Luisa Miller   

Ópera en tres actos con música de Giuseppe Verdi (Busseto1813- Milán1901) y libreto de Salvatore Cammarano, basado en la obra de Friedrich Schiller "Kubale und Liebe" (Intriga y Amor) (1784) . Fue estrenada en el Teatro San Carlo de Nápoles el 8 de diciembre de 1849.

Es una ópera en la que Verdi experimentó algunas de las técnicas dramáticas que darían sus mejores resultados en su denominada trilogía popular, formada por Rigoleto, Il trovatore y la Traviata. Luisa es un personaje muy sugestivo, desde el punto de vista psicológico, en el que se pueden encontrar semejanzas con la sacrificada Violeta de La Traviata, como el hecho de no ser ya una dama de alcurnia, sino una muchacha sencilla de origen popular.

La ópera tiene una obertura breve pero interesante. Resultando especialmente notable, en el primer acto, el aria de Luisa "lo vidi, e'l primo palpito" y el dúo entre Federica y Rodolfo. En el siguiente acto, la segunda aria de Luisa "Tu puniscimi, O Signore" y la famosa "Quando le sere al placido" de Rodolfo. En el último encontramos una "Preghiera", característica de muchas óperas de la época.

Personajes

LUISA MILLER
RODOLFO
MILLER
CONDE WALTER
WURM
FEDERICA
LAURA
Campesina, enamorada de Rodolfo
Hijo del falso Conde Walter, enamorado de Luisa
Campesino, antes soldado, padre de Luisa
Aventurero, obtuvo el título por usurpación
Malvado administrador del Conde, desea a Luisa
Duquesa, enamorada de Rodolfo
Campesina, amiga de Luisa
Soprano
Tenor
Barítono
Bajo
Bajo
Mezzosoprano
Soprano

La acción se desarrolla en el Tirol, en el siglo XVII.

ATTO PRIMO


L'amore

Scena Prima

(Ameno villaggio. Da un lato la modesta 
casa di Miller, dall'altro, rustico tempietto: 
in lontananza, ed a traverso degli alberi, 
le cime del castello di Walter. 
Un'alba limpidissima di primavera è 
sull'orizzonte: gli abitanti del villaggio si
 adunano per festeggiare il dì natalizio di 
Luisa. Laura è fra dessi.)

LAURA, CONTADINI
Ti desta, Luisa, regina de' cori; 
i monti già lambe un riso di luce: 
d'un giorno sì lieto insiem con gli albori 
qui dolce amistade a te ne conduce: 
leggiadra è quest'alba sorgente in aprile, 
ma come il tuo viso, leggiadra no, non è: 
è pura, soave quest'aura gentile, 
pur meno è soave, men pura è di te.

MILLER 
Ecco mia figlia.

LUISA 
O care amiche!

CONTADINI 
Il cielo a te sia fausto.

LAURA 
In breve 
ad invocarlo andrem uniti al tempio.

MILLER 
Il vostro affetto dal mio ciglio esprime 
pianto di tenerezza...
Al cor paterno è sacro
il dì che spunta....
esso mi die' Luisa!

LUISA 
(Fra sè)
Né giunge ancor! 
Da lui divisa non v'ha gioia per me!

MILLER 
Figlia, ed amore, appena desto in te, 
sì vive fiamme già spande! 
Oh! mal non sia cotanto amor locato! 
Del novello signor qui giunto nella Corte 
ignoto a tutti è questo Carlo. 
Io temo!

LUISA 
Non temer  
più nobil spirto, 
alma più calda 
di virtù non mai vestì spoglia mortal. 
M'amò, l'amai. 
Lo vidi, e 'l primo palpito 
il cor sentì d'amore; 
mi vide appena, e il core 
balzò del mio fedel. 
Quaggiù si riconobbero 
nostr'alme in rincontrarsi 
formate per amarsi 
Iddio le avea in ciel!

LAURA, CONTADINI
(presentandole tutti, prima le donne, 
poi gli uomini, un mazzettino di fiori)
Luisa, un pegno ingenuo 
dell'amistade accetta.

LUISA 
Grata è quest'alma, 
o tenere compagne! 

(scorgendo un giovane cacciatore, che 
anch'esso fra gli altri le porge i suoi fiori)

Ah!

RODOLFO 
Mia diletta!

MILLER
(turbato, tra sé) 
Desso!

RODOLFO 
Buon padre!

LUISA 
Abbraccialo, 
t'ama qual figlio.

RODOLFO
(salutando i contadini) 
Amici . . . 

(a Luisa) 

Sei paga?

LUISA 
Di letizia colma son io!

LAURA, CONTADINI 
Felici appieno vi rende amore.

LUISA, RODOLFO 
Appien felici? È vero! 
A te dappresso il cuore 
non vive che al piacer. 
T'amo d'amor ch'esprimere 
mal tenterebbe il detto! 
Il gel di morte spegnere 
non può sì ardente affetto; 
ha i nostri cori un Dio 
di nodo eterno avvinti, 
e sulla terra estinti 
noi ci ameremo in ciel!

MILLER 
(Fra sè)
Non so qual voce infausta 
entro il mio cor favella . . . 
Misero me, se vittima 
d'un seduttor foss'ella! 
Ah! non voler, buon Dio, 
che a tal destin soccomba . . . 
mi schiuderà la tomba 
affanno sì crudel! 

LAURA, CONTADINI 
Un'alma, un sol desio 
ad ambo avvia il petto! 
Mai non si vide affetto 
più ardente, più fedel!

(Odesi la sacra squilla)

TUTTI 
Udiste? I bronzi squillano; 
andiam, ne invita il ciel.

(Da questo momento tutti abbandonano 
la scena cantando, ed entrano a poco 
a poco nella chiesa, ad eccezione di Miller)

(Entra Wurm)

WURM 
Ferma ed ascolta.

MILLER 
Wurm!

WURM 
Io tutto udia! 
Furor di gelosia m'arde nel petto! 
Amo tua figlia, 
eppure, un anno volge, 
io la sua man ti chiesi; 
non dissentisti, 
ed or che più fortuna 
a me spira seconda, 
or che il novello signor 
più che l'estinto 
m'è largo di favor, 
tu la promessa 
calpesti, ed osi!

MILLER 
Ah! cessa! 
Il mio paterno assenso promisi, 
ove la figlia t'avesse amato.

WURM 
E non potevi forse 
alle richieste nozze astringerla? 
Non hai dritto sovr'essa tu?

MILLER 
Che dici mai? 
Sacra la scelta è d'un consorte, 
esser appieno libera deve; 
nodo che sciorre sol può la morte 
mal dalla forza legge riceve. 
Non son tiranno, padre son io, 
non si comanda de' figli al cor. 
In terra un padre somiglia Iddio 
per la bontade, non pel rigor.

WURM 
Costarti, o vecchio debole, 
caro il tuo cieco affetto dovrà, 
ben caro!

MILLER 
Spiegati.

WURM 
Sotto mendace aspetto 
il preferito giovine 
si mostra a voi.

MILLER 
Fia vero! E tu conosci?

WURM 
Apprendilo  ei figlio è 
dell'altero Walter!

MILLER 
O ciel! Dicesti figlio?

WURM 
Del tuo signor. Addio.

MILLER 
Pur . . .

WURM 
M'intendesti.

(parte)

MILLER 
Ei m'ha spezzato il cor! 

(rimane silenzioso qualche momento, 
come oppresso dal dolore)

Ah! fu giusto il mio sospetto! 
Ira e duol m'invade il petto! 
D'ogni bene il ben più santo, 
senza macchia io vo' l'onor. 
D'una figlia il don soltanto, 
ciel mi festi, e pago io son, 
ma la figlia, ma il tuo dono 
serba intatto al genitor.

