla immortale, Che spande su tutti ricchezze e piacer. POPOLANE (S'ode picchiare alla piccola porta) Si batte! (Ulrica va ad aprire ed entra un servo) RICCARDO (fra sè) Che veggo! sull'uscio segreto Un servo d'Amelia! SERVO (sommessamente ad Ulrica, ma inteso da Riccardo) Sentite: la mia Signora, che aspetta là fuori, vorria pregarvi in segreto d'arcano parer. RICCARDO Amelia! ULRICA S'inoltri, ch'io tutti allontano. RICCARDO Non me (Il servo parte) ULRICA Perchè possa rispondere a voi È d'uopo che innanzi m'abbocchi a Satana; Uscite, lasciate ch'io scruti nel ver. SILVANO, POPOLANE Usciamo, si lasci che scruti nel ver. (Mentre tutti s'allontanano, Riccardo s'asconde. Amelia entra agitatissima) ULRICA Che v'agita cosi? TUTTI Usciamo, si lasci che scruti nel ver. ULRICA Che v'agita così? AMELIA Segreta, acerba Cura che amor destò... RICCARDO (nascosto) Che ascolto! ULRICA E voi cercate? AMELIA Pace... Svellermi dal petto Chi sì fatale e desïato impera! Lui, che su tutti il ciel arbitro pose. RICCARDO (fra sè) Che ascolto? Anima mia! ULRICA L'oblio v'è dato. Arcane stille conosco d'una magic' erba, Che rinnovella il cor... Ma chi n'ha d'uopo Spiccarla debbe di sua man nel fitto delle notti. Funereo È il loco. AMELIA Ov'è? ULRICA L'osate voi? AMELIA (risoluta) Sì, qual esso sia. ULRICA Dunque ascoltate: Della città all'occaso, Là dove al tetro lato Batte la luna pallida Sul campo abbominato . . . Abbarbica gli stami, A quelle pietre infami, Ove la colpa scontasi Coll'ultimo sospir!... AMELIA Mio Dio! qual loco! ULRICA Attonita e già tremante siete? RICCARDO Povero cor! ULRICA V'esanima? AMELIA Agghiaccio... ULRICA E l'oserete? AMELIA Se tale è il dover mio Troverò possa anch'io. ULRICA Stanotte? AMELIA Sì. RICCARDO (fra sè) Non sola: Chè te degg'io seguir. AMELIA Consentimi, o Signore, Virtù ch'io lavi 'l core. E l'infiammato palpito Nel petto mio sopir. ULRICA Va, non tremar, l'incanto Inaridisce il pianto. Osa e berrai nel farmaco L'oblio de' tuoi martir... RICCARDO (fra sè) Ah! Ardo, e seguirla ho fisso Se fosse nell'abisso, Pur ch'io respiri, Amelia, L'aura de' tuoi sospir. VOCI (dal fondo) Figlia d'averno, schiudi la chiostra, (spinte alla porta) E tarda meno a noi ti mostra. ULRICA (ad Amelia) Presto, partite... Addio. AMELIA Stanotte... Addio. (Amelia fugge per la porta segreta) RICCARDO Non sola: chè te degg'io seguir! (Ulrica apre l'entrata maggiore: entrano Samuel, Tom e aderenti, Oscar, gentiluomini e ufficiali travestiti bizzarramente, ai quali s'unisce Riccardo) SAMUEL, TOM, CORO Su, profetessa, monta il treppiè, Canta il futuro, OSCAR Ma il re dov'è? RICCARDO (fattosi presso a lui) Taci, nascondile che qui son io. (poi volto rapidamente ad Ulrica) Or tu, Sibilla, che tutto sai, Della mia stella mi parlerai. SAMUEL, TOM, CORO Canta il futuro, canta il futuro! RICCARDO Di' tu se fedele Il flutto m'aspetta, Se molle di pianto La donna diletta Dicendomi addio Tradì l'amor mio. Con lacere vele E l'alma in tempesta, I solchi so franger Dell'onda funesta, L'averno ed il cielo Irati sfidar. Sollecita esplora, Divina gli eventi: Non possono i fulmin, La rabbia de' venti, La morte, l'amore Sviarmi dal mar. OSCAR, SAMUEL, TOM, CORO Non possono i fulmin, La rabbia de' venti, La morte, l'amore Sviarlo dal mar. RICCARDO Sull'agile prora Che m'agita in grembo, Se scosso mi sveglio Ai fischi del nembo, Ripeto fra' tuoni Le dolci canzoni, Le dolci canzoni Del tetto natio, Che i baci ricordan Dell'ultimo addio, E tutte raccendon Le forze tua profezia, Di ciò che può sorger Dal fato qual sia; Nell'anime nostre Non entra terror. OSCAR, SAMUEL, TOM, CORO, Nell'anime nostre Non entra terror. ULRICA Chi voi siate, l'audace parola Può nel pianto prorompere un giorno, Se chi sforza l'arcano soggiorno Va la colpa nel duolo a lavar. Se chi sfida il suo fato insolente Deve l'onta nel fato scontar. RICCARDO Orsù, amici. SAMUEL Ma il primo chi fia? OSCAR Io. RICCARDO (offrendo la palma ad Ulrica) L'onore a me cedi. OSCAR E lo sia. ULRICA (solennemente, esaminando la mano) È la destra d'un grande, vissuto Sotto gli astri di Marte. OSCAR Nel vero ella colse. RICCARDO Tacete. ULRICA (staccandosi da lui) Infelice... Va... mi lascia... Non chieder di più. RICCARDO Su, prosegui. ULRICA No... lasciami. RICCARDO Parla. ULRICA (evitando) Va... Te ne prego. RICCARDO Parla! ULRICA Te ne prego! OSCAR, SAMUEL, TOM, CORO (a Ulrica) Eh, finiscila omai. RICCARDO Te lo impongo. ULRICA Ebben, presto morrai. RICCARDO Se sul campo d'onor, ti so grado. ULRICA (con più forza) No... per man d'un amico. OSCAR Gran Dio! Quale orror! SAMUEL, TOM, CORO Quale orror! ULRICA Così scritto è lassù. OSCAR, SAMUEL, TOM ,CORO Quale orror! RICCARDO (guardandosi intorno) È scherzo od è follia Siffatta profezia: Ma come fa da ridere La lor credulità! ULRICA (passando innanzi a Samuel e Tom) Ah voi, signori, a queste Parole mie funeste Voi non osate ridere; Che dunque in cor vi sta? SAMUEL, TOM La sua parola è dardo, È fulmine lo sguardo, OSCAR, CORO Ah! Tal fia dunque il fato? Ch'ei cada assassinato? Al sol pensarci l'anima Abbrividendo va... RICCARDO È scherzo od è follia... ULRICA Ah, voi, signori, aqueste parole... SAMUEL, TOM La sua parola è dardo, È fulmine lo sguardo. Dal confidente demone Tutto costei risà... RICCARDO (con vivacità) Finisci il vaticino. Di', chi fia dunque l'uccisor? ULRICA Chi primo Tua man quest'oggi stringerà. RICCARDO Benissimo. (offrendo la destra ai circostanti che non osano toccare) Qual è di voi, che provi L'oracolo bugiardo? Nessuno! (Renato appare all'entrata) RICCARDO (accorrendo a lui e stringendogli la mano) Eccolo. TUTTI È desso! SAMUEL, TOM (ai loro aderenti) Respiro; il caso ne salvò. CORO (contro Ulrica) L'oracolo mentiva. RICCARDO Sì; perchè la man che stringo È del più fido amico mio! RENATO Riccardo! ULRICA (riconoscendo il conte) Il conte!... RICCARDO (a lei) Nè chi fossi il genio tuo Ti rivelò, nè che voleano al bando Oggi dannarti. ULRICA Me? RICCARDO (gettandole una borsa) T'acqueta e prendi. ULRICA Magnanimo tu sei, ma v'ha fra loro Il traditor; più d'uno Forse... SAMUEL, TOM Gran Dio! RICCARDO Non più. SILVANO, CORO (da lontano) Viva Riccardo! TUTTI Quai voci? CORO (da lontano) Viva! SILVANO (dal fondo, volto ai suoi) È lui, ratti movete, è lui: Il nostro amico e padre. (Marinai, uomini e donne del popolo s'affollano all'entrata) Tutti con me chinatevi al suo piede E l'inno suoni della nostra fè. SILVANO, CORO O figlio d'Inghilterra, Amor di questa terra! Reggi felice, arridano Gloria e salute a te. OSCAR Il più superbo alloro Che vince ogni tesoro Alla tua chioma intrecciano Riconoscenza a fè. RICCARDO E posso alcun sospetto Alimentar nel petto, Se mille cuori battono Per immolarsi a me? RENATO Ma la sventura è cosa Pur ne' trionfi ascosa, Là dove il fato ipocrita Veli una rea mercè. SAMUEL, TOM, ADERENTI (fra loro) Chiude al ferir la via Questa servil genia, Che sta lambendo l'idolo, E che non sa il perchè. ULRICA Non crede al proprio fato Ma pur morrà piagato. Sorrise al mio presagio Ma nella fossa ha il piè. OSCAR Ah! Invitato alloro Che vince ogmo tesoro... RICCARDO E posso alcun sospetto Alimentar nel petto... ULRICA Non crede al proprio fato Ma pur morrà piagato... RENATO Ma la sventura è cosa Pur ne' trionfi ascosa... SAMUEL, TOM, ADERENTI Chiude al ferir la via Questa servil genia... SILVANO, CORO O figlio d'Inghilterra, Amor di questa terra! |
