Personajes
LUISA MILLER RODOLFO MILLER CONDE WALTER WURM FEDERICA LAURA |
Campesina, enamorada de Rodolfo Hijo del falso Conde Walter, enamorado de Luisa Campesino, antes soldado, padre de Luisa Aventurero, obtuvo el título por usurpación Malvado administrador del Conde, desea a Luisa Duquesa, enamorada de Rodolfo Campesina, amiga de Luisa |
Soprano Tenor Barítono Bajo Bajo Mezzosoprano Soprano |
La acción se desarrolla en el Tirol, en el siglo XVII.
ATTO PRIMO L'amore Scena Prima (Ameno villaggio. Da un lato la modesta casa di Miller, dall'altro, rustico tempietto: in lontananza, ed a traverso degli alberi, le cime del castello di Walter. Un'alba limpidissima di primavera è sull'orizzonte: gli abitanti del villaggio si adunano per festeggiare il dì natalizio di Luisa. Laura è fra dessi.) LAURA, CONTADINI Ti desta, Luisa, regina de' cori; i monti già lambe un riso di luce: d'un giorno sì lieto insiem con gli albori qui dolce amistade a te ne conduce: leggiadra è quest'alba sorgente in aprile, ma come il tuo viso, leggiadra no, non è: è pura, soave quest'aura gentile, pur meno è soave, men pura è di te. MILLER Ecco mia figlia. LUISA O care amiche! CONTADINI Il cielo a te sia fausto. LAURA In breve ad invocarlo andrem uniti al tempio. MILLER Il vostro affetto dal mio ciglio esprime pianto di tenerezza... Al cor paterno è sacro il dì che spunta.... esso mi die' Luisa! LUISA (Fra sè) Né giunge ancor! Da lui divisa non v'ha gioia per me! MILLER Figlia, ed amore, appena desto in te, sì vive fiamme già spande! Oh! mal non sia cotanto amor locato! Del novello signor qui giunto nella Corte ignoto a tutti è questo Carlo. Io temo! LUISA Non temer più nobil spirto, alma più calda di virtù non mai vestì spoglia mortal. M'amò, l'amai. Lo vidi, e 'l primo palpito il cor sentì d'amore; mi vide appena, e il core balzò del mio fedel. Quaggiù si riconobbero nostr'alme in rincontrarsi formate per amarsi Iddio le avea in ciel! LAURA, CONTADINI (presentandole tutti, prima le donne, poi gli uomini, un mazzettino di fiori) Luisa, un pegno ingenuo dell'amistade accetta. LUISA Grata è quest'alma, o tenere compagne! (scorgendo un giovane cacciatore, che anch'esso fra gli altri le porge i suoi fiori) Ah! RODOLFO Mia diletta! MILLER (turbato, tra sé) Desso! RODOLFO Buon padre! LUISA Abbraccialo, t'ama qual figlio. RODOLFO (salutando i contadini) Amici . . . (a Luisa) Sei paga? LUISA Di letizia colma son io! LAURA, CONTADINI Felici appieno vi rende amore. LUISA, RODOLFO Appien felici? È vero! A te dappresso il cuore non vive che al piacer. T'amo d'amor ch'esprimere mal tenterebbe il detto! Il gel di morte spegnere non può sì ardente affetto; ha i nostri cori un Dio di nodo eterno avvinti, e sulla terra estinti noi ci ameremo in ciel! MILLER (Fra sè) Non so qual voce infausta entro il mio cor favella . . . Misero me, se vittima d'un seduttor foss'ella! Ah! non voler, buon Dio, che a tal destin soccomba . . . mi schiuderà la tomba affanno sì crudel! LAURA, CONTADINI Un'alma, un sol desio ad ambo avvia il petto! Mai non si vide affetto più ardente, più fedel! (Odesi la sacra squilla) TUTTI Udiste? I bronzi squillano; andiam, ne invita il ciel. (Da questo momento tutti abbandonano la scena cantando, ed entrano a poco a poco nella chiesa, ad eccezione di Miller) (Entra Wurm) WURM Ferma ed ascolta. MILLER Wurm! WURM Io tutto udia! Furor di gelosia m'arde nel petto! Amo tua figlia, eppure, un anno volge, io la sua man ti chiesi; non dissentisti, ed or che più fortuna a me spira seconda, or che il novello signor più che l'estinto m'è largo di favor, tu la promessa calpesti, ed osi! MILLER Ah! cessa! Il mio paterno assenso promisi, ove la figlia t'avesse amato. WURM E non potevi forse alle richieste nozze astringerla? Non hai dritto sovr'essa tu? MILLER Che dici mai? Sacra la scelta è d'un consorte, esser appieno libera deve; nodo che sciorre sol può la morte mal dalla forza legge riceve. Non son tiranno, padre son io, non si comanda de' figli al cor. In terra un padre somiglia Iddio per la bontade, non pel rigor. WURM Costarti, o vecchio debole, caro il tuo cieco affetto dovrà, ben caro! MILLER Spiegati. WURM Sotto mendace aspetto il preferito giovine si mostra a voi. MILLER Fia vero! E tu conosci? WURM Apprendilo ei figlio è dell'altero Walter! MILLER O ciel! Dicesti figlio? WURM Del tuo signor. Addio. MILLER Pur . . . WURM M'intendesti. (parte) MILLER Ei m'ha spezzato il cor! (rimane silenzioso qualche momento, come oppresso dal dolore) Ah! fu giusto il mio sospetto! Ira e duol m'invade il petto! D'ogni bene il ben più santo, senza macchia io vo' l'onor. D'una figlia il don soltanto, ciel mi festi, e pago io son, ma la figlia, ma il tuo dono serba intatto al genitor. (Parte) Scena Seconda (Sala nel castello di Walter, con porta in fondo. Walter e Wurm. Alcuni servi che rimangono al di là della soglia.) WALTER (inoltrandosi seguito da Wurm). Che mai narrasti! Ei la ragione a dunque smarrì! WURM Signor, quell'esaltato capo voi conoscete. WALTER La Duchessa intanto mi segue! Digli ch'io lo bramo. (Wurm si ritira co' servi) Ah! tutto m’arride, tu, mio figlio, tu soltanto osi! La tua felicità non sai quanto mi costi! Oh! mai nol sappia, mai. Il mio sangue, la vita darei per vederlo felice, possente! E a' miei voti, agli ordini miei si opporrebbe quel cor sconoscente? Di dolcezze l'affetto paterno a quest'alma sorgente non è . . . Pena atroce, supplizio d'inferno Dio sdegnato l'ha reso per me. (Entra Rodolfo) RODOLFO Padre . . . WALTER M'abbraccia. Portator son io di lieto annunzio. Federica in breve sarà tua sposa. RODOLFO (Fra sè) O cielo! WALTER Insiem cresciuti nel tetto istesso, più di te quel core apprezzar chi potria? Come l'offerta della tua man le feci, ebbra di gioia mi rivelò ch'ella per te nudria segreta fiamma, pria che il paterno comando al Duca la stringesse. RODOLFO (Fra sè) O me perduto! WALTER Fra l'armi estinto quel guerrier canuto, il nome ed il retaggio a lei ne resta, a lei cui man d'amica porge l'augusta donna che preme il trono di Lamagna. Il varco s'apre a te della corte! RODOLFO Ambiziose voglie non alimento in cor, t'è noto! WALTER In questo debil core trema che il guardo mio non scenda. RODOLFO Io voglio a te scoprirlo . . . WALTER Taci . . . È la Duchessa! RODOLFO O padre! WALTER Incontro ad essa moviam, quindi le nozze chiederne a te spetta. RODOLFO E credi? e speri? WALTER Obbedisci . . . Son leggi i miei voleri. (Traendolo per mano all'incontro della Duchessa) (La Duchessa con seguito di Damigelle, Paggi, Famigliari, Arcieri) I COMPAGNI DELLA DUCHESSA Quale un sorriso d'amica sorte, gentil, venite, fra queste porte. È senz'orgoglio in voi bellezza, è senza fasto in voi grandezza. La pudibonda romita stella è destinata a sfolgorar. FEDERICA Congiunti! amici miei! WALTER Nobil signora! Bella nepote, il mio Rodolfo implora l'onor di favellarti. Io la bandita caccia intanto affretterò. (piano a Rodolfo) M'udisti? (Tutti partono, meno Federica e Rodolfo) RODOLFO (Fra sè) È d'uopo al suo cuor generoso fidarsi appien. (A Federica) Duchessa . . . FEDERICA Duchessa tu m'appelli! Federica son io; non ho cessato per te d'esserla mai! Se cangiò la fortuna, io non cangiai. Dall'aule raggianti di vano splendor al tetto natio volava il desir, là dove sorgea dal vergin mio cor la prima speranza, il primo sospir! RODOLFO Degl'anni primieri le gioie innocenti con me dividesti, divisi con te. Le pene segrete degl'anni più ardenti or deggio svelarti, prostrato al tuo piè. FEDERICA Deh! sorge, Rodolfo, tu sembri turbato! RODOLFO Non giova negarlo, pur troppo lo sono. FEDERICA Ah! parla! RODOLFO M'astringe un padre spietato di fallo non mio a chieder perdono . . . FEDERICA Che intendo! RODOLFO Sì vaga, sì eccelsa consorte a me destinata il cielo non ha . . . FEDERICA Oh! spiegati. RODOLFO Ad altra m'avvince la sorte . . . FEDERICA Ad altra! RODOLFO Pietà! Deh! la parola amara perdona al labbro mio! Potea seguirti all'ara, mentir, dinanzi a Dio? Pria d'offrirti un core che avvampa d'altro amore, la destra mia trafiggerlo a' piedi tuoi saprà! FEDERICA Arma, se vuoi, la mano, in sen mi scaglia il brando. M'udrai, crudele, insano, a te perdonar spirando; ma da geloso core non aspettar favore; amor sprezzato è furia che perdonar non sa. (Partono) Scena Terza (Interno della casa di Miller. Due porte laterali; una mette alla stanza di Miller, l'altra a quella di Luisa; accanto alla prima pende una spada ed una vecchia assisa da soldato, nel prospetto l'ingresso, ed una finestra, da cui scorgessi parte del tempio. Odonsi per le montagne e le vallate circostanti grida, e rimbombo di strumenti