(Parte)

Scena Seconda

(Sala nel castello di Walter, con porta in fondo. 
Walter e Wurm. Alcuni servi
che rimangono al di là della soglia.)

WALTER  
(inoltrandosi seguito da Wurm).
Che mai narrasti! 
Ei la ragione a dunque smarrì!

WURM 
Signor, quell'esaltato capo voi conoscete.

WALTER 
La Duchessa intanto mi segue! 
Digli ch'io lo bramo.

(Wurm si ritira co' servi) 

Ah! tutto m’arride, 
tu, mio figlio, tu soltanto osi! 
La tua felicità non sai quanto mi costi! 
Oh! mai nol sappia, mai. 
Il mio sangue, la vita darei 
per vederlo felice, possente! 
E a' miei voti, agli ordini miei 
si opporrebbe quel cor sconoscente? 
Di dolcezze l'affetto paterno 
a quest'alma sorgente non è . . . 
Pena atroce, supplizio d'inferno 
Dio sdegnato l'ha reso per me.

(Entra Rodolfo)

RODOLFO 
Padre . . .

WALTER 
M'abbraccia. 
Portator son io di lieto annunzio. 
Federica in breve sarà tua sposa.

RODOLFO 
(Fra sè)
O cielo!

WALTER 
Insiem cresciuti nel tetto istesso, 
più di te quel core apprezzar chi potria? 
Come l'offerta della tua man le feci, 
ebbra di gioia mi rivelò 
ch'ella per te nudria segreta fiamma, 
pria che il paterno comando 
al Duca la stringesse.

RODOLFO 
(Fra sè)
O me perduto!

WALTER 
Fra l'armi estinto quel guerrier canuto, 
il nome ed il retaggio a lei ne resta, 
a lei cui man d'amica 
porge l'augusta donna 
che preme il trono di Lamagna. 
Il varco s'apre a te della corte!

RODOLFO 
Ambiziose voglie non alimento 
in cor, t'è noto!

WALTER 
In questo debil core 
trema che il guardo mio non scenda.

RODOLFO 
Io voglio a te scoprirlo . . .

WALTER 
Taci . . . È la Duchessa!

RODOLFO 
O padre!

WALTER 
Incontro ad essa moviam, 
quindi le nozze chiederne a te spetta.

RODOLFO 
E credi? e speri?

WALTER 
Obbedisci . . . Son leggi i miei voleri.

(Traendolo per mano all'incontro della 
Duchessa)

(La Duchessa con seguito di Damigelle,  
Paggi, Famigliari, Arcieri)

I COMPAGNI DELLA DUCHESSA 
Quale un sorriso d'amica sorte, 
gentil, venite, fra queste porte. 
È senz'orgoglio in voi bellezza, 
è senza fasto in voi grandezza. 
La pudibonda romita stella 
è destinata a sfolgorar.

FEDERICA 
Congiunti! amici miei!

WALTER 
Nobil signora! 
Bella nepote, il mio Rodolfo implora 
l'onor di favellarti. 
Io la bandita caccia 
intanto affretterò.

(piano a Rodolfo) 

M'udisti?

(Tutti partono, meno Federica e Rodolfo)

RODOLFO 
(Fra sè)
È d'uopo al suo cuor generoso 
fidarsi appien.

(A Federica)

Duchessa . . .

FEDERICA 
Duchessa tu m'appelli! 
Federica son io; 
non ho cessato per te d'esserla mai! 
Se cangiò la fortuna, io non cangiai. 
Dall'aule raggianti di vano splendor 
al tetto natio volava il desir, 
là dove sorgea dal vergin mio cor 
la prima speranza, il primo sospir!

RODOLFO 
Degl'anni primieri le gioie innocenti 
con me dividesti, divisi con te.
Le pene segrete degl'anni più ardenti 
or deggio svelarti, prostrato al tuo piè.

FEDERICA 
Deh! sorge, Rodolfo, 
tu sembri turbato!

RODOLFO 
Non giova negarlo, pur troppo lo sono.

FEDERICA 
Ah! parla!

RODOLFO 
M'astringe un padre spietato 
di fallo non mio a chieder perdono . . .

FEDERICA 
Che intendo!

RODOLFO 
Sì vaga, sì eccelsa consorte a me destinata 
il cielo non ha . . .

FEDERICA 
Oh! spiegati.

RODOLFO 
Ad altra m'avvince la sorte . . .

FEDERICA 
Ad altra!

RODOLFO 
Pietà! 
Deh! la parola amara 
perdona al labbro mio! 
Potea seguirti all'ara, 
mentir, dinanzi a Dio? 
Pria d'offrirti un core 
che avvampa d'altro amore, 
la destra mia trafiggerlo 
a' piedi tuoi saprà!

FEDERICA 
Arma, se vuoi, la mano, 
in sen mi scaglia il brando. 
M'udrai, crudele, insano, 
a te perdonar spirando; 
ma da geloso core 
non aspettar favore; 
amor sprezzato è furia 
che perdonar non sa.

(Partono)

Scena Terza

(Interno della casa di Miller. Due porte laterali; 
una mette alla stanza di Miller, l'altra a quella di
Luisa; accanto alla prima pende una spada ed 
una vecchia assisa da soldato,  nel prospetto
l'ingresso, ed una finestra, da cui scorgessi parte 
del tempio. Odonsi per le montagne e le vallate
circostanti grida, e rimbombo di strumenti da
caccia. Voci in lontananza.)

CACCIATORI 
Sciogliete i levrieri, spronate i destrieri, 
allegra, gioconda la caccia sarà.
Si cingan le selve... 
snidiamo le belve...
La preda è sicura, sfuggir non potrà...

LUISA
(accostandosi alla finestra) 
Nol veggo . . . allontanarsi dalla caccia 
e qui venir promise.

CACCIATORI 
Si cingan le selve 
snidiamo le belve, 
la preda è sicura, 
sfuggir non potrà.

(Entra Miller e si getta sopra una seggiola)

LUISA 
O padre mio! Che fu? 
Sembri agitato!

MILLER 
Il mio timore non era vano . . . 
sei tradita!

LUISA 
Io? Come? Narra . . .

MILLER 
Sembianza e nome colui mentì!

LUISA 
Carlo? Fia ver?

CACCIATORI
Sfuggir non potrà, 
sfuggir non potrà.

MILLER 
Del Conte di Walter figlio, 
qual comanda il padre, 
egli a stringer s'appresta splendide nozze.

LUISA 
Ria menzogna è questa. Esser non puote . . .

MILLER 
Dal castello io vengo, 
giunta è la sposa.

LUISA 
Taci! Uccider vuoi tua figlia?

MILLER 
Un seduttore accolse dunque il tetto mio? 

(aggirandosi per la stanza pieno d'ira,
 trovasi dinanzi alla sua vecchia divisa 
che pende dal muro) 

Per questa d'onore assisa, 
che il mio petto un giorno coprì, 
vendetta io giuro!

LUISA
(spaventata)
Padre!

RODOLFO
(ancor sulla soglia, donde ha 
udito l'ultima parte del colloquio) 
Luisa, non temer. 
Non furo bugiarde le promesse di questo labbro. 
Il velo, ben veggo, è tolto; 
ma cangiato il nome, 
è sempre il cor lo stesso.

MILLER 
Che intendi?

LUISA 
Ahimè!

(Rodolfo pone Luisa in ginocchio 
a' piedi di Miller, e prostrandosi 
anch'esso stringe nella sua la destra 
di lei)

RODOLFO 
Son io tuo sposo! 
Il padre testimone e Dio 
chiamo del giuramento.

MILLER 
Ahi, sconsigliato! 
E chi sottrarci all'ira potrà del Conte?

LUISA 
Io gelo!

RODOLFO 
A me soltanto e al cielo 
arcan tremendo è manifesto! 
Arcano che da me rivelato 
a piè cadermi farebbe il Conte! 
Alcun s'avanza . . . 
è desso! Mio padre!