Escena 2 (Choza de Ulrica. A la izquierda una chimenea; el fuego está encendido, y la caldera mágica humea sobre un trípode. En el mismo lado, la entrada de una habitación oscura. A la derecha una escalera que se pierde en la bóveda y al final de la misma una puerta secreta. Al fondo, la puerta de entrada y una gran ventana. Hombres y mujeres del pueblo. Ulrica junto a la mesa; un muchacho y una jovencita le piden la buenaventura) GENTE DEL PUEBLO Callad... no debe turbarse el encanto. El demonio no tardará en hablarle. ULRICA Rey del abismo, apresúrate, precipítate por el éter, sin lanzar el rayo penetra mi techo. Ya tres veces la abubilla desde lo alto suspiró, la salamandra ígnea tres veces silbó... y de las tumbas el gemido tres veces me habló etc. (Ricardo vestido de pescador, se adelanta entre la multitud sin ser reconocido) RICARDO (para sí) ¡Soy el primero en llegar! GENTE DEL PUEBLO Atrás, villano. (él se aleja riendo) ¡Oh, qué tétrico luce todo! ULRICA (con exaltación, declamando) ¡Es él, es él! ¡En mis latidos vuelvo ahora a sentir volver a encenderse la voluptuosidad de su tremendo abrazo! En su mano izquierda tiene la faz del futuro. Sonríe a mi conjuro, la hace otra vez fulgurar: ¡nada, ya nada podrá esconderse a mi mirada! (golpea el suelo y desaparece) TODOS ¡Viva la maga! ULRICA (bajo tierra) ¡Silencio, silencio! SILVANO (Silvano se abre paso entre el gentío) Vamos, dejadme paso, quiero conocer mi destino. Soy siervo del Conde, soy su marino: por él he desafiado la muerte; tres lustros de amarga vida he pasado, tres lustros en los que nada se ha hecho por mí. ULRICA (reapareciendo) ¿Qué buscas? SILVANO Qué suerte me espera por la sangre que he vertido. RICARDO (aparte) Habla con la franqueza de un soldado. ULRICA (a Silvano) La mano. SILVANO ¡Tómala.! ULRICA (observando la mano) Alégrate ya: pronto tendrás oro y un ascenso. (Ricardo escribe en un papel) SILVANO ¿Bromeáis? ULRICA Vete satisfecho. RICARDO (poniéndole en el bolsillo a Silvano, un papel y una moneda) Ella no debe mentir. SILVANO Un presagio tan fausto bien merece una recompensa. (hurgando en su bolsillo encuentra el rollo en el que lee ) «Ricardo a su querido Oficial Silvano». ¡Por Baco!... ¡No sueño! ¡Oro y un ascenso! ¡Viva! ¡Viva! CORO ¡Viva nuestra Sibila inmortal; que a todos nos da riquezas y placer! TODOS (llaman a la puertecilla) ¡Golpean! (Ulrica va abrir y entra un siervo) RICARDO (aparte) ¡Qué veo, en la puerta secreta, un criado de Amelia! CRIADO (en voz baja a Ulrica, pero oído por Ricardo) Escucha: mi señora, que espera allí fuera, quisiera que le dierais, en secreto, la opinión del arcano. RICARDO ¡Amelia! ULRICA Que pase, haré salir a todos. RICARDO ¡A mí no! (el criado sale) ULRICA Para que pueda responderos es preciso que primero consulte a Satanás; salid, dejad que yo escrute en la verdad. SILVANO, TODOS Salgamos, dejemos que escrute en la verdad. (Mientras todos se alejan, Ricardo se esconde. Amelia entra agitada) ULRICA ¡Salid, salid! TODOS Salgamos, salgamos. ULRICA ¿Qué es lo que os agita así? AMELIA Una secreta y amarga inquietud que el amor despertó... RICARDO (aparte) ¡Qué oigo! ULRICA ¿Y qué buscáis? AMELIA ¡Paz, arrancarme del pecho a quien tan fatal y deseado en él impera! A aquel que el cielo nos puso como gobernante. RICARDO (aparte, con viva emoción de alegría) ¿Qué oigo? ¡Alma mía! ULRICA El olvido os es posible. Conozco unas arcanas gotas de una hierba mágica, que renueva el corazón. Pero quien la necesite debe arrancarla con sus propias manos en lo más denso de la noche. Fúnebre es el lugar. AMELIA ¿Dónde es? ULRICA ¿Os atrevéis? AMELIA (resuelta) Sí, sea donde sea. ULRICA Entonces escuchad: Al oeste de la ciudad, allí en el tétrico lugar donde la luna pálida da sobre el campo abominado... ¡La hierba echa sus raíces entre aquellas piedras infames, donde se expían las culpas con el último suspiro!... AMELIA ¡Dios mío! ¡Qué sitio! ULRICA ¿Ya estáis atónita y temblorosa? RICARDO ¡Pobre corazón! ULRICA ¿Os acobardáis? AMELIA Estoy helada... ULRICA ¿Os atreveréis a hacerlo? AMELIA Si ese es mi deber también yo encontraré fuerzas. ULRICA ¿Esta noche? AMELIA Sí RICARDO (aparte) Pero no sola: pues yo te seguiré. AMELIA Concédeme, oh Señor, la virtud para purificar mi corazón. Sosiega el inflamado latido de mi pecho. ULRICA Ve, no tiembles, el encanto seca el llanto. Atrévete y beberás en el elixir el olvido de tus tormentos... RICARDO (aparte) Ardo, y a seguirla estoy decidido aunque fuera al fondo abismo, con tal que yo respire, Amelia, el aura de tus suspiros. VOCES (desde el fondo) Hija del Averno, abre la gruta, (empujan la puerta) y tarda menos en mostrarte a nosotros. ULRICA (a Amelia) ¡Pronto, partid!...¡Adiós! AMELIA Esta noche...¡Adiós! (huye por la puerta secreta) RICARDO ¡No irás sola: voy a ir contigo! (Ulrica abre la puerta principal. Entran Samuel, Tom y sus secuaces, Óscar, Nobles y ofíciales disfrazados caprichosamente, a los cuales se une Ricardo) SAMUEL, TOM, CORO Vamos, sibila, súbete al trípode, preságianos el futuro. ÓSCAR Pero, ¿dónde está el Conde? RICARDO (se coloca a su lado) Calla, que ella no sepa que estoy aquí. (volviéndose Ulrica) Ahora tú, Sibila, que todo lo sabes, háblame de mi estrella. SAMUEL, TOM, CORO ¡Presagia el futuro, presagia el futuro! RICARDO Dime tú si leales las olas me esperan, si en llanto bañada la mujer amada diciéndome adiós mi amor traicionó. Con las velas rasgadas y el alma tempestuosa, los surcos sé romper de las olas funestas, el Averno y el cielo airados desafiar. Solicita escruta y adivina los eventos: no pueden los rayos, ni la furia de los vientos, ni la muerte o el amor apartarlo del mar. ÓSCAR, SAMUEL, TOM, CORO No pueden los rayos, ni la furia de los vientos, ni la muerte o el amor apartarlo del mar. RICARDO Sobre la ágil proa que me agita en su regazo, si me despierto sacudido por el silbido de la tormenta, repito entre los truenos las dulces canciones de mi solar nativo, que recuerdan los besos del último adiós, y vuelven a encender mi corazón. Vamos, pues, que resuene tu profecía, pues lo que pueda surgir del destino, sea lo que sea; en nuestras almas no hay sitio para el terror. ÓSCAR, SAMUEL, TOM, CORO, En nuestras almas no hay sitio para el terror. ULRICA Quienquiera que seáis, vuestra audaz palabra en llanto puede transformarse. El que fuerza la morada del arcano sus culpas en el dolor deberá pagar, el que, insolente, desafía a su destino en su mismo sino expiará la afrenta RICARDO ¡Ánimo, amigos! SAMUEL Pero, ¿quién será el primero? ÓSCAR ¡Yo! RICARDO (tendiendo su mano a Ulrica) Cédeme el honor. ÓSCAR Así sea. ULRICA (solemnemente, examinando la mano) Es la diestra de un gran hombre, que ha vivido bajo el signo de Marte. ÓSCAR Ha acertado plenamente. RICARDO ¡Cállate! ULRICA (apartándose de él) Infeliz...¡Vete, déjame, no preguntes nada más! RICARDO ¡Vamos, continúa! ULRICA No, ¡déjame! RICARDO ¡Habla! ULRICA (evitándolo) ¡Vete! RICARDO ¡Habla! ULRICA ¡No insistas! ÓSCAR, SAMUEL, TOM, CORO (a ella) ¡Eh, acaba de una vez! RICARDO ¡Te lo ordeno! ULRICA ¡Pues bien: pronto morirás! RICARDO Si es en el campo del honor, te lo agradezco. ULRICA (con más fuerza) No... por manos de un amigo. ÓSCAR ¡Gran Dios! ¡Qué horror! SAMUEL, TOM, CORO ¡Qué horror! ULRICA ¡Así está escrito allí arriba! ÓSCAR, SAMUEL, TOM, CORO ¡Qué horror! RICARDO (mirando a su alrededor) Es broma o es locura semejante profecía: ¡pero qué risa me da su credulidad! ULRICA (acercándose a Samuel y Tom) ¡Ah, vosotros, señores, vosotros que no os atrevéis a reíros de mis funestas palabras! ¿Qué tenéis, pues, en el corazón? SAMUEL, TOM Su palabra es un dardo, su mirada es un rayo. ÓSCAR Y CORO ¡Ah! ¿Este es, pues, su destino? ¿Que él caiga asesinado? De sólo pensarlo el alma se me estremece... RICARDO Es broma o es locura... ULRICA ¡Ah, vosotros, señores, vosotros... SAMUEL, TOM Su palabra es un dardo, su mirada es un rayo. Por su diabólico confidente Ella conoce todo... RICARDO (con vivacidad) Acaba tu vaticinio. Dime, ¿quién será, pues, el asesino? ULRICA El primero que estreche hoy tu mano. RICARDO Muy bien. (ofreciendo su diestra a los que lo rodean, que no se atreven a tocarla) ¿Quién de vosotros quiere probar la falsedad del oráculo? ¡Nadie! (Renato entra) RICARDO (yendo hacia Renato le da su diestra al amigo) ¡Helo aquí! TODOS ¡Es él! SAMUEL Y TOM (a los suyos) Respiremos tranquilos, el azar nos ha salvado. CORO (contra Ulrica) El oráculo ha mentido. RICARDO ¡Sí, pues la mano que estreché es la de mi más fiel amigo! RENATO ¡Ricardo! ULRICA (reconociendo al Conde) ¡El Conde! RICARDO (a ella) Tu genio no te reveló quién era yo, ni que al exilio querían hoy condenarte. ULRICA ¿A mí? RICARDO (dándole una bolsa) Cálmate y toma esto. ULRICA Eres magnánimo, pero entre ellos hay un traidor, quizás más de uno... SAMUEL Y TOM ¡Gran Dios! RICARDO Basta ya. SILVANO, CORO (desde lejos) ¡Viva Ricardo! TODOS ¿Qué voces son esas? CORO (desde lejos) ¡Viva! SILVANO (desde el fondo, a los suyos) Es él, venid enseguida, es él: nuestro amigo y padre. (marinos, hombres y mujeres del pueblo se agolpan en la entrada) ¡Inclinaos a sus pies y que suene el himno de nuestra lealtad! SILVANO, CORO ¡Oh, hijo de Inglaterra amor de esta tierra! ¡Gobierna feliz, y que la gloria y la salud te sonrían! ÓSCAR El más soberbio laurel que supera cualquier tesoro en tu cabellera entrelazan Lealtad y Fe. RICARDO ¿Y puedo alguna sospecha alimentar en mi pecho, cuando mil corazones laten prestos a sacrificarse por mí? RENATO Pero la desventura es algo que hasta en los triunfos se esconde. Allí donde el destino hipócrita, encubre una malvada recompensa. SAMUEL, TOM, SECUACES, (aparte) Nos cierra el camino para herirle este servil gentío que danza en torno a su ídolo, sin siquiera saber por qué. ULRICA No cree en su destino pero morirá cubierto de heridas, se rió de mi augurio pero en la fosa tiene un pie. ÓSCAR ¡Ah! Envidiado laurel, que supera cualquier tesoro... RICARDO ¡Ah!