da caccia. Voci in lontananza.) CACCIATORI Sciogliete i levrieri, spronate i destrieri, allegra, gioconda la caccia sarà. Si cingan le selve... snidiamo le belve... La preda è sicura, sfuggir non potrà... LUISA (accostandosi alla finestra) Nol veggo . . . allontanarsi dalla caccia e qui venir promise. CACCIATORI Si cingan le selve snidiamo le belve, la preda è sicura, sfuggir non potrà. (Entra Miller e si getta sopra una seggiola) LUISA O padre mio! Che fu? Sembri agitato! MILLER Il mio timore non era vano . . . sei tradita! LUISA Io? Come? Narra . . . MILLER Sembianza e nome colui mentì! LUISA Carlo? Fia ver? CACCIATORI Sfuggir non potrà, sfuggir non potrà. MILLER Del Conte di Walter figlio, qual comanda il padre, egli a stringer s'appresta splendide nozze. LUISA Ria menzogna è questa. Esser non puote . . . MILLER Dal castello io vengo, giunta è la sposa. LUISA Taci! Uccider vuoi tua figlia? MILLER Un seduttore accolse dunque il tetto mio? (aggirandosi per la stanza pieno d'ira, trovasi dinanzi alla sua vecchia divisa che pende dal muro) Per questa d'onore assisa, che il mio petto un giorno coprì, vendetta io giuro! LUISA (spaventata) Padre! RODOLFO (ancor sulla soglia, donde ha udito l'ultima parte del colloquio) Luisa, non temer. Non furo bugiarde le promesse di questo labbro. Il velo, ben veggo, è tolto; ma cangiato il nome, è sempre il cor lo stesso. MILLER Che intendi? LUISA Ahimè! (Rodolfo pone Luisa in ginocchio a' piedi di Miller, e prostrandosi anch'esso stringe nella sua la destra di lei) RODOLFO Son io tuo sposo! Il padre testimone e Dio chiamo del giuramento. MILLER Ahi, sconsigliato! E chi sottrarci all'ira potrà del Conte? LUISA Io gelo! RODOLFO A me soltanto e al cielo arcan tremendo è manifesto! Arcano che da me rivelato a piè cadermi farebbe il Conte! Alcun s'avanza . . . è desso! Mio padre! (Entra Walter) LUISA Ah! son perduta! MILLER Egli? Egli stesso? RODOLFO Tu, signor, fra queste soglie! A che vieni? WALTER A che? Nol rese lo spavento che vi coglie assai chiaro, assai palese? Del mio dritto vengo armato a stornar colpevol tresca. MILLER, LUISA Che?! RODOLFO L'accento scellerato più dal labbro mai non t'esca, puro amor ne infiamma il petto, oltraggiarlo ad uom non lice. WALTER Puro amor l'amore abbietto di venduta seduttrice? LUISA, RODOLFO, MILLER Ah! (Rodolfo snuda la spada) RODOLFO La vita mi donasti! Lo rimembra . . . t'ho pagato ora il dono! MILLER A me portasti grave insulto! Io fui soldato! Trema! LUISA O Dio! MILLER Mi ribollisce nelle vene il sangue ancor. WALTER Ardiresti? MILLER Tutto ardisce padre offeso nell'onor! WALTER Folle, or or ti pentirai dell'audacia! Olà! (Accorre un drappello d'arcieri, seguito da Laura e da molti Contadini) ARCIERI Signore? LUISA Giusto ciel! LAURA, CONTADINI Che avvenne mai? RODOLFO E potresti, o genitore? LAURA, CONTADINI Ei suo figlio! WALTER Arretra, insano! RODOLFO Odi prima . . . WALTER Udir non vo'. Ambo in ceppi. LAURA, CONTADINI Ah! MILLER Disumano! LUISA (cadendo alle ginocchia di Walter) Al tuo piè . . . MILLER (rialzandola) Prostrata! . . . No! Fra'mortali ancora oppressa non è tanto l'innocenza, che si vegga genuflessa d'un superbo alla presenza. A quel Dio ti prostra innante de' malvagi punitor, non a tal che ha d'uom sembiante, e di belva in petto il cor. RODOLFO Foco d'ira è questo pianto . . . cedi . . . cedi all'amor mio . . . WALTER Tu piegarti, tu, non io, devi o figlio, cieco, ingrato. RODOLFO Non voler quel nodo infranto, che tra noi formava Iddio. WALTER Il mio cenno, il voler mio è immutabil come il fato! LUISA Ad immagin tua creata, o Signore, anch'io non fui? E perchè son calpestata or qual fango da costui? Perchè? perchè? Deh, mi salva . . . deh, m'aita . . . deh! non m'abbia l'oppressor! Il tuo dono, la mia vita pria riprenditi, Signor! MILLER A quel Dio ti prostra innante, de' malvagi punitor, non a tal che ha d'uom sembiante, e di belva in petto il cor. RODOLFO Cedi all'amor mio, ah padre, cedi! Negro vel mi sta sul ciglio! Ho l'inferno in mezzo al cor! Un istante ancor son figlio! Un instante ho padre ancor! WALTER Piegarti devi, non io, o figlio ingrato. Fra il suo core e il cor paterno frapponeste un turpe amor. Non può il ciel, non può l'inferno involarvi al mio furor! LAURA, ALCUNI CONTADINI Il suo pianto al pianto sforza! Il suo duolo spezza il cor! ARCIERI Obbedirlo a tutti è forza! Egli è padre, egli è signor! WALTER I cenni miei si compiano. RODOLFO (mettendosi avanti a Luisa col ferro sguainato) Da questo acciar svenato cadrà chi temerario s'avanza. WALTER Forsennato! (prende Luisa e la spinge fra gli arcieri) In me lo scaglia. RODOLFO O rabbia! Se tratta è fra catene la sposa mia, nel carcere giuro seguirla. WALTER Ebbene, la segui. RODOLFO Ah! pria che l'abbiano quei vili in preda, il core io le trapasso. (lanciandosi fra gli arcieri, e mettendo la punta della spada sul petto di Luisa) WALTER Uccidila. Che tardi? RODOLFO O mio furor! Ah! tutto tentai, non restami che un infernal consiglio se crudo, inesorabile tu rimarrai col figlio. Trema! Svelato agl'uomini sarà dal labbro mio come giungesti ad essere Conte di Walter! (Esce rapidamente) WALTER Dio! Rodolfo . . . m'odi . . . arrestati . . . costei lasciate, è libera! LAURA, CONTADINI, ARCIERI Fia ver! LUISA, MILLER Pietoso ciel! (Gli Arcieri partono Luisa cade in ginocchio mezzo svenuta gli altri le accorrono d'intorno). |
ACTO PRIMERO El amor Escena Primera (Pueblo agradable. A un lado, la modesta casa de Miller; al otro, una pequeña iglesia rural: a lo lejos, a través de los árboles, las torres del castillo de Walter. Sobre el horizonte, un amanecer purísimo de primavera: los habitantes del pueblo están reunidos para celebrar el aniversario de Luisa. ) LAURA, ALDEANOS Despierta Luisa, reina de los corazones; ya acaricia los montes una sonrisa de luz: la dulce amistad nos acerca a ti, junto con los albores, en un día tan feliz; es hermosa este alba naciente en abril, pero no es tan hermosa como tu rostro; este aura gentil es pura y suave, pero es menos pura y suave que tú. MILLER Aquí está mi hija. LUISA ¡¡Oh, queridas amigas! ALDEANOS Que el cielo te sea propicio LAURA En breve iremos a invocarlo unidos a la iglesia. MILLER Vuestro afecto provoca en mis ojos lágrimas de ternura... Para el corazón paterno es sagrado el día que despunta... ¡porque me dio a Luisa! LUISA (para sí) ¡No ha llegado todavía! ¡Separa de él no sé lo que es la dicha! MILLER Hija, el amor, apenas nacido en ti despide ya ardientes llamas. ¡Oh! ¡Que tanto amor no yerre adonde vaya! Nadie conoce a este Carlo, el nuevo señor que llega a la corte. ¡Estoy inquieto! LUISA No temas: un espíritu noble, un cuerpo mortal nunca albergó un alma tan rica en virtud. Me amó, lo amé. Lo vi, y el corazón sintió el primer pálpito de amor; apenas me vio él y brinco el corazón de mi fiel amado. Aquí abajo, al volver a encontrarse, nuestras almas se reconocieron porque, hechas para amarse, así las hizo Dios en el cielo. LAURA, ALDEANOS (entregándole todos, primero las mujeres, luego los hombres, un ramito de flores) Luisa, acepta una sencilla muestra de nuestra amistad. LUISA ¡Agradecida está esta alma, amigos afectuosos! (Entreviendo un joven cazador, que también le ofrece flores junto a los otros) ¡Ah! RODOLFO ¡Querida mía! MILLER (turbado, aparte) ¡Es él! RODOLFO ¡Buen padre! LUISA Abrázalo, te ama como un hijo. RODOLFO (saludando a los aldeanos) Amigos... (A Luisa) ¿Estás contenta? LUISA ¡Estoy rebosante de felicidad! LAURA, ALDEANOS Plenamente dichosos os torna el amor. LUISA, RODOLFO ¿Plenamente dichosos? ¡Es cierto! El corazón, cerca de ti, vive sólo para el placer. ¡Te amo con un amor que mal probarían a expresar las palabras! El frío de la muerte no puede extinguir un cariño tan ardiente; Dios ha ceñido nuestros corazones con un nudo eterno. ¡Muertos en la tierra, nos amemos en el cielo! MILLER (para sí) No se que voz infausta habla en mi corazón... ¡Pobre de mí si ella fuese víctima de un seductor! ¡Ah! No queráis, buen Dios, que sucumba a tal destino... ¡Una aflicción tan cruel me abrirá la tumba! LAURA, ALDEANOS ¡Un alma, un solo deseo aviva en el pecho de ambos! ¡Jamás se vio un afecto más ardiente, más fiel! (Se oyen las campanas de la iglesia) TODOS ¿Oísteis? Repican las campanas; vamos, el cielo nos invita. (A partir de este momento todos abandonan la escena cantando y entran poco a poco en la iglesia, con la excepción de Miller) (Entra Wurm) WURM Deténte y escucha. MILLER ¡Wurm! WURM ¡He escuchado todo! ¡Furor de celos me arde en el pecho! Amo a tu hija, ha pasado un año desde que te pedí su mano; no te opusiste, y ahora que la