(Entra Walter)

LUISA 
Ah! son perduta!

MILLER 
Egli? Egli stesso?

RODOLFO 
Tu, signor, fra queste soglie! 
A che vieni?

WALTER 
A che? 
Nol rese lo spavento che vi coglie 
assai chiaro, assai palese? 
Del mio dritto vengo armato 
a stornar colpevol tresca.

MILLER, LUISA 
Che?!

RODOLFO 
L'accento scellerato 
più dal labbro mai non t'esca, 
puro amor ne infiamma il petto, 
oltraggiarlo ad uom non lice.

WALTER 
Puro amor l'amore abbietto 
di venduta seduttrice?

LUISA, RODOLFO, MILLER 
Ah!

(Rodolfo snuda la spada)

RODOLFO 
La vita mi donasti! 
Lo rimembra . . . t'ho pagato ora il dono!

MILLER 
A me portasti grave insulto! 
Io fui soldato! 
Trema!

LUISA 
O Dio!

MILLER 
Mi ribollisce nelle vene il sangue ancor.

WALTER 
Ardiresti?

MILLER 
Tutto ardisce padre offeso nell'onor!

WALTER 
Folle, or or ti pentirai dell'audacia! 
Olà!

(Accorre un drappello d'arcieri, 
seguito da Laura e da molti Contadini)

ARCIERI 
Signore?

LUISA 
Giusto ciel!

LAURA, CONTADINI 
Che avvenne mai?

RODOLFO 
E potresti, o genitore?

LAURA, CONTADINI
Ei suo figlio!

WALTER 
Arretra, insano!

RODOLFO 
Odi prima . . . 

WALTER 
Udir non vo'. Ambo in ceppi.

LAURA, CONTADINI
Ah!

MILLER 
Disumano!

LUISA
(cadendo alle ginocchia di Walter) 
Al tuo piè . . .

MILLER
(rialzandola) 
Prostrata! . . . No!
Fra'mortali ancora oppressa 
non è tanto l'innocenza, 
che si vegga genuflessa 
d'un superbo alla presenza. 
A quel Dio ti prostra innante 
de' malvagi punitor, 
non a tal che ha d'uom sembiante, 
e di belva in petto il cor.

RODOLFO 
Foco d'ira è questo pianto . . . 
cedi . . . cedi all'amor mio . . .

WALTER 
Tu piegarti, tu, non io, 
devi o figlio, cieco, ingrato.

RODOLFO 
Non voler quel nodo infranto, 
che tra noi formava Iddio.

WALTER 
Il mio cenno, il voler mio 
è immutabil come il fato! 

LUISA 
Ad immagin tua creata, 
o Signore, anch'io non fui? 
E perchè son calpestata 
or qual fango da costui? 
Perchè? perchè? 
Deh, mi salva . . . deh, m'aita . . . 
deh! non m'abbia l'oppressor! 
Il tuo dono, la mia vita 
pria riprenditi, Signor!

MILLER 
A quel Dio ti prostra innante, 
de' malvagi punitor, 
non a tal che ha d'uom sembiante, 
e di belva in petto il cor.

RODOLFO 
Cedi all'amor mio, 
ah padre, cedi! 
Negro vel mi sta sul ciglio! 
Ho l'inferno in mezzo al cor! 
Un istante ancor son figlio! 
Un instante ho padre ancor!

WALTER 
Piegarti devi, non io, 
o figlio ingrato. 
Fra il suo core e il cor paterno 
frapponeste un turpe amor. 
Non può il ciel, non può l'inferno 
involarvi al mio furor!

LAURA, ALCUNI CONTADINI
Il suo pianto al pianto sforza! 
Il suo duolo spezza il cor!

ARCIERI 
Obbedirlo a tutti è forza! 
Egli è padre, egli è signor!

WALTER 
I cenni miei si compiano.

RODOLFO
(mettendosi avanti a Luisa 
col ferro sguainato) 
Da questo acciar svenato 
cadrà chi temerario s'avanza.

WALTER 
Forsennato! 

(prende Luisa e la spinge fra gli arcieri) 

In me lo scaglia.

RODOLFO 
O rabbia! 
Se tratta è fra catene la sposa mia, 
nel carcere giuro seguirla.

WALTER 
Ebbene, la segui.

RODOLFO 
Ah! pria che l'abbiano quei vili in preda, 
il core io le trapasso.

(lanciandosi fra gli arcieri, e mettendo 
la punta della spada sul petto di Luisa) 

WALTER 
Uccidila. Che tardi?

RODOLFO 
O mio furor!
Ah! tutto tentai, non restami 
che un infernal consiglio 
se crudo, inesorabile 
tu rimarrai col figlio. 
Trema! Svelato agl'uomini 
sarà dal labbro mio 
come giungesti ad essere 
Conte di Walter!

(Esce rapidamente)

WALTER 
Dio! Rodolfo . . . 
m'odi . . . arrestati . . . 
costei lasciate, è libera!

LAURA, CONTADINI, ARCIERI
Fia ver! 

LUISA, MILLER 
Pietoso ciel! 

(Gli Arcieri partono  Luisa cade in ginocchio 
mezzo svenuta  gli altri le accorrono d'intorno).
ACTO PRIMERO


El amor

Escena Primera

(Pueblo agradable. A un lado, la modesta 
casa de Miller; al otro, una pequeña iglesia rural:
a lo lejos, a través de los árboles, las torres del 
castillo de Walter. Sobre el horizonte,
un amanecer purísimo de primavera: 
los habitantes del pueblo están reunidos
para celebrar el aniversario de
Luisa. )

LAURA, ALDEANOS
Despierta Luisa, reina de los corazones;
ya acaricia los montes una sonrisa de luz:
la dulce amistad nos acerca a ti,
junto con los albores, en un día tan feliz;
es hermosa este alba naciente en abril,
pero no es tan hermosa como tu rostro;
este aura gentil es pura y suave,
pero es menos pura y suave que tú.

MILLER
Aquí está mi hija.

LUISA
¡¡Oh, queridas amigas!

ALDEANOS
Que el cielo te sea propicio

LAURA
En breve
iremos a invocarlo unidos a la iglesia.

MILLER
Vuestro afecto provoca en mis ojos
lágrimas de ternura...
Para el corazón paterno es sagrado
el día que despunta...
¡porque me dio a Luisa!

LUISA
(para sí)
¡No ha llegado todavía!
¡Separa de él no sé lo que es la dicha!

MILLER
Hija, el amor, apenas nacido en ti
despide ya ardientes llamas.
¡Oh! ¡Que tanto amor no yerre adonde vaya!
Nadie conoce a este Carlo,
el nuevo señor que llega a la corte.
¡Estoy inquieto!

LUISA
No temas:
un espíritu noble,
un cuerpo mortal nunca albergó
un alma tan rica en virtud.
Me amó, lo amé.
Lo vi, y el corazón sintió
el primer pálpito de amor;
apenas me vio él y brinco el corazón
de mi fiel amado.
Aquí abajo, al volver a encontrarse,
nuestras almas se reconocieron
porque, hechas para amarse,
así las hizo Dios en el cielo.

LAURA, ALDEANOS
(entregándole todos, primero las mujeres,
luego los hombres, un ramito de flores)
Luisa, acepta una sencilla muestra
de nuestra amistad.

LUISA
¡Agradecida está esta alma,
amigos afectuosos!

(Entreviendo un joven cazador, que
también le ofrece flores junto a los otros)

¡Ah!

RODOLFO
¡Querida mía!

MILLER
(turbado, aparte)
¡Es él!

RODOLFO
¡Buen padre!

LUISA
Abrázalo,
te ama como un hijo.

RODOLFO
(saludando a los aldeanos)
Amigos...

(A Luisa)

¿Estás contenta?