¿Y puedo alguna sospecha alimentar en mi pecho?... ULRICA No cree en su destino y morirá cubierto de heridas... RENATO Pero la desventura es algo que hasta en los triunfos se esconde... SAMUEL, TOM, SECUACES Nos cierra el camino para herirle este servil gentío... SILVANO Y CORO ¡Oh, hijo de Inglaterra, amor de esta tierra! |
ATTO SECONDO (Campo solitario nei d'intorni di Boston appiè d'un colle scosceso. A sinistra, nel basso, biancheggiano due pilastri; la luna leggermente velata illumina alcuni punti della scena. Amelia appare dalle eminenze, s'inginocchia e prega, poi si alza ed a poco a poco discende dal colle.) AMELIA Ecco l'orrido campo ove s'accoppia Al delitto la morte! Ecco là le colonne... La pianta è là, verdeggia al piè. S'inoltri! Ah, mi si aggela il core! Sino il rumor de' passi miei, qui tutto M'empie di raccapriccio e di terrore! E se perir dovessi? Perire! Ebben! quando la sorte mia, Il mio dover tal è, s'adempia, e sia! (Fa per avviarsi) Ma dall'arido stelo divulsa Come avrò di mia mano quell'erba, E che dentro la mente convulsa Quell'eterea sembianza morrà, Che ti resta, perduto l'amor... Che ti resta, mio povero cor! Ah! chi piange, qual forza m'arretra? M'attraversa la squallida via? Su, coraggio... e tu fatti di pietra, Non tradirmi, dal pianto ristà; O finisci di battere e muor, T'annienta, mio povero cor! (S'ode un tocco d'ore) Mezzanotte! - Ah, che veggio? una testa Di sotterra si leva... e sospira! Ha negli occhi il baleno dell'ira E m'affissa e terribile sta! (Cade in ginocchio) Deh! mi reggi, m'aita, o Signor, Miserere d'un povero cor! RICCARDO (uscendo improvvisamente) Teco io sto. AMELIA Gran Dio! RICCARDO Ti calma! AMELIA Ah! RICCARDO Di che temi? AMELIA Ah, mi lasciate... Son la vittima che geme... Il mio nome almen salvate... O lo strazio ed il rossore La mia vita abbatterà. RICCARDO Io lasciarti? No, giammai; Nol poss'io; che' m'arde in petto Immortal di te l'affetto. AMELIA Conte, abbiatemi pietà. RICCARDO Così parli a chi t'adora? Pietà chiedi, e tremi ancora? Il tuo nome intemerato, L'onor tuo sempre sarà. AMELIA Ma, Riccardo, io son d'altrui... Dell'amico più fidato... RICCARDO Taci, Amelia... AMELIA Io son di lui, Che daria la vita a te. RICCARDO Ah crudele, e mel rammemori, Lo ripeti innanzi a me! Non sai tu che se l'anima mia Il rimorso dilacera e rode, Quel suo grido non cura, non ode, Sin che l'empie di fremiti amor?... Non sai tu che di te resteria, Se cessasse di battere il cor! Quante notti ho vegliato anelante! Come a lungo infelice lottai! Quante volte dal cielo implorai La pietà, che tu chiedi da me! Ma per questo ho potuto un instante, Infelice, non viver di te? AMELIA Ah! deh, soccorri tu, cielo, all'ambascia Di chi sta fra l'infamia e la morte: Tu pietoso rischiara le porte Di salvezza all'errante mio piè. (a Riccardo) E tu va, ch'io non t'oda, mi lascia: Son di lui, che il suo sangue ti diè. RICCARDO La mia vita... l'universo, per un detto... AMELIA Ciel pietoso! RICCARDO Di' che m'ami... AMELIA Va, Riccardo! RICCARDO Un sol detto... AMELIA Ebben, sì, t'amo... RICCARDO M'ami, Amelia! AMELIA Ma tu, nobile, Me difendi dal mio cor! RICCARDO (fuori di sè) M'ami, m'ami!... oh sia distrutto Il rimorso, l'amicizia Nel mio seno: estinto tutto, Tutto sia fuorchè l'amor! Oh, qual soave brivido L'acceso petto irrora! Ah, ch'io t'ascolti ancora Rispondermi così! Astro di queste tenebre A cui consacro il core: Irradiami d'amore E più non sorga il di! AMELIA Ahi! sul funereo letto Ov'io sognava spegnerlo, Gigante torna in petto L'amor che mi feri! Chè non m'è dato in seno A lui versar quest'anima? O nella morte almeno Addormentarmi qui? RICCARDO Amelia, tu m'ami? AMELIA Sì... t'amo. RICCARDO Irradiami d'amor! Tu m'ami, Amelia? Oh, qual soave brivido ecc. (La luna illumina sempre più) AMELIA Ahimè! S'appressa alcun! RICCARDO Chi giunge in questo Soggiorno della morte? (fatti pochi passi) Ah, non m'inganno... (Si vede Renato) Renato! AMELIA (abbassando il velo atterrita) Il mio consorte! RICCARDO (incontrando Renato) Tu qui? RENATO Per salvarti da lor, che celati Lassù, t'hanno in mira. RICCARDO Chi son? RENATO Congiurati. AMELIA O ciel! RENATO Trasvolai nel manto serrato, Così che m'han preso per un dell'agguato, E intesi taluno proromper: L'ho visto, è il Conte; un'ignota beltade è con esso. Poi altri qui volto: Fuggevole acquisto! S'ei rade la fossa, se il tenero amplesso Troncar di mia mano repente saprò. AMELIA (fra sè) Io muoio... RICCARDO (a lei) Fa core. RENATO (coprendolo col suo mantello) Ma questo il do. (poi additandogli un viottolo a destra) E bada, lo scampo t'è libero là. RICCARDO (Prende per mano Amelia) Salvarti degg'io... AMELIA (sottovoce a lui) Me misera! Va... RENATO (passando ad Amelia) Ma voi non vorrete segnarlo, o signora, Al ferro spietato! (Dilegua nel fondo e va a vedere se s'avanzano) AMELIA (a Riccardo) Deh, solo t'invola. RICCARDO Che qui t'abbandoni?... AMELIA T è libero ancora Il passo, deh, fuggi... RICCARDO E lasciarti qui sola Con esso? No, mai! piuttosto morrò. AMELIA O fuggi, o che il velo dal capo torrò. RICCARDO Che dici? AMELIA Risolvi. RICCARDO Desisti. AMELIA Lo vo'. (Riccardo esita, ma ella rinnova l'ordine colla mano) (fra sè) Salvarlo a quest'alma se dato sarà, Del fiero suo fato più tema non ha. (Al ricomparire di Renato, il Conte gli va incontro) RICCARDO (solennemente) Amico, gelosa t'affido una cura: L'amor che mi porti garante mi sta. RENATO Affidati, imponi. RICCARDO (indicando Amelia) Promettimi, giura Che tu l'addurrai, velata, in città, Nè un detto, nè un guardo su essa trarrai. RENATO Lo giuro. RICCARDO E che tocche le porte, n'andrai Da solo all'opposto. RENATO Lo giuro, e sarà. AMELIA (sommessamente a Riccardo) Odi tu come fremono cupi Per quest'aura gli accenti di morte? Di lassù, da quei negri dirupi Il segnal de' nemici partì. Ne' lor petti scintillano d'ira... E già piomban, t'accerchiano fitti... Al tuo capo già volser la mira... Per pietà, va, t'invola di qui. RENATO (staccandosi dal fondo ove stava esplorando) Fuggi, fuggi, per l'orrida via Sento l'orma dei passi spietati. Allo scambio dei detti esecrati Ogni destra la daga brandi, Va, ti salva, o che il varco all'uscita Qui fra poco serrarsi vedrai; Va, ti salva; del popolo è vita, Questa vita che getti così. AMELIA Di lassù, da quei negri dirupi... RICCARDO (fra sè) Traditor, congiurati son essi Che minacciano il vivere mio? Ah, l'amico ho tradito pur io . . . Son colui che nel cor lo ferì! Innocente, sfidati li avrei: Or d'amore colpevole... fuggo. La pietà del Signore su lei Posi l'ale, protegga i suoi di! AMELIA, RENATO Va, fuggi, ti salva, va, fuggi AMELIA Odi tu come fremono cupi... RENATO Fuggi, fuggi, per l'orrida via... (Riccardo esce) RENATO Seguitemi. AMELIA Mio Dio! RENATO Perchè tremate? Fida scorta vi son, l'amico accento Vi risollevi il cor! (Dalle alture compariscono Samuel e Tom con seguito) SAMUEL, TOM, CORO (dall'alto) Avventiamoci su lui, Ché scoccata è l'ultim'ora. AMELIA Eccoli! RENATO Presto. Appoggiatevi a me. AMELIA Morir mi sento. SAMUEL, TOM, CORO Il saluto dell'aurora Pel cadavere sarà. SAMUEL (a Tom) Scerni tu quel bianco velo Onde