fortuna me es más favorable, ahora que el nuevo señor, más que el difunto, me prodiga favores, ¡te atreves a desdeñar tu promesa! MILLER ¡Ah! ¡Basta! Prometí dar mi consentimiento paterno, en caso de que mi hija te amara. WURM ¿Y no podías obligarla al matrimonio que te pedía? ¿Es que no tienes poder sobre ella? MILLER Pero, ¿qué dices? Sagrada es la elección de un consorte, ella debe ser plenamente libre; un nudo que sólo la muerte puede desatar difícilmente admite una ley a la fuerza. No soy un tirano, soy un padre, no se dan órdenes al corazón de los hijos. En la tierra un padres se asemeja a Dios por la bondad, no por el rigor. WURM ¡Oh, viejo débil, tu ciego afecto habrá de costarte caro, muy caro! MILLER Explícate. WURM Bajo aspecto mendaz el joven preferido se presenta ante vosotros. MILLER ¿Eso es verdad? ¿Y tú lo conoces? WURM Has de saberlo: ¡es el hijo del noble Walter! MILLER ¡Oh, cielos! ¿El hijo, dices? WURM De tu señor. Adiós MILLER Entonces... WURM Me has entendido. (Sale) MILLER ¡Me ha destrozado el corazón! (Se queda en silencio un momento, como oprimido por el dolor) ¡Ah! ¡Mis sospechas eran fundadas! ¡Ira y dolor me invaden el pecho! De todos los bienes, el bien más santo, es el honor, y lo quiero sin mácula. Cielo, me diste sólo el don de una hija, y soy dichoso, pero concede al padre, que esta hija, que este don, permanezca puro. (Sale) Escena Segunda (Sala en el castillo de Walter, con una puerta al fondo. Walter y Wurm. Algunos criados que permanecen al otro lado del umbral) WALTER (entrando seguido de Wurm) Pero, ¡qué me dices! ¡Entonces ha perdido la razón! WURM Señor, ya conocéis esa cabeza alocada WALTER ¡La Duquesa, mientras tanto, llegará enseguida! Dile que deseo verlo. (Wurm se retira con los criados) ¡Ah! Todo me sonríe, ¡sólo tú, hijo mío, te atreves! ¡No sabes cuánto me cuesta tu felicidad! ¡Oh! Pero que no lo sepa nunca. ¡Mi sangre, la vida daría por verlo feliz, poderoso! ¿Y a mis deseos, a mis órdenes se opone ese corazón ingrato? El afecto paterno no es para este alma una fuente de dulzuras, no, no lo es... Dios lo ha convertido para mí en castigo atroz, suplicio del infierno. (Entra Rodolfo) RODOLFO Padre... WALTER Abrázame. Soy portador de una feliz noticia. Federica será en breve tu esposa. RODOLFO (para sí) ¡Oh, cielos! WALTER Juntos crecisteis bajo el mismo techo, ¿quién podría apreciar su corazón mejor que tú? Cuando le hice la oferta de tu mano, ebria de alegría me reveló que alimentaba por ti secreta llama, antes de que la orden paterna la uniese al Duque. RODOLFO (para sí) ¡Estoy perdido! WALTER Muerto en batalla ese viejo guerrero, de ella son el nombre y la herencia, es a ella a quien la augusta dama, que ocupa el trono de Alemania, le tiende una mano amiga. ¡Se te abren las puertas de la corte! RODOLFO Bien sabes que no abrigo deseos ambiciosos en el corazón. WALTER Tiembla porque mi mirada no se pose en tu débil corazón. RODOLFO A ti quiero abrírtelo... WALTER Calla... ¡Es la Duquesa! RODOLFO ¡Oh, padre! WALTER Vayamos a su encuentro luego a ti corresponde pedirla en matrimonio. RODOLFO ¿Lo crees? ¿Lo esperas? WALTER Obedece... Mis deseos son leyes. (Llevándolo de la mano al encuentro de la Duquesa) (La Duquesa con séquito de doncellas, pajes, sirvientes, arqueros) LOS ACOMPAÑANTES DE LA DUQUESA Como una sonrisa de un sino propicio, entrad, noble dama, por estas puertas. En vos la belleza carece de orgullo, en vos la grandeza carece de fasto. La pudorosa y solitaria estrella está destinada a resplandecer. FEDERICA ¡Parientes! ¡Amigos míos! WALTER ¡Noble señora! Hermosa sobrina, mi Rodolfo implora el honor de hablar contigo. Entretanto avivaré los preparativos para la cacería. (En voz baja a Rodolfo) ¿Me has oído? (Salen todos menos Federica y Rodolfo) RODOLFO (para sí) Es preciso confiar plenamente en su corazón generoso (A Federica) Duquesa... FEDERICA ¡Duquesa me llamas! Soy Federica; ¡no he dejado de serlo nunca para ti! Si cambió la fortuna, yo no cambié. De las salas radiantes de un vano esplendor al techo natal volaba el deseo, allí brotó de mi corazón puro la primera esperanza, el primer suspiro RODOLFO Conmigo compartiste las alegrías inocentes de los primeros años, y yo contigo. Ahora debo desvelarte, postrado a tus pies, las penas secretas de los años más ardientes. FEDERICA ¡Vamos! Levanta, Rodolfo, pareces turbado. RODOLFO De nada sirve negarlo, desgraciadamente lo estoy. FEDERICA ¡Ah! ¡Habla! RODOLFO Un padre despiadado me obliga a pedir perdón por una falta que no es mía... FEDERICA ¡Qué oigo! RODOLFO El cielo no me ha destinado una esposa tan bella, tan excelsa... FEDERICA ¡Oh! Explícate. RODOLFO A otra me une el destino... FEDERICA ¡A otra! RODOLFO ¡Piedad! ¡Ay! Perdona a mis labios por sus amargas palabras. ¿Podría seguirte hasta el altar y mentir delante de Dios? Antes que ofrecerte un corazón que arde por otro amor, mi mano derecha sabrá a tus pies atravesarlo con una espada. FEDERICA Arma tu mano si quieres, hunde tu espada en mi pecho, Me oirás, cruel e insensato, perdonarte mientras expiro; pero no esperes favores de un corazón celoso; el amor desdeñado es furia que no sabe perdonar. (Salen) Escena Tercera (Interior de la casa de Miller. Dos puertas laterales: una da a la habitación de Miller, la otra a la de Luisa; junto a la primera cuelga una espada y un viejo uniforme de soldado, desde la entrada se ve una ventana, desde la cual se divisa parte de la iglesia. Se oyen por las montañas y los valles aledaños gritos y estruendo de instrumentos de caza. Voces a lo lejos) CAZADORES Soltad los lebreles, espolead los caballos, alegre, divertida la cacería será. Rodead los bosques... sacad las fieras de sus escondites... La presa es segura, no podrá escapar. LUISA (acercándose a la ventana) No lo veo... Prometió alejarse de la cacería y venir aquí. CAZADORES Rodead los bosques sacad las fieras de sus escondites, La presa es segura, no podrá escapar. (Entra Miller y se arroja sobre una silla) LUISA ¡Oh, padre mío! ¿Qué ha pasado? ¡Pareces agitado! MILLER Mi temor no era en vano... ¡Te han traicionado! LUISA ¿Yo? ¿Cómo? Cuéntame... MILLER ¡Mintió sobre su aspecto y su nombre! LUISA ¿Carlo? ¿Es cierto? CAZADORES La presa es segura, no podrá escapar. MILLER El hijo del Conde de Walter, como ordena el padre, se apresta a realizar una espléndida boda. LUISA Eso es una mentira cruel. No puede ser... MILLER Vengo del castillo, ya ha llegado la esposa. LUISA ¡Calla! ¿Quieres matar a tu hija? MILLER ¿Entonces di abrigo a un seductor bajo mi techo? (Dando vueltas por la habitación lleno de ira, se coloca frente a su antiguo uniforme que cuelga del muro) ¡Por este uniforme de honor, que un día cubrió mi pecho, juro venganza! LUISA (aterrorizada) ¡Padre! RODOLFO (aún en el umbral, donde ha oído la última parte del diálogo) Luisa, no temas. Las promesas de estos labios no fueron mentirosas. El velo, bien lo veo, se ha levantado; pero aunque el nombre cambie, el corazón es siempre el mismo. MILLER ¿Qué oigo? LUISA ¡Ay de mí! (Rodolfo pone a Luisa de rodillas a los pies de Miller, y postrándose también él coge con la suya la mano derecha de ella) RODOLFO ¡Yo soy tu esposo! Hago a tu padre y a Dios como testigos del juramento. MILLER ¡Ay, imprudente! ¿Y quién podrá librarnos de la ira del Conde? LUISA ¡Estoy temblando! RODOLFO ¡Sólo el cielo y yo conocemos un terrible secreto! Un secreto que, revelado por mí, haría caer al Conde a mis pies. Alguien se acerca. ¡Es él! ¡Mi padre! (Entra Walter) LUISA ¡Ah! ¡Estoy perdida! MILLER ¿Él? ¿Él en persona? RODOLFO ¡Tú, señor, en esta casa! ¿A qué vienes? WALTER ¿A qué? ¿El terror que os posee no hace que sea muy claro y evidente? Vengo armado de mi derecho a impedir una intriga criminal. MILLER, LUISA ¿Qué? RODOLFO Que no vuelvan a salir jamás de tus labios palabras tan infames. Es amor puro lo que inflama el pecho, y no es lícito que ningún hombre lo ultraje. WALTER ¿Amor puro el amor abyecto de una venal seductora? LUISA, RODOLFO, MILLER ¡Ah! (Rodolfo desenvaina la espada) RODOLFO ¡Me diste la vida! Recuérdalo... ¡Ahora te pago el regalo! MILLER ¡A mí me has insultado gravemente! ¡Yo fui soldado! ¡Tiembla! LUISA ¡Dios mío! MILLER Aún hierve la sangre en mis venas. WALTER ¿Te atreves a...? MILLER ¡A todo se atreve un padre ofendido en su honor! WALTER ¡Insensato, te arrepentirás de tu audacia! ¡Eh! (Acude un grupo de arqueros, seguidos de Laura y de muchos aldeanos) ARQUEROS ¿Señor? LUISA ¡Cielo santo! LAURA, ALDEANOS ¿Qué ha pasado? RODOLFO ¿Podrías, padre? LAURA, ALDEANOS ¡Es su hijo! WALTER ¡Detente, insensato! RODOLFO Escúchame antes... WALTER No quiero