LUISA
¡Estoy rebosante de felicidad!

LAURA, ALDEANOS
Plenamente dichosos os torna el amor.

LUISA, RODOLFO
¿Plenamente dichosos? ¡Es cierto!
El corazón, cerca de ti,
vive sólo para el placer.
¡Te amo con un amor que mal
probarían a expresar las palabras!
El frío de la muerte no puede
extinguir un cariño tan ardiente;
Dios ha ceñido nuestros corazones
con un nudo eterno.
¡Muertos en la tierra,
nos amemos en el cielo!

MILLER
(para sí)
No se que voz infausta
habla en mi corazón...
¡Pobre de mí si ella fuese
víctima de un seductor!
¡Ah! No queráis, buen Dios,
que sucumba a tal destino...
¡Una aflicción tan cruel
me abrirá la tumba!

LAURA, ALDEANOS
¡Un alma, un solo deseo
aviva en el pecho de ambos!
¡Jamás se vio un afecto
más ardiente, más fiel!

(Se oyen las campanas de la iglesia)

TODOS
¿Oísteis? Repican las campanas;
vamos, el cielo nos invita.

(A partir de este momento todos abandonan
la escena cantando y entran poco a poco
en la iglesia, con la excepción de Miller)

(Entra Wurm)

WURM
Deténte y escucha.

MILLER
¡Wurm!

WURM
¡He escuchado todo!
¡Furor de celos me arde en el pecho!
Amo a tu hija,
ha pasado un año
desde que te pedí su mano;
no te opusiste,
y ahora que la fortuna
me es más favorable,
ahora que el nuevo señor,
más que el difunto,
me prodiga favores,
¡te atreves a
desdeñar tu promesa!

MILLER
¡Ah! ¡Basta!
Prometí dar mi consentimiento paterno,
en caso de que mi hija te amara.

WURM
¿Y no podías obligarla 
al matrimonio que te pedía?
¿Es que no tienes poder sobre ella?

MILLER
Pero, ¿qué dices?
Sagrada es la elección de un consorte,
ella debe ser plenamente libre;
un nudo que sólo la muerte puede desatar
difícilmente admite una ley a la fuerza.
No soy un tirano, soy un padre,
no se dan órdenes al corazón de los hijos.
En la tierra un padres se asemeja a Dios
por la bondad, no por el rigor.

WURM
¡Oh, viejo débil,
tu ciego afecto habrá de costarte caro,
muy caro!

MILLER
Explícate.

WURM
Bajo aspecto mendaz
el joven preferido
se presenta ante vosotros.

MILLER
¿Eso es verdad? ¿Y tú lo conoces?

WURM
Has de saberlo: ¡es el hijo
del noble Walter!

MILLER
¡Oh, cielos! ¿El hijo, dices?

WURM
De tu señor. Adiós

MILLER
Entonces...

WURM
Me has entendido.

(Sale)

MILLER
¡Me ha destrozado el corazón!

(Se queda en silencio un momento,
como oprimido por el dolor)

¡Ah! ¡Mis sospechas eran fundadas!
¡Ira y dolor me invaden el pecho!
De todos los bienes, el bien más santo,
es el honor, y lo quiero sin mácula.
Cielo, me diste sólo
el don de una hija, y soy dichoso,
pero concede al padre, que esta hija,
que este don, permanezca puro.

(Sale)

Escena Segunda

(Sala en el castillo de Walter, con una puerta al
fondo. Walter y Wurm. Algunos criados
que permanecen al otro lado del umbral)

WALTER
(entrando seguido de Wurm)
Pero, ¡qué me dices!
¡Entonces ha perdido la razón!

WURM
Señor, ya conocéis esa cabeza alocada

WALTER
¡La Duquesa, mientras tanto, llegará enseguida!
Dile que deseo verlo.

(Wurm se retira con los criados)

¡Ah! Todo me sonríe,
¡sólo tú, hijo mío, te atreves!
¡No sabes cuánto me cuesta tu felicidad!
¡Oh! Pero que no lo sepa nunca.
¡Mi sangre, la vida daría
por verlo feliz, poderoso!
¿Y a mis deseos, a mis órdenes
se opone ese corazón ingrato?
El afecto paterno no es para este alma
una fuente de dulzuras, no, no lo es...
Dios lo ha convertido para mí
en castigo atroz, suplicio del infierno.

(Entra Rodolfo)

RODOLFO
Padre...

WALTER
Abrázame.
Soy portador de una feliz noticia.
Federica será en breve tu esposa.

RODOLFO
(para sí)
¡Oh, cielos!

WALTER
Juntos crecisteis bajo el mismo techo,
¿quién podría apreciar su corazón mejor que tú?
Cuando le hice la oferta de tu mano,
ebria de alegría me reveló
que alimentaba por ti secreta llama,
antes de que la orden paterna
la uniese al Duque.

RODOLFO
(para sí)
¡Estoy perdido!

WALTER
Muerto en batalla ese viejo guerrero,
de ella son el nombre y la herencia,
es a ella a quien la augusta dama,
que ocupa el trono de Alemania,
le tiende una mano amiga.
¡Se te abren las puertas de la corte!

RODOLFO
Bien sabes que no abrigo deseos
ambiciosos en el corazón.

WALTER
Tiembla porque mi mirada
no se pose en tu débil corazón.

RODOLFO
A ti quiero abrírtelo...

WALTER
Calla... ¡Es la Duquesa!

RODOLFO
¡Oh, padre!

WALTER
Vayamos a su encuentro
luego a ti corresponde pedirla en matrimonio.

RODOLFO
¿Lo crees? ¿Lo esperas?

WALTER
Obedece... Mis deseos son leyes.

(Llevándolo de la mano al encuentro de la
 Duquesa)

(La Duquesa con séquito de doncellas, pajes,
sirvientes, arqueros)

LOS ACOMPAÑANTES DE LA DUQUESA
Como una sonrisa de un sino propicio,
entrad, noble dama, por estas puertas.
En vos la belleza carece de orgullo,
en vos la grandeza carece de fasto.
La pudorosa y solitaria estrella
está destinada a resplandecer.

FEDERICA
¡Parientes! ¡Amigos míos!

WALTER
¡Noble señora!
Hermosa sobrina, mi Rodolfo implora
el honor de hablar contigo.
Entretanto avivaré
los preparativos para la cacería.

(En voz baja a Rodolfo)

¿Me has oído?

(Salen todos menos Federica y Rodolfo)

RODOLFO
(para sí)
Es preciso confiar plenamente 
en su corazón generoso

(A Federica)

Duquesa...

FEDERICA
¡Duquesa me llamas!
Soy Federica;
¡no he dejado de serlo nunca para ti!
Si cambió la fortuna, yo no cambié.
De las salas radiantes de un vano esplendor
al techo natal volaba el deseo,
allí brotó de mi corazón puro
la primera esperanza, el primer suspiro

RODOLFO
Conmigo compartiste las alegrías inocentes
de los primeros años, y yo contigo.
Ahora debo desvelarte, postrado a tus pies,
las penas secretas de los años más ardientes.

FEDERICA
¡Vamos! Levanta, Rodolfo,
pareces turbado.

RODOLFO
De nada sirve negarlo, desgraciadamente lo estoy.

FEDERICA
¡Ah! ¡Habla!

RODOLFO
Un padre despiadado me obliga
a pedir perdón por una falta que no es mía...

FEDERICA
¡Qué oigo!

RODOLFO
El cielo no me ha destinado una esposa
tan bella, tan excelsa...

FEDERICA
¡Oh! Explícate.

RODOLFO
A otra me une el destino...

FEDERICA
¡A otra!

RODOLFO
¡Piedad!
¡Ay! Perdona a mis labios
por sus amargas palabras.
¿Podría seguirte hasta el altar
y mentir delante de Dios?
Antes que ofrecerte un corazón
que arde por otro amor,
mi mano derecha sabrá a tus pies
atravesarlo con una espada.