spicca la sua dea? TOM Sì precipiti dal cielo All'inferno. RENATO (forte) Chi vi là? SAMUEL Non è desso! TOM O furor mio! CORO Non è il conte? RENATO No, son io Che dinanzi a voi qui sta. TOM Il suo fido! SAMUEL Men di voi Fortunati fummo noi; Chè il sorriso d'una bella Stemmo indarno ad aspettar. TOM Io per altro il volto almeno Vo' a quest'Iside mirar. (Alcuni dei suoi rientrano con fiaccole accese) RENATO (colla mano sull'elsa) Non un passo: se l'osate Traggo il fero... SAMUEL Minacciate? TOM Non vi temo. (La luna è in tutto il suo splendore) AMELIA O ciel, aita! CORO (verso Renato) Giù l'acciaro! RENATO Traditori! TOM (Va per instrappare il velo ad Amelia) Vo' finirla... RENATO (snudando la spada) E la tua vita Quest'insulto pagherà. AMELIA No; fermatevi... (Nell'atto che tutti s'avventano contro Renato, Amelia fuori di sè, inframmettendosì, lascia cadere il velo) RENATO (colpito) Che!... Amelia! SAMUEL, TOM, CORO Lei!... Sua moglie! AMELIA O ciel! pietà! CORO Sua moglie! AMELIA O ciel! pietà! RENATO Amelia! SAMUEL Ve', se di notte qui colla sposa L'innamorato campion si posa E come al raggio lunar del miele Sulle rugiade corcar si sa! SAMUEL, TOM Ah! ah! ah! E che baccano sul caso strano E che commenti per la città! RENATO (fisso alla via onde fuggi Riccardo) Così mi paga se l'ho salvato! Ei m'ha la donna contaminato! Per lui non posso levar la fronte, Sbranato il cor per sempre m'ha! AMELIA A chi nel mondo crudel più mai, Misera Amelia, ti volgerai?... La tua spregiata lacrima, quale, Qual man pietosa rasciugherà? SAMUEL, TOM, CORO Ah! ah! ah! E che baccano sul caso strano E che commenti per la città! Ve', la tragedia mutò in commedia. RENATO (Si avvicina a Samuel e Tom e risolutamente dice loro) Converreste a casa mia Sul mattino di domani? SAMUEL Forse ammenda aver chiedete? RENATO No, ben altro in cor mi sta. SAMUEL Che vi punge? RENATO Lo saprete se verrete. SAMUEL, TOM E ci vedrai. (nell'uscire seguiti dai loro) Dunque andiam: per vie diverse L'un dall'altro s'allontani. SAMUEL, TOM, CORO Il mattino di domani Grandi cose apprenderà. Andiam, andiam. Ve', la tragedia mutò in commedia. Ah! ah! ah! ecc. RENATO (Rimasto solo con Amelia, le dice fremendo) Ho giurato che alle porte V'addurrei della città. AMELIA (fra sè) Come sonito di morte La sua voce al cor mi va! SAMUEL, TOM, CORO (in lontananza) Ah! ah! ah! RENATO Andiam! Andiam! AMELIA Oh no! pietà! SAMUEL, TOM, CORO (fuori scena) E che baccano sul caso strano ecc. |
ACTO SEGUNDO (Campo solitario en los alrededores de Boston, en el lugar donde se ajusticia a los condenados. Es de noche. A la izquierda se vislumbran dos columnas. Amelia aparece en lo alto de la colina, se arrodilla y reza, luego se alza y poco a poco desciende de la altura.) AMELIA ¡He aquí el horrendo campo donde se unen el delito y la muerte! He allí las columnas... La planta está allí, verdea a sus pies. Adelante. ¡Ah, se me hiela el corazón! ¡Hasta el rumor de mis pasos... todo me llena de espanto y terror! ¿Y si debiera perecer? ¡Morir! Pues bien, si esa es mi suerte, si ese es mi deber... ¡que así sea! (inicia su camino) Cuando con mi mano haya arrancado esa hierba de su árido tallo, y dentro de mi mente convulsa haya muerto esa etérea imagen, ¿qué te quedará, ya perdido el amor... qué te quedará, pobre corazón mío? ¡Oh! ¿Quién llora, qué fuerza me hace retroceder impidiéndome seguir el desolado camino? ¡Vamos, ánimo!... Sé fuerte, no me traiciones, cesa el llanto; o bien deja de latir y muere, ¡aniquílate, pobre corazón mío! (tocan las campanas) ¡Medianoche! Ah, ¿qué veo? ¡Una cabeza surge de debajo de la tierra... y suspira! ¡Tiene en sus ojos el relámpago de la ira y me mira, terrible! (cae de rodillas) ¡Ay de mí! ¡Dame fuerzas, ayúdame, oh Señor, ten piedad de mi pobre corazón! RICARDO (saliendo de repente) Estoy contigo. AMELIA ¡Gran Dios! RICARDO ¡Cálmate! AMELIA ¡Ah! RICARDO ¿Qué temes? AMELIA Ah, déjame... Soy una víctima que gime... Salvad al menos mi buen nombre... O el dolor y la vergüenza acabarán con mi vida. RICARDO ¿Dejarte yo? No, jamás; no puedo, pues en mi pecho arde un inmortal amor por ti. AMELIA Conde, tened piedad de mí. RICARDO ¿Qué dices? ¿A quien te adora pides piedad, y aún tiemblas ante él? Tu nombre inmaculado será siempre un motivo de honor. AMELIA Pero, Ricardo, yo soy de otro... De tu amigo más fiel... RICARDO Calla, Amelia... AMELIA Yo soy de él, que daría la vida por ti. RICARDO ¡Ah, cruel, y me lo recuerdas, lo repites ante mí! ¿No sabes que, aunque mi alma está desgarrada por el remordimiento, no atiende a su grito ni lo oye, pues la llenan los ardores del amor? ¿No sabes que seguiría siendo tuyo incluso si cesara de latir mi corazón? ¡Cuántas noches ha velado anhelante! ¡Cuán largamente he luchado, infeliz! ¡Cuántas veces imploré al cielo la piedad que tú me pides! Pero, a pesar de esto, ¿he podido, infeliz, por un instante, vivir sin ti? AMELIA ¡Ah! Socorre cielo, la angustia de quien está entre la infamia y la muerte Tú, piadoso, ilumina las puertas de la salvación a mis errantes pasos. (a Ricardo) Y tú vete, que no te oiga, déjame... soy de él, que su sangre te ha dado. RICARDO Mi vida... el universo, por una palabra... AMELIA ¡Cielo misericordioso! RICARDO Dime que me amas... AMELIA ¡Vete, Ricardo! RICARDO Una sola palabra... AMELIA Pues bien, sí, te amo... RICARDO ¡Me amas, Amelia! AMELIA ¡Pero tú, con nobleza, defiéndeme de mi corazón! RICARDO (fuera de sí) ¡Me amas, Amelia!... ¡Oh, que sean destruidos el remordimiento y la amistad en mi pecho: que todo se extinga, todo salvo el amor! ¡Oh, qué suave estremecimiento riega mi encendido pecho! ¡Ah, déjame oír otra vez que me respondes así! Astro de estas tinieblas a que consagro el corazón: ¡irrádiame con tu amor y que ya no surja el día! AMELIA ¡Ay, sobre el fúnebre lecho en que soñaba extinguirlo, vuelve agitado a mi pecho el amor que me hirió! ¿Por qué no me es concedido entregarle mi alma? ¿O al menos en la muerte adormecerme aquí? RICARDO ¡Amelia! ¿tú me amas? AMELIA Sí... te amo. RICARDO ¡Inúndame de amor! ¿Me amas Amelia? Ah, sobre el fúnebre lecho... (La luna se ilumina cada vez más.) AMELIA ¡Ay de mí! ¡Alguien se acerca! RICARDO ¿Quién llega a esta morada de la muerte?... (da algunos pasos) ¡Ah, ¡no me engaño! (se ve a Renato) ¡Renato! AMELIA (bajándose el velo aterrorizada) ¡Mi esposo! RICARDO (yendo a su encuentro) ¡Tú aquí! RENATO Para salvarte de los que, escondidos allí arriba, te acechan. RICARDO ¿Quiénes son? RENATO Conjurados. AMELIA ¡Oh, cielos! RENATO Pasé raudo, envuelto en mi capa... me han tomado por uno de ellos. Oí a uno decir: "Lo he visto: es el Conde; una desconocida beldad está con él". Luego, otro, mirando aquí: "¡Una efímera conquista! Él ya casi toca la fosa, mi mano sabrá de pronto truncar el tierno abrazo". AMELIA (aparte) Me muero... RICARDO (a ella) ¡Valor! RENATO (dando su capa a Ricardo) Toma mi capa. (enseñándole un sendero) Y ten cuidado; por allí tienes vía libre. RICARDO (toma a Amelia de la mano) Debo salvarte... AMELIA (en voz baja, a él) ¡Pobre de mí! Vete... RENATO (acercándose a Amelia) ¡Señora, no querrás entregarlo, al despiadado puñal! (va hacia el fondo para ver si se aproximan) AMELIA (a Ricardo) ¡Ah, escapa solo! RICARDO ¿Que te abandone aquí?... AMELIA Aún tienes el camino libre, ah, huye... RICARDO ¿Y dejarte aquí sola con él? ¡No, nunca! Antes moriré. AMELIA O huyes o me quitaré el velo de la cabeza. RICARDO ¿Qué dices? AMELIA ¡Decídete! RICARDO ¡Desiste! AMELIA ¡Lo exijo! (Ricardo vacila, pero ella repite la orden con la mano) (para sí) Si a mi alma le es dado salvarle a su feroz destino ya no deberá temer. (al reaparecer Renato, el Conde va a su encuentro) RICARDO (a Renato, solemnemente) Amigo, te confío un delicado cometido: el amor que me tienes es mi garantía. RENATO Confía en mí, ordena. RICARDO (señalando a Amelia) Prométeme, jura que la llevarás, velada, a la ciudad, sin dirigirle la palabra, ni mirarla. RENATO Lo juro. RICARDO Y que llegados a las puertas, te irás, solo, en la dirección opuesta. RENATO Lo juro, así será. AMELIA (en voz baja, a Ricardo) ¿Oyes cómo susurran sombríos por el aire los acentos de muerte? De allá