oír. Encadenad a los dos. LAURA, ALDEANOS ¡Ah! MILLER ¡Inhumano! LUISA (arrodillándose ante Walter) A tus pies... MILLER (levantándola) ¡Postrada!... ¡No! Entre los mortales no está aún tan oprimida la inocencia como para que se vea arrodillada en presencia de un soberbio. Póstrate delante de Dios que castiga a los malvados, no ante quien tiene apariencia de hombre pero tiene el corazón de una fiera en el pecho. RODOLFO Fuego de ira es este llanto... Cede... Cede a mi amor.... WALTER Tú debes obedecer, no yo, oh hijo ciego e ingrato. RODOLFO No quieras romper el lazo que Dios anudó entre nosotros WALTER Mis órdenes, mis deseos, ¡son inmutables como el destino! LUISA ¿No fui creada también yo, oh Señor, a tu imagen? ¿Y por qué soy ahora pisoteada como el barro por este hombre? ¿Por qué? ¿Por qué? Ay, sálvame... Ayúdame... ¡Ay, que no me atrape el opresor! ¡Antes recupera tu don, mi vida, Señor! MILLER Póstrate delante de Dios que castiga a los malvados no ante quien tiene apariencia de hombre pero tiene el corazón de una fiera en el pecho. RODOLFO ¡Cede a mi amor, padre, cede! ¡Un velo negro cae sobre mis ojos! ¡Tengo el infierno en mi corazón! ¡Todavía soy hijo un instante! ¡Todavía tengo padre un instante! WALTER Tú debes obedecer, no yo, oh hijo ingrato. Entre su corazón y el corazón paterno interpusiste un amor infame. ¡Ni el cielo ni el infierno pueden sustraeros a mi furor! LAURA, ALGUNOS ALDEANOS ¡Su llanto al llanto llama! ¡Su dolor parte el corazón! ARQUEROS ¡Todos le debemos obediencia! ¡Él es padre, él es el señor! WALTER Que se cumplan mis órdenes. RODOLFO (poniéndose delante de Luisa con la espada desenvainada) Quien, temerario, se acerque caerá desangrado por esta espada. WALTER ¡Loco! (Coge a Luisa y la empuja hacia los arqueros) Clávamela a mí. RODOLFO ¡Oh, furia! Si se llevan encadenada a mi esposa, juro seguirla hasta la cárcel. WALTER Muy bien, síguela. RODOLFO ¡Ah! Antes de que la atrapen esos miserables, yo le traspaso el corazón. (Lanzándose entre los arqueros y clavando la punta de la espada en el pecho de Luisa) WALTER Mátala. ¿A qué esperas? RODOLFO ¡Oh, furor mío! ¡Ah! Lo intenté todo, sólo que queda un consejo infernal si sigues siendo con tu hijo cruel e inexorable. ¡Tiembla! Los hombres sabrán, revelado por mi boca, cómo llegaste a ser Conde de Walter. (Sale rápidamente) WALTER ¡Dios! Rodolfo... Escúchame... Deténte... Soltadla, ¡ella es libre! LAURA, ALDEANOS, ARQUEROS ¡Es verdad! LUISA, MILLER ¡Cielo misericordioso! (Salen los arqueros. Luisa cae arrodillada medio desmayada. Los demás acuden a su lado) |
Acto II
ATTO SECONDO L'intrigo Scena Prima Interno della casa di Miller. CONTADINI (accorrendo agitati) Ah! Luisa, Luisa, ove sei? LUISA (uscendo) Chi m'appella? Voi certo recate tristo annunzio! LAURA Pur troppo! CONTADINI E tu dei ascoltarlo. LUISA Parlate, parlate. LAURA, CONTADINI Al villaggio dai campi tornando della roccia per ripido calle, un fragor, che veniasi accostando, a noi giunse dall'ima convalle; eran passi e minaccie d'armati, cui d'ambascia una voce frammista; al ciglion della rupe affacciati ne colpì deplorabile vista! Crudi sgherri traenti un vegliardo fra catene! LUISA Ah! mio padre! LAURA, CONTADINI Fa cor. Havvi un Giusto, un Possente che il guardo tien rivolto sui miseri ognor! LUISA O padre, o padre mio! (s'incammina per uscire) LAURA Dove? LUISA Al castello. (Entra Wurm) LAURA, CONTADINI Wurm! WURM (a Luisa) Ascoltarmi è d'uopo. (ai contadini) Uscite. LUISA (Fra sè) Io gelo! LAURA, CONTADINI Havvi un Giusto, un Possente, ecc. WURM Il padre tuo . . . LUISA Finisci. WURM Langue in dura prigion. LUISA Reo di che fallo? WURM Ei, del Conte vassallo, farlo d'oltraggi e di minacce segno ardì! Grave il delitto, grave la pena fia! LUISA D'interrogarti io tremo! WURM Che val tacerlo? Sul canuto suo crin pende la scure. LUISA Ah! Taci, taci! WURM Eppure, tu puoi salvarlo. LUISA Io? Come? WURM A te m'invia l'offesa Conte: un foglio vergar t'impone, e prezzo ne fia lo scampo di tuo padre. LUISA Un foglio? WURM (accennando a Luisa una tavola, su cui v'ha l'occorrente per scrivere) Scrivi! "Wurm, io giammai Rodolfo non amai . . ." (Luisa scrive) "Il suo lignaggio erami noto, e volli stringerlo fra mie reti . . ." LUISA E deggio? WURM Dei salvar tuo padre. (Luisa scrive) "Ambizion mi vinse . . . tutto svanì . . . perdona. Ritorno al primo affetto, e di Rodolfo ad evitar gli sdegni, come la notte regni, vieni, ed insieme fuggirem." LUISA Che! WURM Scrivi. LUISA E segnar questa mano potrebbe l'onta mia? Lo speri invano. Tu puniscimi, o Signore, se t'offesi e paga io sono ma de' barbari al furore non lasciarmi in abbandono. A scampar da fato estremo innocente genitor chieggon essi, a dirlo io fremo, chieggon essi della figlia il disonor! WURM Qui nulla s'attenta imporre al tuo core; tu libera sei. Ti lascio. LUISA Spietato! E il misero vecchio? WURM L'udisti egli muore. LUISA E libera io sono! (dando il foglio a Wurm) Il foglio è vergato. WURM Sul capo del padre, spontaneo lo scritto, Luisa, mi giura che all'uopo dirai. LUISA Lo giuro. WURM Un sol cenno ancor t'è prescritto. LUISA Io t'odo. WURM Al castello venirne dovrai, ed ivi al cospetto di nobil signora accesa mostrati . . . di Wurm. LUISA Di te? WURM Acerba è la prova! LUISA No. WURM Duolmi! LUISA Ed allora? WURM Allora . . . LUISA Mio padre? WURM Fia salvo. LUISA Mercè. A brani, a brani, o perfido il cor tu m'hai squarciato! Almen t’affretta a rendermi il padre, il padre sventurato. Di morte il fero brivido tutta m'invade omai. Mi chiuda almeno i rai la man del genitore! WURM Coraggio il tempo è farmaco d'ogni cordoglio umano. Di stringer la tua mano speranza nutro ancor. Scena Seconda (Il castello appartamento di Walter.) WALTER Egli delira sul mattin degli anni vinta da cieco affetto spesso è ragion! Del senno empia il difetto pel figlio il padre! L'opra mia si compia, nulla cangiar mi debbe esser pietoso crudeltà sarebbe. (Entra Wurm) Ebben? WURM Tutte apprestai della trama le fila. WALTER Oh! di' Luisa? WURM Come previdi già, vinta, conquisa da credulo spavento, alle minaccie s'arrendea; per calle recondito qui tratta verrà. WALTER Ma il foglio? WURM Compra man recar lo deve a Rodolfo; la vittoria è certa! Eppur dal primo assalto qual poter vi respinse io non intendo! WALTER Inatteso periglio! Del figlio una minaccia! Ingrato figlio! L'alto retaggio non ho bramato di mio cugino, che sol per esso! Ad ottenerlo, contaminato mi son pur troppo di nero eccesso! WURM In punto feci del mio signore nel palesarvi la mente ascosa! A me, cui sempre fidava il core, scovri la scelta ei d'una sposa. WALTER Timori nacquero in me ben tristi! WURM Aver quel nodo figli potea! WALTER Ad acquetarmi tu suggeristi orribil mezzo! WURM Varcar dovea l'irta foresta notturno il Conte. Noi l'appostammo, e . . . WALTER Non seguir . . . Sento drizzassi le chiome in fronte! Tutto il mio sangue rabbrividir! WURM È ver, che giova parlar d'evento cui notte eterna fra' suoi misteri, ha già sepolto? WALTER Sepolto? WURM Spento il sire antico da' masnadieri, qual noi spargemmo, tutti han creduto. WALTER No, tutti! Al rombo mio figlio accorse dell'armi nostre . . . non era muto ancor quel labbro! WURM Che intendo! Ah! forse? . . . WALTER In quel supremo, terribil punto Walter nomava . . . WURM Chi? WALTER Gli assassin! WURM O me perduto! WALTER Sol tu? Congiunto non t'ha Satano a' miei destini? O meco incolume sarai, lo giuro, o sul patibolo verrò con te. WURM (Fra sè) Più questo capo non è sicuro! Potria del ceppo cadere a piè! (Entra Federica) WALTER Vien la Duchessa! FEDERICA Conte! (Ad un segno di Walter, Wurm si ritira) WALTER Il detto mio confermo di Rodolfo nel sen, qual d'un infermo il delirio, s'apprese amor che spento fia. FEDERICA Spento? WALTER Ed in breve. FEDERICA Io temo! WALTER Indarno; di Luisa il core mai Rodolfo non ebbe; d'altri è colei. FEDERICA Fia vero? E chi potrebbe attestarlo? WALTER Ella stessa. FEDERICA Ella! WALTER Qual tu chiedesti qui fu condotta. FEDERICA Già ! WALTER Non lo volesti? (La Duchessa siede, cercando ricomporsi dal suo turbamento. Walter apre una porta segreta, donde esce Luisa, accompagnata da Wurm) WALTER Presentarti alla Duchessa Puoi Luisa - Intendi? DUCHESSA (Con sussiego) Appressa. WURM (Piano a Luisa) Ti rammenta in qual periglio È tuo padre! LUISA (Fra sè) O mio terror! FEDERICA (Fra sè) Dolce aspetto! Il volto, il ciglio, tutto spira in lei candore! LUISA (Fra sè) A costei sarà concesso, quanto il ciel m'avea promesso! FEDERICA Mi par che manchi in te coraggio d'erger gl'occhi al mio sembiante! WALTER Ella nata in un villaggio! WURM D'alta dama