FEDERICA
Arma tu mano si quieres,
hunde tu espada en mi pecho,
Me oirás, cruel e insensato,
perdonarte mientras expiro;
pero no esperes favores
de un corazón celoso;
el amor desdeñado es furia
que no sabe perdonar.

(Salen)

Escena Tercera

(Interior de la casa de Miller. Dos puertas
 laterales: una da a la habitación de Miller, la 
otra a la de Luisa; junto a la primera cuelga una
 espada y un viejo uniforme de soldado, desde la
 entrada se ve una ventana, desde la cual se 
divisa parte de la iglesia. Se oyen por las 
montañas y los valles aledaños gritos y estruendo 
de instrumentos de caza. Voces a lo lejos)

CAZADORES
Soltad los lebreles, espolead los caballos,
alegre, divertida la cacería será.
Rodead los bosques...
sacad las fieras de sus escondites...
La presa es segura, no podrá escapar.

LUISA
(acercándose a la ventana)
No lo veo... Prometió alejarse de la cacería
y venir aquí.

CAZADORES
Rodead los bosques
sacad las fieras de sus escondites,
La presa es segura,
no podrá escapar.

(Entra Miller y se arroja sobre una silla)

LUISA
¡Oh, padre mío! ¿Qué ha pasado?
¡Pareces agitado!

MILLER
Mi temor no era en vano...
¡Te han traicionado!

LUISA
¿Yo? ¿Cómo? Cuéntame...

MILLER
¡Mintió sobre su aspecto y su nombre!

LUISA
¿Carlo? ¿Es cierto?

CAZADORES
La presa es segura,
no podrá escapar.

MILLER
El hijo del Conde de Walter,
como ordena el padre,
se apresta a realizar una espléndida boda.

LUISA
Eso es una mentira cruel. No puede ser...

MILLER
Vengo del castillo,
ya ha llegado la esposa.

LUISA
¡Calla! ¿Quieres matar a tu hija?

MILLER
¿Entonces di abrigo a un seductor bajo mi techo?

(Dando vueltas por la habitación lleno de ira,
se coloca frente a su antiguo uniforme
que cuelga del muro)

¡Por este uniforme de honor,
que un día cubrió mi pecho,
juro venganza!

LUISA
(aterrorizada)
¡Padre!

RODOLFO
(aún en el umbral, donde ha oído 
la última parte del diálogo)
Luisa, no temas.
Las promesas de estos labios no fueron mentirosas.
El velo, bien lo veo, se ha levantado;
pero aunque el nombre cambie,
el corazón es siempre el mismo.

MILLER
¿Qué oigo?

LUISA
¡Ay de mí!

(Rodolfo pone a Luisa de rodillas
a los pies de Miller, y postrándose 
también él coge con la suya la mano
derecha de ella)

RODOLFO
¡Yo soy tu esposo!
Hago a tu padre y a Dios
como testigos del juramento.

MILLER
¡Ay, imprudente!
¿Y quién podrá librarnos de la ira del Conde?

LUISA
¡Estoy temblando!

RODOLFO
¡Sólo el cielo y yo conocemos
un terrible secreto!
Un secreto que, revelado por mí,
haría caer al Conde a mis pies.
Alguien se acerca.
¡Es él! ¡Mi padre!

(Entra Walter)

LUISA
¡Ah! ¡Estoy perdida!

MILLER
¿Él? ¿Él en persona?

RODOLFO
¡Tú, señor, en esta casa!
¿A qué vienes?

WALTER
¿A qué?
¿El terror que os posee no hace que sea
muy claro y evidente?
Vengo armado de mi derecho
a impedir una intriga criminal.

MILLER, LUISA
¿Qué?

RODOLFO
Que no vuelvan a salir jamás
de tus labios palabras tan infames.
Es amor puro lo que inflama el pecho,
y no es lícito que ningún hombre lo ultraje.

WALTER
¿Amor puro el amor abyecto
de una venal seductora?

LUISA, RODOLFO, MILLER
¡Ah!

(Rodolfo desenvaina la espada)

RODOLFO
¡Me diste la vida!
Recuérdalo... ¡Ahora te pago el regalo!

MILLER
¡A mí me has insultado gravemente!
¡Yo fui soldado!
¡Tiembla!

LUISA
¡Dios mío!

MILLER
Aún hierve la sangre en mis venas.

WALTER
¿Te atreves a...?

MILLER
¡A todo se atreve un padre ofendido en su honor!

WALTER
¡Insensato, te arrepentirás de tu audacia!
¡Eh!

(Acude un grupo de arqueros, seguidos
de Laura y de muchos aldeanos)

ARQUEROS
¿Señor?

LUISA
¡Cielo santo!

LAURA, ALDEANOS
¿Qué ha pasado?

RODOLFO
¿Podrías, padre?

LAURA, ALDEANOS
¡Es su hijo!

WALTER
¡Detente, insensato!

RODOLFO
Escúchame antes...

WALTER
No quiero oír. Encadenad a los dos.

LAURA, ALDEANOS
¡Ah!

MILLER
¡Inhumano!

LUISA
(arrodillándose ante Walter)
A tus pies...

MILLER
(levantándola)
¡Postrada!... ¡No!
Entre los mortales no está aún
tan oprimida la inocencia
como para que se vea arrodillada
en presencia de un soberbio.
Póstrate delante de Dios
que castiga a los malvados,
no ante quien tiene apariencia de hombre
pero tiene el corazón de una fiera en el pecho.

RODOLFO
Fuego de ira es este llanto...
Cede... Cede a mi amor....

WALTER
Tú debes obedecer, no yo,
oh hijo ciego e ingrato.

RODOLFO
No quieras romper el lazo
que Dios anudó entre nosotros

WALTER
Mis órdenes, mis deseos,
¡son inmutables como el destino!

LUISA
¿No fui creada también yo,
oh Señor, a tu imagen?
¿Y por qué soy ahora pisoteada
como el barro por este hombre?
¿Por qué? ¿Por qué?
Ay, sálvame... Ayúdame...
¡Ay, que no me atrape el opresor!
¡Antes recupera tu don, 
mi vida, Señor!

MILLER
Póstrate delante de Dios
que castiga a los malvados
no ante quien tiene apariencia de hombre
pero tiene el corazón de una fiera en el pecho.

RODOLFO
¡Cede a mi amor,
padre, cede!
¡Un velo negro cae sobre mis ojos!
¡Tengo el infierno en mi corazón!
¡Todavía soy hijo un instante!
¡Todavía tengo padre un instante!

WALTER
Tú debes obedecer, no yo,
oh hijo ingrato.
Entre su corazón y el corazón paterno
interpusiste un amor infame.
¡Ni el cielo ni el infierno
pueden sustraeros a mi furor!

LAURA, ALGUNOS ALDEANOS
¡Su llanto al llanto llama!
¡Su dolor parte el corazón!

ARQUEROS
¡Todos le debemos obediencia!
¡Él es padre, él es el señor!

WALTER
Que se cumplan mis órdenes.

RODOLFO
(poniéndose delante de Luisa 
con la espada desenvainada)
Quien, temerario, se acerque
caerá desangrado por esta espada.

WALTER
¡Loco!

(Coge a Luisa y la empuja hacia los arqueros)

Clávamela a mí.

RODOLFO
¡Oh, furia!
Si se llevan encadenada a mi esposa,
juro seguirla hasta la cárcel.

WALTER
Muy bien, síguela.

RODOLFO
¡Ah! Antes de que la atrapen esos miserables,
yo le traspaso el corazón.

(Lanzándose entre los arqueros y clavando
la punta de la espada en el pecho de Luisa)

WALTER
Mátala. ¿A qué esperas?