arriba, de aquellos peñascos ha partido la señal de los enemigos. Sus pechos centellean de ira... Ya caen sobre ti, te rodean... Ya apuntan a tu cabeza... Por piedad, vete, escapa de aquí. RENATO (viniendo del fondo, donde estaba explorando) ¡Huye! ¡huye! por la horrible senda oigo sus despiadados pasos. Diciéndose execrables palabras cada diestra su daga empuñó. ¡Vete! o muy pronto verás cerrarse el único camino hacia la salida. ¡Sálvate! es la vida del pueblo la que expones así. AMELIA De allá arriba, de aquellos negros peñascos... RICARDO (para sí)) ¿Traidores, conjurados, son los que amenazan mi vida? También yo traicioné al amigo... ¡Soy aquel que en el corazón lo hirió! Si fuera inocente, los desafiaría: ahora, culpable de amor... huyo. ¡Que la piedad del Señor pose sus alas sobre ella y proteja sus días! AMELIA, RENATO Ah, ¡huye!... ¡sálvate!... ¡vete, huye! AMELIA ¿Oyes cómo susurran sombríos...? RENATO ¡Huye! ¡huye!, por la horrible senda... (Ricardo sale) RENATO ¡Seguidme! AMELIA ¡Dios mío! RENATO ¿Por qué tembláis? Soy vuestra fiel escolta, ¡que mi voz os reconforte el corazón! (En lo alto aparecen Samuel, Tom y sus secuaces.) CORO (desde arriba) Lancémonos sobre él, que ya ha sonado su última hora. AMELIA Ahí están. RENATO De prisa. Apoyaos en mí. AMELIA Me siento morir. CORO El saludo de la aurora será para su cadáver. SAMUEL (a Tom) ¿Distingues ese blanco velo en el que se destaca su diosa? TOM Que se precipite del cielo al infierno. RENATO (en voz alta) ¿Quién va? SAMUEL ¡No es él! TOM ¡Maldición! CORO ¿No es el Conde? RENATO No, soy yo quien está ante vosotros. TOM ¡Su amigo fiel! SAMUEL Nosotros fuimos menos afortunados que vos; ya que la sonrisa de una bella dama en vano hemos esperado. TOM Yo, sin embargo, al menos quiero ver el rostro de esa Isis. (Algunos de los suyos se acercan con antorchas encendidas.) RENATO (con la mano en la espada) ¡No deis ni un paso!: si os atrevéis desenvainaré mi acero... SAMUEL ¿Nos amenazáis? TOM No os temo. (La luna está en todo su esplendor.) AMELIA ¡Oh, cielo, ayúdame! CORO (hacia Renato) Baja la espada... RENATO ¡Traidores! TOM (hacia Amelia para quitarle el velo) Quiero acabar con esto... RENATO (sacando su espada) Y con tu vida pagarás este insulto. AMELIA ¡No; deteneos...! (cuando todos se lanzan contra Renato, Amelia, fuera de sí, se interpone y deja caer su velo.) RENATO (impresionado) ¿Qué? ¡Amelia! CORO ¡Ella! ¡Ella! ¡Su mujer! AMELIA ¡Oh, cielos! ¡Piedad! CORO ¡Su mujer! AMELIA ¡Oh, cielos! ¡Piedad! RENATO ¡Amelia! SAMUEL ¡Ved cómo de noche con su esposa el enamorado héroe pasea, y bajo los melosos rayos lunares sabe tenderse sobre el rocío! SAMUEL, TOM ¡Ja! ¡Ja! ¡Ja! ¡Ja! ¡Cuánto alboroto por el extraño caso, cuántos chismes habrá en la ciudad! RENATO (mirando por donde huye Ricardo) ¡Así me paga el haberlo salvado! ¡Ha deshonrado a mi mujer! ¡Por él no podré ir con la frente alta, me ha destrozado el corazón! AMELIA ¿Hacia quién en este mundo cruel, pobre Amelia, te dirigirás?... ¿Qué mano, qué piadosa mano, enjugará tus despreciadas lágrimas? SAMUEL, TOM, CORO ¡Ja! ¡Ja! ¡Ja! ¡Cuánto alboroto por el extraño caso cuántos chismes habrá en la ciudad! Mirad: la tragedia se transformó en comedia. RENATO (acercándose a Samuel y Tom resueltamente les dice:) ¿Vendríais a mi casa mañana por la mañana? SAMUEL ¿Acaso queréis pedir un desagravio? RENATO No, en algo muy distinto pienso. SAMUEL ¿Qué es lo que os preocupa? RENATO Si venís, lo sabréis. SAMUEL, TOM Allí nos verás, (mientras salen) Así pues, vayámonos, pero por caminos diferentes. SAMUEL, TOM, CORO La mañana por la mañana grandes cosas se conocerán. Vamos, vamos. Mirad, la tragedia... ¡Ja, ja,ja!... RENATO (que se ha quedado solo con Amelia, le dice encolerizado.) He jurado que os llevaría a las puertas de la ciudad. AMELIA (aparte) ¡Como el sonido de la muerte su voz me llega al corazón! SAMUEL, TOM, CORO (a lo lejos) ¡Ja! ¡Ja! ¡Ja!... RENATO ¡Vámonos! AMELIA ¡Oh, no! ¡piedad! SAMUEL, TOM, CORO (fuera de escena) Cuánta algazara... |
ATTO TERZO Quadro 1 (Una stanza da studio nell'abitazione di Renato. Sovra un caminetto di fianco due vasi di bronzo, rimpetto a cui la biblioteca. Nel fondo v'ha un magnifico ritratto del conte Riccardo in piedi, e, nel mezzo della scena, una tavola. Entrano Renato a Amelia) RENATO (deposta la spada e chiusa la porta) A tal colpa è nulla il pianto, Non la terge e non la scusa. Ogni prece è vana ormai; Sangue vuolsi, e tu morrai. AMELIA Ma se reo, se reo soltanto È l'indizio che m'accusa? RENATO Taci, adultera! AMELIA Gran Dio! RENATO Chiedi a lui misericordia. AMELIA E ti basta un sol sospetto? E vuoi dunque il sangue mio? E m'infami, e più non senti Né giustizia, né pietà? RENATO Sangue vuolsi, e tu morrai. AMELIA Un istante, è ver l'amai Ma il tuo nome non macchiai. Sallo Iddio, che nel mio petto Mai non arse indegno affetto. RENATO (ripigliando la spada) Hai finito? Tardi è omai... Sangue vuolsi, e tu morrai. AMELIA Ah! mi sveni!... ebbene sia... Ma una grazia... RENATO Non a me. La tua prece al ciel rivolgi. AMELIA (genuflessa) Solo un detto ancora a te. M'odi, l'ultimo sarà. Morrò, ma prima in grazia, Deh! mi consenti almeno L'unico figlio mio Avvincere al mio seno. E se alla moglie nieghi Quest'ultimo favor, Non rifiutarlo ai prieghi Del mio materno cor. Morrò, ma queste viscere Consolino i suoi baci, Or che l'estrema è giunta Dell'ore mie fugaci. Spenta per man del padre, La man ei stenderà Sugli occhi d'una madre Che mai più non vedrà! RENATO (additandole, senza guardarla, un uscio) Alzati; là tuo figlio A te concedo riveder. Nell'ombra E nel silenzio, là, Il tuo rossore e l'onta mia nascondi. (Amelia esce) Non è su lei, nel suo Fragile petto che colpir degg'io. Altro, ben altro sangue a terger dessi L'offesa!... (fissando il ritratto) Il sangue tuo! E lo trarrà il pugnale Dallo sleal tuo core, Delle lagrime mie vendicator! Eri tu che macchiavi quell'anima, La delizia dell'anima mia; Che m'affidi e d'un tratto esecrabile L'universo avveleni per me! Traditor! che compensi in tal guisa Dell'amico tuo primo la fé! O dolcezze perdute! O memorie D'un amplesso che l'essere india!... Quando Amelia sì bella, sì candida Sul mio seno brillava d'amor! È finita, non siede che l'odio E la morte nel vedovo cor! O dolcezze perdute, o speranze d'amor! (Samuel e Tom entrano salutando Renato freddamente) RENATO Siam soli. Udite. Ogni disegno vostro m'è noto. Voi di Riccardo la morte volete. TOM È un sogno. RENATO (mostrando alcune carte che ha sul tavolo) Ho qui le prove! SAMUEL (fremendo) Ed ora la trama al conte tu svelerai? RENATO No, voglio dividerla. SAMUEL, TOM Tu scherzi. RENATO E non co' detti: Ma qui col fatto struggerò i sospetti. Io son vostro, compagno m'avrete Senza posa a quest'opra di sangue. Arra il figlio vi sia. L'uccidete se vi manco! SAMUEL Ma tal mutamento È credibile appena. RENATO Qual fu la cagion non cercate. Son vostro per la vita dell'unico figlio! SAMUEL Ei non mente. TOM No, non mente. RENATO Esitate? SAMUEL, TOM Non più. RENATO, SAMUEL, TOM Dunque l'onta di tutti sol una, Uno il cor, la vendetta sarà, Che tremenda, repente, digiuna Su quel capo esecrato cadrà! RENATO D'una grazia vi supplico. SAMUEL E quale? RENATO Che sia dato d'ucciderlo a me. SAMUEL No, Renato: l'avito castello A me tolse, e tal dritto a me spetta. TOM Ed a me cui spegneva il fratello, Cui decenne agonia di vendetta Senza requie divora, qual parte Assegnaste? RENATO Chetatevi, solo Qui la sorte decidere de'. (Prende un vaso dal camino e lo colloca sulla tavola. Samuel scrive tre nomi e vi getta dentro i biglietti. Entra Amelia) E chi viene? (incontrandola) Tu?... AMELIA V'è Oscarre che porta Un invito del conte. RENATO (fremente) Di lui!... Che m'aspetti. (ad Amelia) E tu resta, lo dei: Poi che parmi che il cielo t'ha scorta. AMELIA (fra sè) Qual tristezza m'assale, qual pena! Qual terribile lampo balena! RENATO (additando sua moglie a Samuel e Tom) Nulla sa: non temete. Costei Esser debbe anzi l'auspice lieto. (ad Amelia traendola verso la tavola) V'ha tre nomi in quell'urna: un ne tragga L'innocente tua mano. AMELIA (tremante) E perchè? RENATO (fulminandola con lo sguardo) Obbedisci: non chieder di più. AMELIA Non è dubbio; il feroce decreto Mi vuol parte ad un'opra di sangue. (Con mano tremante estrae dal vaso un biglietto che suo marito passa a Samuel) RENATO Qual è dunque l'eletto? SAMUEL (con dolore) Renato. RENATO (con esaltazione) Il mio nome! O giustizia del fato; La vendetta mi deleghi tu! AMELIA Di Riccardo la morte si vuole! Non celar le crudeli parole! Su quel capo snudati dall'ira I lor ferri scintillano già! RENATO, SAMUEL, TOM Sconterà dell'America il pianto Lo sleal che ne fece suo vanto. Se trafisse, soccomba trafitto, Tal mercede pagata gli va! RENATO (alla porta) Il messaggio entri. (Entra Oscar) OSCAR (verso Amelia) Alle danze questa sera, se gradite, Con lo sposo, il mio signore Vi desidera... AMELIA (turbata) Nol posso. RENATO Anche il conte vi sarà? OSCAR Certo. SAMUEL, TOM (fra loro) O sorte! RENATO (al paggio, ma guardando i compagni) Tanto invito so che valga. OSCAR È un ballo in maschera Splendidissimo! RENATO (fra sè) Benissimo! (accennando Amelia) Ella meco interverrà. AMELIA Gran Dio! SAMUEL, TOM (fra loro) E noi pur, se da quell'abito Più spedito il colpo va. OSCAR Ah! di che fulgor, che musiche Esulteran le soglie, Ove di tante giovani Bellezze il fior s'accoglie, Di quante altrice palpita Questa gentil città! AMELIA (fra sè) Ed io medesma, io misera, Lo scritto inesorato Trassi dall'urna complice, Pel mio consorte irato: Su cui del cor più nobile Ferma la morte sta. RENATO (fra sè) Là fra le danze esanime La mente mia sel pinge... Ove del proprio sangue Il pavimento tinge. Spira, dator d'infamie, Senza trovar pietà. SAMUEL, TOM (fra loro) Una vendetta in domino È ciò che torna all'uopo. Fra l'urto delle maschere Non fallirà lo scopo; Sarà una danza funebre Con pallide beltà. OSCAR Di che fulgor, che musiche... RENATO Là, fra le danze... AMELIA (fra sè) Prevenirlo potessi, e non tradir lo sposo mio! OSCAR Regina della festa sarete. AMELIA (fra sè) Forse potrallo Ulrica... (frattanto Renato, Samuel e Tom rapidamente in disparte) SAMUEL, TOM E qual costume indosserem? RENATO Azzurra la veste, e da vermiglio Nastro le ciarpe al manco lato attorte. SAMUEL, TOM E qual accento a ravvisarci? RENATO (sottovoce) "Morte!" AMELIA Prevenirlo potessi! OSCAR Regina sarete! RENATO, SAMUEL, TOM Morte! |
ACTO TERCERO Escena 1 (En un estudio en casa de Renato. Sobre una chimenea hay dos jarrones de bronce y frente a ella , la biblioteca. Al fondo hay un magnífico retrato de cuerpo entero del Conde Ricardo y en el centro una mesa. Entran Renato y Amelia) RENATO (deja la espada y cierra la puerta) Ante tal culpa de nada sirve el llanto, ni la limpia ni la excusa. Toda súplica es ya vana; debe haber sangre: tú morirás. AMELIA ¡Pero si sólo es culpable, el indicio que me acusa! RENATO ¡Calla, adúltera! AMELIA ¡Gran Dios! RENATO Pídele a Él misericordia. AMELIA ¿Y te basta con la sola sospecha? ¿Y quieres, pues, mi sangre? ¿Y me insultas? ¿Ya no sientes ni justicia ni piedad? RENATO ¡Debe haber sangre, tú morirás! AMELIA Un instante, es verdad, lo amé, Pero tu nombre nunca manché. Sabe Dios que en mi pecho jamás ardió un indigno afecto, RENATO (tomando la espada) ¿Has terminado? Es tarde ya... ¡Debe haber sangre: tú morirás! AMELIA ¡Ah! ¡Mátame!... Así sea... Pero concédeme una gracia... RENATO No me la pidas a mí. Dirige tus súplicas al cielo. AMELIA (de rodillas) Déjame decirte sólo una palabra. Escúchame, será la última. Moriré, pero antes, ah, concédeme al menos la gracia de estrechar contra mi seno a mi único hijo. Y si a la esposa niegas este último favor, no lo deniegues a las súplicas de mi materno corazón. Moriré. Pero que este cuerpo mío consuelen sus besos, ahora que ha llegado el fin de mis horas fugaces. ¡Muerta por las manos de su padre! ¡Su mano él extenderá sobre los ojos de una madre a las que nunca más verá! RENATO (Señalando, sin mirarla, una puerta) ¡Levántate! Te concedo volver a ver a tu hijo. En la sombra y en el silencio, allí, tu vergüenza y mi ultraje esconde. (Amelia sale) No es sobre ella, en su frágil pecho donde yo debo golpear. ¡Otra, otra sangre muy distinta debe limpiar la ofensa!... (mirando al retrato) ¡Tu sangre! ¡Y la hará brotar de tu desleal corazón el puñal vengador de mis lágrimas! Has sido tú quien ensució ese alma, ¡confiaba en ella, y de pronto, el universo se ha envenenado para mí! ¡Traidor! ¡De este modo pagas la fidelidad de tu mejor amigo! ¡Oh, dulzuras perdidas! ¡Oh, recuerdos de un abrazo que divinizaba al ser!... ¡Cuando Amelia, tan bella, sobre mi pecho resplandecía de amor! ¡Todo ha terminado, no quedan más que odio y muerte en mi corazón! ¡Oh, dulzuras perdidas! ¡Oh, esperanzas de amor! (Samuel y Tom entran saludando fríamente a Renato) RENATO Estamos solos. ¡Escuchad! Conozco todos vuestros planes. Queréis matar a Ricardo. TOM Estáis soñando. RENATO (mostrándoles algunos papeles que tiene sobre la mesa) ¡Aquí tengo las pruebas! SAMUEL (encolerizado) Y ahora ¿revelaras la conjura al Conde? RENATO No, quiero tomar parte en ella. SAMUEL, TOM ¡Bromeas! RENATO Y no con palabras: sino con hechos destruiré vuestras sospechas. Soy de los vuestros, me tendréis como compañero en esta empresa de sangre. Tomad a mi hijo como rehén. Si os fallo, ¡matadlo! SAMUEL Pero este cambio es apenas creíble. RENATO No busquéis la causa, ¡Soy de los vuestros por la vida de mi único hijo! SAMUEL No miente. TOM No, no miente. RENATO ¿Dudáis? SAMUEL, TOM Ya no. RENATO, SAMUEL, TOM ¡Pues el ultraje de todos es sólo uno y uno el corazón, así sea la venganza, que, tremenda, repentina, ansiosa, sobre su execrada cabeza caerá! RENATO Una gracia os suplico. SAMUEL ¿Cuál? RENATO Tener el privilegio de matarlo. SAMUEL No, Renato: él me arrebató el castillo paterno. Ese derecho me corresponde. TOM A mi hermano asesinó, y diez años de vengadora agonía me han devorado sin descanso... ¿Qué papel me asignáis? RENATO Calmaos, sólo la suerte debe decidir aquí. (Toma un jarrón de la chimenea y lo coloca sobre la mesa. Samuel escribe tres nombres y echa los papeles ) ¿Quién viene?... (Entra Amelia). ¿Tú?... AMELIA Está aquí Óscar. Trae una invitación del Conde. RENATO (encolerizado) ¡De él!... ¡Que espere! (a Amelia) Y tú, quédate aquí: Pues parece que el cielo te ha elegido. AMELIA (aparte) ¡Qué tristeza me embarga, qué pena! ¡Qué terrible rayo me amenaza! RENATO (Señalando a su mujer) No sabe nada, no temáis. Más bien ella será el favorable augur. (A Amelia, llevándola hacia la mesa) En esa urna hay tres nombres: tu mano inocente debe sacar uno. AMELIA (temblando) ¿Por qué? RENATO (fulminándola con la mirada) Obedece, y no hagas preguntas. AMELIA No hay duda; con feroz mandato quiere que tome parte en una empresa de sangre. (saca un papel del jarrón y su marido se lo pasa a Samuel) RENATO ¿Quién es, pues, el elegido? SAMUEL (con pesar) Renato. RENATO (exaltado) ¡Mi nombre! ¡Oh, justicia del destino, en mí delegas tu venganza! AMELIA ¡Ah! ¡Quieren la muerte del Conde! ¡No lo ocultan sus crueles palabras! ¡Sobre su cabeza, locos de ira, ya centellean sus aceros! RENATO, SAMUEL, TOM Expiará el llanto de América el desleal que de él se jactó. Si asesinó, que caiga asesinado. ¡Debe pagar ese precio! RENATO (en la puerta) Que entre el mensajero. (Entra Óscar). ÓSCAR (hacia Amelia) Al baile de esta noche, si os place, con vuestro esposo, mi señor os invita ... a AMELIA (turbada) No puedo. RENATO ¿Estará también el Conde? ÓSCAR Ciertamente. SAMUEL, TOM (entre sí) ¡Oh, que suerte! RENATO (al paje, mirando a sus compañeros) Aprecio en lo que vale semejante invitación. ÓSCAR Es un baile de máscaras, ¡una espléndida fiesta! RENATO (aparte) ¡Muy bien! (señalando a Amelia) Ella vendrá conmigo. AMELIA ¡Gran Dios! SAMUEL, TOM (aparte) Y nosotros también, pues el disfraz facilitará el golpe. ÓSCAR ¡Ah, con qué fulgor, con qué música exultarán las salas, en las que se acogerá la belleza en flor de tantas jóvenes, como las que, altivas, hacen palpitar a esta gentil ciudad! AMELIA (aparte) Y yo misma, pobre de mí, saqué de la urna cómplice, la inexorable sentencia, para mi airado esposo: en ella está escrita la muerte del más noble corazón. RENATO (aparte) Allí, entre las danzas, exánime mi mente lo imagina... Donde con su propia sangre el suelo teñirá. El causante de la infamia morirá sin encontrar piedad. SAMUEL, TOM (entre sí) Una venganza encubierta es lo que se necesita. Entre la multitud de las máscaras el golpe no fallará; será una danza fúnebre con pálidas beldades. ÓSCAR Con qué fulgor, con qué música... RENATO Allí, entre las danzas... AMELIA (aparte) ¡Si pudiera prevenirlo, sin traicionar a mi esposo! ÓSCAR Seréis la reina de la fiesta. AMELIA (aparte) Quizás Ulrica podría hacerlo... (En tanto Renato, Samuel y Tom se apartan a un lado.) SAMUEL, TOM ¿Y qué traje nos pondremos? RENATO Una vestimenta azul, y de cinta roja la chalina atada del lado izquierdo. SAMUEL, TOM ¿Y cuál será la contraseña? RENATO (en voz baja) "¡Muerte!" AMELIA ¡Si pudiera prevenirle! ÓSCAR ¡Seréis la reina! RENATO, SAMUEL, TOM ¡Muerte! |