or tratta innante! LUISA (Fra sè) Rea fucina d'emplie frodi son costor! FEDERICA Luisa, m'odi. Far mi puote un sol tuo detto sventurata, o appien felice! Non mentir! Ma no, l'aspetto tu non hai di mentitrice! LUISA (Fra sè) Chi soffrì maggior affanno! FEDERICA Ami tu? LUISA (Fra sè) Destin tiranno! FEDERICA Ami tu? LUISA Amo. FEDERICA E chi? Chi? LUISA Wurm! (Fra sè) Indegno! FEDERICA Ma Rodolfo? LUISA Fra noi venne sconosciuto. A qual disegno io lo ignoro. FEDERICA E non ottenne mai d'amor lusinghe, accenti da Luisa? LUISA (Fra sè) Quai momenti! FEDERICA Di'. LUISA No! Mai. FEDERICA (Fra sè) La speme in cor mi si avviva! LUISA (Fra sè) Esulta! FEDERICA Parmi - sì - cangiasti di colore! Ah! che fia? Non ingannarmi! Non tradir te stessa! LUISA (Fra sè) O cielo! WALTER (Fra sè) Oserebbe? FEDERICA Parla. WURM (Fra sè) Io gelo! FEDERICA Dell'arcano squarcia il manto se un arcano in sen tu chiudi. LUISA Io . . . FEDERICA Favella. WALTER Sì, per quanto ami il padre! LUISA (Fra sè) Il padre! O crudi! WURM Via, che tardi? FEDERICA Ebben? LUISA (accennando Wurm) Lo stesso da Luisa udrete ognor, che alimento sol per esso fido, immenso, ardente amore! (Fra sè) Come celar le smanie del mio geloso amore? Ahimè, l'infranto core più reggere non può! Se qui rimango, esanime a' piedi suoi cadrò! FEDERICA (Fra sè) Un sogno di letizia par quel ch'io veggo e sento! . . . No, mai sì gran contento quest'alma non provò! Frena, mio core, i palpiti, o di piacer morrò WALTER E WURM (Fra sè) Pinto ha di vivo giubilo il sorridente viso! Fortuna in quel sorriso propizia balenò! Ben io fermarla, e stringerne l'infido crin saprò (La Duchessa si ritira, seguita da Walter; Wurm riconduce Luisa per l'uscio segreto). Scena Terza (Giardino pensile del castello. Rodolfo viene precipitoso da un appartamento. Ha il foglio di Luisa tra le mani; un contadino lo segue.) RODOLFO Il foglio dunque? CONTADINO Io tutto già vi narrai! RODOLFO Mi giova udirlo ancor. CONTADINO Segreta e viva prece a man giunte mi fe' Luisa, onde recarlo a Wurm . . . RODOLFO E d'evitar la mia presenza . . . CONTADINO Mi ripeté più volte. Sospetto incerto di non so qual trama, e speme di mercede a voi m'han tratto. RODOLFO (gettandogli una borsa) Esci. (Il contadino esce) Olà? (Comparisce un servo) Wurm. (Il servo parte) Oh! fede negar potessi agl'occhi miei! Se cielo e terra, se mortali ed angeli attestarmi volesser ch'ella non è rea, mentite! io risponder dovrei, tutti mentite. (mostrando il foglio) Son cifre sue! Tanta perfidia! Un'alma sì nera! sì mendace! Ben la conobbe il padre! Ma dunque i giuri, le speranze, la gioia, le lagrime, l'affanno? Tutto è menzogna, tradimento, inganno! Quando le sere al placido chiaror d'un ciel stellato meco figgea nell'etere lo sguardo innamorato, e questa mano stringermi dalla sua man sentia . . . ah! mi tradita! Allor, ch'io muto, estatico da' labbri suoi pendea, ed ella in suon angelico, "amo te sol" dicea, tal che sembrò l’empireo aprirsi all'alma mia! Ah! mi tradia! WURM Di me chiedeste? RODOLFO Appressati. (gli porge il foglio) Leggi. (Wurm lo legge) Ad entrambi è questa ora di morte. WURM Oh! RODOLFO (presentandogli due pistole) Scegliere tu dèi. WURM (cercando di allontanarsi) Signor . . . RODOLFO T'arresta . . . Meco ad un punto solo spento cader al suolo t'è forza . . . WURM (Fra sè) Inferno aiutami! (Scarica la pistola in aria. Accorrono d'ogni parte armigeri e famigliari, seguiti da Walter. Wurm confondendosi tra i sopravvenuti, sparisce) SERVI Che avvenne? O ciel! RODOLFO Codardo! L'ali ha viltade! SERVI Orribile d'ira vi splende il guardo! WALTER Rodolfo! RODOLFO Padre! WALTER O Dio! Calmati! RODOLFO (cadendo ai piedi del padre) Ah! padre mio! WALTER Deh! sorgi! M'odi. Abbomino il mio rigor crudele. Abbia virtude un premio. Cedo; alla tua fedele porgi la man RODOLFO Che ascolto! Tu vuoi . . . ? WALTER Gioisci! RODOLFO Ah! stolto diverrò! WALTER Qual smanie! Figlio! Né pago sei? RODOLFO Pago? WALTER Sperai . . . RODOLFO Compiangimi! Tradito m'ha colei! WALTER Tradito! RODOLFO A me t'affretta, o morte! WALTER No . . . vendetta! RODOLFO Come? WALTER Altre nozze attestino il tuo disprezzo ad essa! RODOLFO Che intendi? WALTER All'ara pronuba conduci la Duchessa. RODOLFO Io? Sì, lo vo', lo deggio . . . Che parlo? Ahimè, vaneggio! WALTER Rodolfo, non pentirti. RODOLFO Ove mi sia non so! WALTER T'arrendi a me, tradirti il padre tuo, no, non può. RODOLFO L'ara, o l'avello apprestami. Al fato io m'abbandono. Non temo . . . Non desidero . . . Un disperato io sono! Or la mia brama volgere nemmeno al ciel potrei, ché inferno senza lei sarebbe il ciel per me! WALTER Quell'empio cor dimentica, quell'alma ingannatrice. Che un dì sarai felice promette il padre a te. T'arrendi a me, ecc. SERVI Del genitor propizio al senno v'affidate. Nell'avvenir sperate; eterno il duol non è. (Walter seco tragge Rodolfo; tutti li seguono). |
ACTO SEGUNDO La intriga Escena Primera (Interior de la casa de Miller) ALDEANOS (corriendo agitados) ¡Ah! Luisa, Luisa, ¿dónde estás? LUISA (saliendo) ¿Quién me llama? ¡Traéis con seguridad tristes noticias! LAURA ¡Desgraciadamente! ALDEANOS Y tú debes oírlas. LUISA Hablad, hablad. LAURA, ALDEANOS Volviendo al pueblo del campo por el camino rocoso y escarpado, oímos, cada vez más cerca, un fragor que llega del fondo del valle; eran pasos y amenazas de soldados mezclados con una voz agonizante; asomados al borde de la roca nos sacudió una imagen deplorable. ¡Infames sicarios llevando a un viejo encadenado! LUISA ¡Ah! ¡Mi padre! LAURA, ALDEANOS Ten valor. Hay un Dios justo y poderoso que siempre contempla a los desdichados. LUISA ¡Oh padre, padre mío! (Se dispone a salir) LAURA ¿Adónde vas? LUISA Al castillo. (Entre Wurm) LAURA, ALDEANOS ¡Wurm! WURM (a Luisa) Es necesario que me escuches. (A los aldeanos) Salid. LUISA (para sí) ¡Estoy temblando! LAURA, ALDEANOS Hay un Dios justo y poderoso, etc. WURM Tu padre... LUISA Acaba. WURM Languidece en una dura prisión. LUISA ¿Reo de qué delito? WURM Él, vasallo del Conde, se atrevió a insultarlo y amenazarlo. ¡Es grave el delito y grave será el castigo! LUISA ¡Tiemblo de preguntarte! WURM ¿De qué sirve callar? El hacha pende sobre su pelo cano. LUISA ¡Ah! ¡Calla, calla! WURM Sin embargo, tú puedes salvarlo. LUISA ¿Yo? ¿Cómo? WURM A ti me envía el ofendido Conde: te ordena escribir una nota y el precio será la salvación de tu padre. LUISA ¿Una nota? WURM (señalándole a Luisa una mesa en la que tiene lo necesario para escribir) ¡Escribe! "Wurm, yo jamás amé a Rodolfo..." (Luisa escribe) "Conocía su linaje y quería atraparlo entre mis redes..." LUISA ¿Debo hacerlo? WURM Debes salvar a tu padre. (Luisa escribe) "Me venció la ambición... Todo se desvaneció... perdona. Regreso a mi primer amor, y para evitar la cólera de Rodolfo, ven cuando reine la noche y huiremos juntos". LUISA ¿Qué? WURM Escribe. LUISA ¿Y podría esta mano firmar mi vergüenza? En vano lo esperas. Castígame, Señor, si te ofendí y estoy contenta, pero no me abandones al furor de los crueles. Para salvar de la muerte al padre inocente ellos exigen, al decirlo tiemblo, ellos exigen el deshonor de la hija. WURM Aquí nada intenta imponerse a tu corazón; eres libre. Te dejo. LUISA ¡Desalmado! ¿Y el pobre viejo? WURM Ya lo oíste: se muere. LUISA ¡Y yo estoy libre! (Dándole la nota a Wurm) La nota está escrita. WURM Sobre la cabeza de tu padre, júrame, Luisa, que, llegada la hora, dirás que lo escrito expresa tu voluntad. LUISA Lo juro. WURM Sólo se te impone una obligación más. LUISA Te escucho. WURM Deberás venir al castillo, y allí, en presencia de una noble dama, deberás mostrarte enamorada de... Wurm. LUISA ¿De ti? WURM ¡Una marga prueba! LUISA No WURM ¡Me duele! LUISA ¿Y entonces? WURM Entonces... LUISA ¿Mi padre? WURM Quedará a salvo. LUISA ¡Misericordia! ¡En pedazos, en pedazos, malvado, me has desgarrado el corazón! Apresúrate al menos a devolverme al padre, al desdichado padre . El feroz escalofrío de la muerte invade ya todo mi cuerpo. ¡Que cierre al menos mis ojos la mano de mi padre! WURM Ánimo: el tiempo acaba curando todas las aflicciones humanas. Aún abrigo la esperanza de tener tu mano. Escena Segunda (El castillo: habitación de Walter) WALTER Él delira: en el alba de la edad la razón es derrotada a menudo por un afecto ciego. ¡El padre ha de colmar la falta de cordura del hijo! Que se lleve a cabo mi plan, nada debe cambiarse: ser misericordioso sería una crueldad. (Entre Wurm) ¿Y bien? WURM Están listos todos los hilos de la trama. WALTER ¡Oh! Dime, ¿y Luisa? WURM Como había previsto, vencida, derrotada por un crédulo terror, se rindió a las amenazas; será