RODOLFO
¡Oh, furor mío!
¡Ah! Lo intenté todo, sólo que queda
un consejo infernal
si sigues siendo con tu hijo
cruel e inexorable.
¡Tiembla! Los hombres sabrán,
revelado por mi boca,
cómo llegaste a ser
Conde de Walter.

(Sale rápidamente)

WALTER
¡Dios! Rodolfo...
Escúchame... Deténte...
Soltadla, ¡ella es libre!

LAURA, ALDEANOS, ARQUEROS
¡Es verdad!

LUISA, MILLER
¡Cielo misericordioso!

(Salen los arqueros. Luisa cae arrodillada
medio desmayada. Los demás acuden a su lado)

Acto II

ATTO SECONDO
 
L'intrigo

Scena Prima

Interno della casa di Miller.

CONTADINI 
(accorrendo agitati) 
Ah! Luisa, Luisa, ove sei?

LUISA 
(uscendo) 
Chi m'appella? 
Voi certo recate tristo annunzio!

LAURA 
Pur troppo!

CONTADINI
E tu dei ascoltarlo.

LUISA 
Parlate, parlate.

LAURA, CONTADINI 
Al villaggio dai campi tornando 
della roccia per ripido calle, 
un fragor, che veniasi accostando, 
a noi giunse dall'ima convalle; 
eran passi e minaccie d'armati, 
cui d'ambascia una voce frammista; 
al ciglion della rupe affacciati 
ne colpì deplorabile vista! 
Crudi sgherri traenti un vegliardo fra catene! 

LUISA 
Ah! mio padre!

LAURA, CONTADINI
Fa cor. 
Havvi un Giusto, un Possente 
che il guardo tien rivolto 
sui miseri ognor!

LUISA 
O padre, o padre mio! 

(s'incammina per uscire)

LAURA 
Dove?

LUISA 
Al castello.

(Entra Wurm)

LAURA, CONTADINI
Wurm!

WURM
(a Luisa) 
Ascoltarmi è d'uopo. 

(ai contadini) 

Uscite.

LUISA 
(Fra sè)
Io gelo!

LAURA, CONTADINI
Havvi un Giusto, un Possente, ecc.

WURM 
Il padre tuo . . .

LUISA 
Finisci.

WURM 
Langue in dura prigion.

LUISA 
Reo di che fallo?

WURM 
Ei, del Conte vassallo, farlo d'oltraggi 
e di minacce segno ardì! 
Grave il delitto, 
grave la pena fia!

LUISA 
D'interrogarti io tremo!

WURM 
Che val tacerlo? 
Sul canuto suo crin pende la scure.

LUISA 
Ah! Taci, taci!

WURM 
Eppure, tu puoi salvarlo.

LUISA 
Io? Come?

WURM 
A te m'invia l'offesa Conte:  
un foglio vergar t'impone, 
e prezzo ne fia lo scampo di tuo padre.

LUISA 
Un foglio?

WURM
(accennando a Luisa una tavola, 
su cui v'ha l'occorrente per scrivere) 
Scrivi! 
"Wurm, io giammai Rodolfo non amai . . ." 

(Luisa scrive) 

"Il suo lignaggio erami noto, 
e volli stringerlo fra mie reti . . ."

LUISA 
E deggio?

WURM 
Dei salvar tuo padre.

(Luisa scrive)

"Ambizion mi vinse . . . 
tutto svanì . . . perdona. 
Ritorno al primo affetto, 
e di Rodolfo ad evitar gli sdegni, 
come la notte regni, 
vieni, ed insieme fuggirem."

LUISA 
Che!

WURM 
Scrivi.

LUISA 
E segnar questa mano 
potrebbe l'onta mia? 
Lo speri invano. 
Tu puniscimi, o Signore, 
se t'offesi e paga io sono 
ma de' barbari al furore 
non lasciarmi in abbandono. 
A scampar da fato estremo 
innocente genitor 
chieggon essi, a dirlo io fremo, 
chieggon essi della figlia il disonor!

WURM 
Qui nulla s'attenta imporre al tuo core; 
tu libera sei. Ti lascio.

LUISA 
Spietato! E il misero vecchio?

WURM 
L'udisti  egli muore.

LUISA 
E libera io sono! 

(dando il foglio a Wurm) 

Il foglio è vergato.

WURM 
Sul capo del padre, 
spontaneo lo scritto, 
Luisa, mi giura che all'uopo dirai.

LUISA 
Lo giuro.

WURM 
Un sol cenno ancor t'è prescritto.

LUISA 
Io t'odo.

WURM 
Al castello venirne dovrai, 
ed ivi al cospetto di nobil signora 
accesa mostrati . . . di Wurm.

LUISA 
Di te?

WURM 
Acerba è la prova!

LUISA 
No.

WURM 
Duolmi!

LUISA 
Ed allora?

WURM 
Allora . . .

LUISA 
Mio padre?

WURM 
Fia salvo.

LUISA 
Mercè. 
A brani, a brani, o perfido 
il cor tu m'hai squarciato! 
Almen t’affretta a rendermi 
il padre, il padre sventurato. 
Di morte il fero brivido 
tutta m'invade omai. 
Mi chiuda almeno i rai 
la man del genitore!

WURM 
Coraggio  il tempo è farmaco 
d'ogni cordoglio umano. 
Di stringer la tua mano 
speranza nutro ancor.

Scena Seconda

(Il castello  appartamento di Walter.)

WALTER 
Egli delira  sul mattin degli anni 
vinta da cieco affetto spesso è ragion! 
Del senno empia il difetto 
pel figlio il padre! 
L'opra mia si compia, 
nulla cangiar mi debbe  
esser pietoso crudeltà sarebbe.

(Entra Wurm)

Ebben?

WURM 
Tutte apprestai della trama le fila.

WALTER 
Oh! di'  Luisa?

WURM 
Come previdi già, vinta, 
conquisa da credulo spavento, 
alle minaccie s'arrendea; 
per calle recondito qui tratta verrà.

WALTER 
Ma il foglio?

WURM 
Compra man recar lo deve a Rodolfo; 
la vittoria è certa! 
Eppur dal primo assalto 
qual poter vi respinse io non intendo!

WALTER 
Inatteso periglio!
Del figlio una minaccia! 
Ingrato figlio! 
L'alto retaggio non ho bramato 
di mio cugino, che sol per esso! 
Ad ottenerlo, contaminato 
mi son pur troppo di nero eccesso!

WURM 
In punto feci del mio signore 
nel palesarvi la mente ascosa! 
A me, cui sempre fidava il core, 
scovri la scelta ei d'una sposa.

WALTER 
Timori nacquero in me ben tristi!

WURM 
Aver quel nodo figli potea!

WALTER 
Ad acquetarmi tu suggeristi 
orribil mezzo!

WURM 
Varcar dovea l'irta foresta notturno il Conte. 
Noi l'appostammo, e . . .

WALTER 
Non seguir . . . 
Sento drizzassi le chiome in fronte! 
Tutto il mio sangue rabbrividir!

WURM 
È ver, che giova parlar d'evento 
cui notte eterna fra' suoi misteri, 
ha già sepolto?

WALTER 
Sepolto?

WURM 
Spento il sire antico da' masnadieri, 
qual noi spargemmo, 
tutti han creduto.

WALTER 
No, tutti! 
Al rombo mio figlio accorse 
dell'armi nostre . . . non era muto 
ancor quel labbro!

WURM 
Che intendo! Ah! forse? . . .

WALTER 
In quel supremo, terribil punto 
Walter nomava . . .

WURM 
Chi?

WALTER 
Gli assassin! 

WURM 
O me perduto!

WALTER 
Sol tu? Congiunto 
non t'ha Satano a' miei destini? 
O meco incolume sarai, lo giuro, 
o sul patibolo verrò con te.

WURM 
(Fra sè)
Più questo capo non è sicuro! 
Potria del ceppo cadere a piè!