Quadro 2 (Tavola coll'occorrente per iscrivere; nel fondo un gran cortinaggio che scoprirà la festa da ballo) RICCARDO (solo) Forse la soglia attinse, E posa alfin. L'onore Ed il dover fra i nostri petti han rotto L'abisso. Ah, sì, Renato Rivedrà l'Inghilterra... e la sua sposa Lo seguirà Senza un addio, l'immenso Mar ne separi... e taccia il core. (Scrive e nel momento di apporre la firma lascia cader la penna) Esito ancor? ma, o ciel, non lo degg'io? (Sottoscrive e chiude il foglio in seno) Ah, l'ho segnato il sacrifizio mio! Ma se m'è forza perderti Per sempre, o luce mia, A te verrà il mio palpito Sotto qual ciel tu sia. Chiusa la tua memoria Nell'intimo del cor. Ed or qual reo presagio Lo spirito m'assale, Che il rivederti annunzia Quasi un desio fatale... Come se fosse l'ultima Ora del nostro amor? (musica di dentro) Ah! dessa è là... potrei vederla... ancora Riparlarle potrei... Ma no: ché tutto or mi strappa da lei. (Oscar entra con un foglio in mano) OSCAR Ignota donna questo foglio diemmi. È pel Conte, diss'ella; a lui lo reca E di celato. (Riccardo legge il foglio) RICCARDO (dopo letto) Che nel ballo alcuno Alla mia vita attenterà, sta detto. Ma se m'arresto, Ch'io pavento diran. Nol vo': nessuno Pur sospettarlo de'. (a Oscar) Tu va: t'appresta, E ratto per gioir meco alla festa. (Oscar esce; Riccardo rimasto solo vivamente prorompe) Sì, rivederti, Amelia, E nella tua beltà, Anco una volta l'anima D'amor mi brillerà. Quadro 3 (Già all'aprirsi delle cortine una moltitudine d'invitati empie la scena. Il maggior numero è in maschera, alcuni in domino, altri in costume di gala a viso scoperto. Chi va in traccia, chi evita, chi ossequia e chi persegue. Tutto spira magnificenza ed ilarità) CORO Fervono amori e danze Nelle felici stanze, Onde la vita è solo Un sogno lusinghier. Notte de' cari istanti, De' palpiti e de' canti, Perché non fermi 'l volo Sull'onda del piacer? (Samuel, Tom e i loro aderenti in domino azzurro col cinto vermiglio. Renato nello stesso costume s'avanza lentamente) SAMUEL (additando Renato a Tom) Altro de' nostri è questo. (e fattosi presso a Renato sottovoce) "Morte!" RENATO (amaramente) Sì, morte! Ma non verrà. SAMUEL, TOM Che parli? RENATO Qui l'aspettarlo è vano. SAMUEL Come? TOM Perché? RENATO Vi basti saperlo altrove. SAMUEL O sorte ingannatrice! TOM (fremente) Sempre ne sfuggirà di mano! RENATO Parlate basso; alcuno lo sguardo a noi fermò. SAMUEL E chi? RENATO Quello a sinistra dal breve domino. (Si disperdono, ma Renato viene inseguito da Oscar in maschera) OSCAR (a Renato) Più non ti lascio, o maschera; mal ti nascondi. RENATO (scansandolo) Eh via! OSCAR (inseguendolo sempre, con vivacità) Tu se' Renato. RENATO (spiccandogli la maschera) E Oscarre tu sei. OSCAR Qual villania! RENATO Ma bravo, e ti par dunque convenienza questa Che mentre il sire dorme, tu scivoli alla festa? OSCAR Il re è qui... RENATO (trasalendo) Che!... dove? OSCAR L'ho detto... RENATO Ebben!... qual è? OSCAR Non vel dirò!... RENATO Gran cosa! OSCAR (voltandogli le spalle) Cercatelo da voi. RENATO (con accento amichevole) Orsù! OSCAR È per fargli il tiro che regalaste a me? RENATO Via, calmati: almen dirmi del suo costume puoi? OSCAR (scherzando) Saper vorreste Di che si veste, Quando l'è cosa Ch'ei vuol nascosa. Oscar lo sa, Ma nol dirà, Tra là là là là Là là là là. Pieno d'amor Mi balza il cor, Ma pur discreto Serba il segreto. Nol rapirà Grado o beltà, Trà là là là Là là là là. (Gruppi di maschere e coppie danzanti attraversano il dinanzi della scena e separano Oscar da Renato) CORO Fervono amori e danze Nelle felici stanze, Onde la vita è solo Un sogno lusinghier. RENATO (raggiungendolo di nuovo) So che tu sai distinguere gli amici suoi. OSCAR V'alletta interrogarlo, e forse celiar con esso un po'? RENATO Appunto. OSCAR E compromettere di poi chi ve l'ha detto? RENATO M'offendi. È confidenza che quanto importi so. OSCAR Vi preme assai? RENATO Degg'io di gravi cose ad esso, Pria che la notte inoltri, qui favellar. Su te farò cader la colpa, se non mi fia concesso. OSCAR Dunque... RENATO Fai grazia a lui, se parli, e non a me. OSCAR (più dappresso e rapidamente) Veste una cappa nera, con roseo nastro al petto. (Fa per andarsene) RENATO Una parola ancora. OSCAR (dileguandosi tra la folla) Più che abbastanza ho detto. CORO Fervono amori e danze ecc. |
Escena 2 (Gabinete del Conde. Mesa con útiles de escritura; gran cortinaje, que más tarde descubrirá el baile) RICARDO (solo) Quizás ella logró ya la paz. El honor y el deber han abierto un abismo en nuestros corazones. Renato volverá a ver Inglaterra... y su esposa lo seguirá. Que el inmenso océano nos separe... y acalle nuestro corazón. (escribe, y en el momento de firmar deja caer la pluma) ¿Dudo aún? Pero...¿no debo hacerlo? (firma y se guarda el papel) ¡Ah, ya he firmado mi sacrificio! Pero si es forzoso que te pierda para siempre, oh luz mía, hasta a ti llegarán mis latidos bajo cualquier cielo que estés, encerrado tu recuerdo en lo más íntimo del corazón. Y ahora, ¿qué aciago presagio me asalta el espíritu, que el volver a verte anuncia, casi un deseo fatal... como si fuera la última hora de nuestro amor? (música desde dentro) ¡Ah! Ella está allí ... podría volver a verla... podría hablarle otra vez... Pero no: todo ahora me separa de ella. (Entra Óscar con una carta). ÓSCAR Una mujer desconocida me dio este papel. "Es para el Conde", dijo; "llévaselo a él y en secreto". (Ricardo lee el papel) RICARDO (una vez leído) Dice que en el baile alguien atentará contra mi vida. Pero si no voy dirán que tengo miedo. No quiero: nadie debe sospecharlo. (a Óscar) Tú ve, prepárate rápido, para disfrutar conmigo en la fiesta. (Óscar sale; Ricardo, solo, exclama vivamente) Sí, volver a verte, Amelia, y en tu belleza, una vez más en el alma me brillará el amor. Escena 3 (Una rica sala de baile. Alegres músicas preludian las danzas, y al abrirse las cortinas una multitud de invitados llena ya la escena. La mayor parte lleva máscaras. Los sirvientes son negros, y todo exhala magnificencia e hilaridad) INVITADOS Bullen amores y danzas en las felices estancias, donde la vida es sólo un sueño halagador. Noche de dulces instantes, de latidos y de cantos, ¿por qué no detienes tu vuelo sobre la ola del placer? (Samuel, Tom y sus secuaces en dominó azul con la faja roja. Renato, con el mismo traje, se adelanta lentamente) SAMUEL (mostrando Renato a Tom) Ese es otro de los nuestros. (acercándose a Renato, en voz baja) "Muerte" RENATO (amargamente) ¡Sí, muerte! Pero no vendrá. SAMUEL, TOM ¿Qué dices? RENATO Es vano esperarle aquí. SAMUEL ¿Cómo? TOM ¿Por qué? RENATO Os baste saber que está en otra parte. SAMUEL ¡Oh, suerte engañadora! TOM (encolerizado) ¡Siempre se nos escapa de las manos! RENATO Hablad en voz baja; alguien se ha fijado en nosotros. SAMUEL ¿Quién? RENATO Aquel de la izquierda, de dominó corto. (Se separan, pero Renato es seguido por Óscar, enmascarado.) ÓSCAR (A Renato) Ya no te dejaré, máscara; te escondes muy mal. RENATO (esquivándole) ¡Eh, vete! ÓSCAR (con vivacidad) Tú eres Renato. RENATO (arracándole la máscara a Óscar) Y tú Óscar. ÓSCAR ¡Qué grosería! RENATO ¡Muy bien! ¿Y a ti te parece correcto que mientras el Conde duerme, tú te escapas a la fiesta? ÓSCAR El Conde está aquí... RENATO (sorprendido) ¿Qué?... ¿Dónde? ÓSCAR