traída hasta aquí por un camino secreto. WALTER Pero, ¿y la nota? WURM Un hombre pagado debe entregarla a Rodolfo; ¡la victoria es segura! Pero aún no entiendo qué poder os retrajo del primer asalto. WALTER ¡Un peligro imprevisto! ¡Una amenaza de mi hijo! ¡Hijo ingrato! No he ansiado la gran herencia de mi primo más que para él. Para obtenerla, me vi envuelto en atrocidades terribles. WURM ¡Y yo contribuí al revelaros los planes secretos de mi señor! Como siempre confiaba en mi corazón, me reveló la elección de una esposa. WALTER ¡Temores bien tristes nacieron en mí! WURM ¡Esa unión podía dar hijos! WALTER ¡Para calmarme sugeriste una solución horrible! WURM El Conde debía atravesar el bosque de noche. Nosotros estabamos al acecho y ... WALTER No sigas... ¡Siento cómo se erizan mis cabellos! ¡Toda mi sangre siente escalofríos! WURM Es cierto. ¿Qué ayuda hablar de un hecho que ha sepultado ya la noche eterna entre sus misterios? WALTER ¿Sepultado? WURM Todos creyeron que al antiguo señor lo mataron unos bandoleros, como nosotros difundimos. WALTER ¡No, todos! Con el estruendo de nuestras armas acudió mi hijo... ¡Aquellos labios aún no estaban mudos! WURM ¡Qué oigo! ¡Ah! ¿Es posible? WALTER En aquel momento supremo y terrible Walter dijo el nombre... WURM ¿De quién? WALTER ¡De sus asesinos! WURM ¡Estoy perdido! WALTER ¿Tú solo? ¿No unió Satán tu destino al mío? Conmigo estarás a salvo, o contigo estaré en el patíbulo. WURM (para sí) ¡Mi cabeza ya no está segura! ¡A los pies del tajo podría caer! (Entra Federica) WALTER ¡Viene la Duquesa! FEDERICA ¡Conde! (A una señal de Walter, Wurm se retira) WALTER Confirmo lo que dije: en el pecho de Rodolfo como el delirio de un infierno, arde un amor que se apagará. FEDERICA ¿Apagará? WALTER Y en breve. FEDERICA ¡Tengo miedo! WALTER Sin motivo; Rodolfo nunca tuvo el corazón de Luisa; pertenece a otro. FEDERICA ¿Es cierto? ¿Y quién podría demostrarlo? WALTER Ella misma. FEDERICA ¡Ella! WALTER Como pediste la trajeron aquí. FEDERICA ¡Ya! WALTER ¿No es lo que querías? (La Duquesa se sienta, intentando recuperarse de su turbación. Walter abre una puerta secreta, de la que sale Luisa acompañada por Wurm) WALTER Luisa, puedes presentarte a la Duquesa ¿Lo entiendes? DUQUESA (con gravedad) Acércate. WURM (en voz baja a Luisa) ¡Recuerda en qué peligro se encuentra tu padre! LUISA (para sí) ¡Oh, qué horror! FEDERICA (para sí) ¡Qué dulce aspecto! El rostro, los ojos, todo en ella irradia candor. LUISA (para sí) A ella le será concedido lo que me había prometido el cielo. FEDERICA Parece que te falta valor para mirarme a la cara. WALTER ¡Ha nacido en un pueblo! WURM ¡Y ahora está en presencia de una gran dama! LUISA (para sí) ¡Éstos son la forja criminal de viles engaños! FEDERICA Luisa, escúchame. Una sola palabra tuya puede hacerme desgraciada o plenamente feliz. ¡No mientas! Pero no, no tienes el aspecto de una mentirosa. LUISA (para sí) ¿Quién sufrió nunca mayor aflicción? FEDERICA ¿Tú amas? LUISA (para sí) ¡Destino tirano! FEDERICA ¿Tú amas? LUISA Amo FEDERICA ¿Y a quién? ¿A quién? LUISA ¡A Wurm! (Para sí) ¡Infame! FEDERICA Pero, ¿Y Rodolfo? LUISA Vino a nosotros como un extraño. Con qué intención lo ignoro. FEDERICA ¿Y no obtuvo nunca de Luisa halagos o palabras de amor? LUISA (para sí) ¡Qué momentos! FEDERICA Contesta. LUISA ¡No! Jamás. FEDERICA (para sí) ¡La esperanza renace en mi corazón! LUISA (para sí) ¡Se alegra tanto! FEDERICA Me parece... ¡Sí! ¡Cambiaste de color! ¡Ah! ¿Es posible? ¡No me engañes! ¡No te traiciones! LUISA (para sí) ¡Oh, cielos! WALTER (para sí) ¿Se atrevería? FEDERICA Habla. WURM (para sí) ¡Estoy temblando! FEDERICA Rompe el manto secreto si escondes un secreto en tu pecho. LUISA Yo... FEDERICA Habla. WALTER ¡Sí, por el amor hacia tu padre! LUISA (para sí) ¡El padre! ¡Qué malvados! WURM ¿Vamos, por qué dudas? FEDERICA ¿Y bien? LUISA (señalando a Wurm) Siempre oiréis lo mismo a Luisa, que sólo por él alimento un amor fiel, inmenso y ardiente. (Para sí) ¿Cómo ocultar la inquietud de mi amor celoso? ¡Ay de mí, mi corazón desgarrado no puede resistir más! ¡Si sigo aquí, exánime caeré a sus pies! FEDERICA (para sí) ¡Parece que veo y oigo un sueño de felicidad!... ¡No, este alma mía jamás conoció dicha igual! ¡Frena, corazón mío, tu palpitar o moriré de placer! WALTER Y WURM (para sí) ¡El rostro sonriente está teñido de un vivo júbilo! ¡La fortuna centelleó propicia en ese rostro! ¡Sabré bien cómo retenerla y agarrarla de su cabello infiel! (La Duquesa se retira, seguida de Walter; Wurm vuelve a llevar a Luisa por la puerta secreta) Escena Tercera (Jardín colgado del castillo. Rodolfo llega apresuradamente de una habitación. Tiene la nota de Luisa entre las manos, lo lo sigue un aldeano) RODOLFO Entonces, ¿la nota? ALDEANO ¡Ya os lo he contado todo! RODOLFO Me ayuda volverlo a oír. ALDEANO En secreto y con sus manos juntas, Luisa me rogó que se la diera a Wurm... RODOLFO Y que evitaras mi presencia... ALDEANO Me lo repitió varias veces. La sospecha incierta de no se qué trama y la esperanza de merced me trajeron hasta vos. RODOLFO (arrojándole una bolsa) Vete. (El aldeano se va) ¡Eh! (Aparece un criado) Wurm (el criado sale) ¡Oh! ¡Si pudiera no dar fe a mis propios ojos! Si cielo y tierra, si mortales y ángeles quisieran demostrarme que ella no es culpable, habría de responder: ¡mentís!, ¡todos mentís! (Mostrando la nota) ¡Es su letra! ¡Cuánta perfidia! ¡Un alma tan negra! ¡Tan mendaz! ¡Qué bien la conocía mi padre! Pero entonces, ¿los juramentos, las esperanzas, la dicha, las lágrimas, los sufrimientos? ¡Todo es mentira, traición, engaño! Cuando al atardecer, en la plácida claridad de un cielo estrellado, fijaba conmigo en el cielo la mirada enamorada, y sentía cómo su mano cogía la mía... ¡ah! ¡me traicionaba! Entonces, mudo y estático, quedaba suspendido de sus labios y ella con tono angelical decía: "Sólo a ti amo", de tal modo que parecía que el paraíso se abría a mi alma. ¡Ah! ¡Me traicionaba! WURM ¿Preguntabais por mí? RODOLFO Acércate. (Le da la nota) Lee. (Wurm la lee) Llegó para ambos la hora de la muerte. WURM ¡Oh! RODOLFO (enseñándole dos pistolas) Tienes que escoger. WURM (intentando alejarse) Señor .... RODOLFO Detente ... Has de caer muerto al suelo conmigo en el mismo momento... WURM (para sí) Infierno, ¡ayúdame! (Dispara la pistola al aire. Acuden de todas partes soldados y criados, seguidos de Walter. Wurm desaparece confundiéndose entre la multitud) CRIADOS ¿Qué sucede? ¡Oh, cielos! RODOLFO ¡Cobarde! ¡La maldad tiene alas! CRIADOS Su mirada despide un fulgor horrible de ira. WALTER ¡Rodolfo! RODOLFO ¡Padre! WALTER ¡Dios mío! ¡Tranquilízate! RODOLFO (cayendo a los pies de su padre) ¡Ah! ¡Padre mío! WALTER ¡Ah! ¡Levante! Escúchame. Abomino de mi rigor cruel. Que la virtud sea premiada Cedo; ofrece tu mano a la que amas. + RODOLFO ¿Qué oigo? ¿Tú quieres...? WALTER ¡Alégrate! RODOLFO ¡ah! ¡Me volveré loco! WALTER ¡Qué exaltación! ¡Hijo! ¿No estás contento? RODOLFO ¿Contento? WALTER Esperaba que... RODOLFO ¡Compadéceme! ¡Ella me ha traicionado! WALTER ¡Traicionado! RODOLFO ¡Muerte, acude a mí pronto! WALTER No... ¡venganza! RODOLFO ¿Cómo? WALTER Que otra boda le muestre tu desprecio. RODOLFO ¿Qué quieres decir? WALTER Lleva a la Duquesa al altar nupcial. RODOLFO ¿yo? Sí, quiero, debo ... ¿Qué digo? ¡Ah, deliro! WALTER Rodolfo, no lo dudes. RODOLFO ¡No sé donde estoy! WALTER Ponte en mis manos, tu padre no puede traicionarte. RODOLFO Prepárame el altar o la tumba. Me abandono al destino. No temo... No deseo... ¡Estoy desesperado! Tampoco puedo ahora transmitir al cielo mis anhelos. ¡Qué infierno sería para mí el cielo sin ella! WALTER Olvida a ese corazón impío, a ese alma traidora. Tu padre te promete que un día serás feliz. Ponte en mis manos, etc. CRIADOS Confía en la cordura de un padre benigno. Ten esperanza en el futuro; el dolor no es eterno. (Walter se lleva con él a Rodolfo; todos los siguen) |
Acto III