(Entra Federica)

WALTER 
Vien la Duchessa!

FEDERICA 
Conte!

(Ad un segno di Walter, Wurm si ritira)

WALTER 
Il detto mio confermo  
di Rodolfo nel sen, 
qual d'un infermo il delirio, 
s'apprese amor che spento fia.

FEDERICA 
Spento?

WALTER 
Ed in breve.

FEDERICA 
Io temo!

WALTER 
Indarno; di Luisa il core 
mai Rodolfo non ebbe; 
d'altri è colei.

FEDERICA 
Fia vero? E chi potrebbe attestarlo?

WALTER 
Ella stessa.

FEDERICA 
Ella!

WALTER 
Qual tu chiedesti qui fu condotta.

FEDERICA 
Già !

WALTER 
Non lo volesti?

(La Duchessa siede, cercando ricomporsi 
dal suo turbamento. Walter apre una 
porta segreta, donde esce Luisa, 
accompagnata da Wurm)

WALTER 
Presentarti alla Duchessa
Puoi Luisa - Intendi?

DUCHESSA
(Con sussiego)
Appressa.

WURM  
(Piano a Luisa)
Ti rammenta in qual periglio
È tuo padre!

LUISA 
(Fra sè)
O mio terror!

FEDERICA 
(Fra sè)
Dolce aspetto! Il volto, il ciglio, 
tutto spira in lei candore!

LUISA 
(Fra sè)
A costei sarà concesso, 
quanto il ciel m'avea promesso!

FEDERICA 
Mi par che manchi in te coraggio 
d'erger gl'occhi al mio sembiante!

WALTER 
Ella nata in un villaggio!

WURM 
D'alta dama or tratta innante!

LUISA 
(Fra sè)
Rea fucina d'emplie frodi son costor!

FEDERICA 
Luisa, m'odi. Far mi puote 
un sol tuo detto 
sventurata, o appien felice! 
Non mentir! Ma no, l'aspetto 
tu non hai di mentitrice!

LUISA 
(Fra sè)
Chi soffrì maggior affanno!

FEDERICA 
Ami tu?

LUISA 
(Fra sè)
Destin tiranno!

FEDERICA 
Ami tu?

LUISA 
Amo.

FEDERICA 
E chi? Chi?

LUISA 
Wurm! 

(Fra sè)

Indegno!

FEDERICA 
Ma Rodolfo?

LUISA 
Fra noi venne sconosciuto. 
A qual disegno io lo ignoro.

FEDERICA 
E non ottenne mai d'amor lusinghe, 
accenti da Luisa?

LUISA 
(Fra sè)
Quai momenti!

FEDERICA 
Di'.

LUISA 
No! Mai.

FEDERICA 
(Fra sè)
La speme in cor mi si avviva!

LUISA 
(Fra sè)
Esulta!

FEDERICA 
Parmi - sì - 
cangiasti di colore! 
Ah! che fia? Non ingannarmi! 
Non tradir te stessa!

LUISA 
(Fra sè)
O cielo!

WALTER 
(Fra sè)
Oserebbe?

FEDERICA 
Parla.

WURM 
(Fra sè)
Io gelo!

FEDERICA 
Dell'arcano squarcia il manto 
se un arcano in sen tu chiudi.

LUISA 
Io . . .

FEDERICA 
Favella.

WALTER 
Sì, per quanto ami il padre!

LUISA 
(Fra sè)
Il padre! O crudi!

WURM 
Via, che tardi?

FEDERICA 
Ebben?

LUISA
(accennando Wurm) 
Lo stesso da Luisa udrete ognor, 
che alimento sol per esso 
fido, immenso, ardente amore! 

(Fra sè)

Come celar le smanie 
del mio geloso amore? 
Ahimè, l'infranto core 
più reggere non può! 
Se qui rimango, esanime 
a' piedi suoi cadrò!

FEDERICA 
(Fra sè)
Un sogno di letizia 
par quel ch'io veggo e sento! . . . 
No, mai sì gran contento 
quest'alma non provò! 
Frena, mio core, i palpiti, 
o di piacer morrò

WALTER E WURM 
(Fra sè)
Pinto ha di vivo giubilo 
il sorridente viso! 
Fortuna in quel sorriso 
propizia balenò! 
Ben io fermarla, e stringerne 
l'infido crin saprò

(La Duchessa si ritira, seguita da 
Walter; Wurm riconduce Luisa 
per l'uscio segreto).

Scena Terza

(Giardino pensile del castello. Rodolfo 
viene precipitoso da un appartamento. 
Ha il foglio di Luisa tra le mani; un 
contadino lo segue.)

RODOLFO 
Il foglio dunque?

CONTADINO 
Io tutto già vi narrai!

RODOLFO 
Mi giova udirlo ancor.

CONTADINO 
Segreta e viva prece a man giunte mi fe' Luisa, 
onde recarlo a Wurm . . .

RODOLFO 
E d'evitar la mia presenza . . .

CONTADINO 
Mi ripeté più volte. 
Sospetto incerto di non so qual trama, 
e speme di mercede a voi m'han tratto.

RODOLFO
(gettandogli una borsa) 
Esci.

(Il contadino esce)

Olà?

(Comparisce un servo)

Wurm.

(Il servo parte)

Oh! fede negar potessi agl'occhi miei! 
Se cielo e terra, se mortali ed angeli 
attestarmi volesser ch'ella non è rea, 
mentite! io risponder dovrei, tutti mentite. 

(mostrando il foglio) 

Son cifre sue! Tanta perfidia! Un'alma 
sì nera! sì mendace! 
Ben la conobbe il padre! 
Ma dunque i giuri, 
le speranze, la gioia, 
le lagrime, l'affanno? 
Tutto è menzogna, tradimento, inganno!
Quando le sere al placido 
chiaror d'un ciel stellato 
meco figgea nell'etere 
lo sguardo innamorato, 
e questa mano stringermi 
dalla sua man sentia . . . 
ah! mi tradita! 
Allor, ch'io muto, estatico 
da' labbri suoi pendea, 
ed ella in suon angelico, 
"amo te sol" dicea, 
tal che sembrò l’empireo 
aprirsi all'alma mia! 
Ah! mi tradia!

WURM 
Di me chiedeste?

RODOLFO 
Appressati. 

(gli porge il foglio) 

Leggi. 

(Wurm lo legge) 

Ad entrambi è questa ora di morte.

WURM 
Oh!

RODOLFO  
(presentandogli due pistole) 
Scegliere tu dèi.

WURM  
(cercando di allontanarsi) 
Signor . . .

RODOLFO 
T'arresta . . . 
Meco ad un punto solo 
spento cader al suolo t'è forza . . .

WURM 
(Fra sè)
Inferno aiutami!

(Scarica la pistola in aria. Accorrono d'ogni 
parte armigeri e famigliari, seguiti da Walter.
Wurm confondendosi tra i sopravvenuti, sparisce)

SERVI 
Che avvenne? O ciel!

RODOLFO 
Codardo! L'ali ha viltade!

SERVI 
Orribile d'ira vi splende il guardo!

WALTER 
Rodolfo!

RODOLFO 
Padre!

WALTER 
O Dio! Calmati!

RODOLFO
(cadendo ai piedi del padre) 
Ah! padre mio!

WALTER 
Deh! sorgi! M'odi. 
Abbomino il mio rigor crudele. 
Abbia virtude un premio. 
Cedo; alla tua fedele porgi la man

RODOLFO 
Che ascolto! Tu vuoi . . . ?

WALTER 
Gioisci!

RODOLFO 
Ah! stolto diverrò!


WALTER 
Qual smanie! 
Figlio! Né pago sei?

RODOLFO 
Pago?

WALTER 
Sperai . . .

RODOLFO 
Compiangimi! 
Tradito m'ha colei!

WALTER 
Tradito!