Ya lo he dicho... RENATO ¡Bien!... ¿Quién es? ÓSCAR ¡No os lo diré!... RENATO ¡Vaya tontería! ÓSCAR (dándole la espalda) Buscadle vos mismo. RENATO (amistosamente) ¡Vamos! ÓSCAR ¿Es para hacerle la misma mala pasada que a mí? RENATO Vamos, cálmate: ¿podrías decirme de qué va disfrazado? ÓSCAR (bromeando) Saber quisierais de qué se viste, cuando esa es cosa que él quiere ocultar. Óscar lo sabe, pero no lo dirá, tra, la, la, la, la, la, la, la. Lleno de amor me brinca el corazón, pero, discreto, mantiene el secreto. No se lo arrebatará ni cargo ni beldad, tra, la, la, la, la, la, la, la. (Grupos de máscaras y parejas que danzan pasan por delante de la escena y separan a Óscar de Renato.) INVITADOS Bullen amores y danzas en las felices estancias, donde la vida es sólo un sueño halagador RENATO (alcanzándole de nuevo) Sé que tú sabes distinguir a sus amigos. ÓSCAR ¿Deseas interrogarle, y quizás bromear un poco con él? RENATO Justamente. ÓSCAR ¿Y luego comprometer a quien os lo ha dicho? RENATO Me ofendes. Sé muy bien cuanto vale una confidencia. ÓSCAR ¿Es muy urgente? RENATO Debo hablar con él, aquí, de graves cosas. Sobre ti haré caer la culpa, si no me lo facilitas. ÓSCAR Pues... RENATO Si hablas, le haces un favor a él, no a mí. ÓSCAR (más de cerca y rápidamente) Viste una capa negra, con una cinta rosa en el pecho. (empieza a alejarse) RENATO Todavía una palabra más. ÓSCAR (escabulléndose entre la multitud) Ya he dicho más que suficiente. INVITADOS Bullen amores y danzas, etc. |
(Danzatori e danzatrici s'intrecciano al proscenio; Renato scorge lontano taluno de'suoi e scompare di là. Poco dopo, al volger delle coppie nel fondo, Riccardo in domino nero con nastro rosa, s'affaccia pensieroso, e dietro a lui Amelia in domino bianco) AMELIA (sottovoce in modo da non essere riconosciuta) Ah! perchè qui! fuggite... RICCARDO Sei quella dello scritto? AMELIA La morte qui v'accerchia... RICCARDO Non penetra nel mio petto il terror. AMELIA Fuggite, fuggite, o che trafitto cadrete qui! RICCARDO Rivelami il nome tuo. AMELIA Gran Dio! Nol posso. RICCARDO E perchè piangi... mi supplichi atterrita? Onde cotanta senti pietà della mia vita? AMELIA (tra singulti che svelano la sua voce naturale) Tutto, per essa, tutto il sangue mio darei! RICCARDO Invan ti celi, Amelia: quell'angelo tu sei! AMELIA (con disperazione) T'amo, sì, t'amo, e in lagrime A' piedi tuoi m'atterro, Ove t'anela incognito Della vendetta il ferro. Cadavere domani Sarai sei qui rimani: Salvati, va, mi lascia, Fuggi dall'odio lor. RICCARDO Sin che tu m'ami, Amelia, Non curo il fato mio, Non ho che te nell'anima, E l'universo oblio. Né so temer la morte, Perché di lei più forte È l'aura che m'inebria Del tuo divino amor. AMELIA Dunque vedermi vuoi D'affanno morta e di vergogna? RICCARDO Salva ti vo'. Domani con Renato andrai... AMELIA Dove? RICCARDO Al natio tuo cielo. AMELIA In Inghilterra! RICCARDO Mi schianto il cor... ma partirai... ma, addio. AMELIA Riccardo! RICCARDO Ti lascio, Amelia. AMELIA Riccardo! RICCARDO (Si, stacca, ma dopo pochi passi tornando a lei con tutta l'anima) Anco una volta addio. AMELIA Ahimè! RICCARDO L'ultima volta, addio! AMELIA, RICCARDO Addio! RENATO (Lanciatosi inosservato tra loro, trafigge Riccardo) E tu ricevi il mio! RICCARDO Ahimè! AMELIA (d'un grido) Soccorso! OSCAR (accorrendo a lui) O ciel! Ei trucidato! (Entrano da tutte le parti dame, ufficiali e guardie) ALCUNI Da chi? ALTRI Dov'è l'infame? OSCAR (accennando Renato) Eccol!... (Tutti lo circondano e gli strappano la maschera. AMELIA, OSCAR, CORO Renato! CORO Ah! Morte, infamia, Sul traditor! L'acciaro lo laceri Vendicator! RICCARDO No, no... lasciatelo. (a Renato) Tu... m'odi ancor. Ella è pura, in braccio a morte Te lo giuro, Iddio m'ascolta; Io che amai la tua consorte Rispettato ho il suo candor. (gli dà il foglio) A novello incarco asceso Tu con lei partir dovevi . . . Io l'amai, ma volli illeso Il tuo nome ed il suo cor! AMELIA O rimorsi dell'amor Che divorano il mio cor, Fra un colpevole che sanguina E la vittima che muor! OSCAR O dolor senza misura, O terribile sventura! La sua fronte è tutta rorida Già dell'ultimo sudor! RENATO Ciel! che feci! e che m'aspetta Esecrato sulla terra!... Di qual sangue e qual vendetta M'assetò l'infausto error! RICCARDO Grazia a ognun; signor qui sono: Tutti assolve il mio perdono. (Samuel e Tom occupano sempre il fondo della scena) TUTTI Cor sì grande e generoso Tu ci serba, o Dio pietoso: Raggio in terra a noi miserrimi È del tuo celeste amor! RICCARDO Addio per sempre, miei figli... AMELIA, OSCAR, RENATO SAMUEL, TOM Ei muore! RICCARDO Addio... diletta América... Addio... miei figli... per sempre... Ah!... ohimè!... io moro!... miei figli... Per sem... Addio. (Riccardo cade e spira) TUTTI Notte d'orror! |
(Los danzarines se entrecruzan en el proscenio; Renato ve a lo lejos a uno de los suyos y desaparece en esa dirección. Poco después, aparece Ricardo, en dominó negro con una cinta rosa y detrás de él Amelia en dominó blanco.) AMELIA (En voz baja, de forma que no sea reconocida) ¡Ah! ¿Por qué estáis aquí? ¡Huid!... RICARDO ¿Eres la del escrito? AMELIA Aquí os espera la muerte... RICARDO El miedo no penetra en mi pecho. AMELIA ¡Huid, huid, o aquí caeréis herido de muerte! RICARDO Revélame tu nombre. AMELIA ¡Gran Dios! No puedo. RICARDO ¿Y por qué lloras... y me suplicas aterrorizada? ¿A qué se debe tanta piedad? AMELIA (entre sollozos que revelan su verdadera voz) ¡Por tu vida daría toda mi sangre! RICARDO En vano te ocultas, Amelia: ¡ese ángel eres tú! AMELIA (con desesperación) Te amo y bañada en lágrimas a tu pies me postro, en el mismo lugar donde escondido, te aguarda el acero de la venganza. Mañana serás un cadáver si aquí te quedas. ¡Sálvate, vete, déjame, huye de su odio! RICARDO Desde que tú me amas, Amelia, no me preocupa mi destino, sólo a ti tengo en mi alma, y al universo olvido. No sé temer a la muerte, porque más fuerte que ella, es el aura que me embriaga de tu divino amor. AMELIA ¿Quieres, entonces, verme muerta de angustia y vergüenza? RICARDO ¡Quiero salvarte! Mañana con Renato partirás... AMELIA ¿A dónde? RICARDO A tu cielo natal. AMELIA ¡A Inglaterra! RICARDO Se me rompe el corazón... pero partirás ... adiós. AMELIA ¡Ricardo! RICARDO ¡Te dejo Amelia! AMELIA ¡Ricardo! RICARDO (se aparta, pero después de pocos pasos vuelve a ella apasionadamente) ¡Una vez más, adiós! AMELIA ¡Ay de mí! RICARDO ¡Por última vez, adiós! AMELIA, RICARDO ¡Adiós! RENATO (lanzándose inadvertidamente entre ellos, apuñala a Ricardo) ¡Y tú recibe el mío! RICARDO ¡Ay! AMELIA (con un grito) ¡Socorro! ÓSCAR (corriendo hacia él) ¡Oh, cielos! ¡Ha sido asesinado! (acuden de todas partes Damas, Oficiales y Guardias) INVITADOS ¿Por quién? OTROS ¿Dónde está el infame? ÓSCAR (señalando a Renato) ¡Ese es! (Todos lo rodean y le arrancan la máscara.) TODOS ¡Renato! INVITADOS ¡Ah! ¡Muerte, infamia, sobre el traidor! ¡Que lo desgarre el acero vengador! RICARDO No, no... Dejadle. (a Renato) Óyeme todavía. Ella es pura: en los brazos de la muerte te lo juro, Dios me escucha: yo, que he amado a tu esposa, he respetado su candor. (le da el papel) Ascendido a un nuevo cargo con ella debías partir... ¡Yo la amé, pero quise conservar ilesos tu nombre y su corazón! AMELIA ¡Oh, remordimientos de amor que devoran mi corazón, entre un culpable manchado de sangre y la víctima que muere! ÓSCAR ¡Oh, dolor sin medida, oh, terrible desventura! ¡Su frente está ya rociada con el último sudor! RENATO ¡Cielos! ¿Qué he hecho? ¡Y qué me espera execrado sobre la tierra!... ¡De qué sangre y de qué venganza me dio sed el infausto error! RICARDO Perdón para todos; aquí soy el señor: a todos absuelve mi perdón. (Samuel y Tom ocupan siempre el fondo de la escena) TODOS Consérvanos, oh Dios piadoso, un corazón tan grande y generoso: ¡Él es un rayo en la tierra, para nosotros miserables, de tu celeste amor! RICARDO Adiós para siempre, hijos míos... AMELIA, ÓSCAR, RENATO SAMUEL Y TOM ¡Se muere! RICARDO Adiós... querida América... Adiós... para siempre... hijos míos. ¡Ay de mí!... ¡Me muero!... Hijos míos...para siempre... adiós. (Ricardo cae y expira) TODOS ¡Noche de horror! |