ATTO TERZO Il veleno Scena Prima (Casa di Miller. La finestra è aperta, ed a traverso di essa vedesi il Tempio internamente illuminato. Luisa scrive presso una tavola su cui arde una lampada avvi sulla tavola medesima un cesto con frutta, ed una tazza colma di latte; in un canto della stanza Laura ed altre paesane, che mestamente contemplano Luisa.) LAURA, CONTADINE Come in un giorno solo, come ha potuto il duolo stampar su quella fronte così funeste impronte? Sembra mietuto giglio da vomere crudel . . . CONTADINE Un angiol che in esilio quaggiù mandava il ciel. LAURA Ahimè! O dolce amica, e ristorar non vuoi di qualche cibo le affralite membra? LUISA No. CONTADINE Cedi; all'amistà cedi, Luisa. LUISA La ripugnanza mia rispettate . . . lo imploro. (Fra sè) A questo labbro più non s'appresserà terreno cibo! Già col pensier delibo le celesti dolcezze! (Alle amiche) Il tempio, amiche, perchè splende così? Tacete? CONTADINE Ignare siam. LAURA La novella signoria con pompa sacra inaugura il Conte. (Luisa torna a scrivere) Ah! l'infelice ignori quale rito nuzial s'appresta, e qual esser lo sposo debbe! A sì crudele annunzio ella morrebbe! LAURA, CONTADINI Sembra mietuto giglio, ecc. Sembra mietuto giglio da vomere crudel . . . Un angiol che in esilio quaggiù mandava il ciel. MILLER Luisa! figlia mia! LAURA Qual casto amplesso deh! non turbiam; sia testimon soltanto tra figlia e padre Iddio! (Si ritira colle compagne) MILLER Pallida, mesta sei! LUISA No, padre mio, tranquilla io son. MILLER Del genitore, oh quanto caro Lo scampo a te costava! Io tutto da Wurm appresi. LUISA Tutto!? MILLER All'amor tuo per me rinunziasti. LUISA È ver. (Fra sè) Ma in terra! MILLER (Fra sè) Quella calma è funesta! Il cor mi serra non so qual rio presagio! (prende in mano il foglio) Che foglio è questo? LUISA Al suo destin prometti, se m'ami, o padre, che recato ei fia. (Miller apre il foglio e legge) MILLER "Orribil tradimento ne disgiunse, o Rodolfo; un giuramento più dir mi toglie; havvi dimora, in cui né inganno può, né giuro aver possanza alcuna; ivi t'aspetto; come di mezzanotte udrai la squilla, vieni . . ." (Gli cade il foglio di mano) Sotto al mio piè il suol vacilla! (Resta un momento ambasciato e silenzioso, indi volgessi a Luisa con voce tremula) Quella dimora . . . Mancarmi sento! Quella dimora saria? . . . LUISA La tomba. Perché t'invade sì gran spavento? MILLER Ah! sul mio capo un fulmin piomba! LUISA La tomba è un letto sparso di fiori, in cui del giusto la spoglia dorme; sol pei colpevoli, tremanti cori veste la morte orride forme; ma per due candide alme fedeli la sua presenza non ha terror . . . è dessa un angelo che schiude i cieli, ove in eterno sorride amor. MILLER Figlia? Compreso d'orror io sono! Figlia . . . potresti contro te stessa? . . . Pel suicida non v'ha perdono! LUISA È colpa amore? MILLER Cessa, deh! cessa! Di rughe il volto, mira, ho solcato, il crin m'imbianca l'età più greve. L'amor che un padre ha seminato ne' suoi tardi anni raccoglier deve. Ed apprestarmi, crudel, tu puoi messe di pianto e di dolor? Ah! nella tomba che schiuder vuoi fia primo a scendere il genitor! LUISA Quanto colpevole, ahimè! son io. Ah! no, ti calma, o padre mio. Non pianger . . . m'odi! MILLER Luisa . . . LUISA (facendo in pezzi il foglio) Il foglio lacero, annullo. MILLER Vuoi dunque? . . . LUISA Io voglio per te, buon padre, restare in vita. MILLER Figlia! LUISA La figlia, vedi, pentita al piè ti cade. MILLER No, figlia mia, sorgi, qui sul mio cor. LUISA Padre, ah, mio padre! LUISA, MILLER Ah! in quest'amplesso l'anima oblia Quanti martiri provò finor. LUISA Però fuggiam, qui rio periglio ne cingerebbe. MILLER Sano consiglio! LUISA I lumi al sonno chiudi brev'ora, ancor lontano è troppo il dì. Come s'appressi la nuova aurora noi partiremo. MILLER Sì, figlia, sì. MILLER, LUISA Andrem, raminghi e poveri, ove il destin ci porta. Un pan chiedendo agli uomini andrem di porta in porta. Forse talor le ciglia noi bagnerem di pianto, ma sempre al padre accanto la figlia sua starà. Quel padre e quella figlia Iddio benedirà! Al nuovo albore noi partirem. Come s'appressi la nuova aurora noi partirem. (Miller si ritira. Si ode il suono d'organo dalla chiesa) LUISA Ah! l'ultima preghiera in questo caro suolo dove felice trassi la vita! E dove "T'amo" ei mi disse! (Intanto ch'ella è tutta immersa in tacita preghiera, un uomo avvolto in lungo mantello si è fermato sulla porta, un famigliare lo segue) Altrove domani pregherò! RODOLFO (al servo) Riedi al castello, e sappia il padre mio che, presto il rito, io qui l'attendo. (Il servo parte) Prega! Ben di pregare è tempo! (Si trae dal seno un'ampolla, e ne versa il liquore in una tazza. Luisa sorge, e vistosi Rodolfo dinanzi trasalisce. Rodolfo le spiega sott'occhio la lettera scritta a Wurm) Hai tu vergato questo foglio? Ebbene? L'hai tu vergato? LUISA Sì. RODOLFO M'ardon le vene, le fauci, orrido fuoco. Una bevanda . . . (Accenna verso la coppa; Luisa la porge ad esso. Rodolfo beve) Amaro è questo nappo. LUISA Amaro? RODOLFO Bevi. (Luisa beve. Fra sè) Tutto è compiuto! LUISA No . . . RODOLFO Fuggir tu devi. Altr'uomo t'attende per seguirti; attende per seguirmi agli altari altra donna. LUISA Che parli? Ah dunque! . . . RODOLFO Invano attendon essi! (Si strappa la sciarpa e la spada, e le getta lungi da sé) Addio spada su cui difender l'innocente e l'oppresso giurai! LUISA O giusto ciel! Che hai? RODOLFO Mi si chiude il respir! LUISA Deh! qualche stilla ne suggi ancor . . . ti fia ristoro . . . (volendo nuovamente offrirgli la tazza) RODOLFO Ah! quel che m'offre par che sappia l'infame! LUISA Rodolfo, e puoi scagliar sì rea parola contro la tua Luisa? RODOLFO Ah! lungi, lungi quel volto lusinghier, quel' occhi in cui splende degli astri raggio più vivo e terso. Fattor dell'universo, perchè vestir d'angeliche sembianze un'anima d'inferno? LUISA E tacer deggio? RODOLFO T'arretra . . . In questi angosciosi momenti pietade almen d'un infelice, ah! senti. LUISA Piangi, piangi; il tuo dolore più dell'ira è giusto, ahi quanto! Piangi, piangi, o discenda sul tuo core come balsamo quel pianto. Ah! Se concesso al prego mio è d'alzarsi fino a Dio, otterrò che men funesto de' tuoi mali sia l'orror. RODOLFO Allo strazio ch'io sopporto Dio mi lascia, in abbandono. No, di calma, di conforto queste lagrime non sono. Son le stille, il gel che piomba dalla volta d'una tomba! Goccie son di vivo sangue che morendo sparge il cor! (L'oriuolo del castello batte le ore) Donna, per noi terribile ora squillò... suprema! LUISA Rodolfo! RODOLFO Nel mendacio che non ti colga, oh, trema! Amasti Wurm? LUISA Oh! calmati. RODOLFO Guai, se mentisci! Guai! Pria che questa lampada si spenga, tu starai dinanzi a Dio! LUISA Che! Spiegati . . . parla . . . RODOLFO Con me bevesti la morte! Al ciel rivolgiti, Luisa. LUISA Tu dicesti la morte? Ah! d'ogni vincolo sciolta per lei son io! Il ver disvelo . . . apprendilo. Moro innocente! RODOLFO O Dio! LUISA Avean mio padre i barbari avvinto fra ritorte ed io . . . RODOLFO Finisci. LUISA Ahi, misera . . . onde sottrarlo a morte . . . come quel mostro . . . intendimi . . . Wurm imponeva a me, il foglio scrissi. RODOLFO O fulmine! Ed io t'uccisi! LUISA Ahimè! RODOLFO Ah! Maledetto, il dì che nacqui, il mio sangue, il padre mio! Fui creato, avverso Iddio, nel tremendo tuo furor. LUISA Per l'istante in cui ti piacqui, per la morte che s'appressa, d'oltraggiar l'Eterno, ah! cessa . . . mi risparmia un tanto orror . . . (Entra Miller) MILLER Quai grida intesi? Chi veggo? O cielo! RODOLFO Chi? L'assassino, misero, vedi del sangue tuo! MILLER Che disse? Io gelo! LUISA Padre! MILLER Luisa! RODOLFO Ma voglio a' piè colui svenarti . . . LUISA Rodolfo . . . arresta . . . già mi serpeggia la morte in sen . . . MILLER La morte! Ah! dite! RODOLFO Scampo non resta! Un velen bevve! MILLER Figlia! Un velen! LUISA Padre, ricevi l'estremo addio, mi benedici, o padre mio. La man, Rodolfo . . . sento mancarmi . . . più non ti scerno . . . mi cinge un vel . . . Ah! vieni meco, deh! non lasciarmi, insieme accogliere ne deve il ciel. MILLER O figlia, o vita del cor paterno! Ci separiamo dunque in eterno? Di mia vecchiezza promesso incanto, sogno tu fosti, sogno crudel! No, non è più mio quest'angel santo, me lo rapisce invido il ciel! RODOLFO Ah! tu perdona il fallo mio, e perdonato sarà da Dio, ambo congiunge un sol destino, me pure investe di morte il gelo. Sì vengo teco, spirito divino, insieme accogliere ne deve il ciel. (Luisa muore) CONTADINI Profondi gemiti fra queste porte! Che avvenne? WALTER Spenta! CONTADINI Dio di pietà! (Rodolfo scorge Wurm, ch'è rimasto sulla soglia, afferra velocemente la spada, e lo trafigge) RODOLFO A te sia pena, empio, la morte. (a Walter) La pena tua mira! (Cade morto accanto a Luisa) WALTER Figlio! TUTTI Ah! FINE DELL'OPERA. |
ACTO TERCERO El veneno Escena Primera (Casa de Miller. La ventana está abierta y a través de ella se ve la iglesia iluminada por dentro. Luisa escribe en una mesa sobre la que arde una lámpara: sobre la misma mesa hay un cesto con frutas y una taza llena de leche a un lado de la habitación, Laura y otros aldeanos observan a Luisa con tristeza) LAURA, ALDEANAS ¿Cómo en un solo día, cómo ha podido el dolor imprimir en esa frente huellas tan funestas? Parece un lirio segado por un arado cruel... ALDEANAS Un ángel al que el cielo mandó aquí abajo exiliado. LAURA ¡Ay de mí! Oh, dulce amiga, ¿no quieres reponer con un poco de comida tu cuerpo debilitado? LUISA No. ALDEANAS Cede, cede a la amistad, Luisa. LUISA Respetad mi aversión.... Os lo imploro (Para sí) ¡A estos labios no se acercará ya manjar terreno! ¡Ya saboreo con mi mente las dulzuras celestiales! (A las amigas) La iglesia, amigas, ¿por qué brilla de ese modo? ¿Calláis? ALDEANAS No sabemos LAURA El Conde inaugura con sagrada pompa el nuevo señorío. (Luisa vuelve a escribir) ¡Ah! La infeliz no sabe el rito nupcial que se prepara, y quién habrá de ser el esposo. ¡Morirás ante noticia tan cruel! LAURA, ALDEANAS Parece un lirio segado, etc. Parece un lirio segado por un arado cruel... Un ángel al que el cielo mando aquí abajo exiliado. MILLER ¡Luisa! ¡Hija mía! LAURA ¡No turbemos, ay, este casto abrazo! ¡que sólo Dios sea testigo entre la hija y el padre! (Se retira con sus compañeras) MILLER ¡Estás pálida y triste! LUISA No, padre mío, estoy tranquila. MILLER ¡Oh, qué cara te costó la salvación de tu padre! Lo supe todo por Wurm. LUISA ¿todo? MILLER Renunciaste a tu amor por mí. LUISA Es cierto. (Para sí) ¡Pero solamente en la tierra! MILLER (para sí) ¡Esta calma es funesta! ¡No se que presentimientos me oprimen el corazón! (Coge la nota en la mano) ¿Qué nota es esta? LUISA Si me amas, padre, promete que la harás llegar a su destino. (Miller abre la nota y lee) MILLER "Una horrible traición nos separó, Rodolfo; un juramento me impide decir más; hay un lugar en el que ni engaño ni juramento pueden tener poder alguno; allí te espero; cuando a medianoche escuches la campana, ven..." (Se le cae la nota de la mano) ¡El suelo vacila bajo mis pies! (Se queda un momento afligido y silencioso, y luego se dirige a Luisa con voz trémula) Un lugar... ¡Siento que me desmayo! ¿Ese lugar sería...? LUISA La tumba. ¿Por qué te invade tan gran terror? MILLER ¡Ah! ¡Un rayo cae sobre mi cabeza! LUISA La tumba es un lecho cubierto de flores, donde duermen los restos del justo; sólo para corazones culpables y temblorosos la muerte se viste de formas horribles; pero para dos almas inocentes y fieles su presencia no despierta terror... Es un ángel que abre los cielos donde el amor sonríe eternamente. MILLER ¿Mi hija? ¡El horror me invade! Hija.. ¿podrías contra ti misma...? ¡No existe perdón para el suicida! LUISA ¿Amar es un pecado? MILLER ¡Basta! ¡Ay, basta! Mira, mi cara está surcada de arrugas, la edad más grave blanquea mi cabello. El amor que un padre ha sembrado debe recogerlo en sus últimos años. ¿Y puedes prepararme, cruel, una cosecha de llanto y de dolor? ¡Ah! En la tumba que quieres abrir deja que descienda primero tu padre. LUISA ¡Ay, cuán culpable soy! ¡Ah! No, cálmate, padre mío. No llores... ¿Me oyes? MILLER Luisa... LUISA (rompiendo en pedazos la nota) Rompo la nota, la destruyo. MILLER ¿Entonces quieres...? LUISA Quiero por ti, buen padre, seguir viviendo. MILLER ¡Hija! LUISA Mira: tu hija, arrepentida cae a tus pies. MILLER No, hija mía, levanta, ven junto a mi corazón. LUISA ¡Padre, ah, padre mío! LUISA, MILLER ¡Ah! En este abrazo el alma olvida cuántos martirios ha sufrido. LUISA Huyamos ahora, que un terrible peligro nos acecha. MILLER ¡Sano consejo! LUISA Cierra los ojos al sueño unos instantes, el día queda aún demasiado lejos. Partiremos cuando se acerque la nueva aurora. MILLER Sí, hija, sí. MILLER, LUISA Iremos, errantes y pobres, adonde nos conduzca el destino. Iremos de puerta en puerta pidiendo un pan a los hombres. A veces quizá los ojos bañaremos en lágrimas, pero la hija siempre estará junto a su padre. ¡Dios bendecirá a este padre y a esta hija! Partiremos con el nuevo alba. Partiremos cuando se acerque la nueva aurora. (Miller se retira. Se oye el sonido del órgano de la iglesia) LUISA ¡Ah! La última oración en este querido suelo donde he vivido feliz. ¡Y donde el me dijo "Te amo"! (Mientras ella está completamente inmersa en una plegaria silenciosa, un hombre cubierto por una larga capa se detiene en la puerta, seguido por un criado) ¡Mañana rezaré en otro lugar! RODOLFO (al criado) Vuelve al castillo y que mi padre sepa que, cuando esté lista la ceremonia, aquí lo espero. (El siervo se va) ¡Reza! Muy bien, ¡es el momento de rezar! (Saca del pecho una ampolla y echa el licor en una taza. Sale Luisa y, al ver a Rodolfo delante de ella, se sobresalta. Rodolfo le explica al oído la carta que escribió a Wurm) ¿Has escrito tu esta nota? ¿Y bien? ¿La has escrito tú? LUISA Sí. RODOLFO Un fuego terrible me quema las venas y la garganta. Algo para beber... (Señala la copa; Luisa se la da; Rodolfo bebe) Esta bebida es amarga. LUISA ¿Amarga? RODOLFO Bebe. (Luisa bebe. Para sí) ¡Todo se ha consumado! LUISA No... RODOLFO Debes huir. Otro hombre espera para seguirte; otra mujer espera para seguirme al altar. LUISA ¿Qué dices? ¿Entonces...? RODOLFO ¡Esperarán en vano! (Se quita el cinto y la espada, arrojándolos lejos de él) ¡Adiós a la espada sobre la que juré defender al inocente y al oprimido! LUISA ¡Oh, cielo santo! ¿Qué sucede? RODOLFO ¡No puedo respirar! LUISA ¡Ah! Bebe otro sorbo aún... Te vendrá bien... (Queriendo ofrecerle de nuevo la taza) RODOLFO ¡Ah! La infame parece saber lo que me ofrece! LUISA Rodolfo, ¿cómo puedes lanzar palabras tan crueles contra tu Luisa? RODOLFO ¡Ah! Lejos, lejos, ese rostro seductor, esos ojos en los que brilla un rayo más intenso y brillante que los astros. Creador del universo, ¿por qué vestir de apariencia angelical un alma del infierno? LUISA ¿Y debo callar? RODOLFO Atrás... En estos momentos angustiosos, ¡ah!, Siente al menos piedad de un infeliz. LUISA Llora, llora, tu dolor es más justo que la ira, ¡y cuánto! Llora, llora, que ese llanto descienda como un bálsamo sobre tu corazón. ¡Ah! Si se concede que mi oración se eleve hasta Dios, conseguiré que menos terrible sea el horror de tus males. RODOLFO Dios me deja abandonado con la aflicción que soporto. No, estas lágrimas no son de calma, ni de consuelo. ¡Son las gotas, el hielo que cae de la bóveda de una tumba! ¡Son gotas de sangre viva que derrama muriendo el corazón! (El reloj del castillo da la hora) ¡Señora, sonó para nosotros la hora terrible... ¡La última! LUISA ¡Rodolfo! RODOLFO Que no te pille en una mentira. ¡Oh, tiembla! ¿Amaste a Wurm? LUISA ¡Oh! Cálmate RODOLFO ¡Ay de ti si mientes! ¡Ay de ti! Antes que se apague esta lámpara estarás delante de Dios LUISA ¿Qué? Explícate... Habla... RODOLFO ¡Conmigo bebiste la muerte! Vuélvete hacia el cielo, Luisa. LUISA ¿La muerte dijiste? ¡Ah! ¡Por ella quedo libre de todo vínculo! Contaré la verdad... Escucha. ¡Muero inocente! RODOLFO ¡Oh, Dios mío! LUISA Esos villanos habían encadenado a mi padre y yo... RODOLFO Acaba LUISA Ay, pobre de mí... Para salvarlo de la muerte... Como ese monstruo... entiéndeme... Wurm me obligó, y yo escribí la nota. RODOLFO ¡Maldición! ¡Y yo te he matado! LUISA ¡Ay de mí! RODOLFO ¡Ah! Maldito sea el día que nací, mi sangre, mi padre! Fui creado, Dios hostil, en tu furor terrible. LUISA Por el momento en que me amabas, por la muerte que se acerca, deja, ¡ay!, de ofender al Eterno... Evítame tanto horror... (Entra Miller) MILLER ¿Qué gritos escucho? ¿Qué veo? ¡Oh, cielos! RODOLFO ¿A quién? ¡Ves al miserable asesino de tu sangre! MILLER ¿Qué dices? ¡Tiemblo! LUISA ¡Padre! MILLER ¡Luisa! RODOLFO A tus pies quiero matar al que... LUISA Rodolfo... Deténte... Ya se agita la muerte en mi pecho.... LUISA ¡La muerte! ¡Ah! ¡Hablad! RODOLFO ¡No hay salvación! ¡Bebió un veneno! MILLER ¡Hija! ¡Un veneno! LUISA Padre, recibe el último adiós, bendíceme, padre mío. La mano, Rodolfo... me siento desfallecer... Ya no te veo... mis ojos se nublan... ¡Ah! Ven conmigo. ¡Ay!, no me dejes, el cielo debe acogernos juntos. MILLER ¡Oh, hija, oh vida del corazón paterno! ¿Nos separamos entonces para siempre? Encanto prometido de mi vejez, ¡tú fuiste un sueño, un sueño cruel! No, ya no es más mío este ángel santo, el cielo envidioso me lo arrebató. RODOLFO ¡Ah! Perdona tú mi pecado, y será perdonado por Dios. Un solo destino nos une a ambos, el hielo de la muerte me envuelve a mí también. Sí, voy contigo, espíritu divino, el cielo clemente debe acogernos. (Luisa muere) ALDEANOS ¡Qué gemidos tan fuertes tras estas puertas! ¿Qué sucede? WALTER ¡Está muerta! ALDEANOS ¡Dios misericordioso! (Rodolfo ve a Wurm, que se ha quedado en el umbral, coge rápidamente la espada y lo atraviesa) RODOLFO Que la muerte sea tu castigo, infame. ( a Walter) ¡Mira tu castigo! (Cae muerto junto a Luisa) WALTER ¡Hijo! TODOS ¡Ah! FIN DE LA ÓPERA |