RODOLFO 
A me t'affretta, o morte!

WALTER 
No . . . vendetta!

RODOLFO 
Come?

WALTER 
Altre nozze attestino 
il tuo disprezzo ad essa!

RODOLFO 
Che intendi?

WALTER 
All'ara pronuba conduci la Duchessa.

RODOLFO 
Io? Sì, lo vo', lo deggio . . . 
Che parlo? Ahimè, vaneggio!

WALTER 
Rodolfo, non pentirti.

RODOLFO 
Ove mi sia non so!

WALTER 
T'arrendi a me, 
tradirti il padre tuo, no, non può. 

RODOLFO 
L'ara, o l'avello apprestami. 
Al fato io m'abbandono. 
Non temo . . . Non desidero . . . 
Un disperato io sono! 
Or la mia brama volgere 
nemmeno al ciel potrei, 
ché inferno senza lei 
sarebbe il ciel per me!

WALTER 
Quell'empio cor dimentica, 
quell'alma ingannatrice. 
Che un dì sarai felice 
promette il padre a te. 
T'arrendi a me, ecc.

SERVI 
Del genitor propizio 
al senno v'affidate. 
Nell'avvenir sperate; 
eterno il duol non è. 

(Walter seco tragge Rodolfo;  tutti li seguono).
ACTO SEGUNDO

La intriga

Escena Primera

(Interior de la casa de Miller)

ALDEANOS
(corriendo agitados)
¡Ah! Luisa, Luisa, ¿dónde estás?

LUISA
(saliendo)
¿Quién me llama?
¡Traéis con seguridad tristes noticias!

LAURA
¡Desgraciadamente!

ALDEANOS
Y tú debes oírlas.

LUISA
Hablad, hablad.

LAURA, ALDEANOS
Volviendo al pueblo del campo
por el camino rocoso y escarpado,
oímos, cada vez más cerca, un fragor
que llega del fondo del valle;
eran pasos y amenazas de soldados
mezclados con una voz agonizante;
asomados al borde de la roca
nos sacudió una imagen deplorable.
¡Infames sicarios llevando a un viejo encadenado!

LUISA
¡Ah! ¡Mi padre!

LAURA, ALDEANOS
Ten valor.
Hay un Dios justo y poderoso
que siempre contempla
a los desdichados.

LUISA
¡Oh padre, padre mío!

(Se dispone a salir)

LAURA
¿Adónde vas?

LUISA
Al castillo.

(Entre Wurm)

LAURA, ALDEANOS
¡Wurm!

WURM
(a Luisa)
Es necesario que me escuches.

(A los aldeanos)

Salid.

LUISA
(para sí)
¡Estoy temblando!

LAURA, ALDEANOS
Hay un Dios justo y poderoso, etc.

WURM
Tu padre...

LUISA
Acaba.

WURM
Languidece en una dura prisión.

LUISA
¿Reo de qué delito?

WURM
Él, vasallo del Conde, se atrevió a 
insultarlo y amenazarlo.
¡Es grave el delito
y grave será el castigo!

LUISA
¡Tiemblo de preguntarte!

WURM
¿De qué sirve callar?
El hacha pende sobre su pelo cano.

LUISA
¡Ah! ¡Calla, calla!

WURM
Sin embargo, tú puedes salvarlo.

LUISA
¿Yo? ¿Cómo?

WURM
A ti me envía el ofendido Conde:
te ordena escribir una nota
y el precio será la salvación de tu padre.

LUISA
¿Una nota?

WURM
(señalándole a Luisa una mesa
en la que tiene lo necesario para escribir)
¡Escribe!
"Wurm, yo jamás amé a Rodolfo..."

(Luisa escribe)

"Conocía su linaje
y quería atraparlo entre mis redes..."

LUISA
¿Debo hacerlo?

WURM
Debes salvar a tu padre.

(Luisa escribe)

"Me venció la ambición...
Todo se desvaneció... perdona.
Regreso a mi primer amor,
y para evitar la cólera de Rodolfo,
ven cuando reine la noche
y huiremos juntos".

LUISA
¿Qué?

WURM
Escribe.

LUISA
¿Y podría esta mano 
firmar mi vergüenza?
En vano lo esperas.
Castígame, Señor,
si te ofendí y estoy contenta,
pero no me abandones
al furor de los crueles.
Para salvar de la muerte
al padre inocente
ellos exigen, al decirlo tiemblo,
ellos exigen el deshonor de la hija.

WURM
Aquí nada intenta imponerse a tu corazón;
eres libre. Te dejo.

LUISA
¡Desalmado! ¿Y el pobre viejo?

WURM
Ya lo oíste: se muere.

LUISA
¡Y yo estoy libre!

(Dándole la nota a Wurm)

La nota está escrita.

WURM
Sobre la cabeza de tu padre, 
júrame, Luisa, que,  llegada la hora, 
dirás que lo escrito expresa tu voluntad.

LUISA
Lo juro.

WURM
Sólo se te impone una obligación más.

LUISA
Te escucho.

WURM
Deberás venir al castillo,
y allí, en presencia de una noble dama,
deberás mostrarte enamorada de... Wurm.

LUISA
¿De ti?

WURM
¡Una marga prueba!

LUISA
No

WURM
¡Me duele!

LUISA
¿Y entonces?

WURM
Entonces...

LUISA
¿Mi padre?

WURM
Quedará a salvo.

LUISA
¡Misericordia!
¡En pedazos, en pedazos, malvado,
me has desgarrado el corazón!
Apresúrate al menos a devolverme
al padre, al desdichado padre .
El feroz escalofrío de la muerte
invade ya todo mi cuerpo.
¡Que cierre al menos mis ojos
la mano de mi padre!

WURM
Ánimo: el tiempo acaba curando
todas las aflicciones humanas.
Aún abrigo la esperanza
de tener tu mano.

Escena Segunda

(El castillo: habitación de Walter)

WALTER
Él delira: en el alba de la edad
la razón es derrotada a menudo por un afecto ciego.
¡El padre ha de colmar
la falta de cordura del hijo!
Que se lleve a cabo mi plan,
nada debe cambiarse:
ser misericordioso sería una crueldad.

(Entre Wurm)

¿Y bien?

WURM
Están listos todos los hilos de la trama.

WALTER
¡Oh! Dime, ¿y Luisa?

WURM
Como había previsto, vencida,
derrotada por un crédulo terror,
se rindió a las amenazas;
será traída hasta aquí por un camino secreto.

WALTER
Pero, ¿y la nota?

WURM
Un hombre pagado debe entregarla a Rodolfo;
¡la victoria es segura!
Pero aún no entiendo qué poder
os retrajo del primer asalto.

WALTER
¡Un peligro imprevisto!
¡Una amenaza de mi hijo!
¡Hijo ingrato!
No he ansiado la gran herencia
de mi primo más que para él.
Para obtenerla, me vi envuelto
en atrocidades terribles.

WURM
¡Y yo contribuí al revelaros
los planes secretos de mi señor!
Como siempre confiaba en mi corazón,
me reveló la elección de una esposa.

WALTER
¡Temores bien tristes nacieron en mí!

WURM
¡Esa unión podía dar hijos!

WALTER
¡Para calmarme sugeriste
una solución horrible!

WURM
El Conde debía atravesar el bosque de noche.
Nosotros estabamos al acecho y ...

WALTER
No sigas...
¡Siento cómo se erizan mis cabellos!
¡Toda mi sangre siente escalofríos!

WURM
Es cierto. ¿Qué ayuda hablar de un hecho
que ha sepultado ya la noche eterna 
entre sus misterios?

WALTER
¿Sepultado?

WURM
Todos creyeron que al antiguo señor
lo mataron unos bandoleros,
como nosotros difundimos.

WALTER
¡No, todos!
Con el estruendo de nuestras armas
acudió mi hijo... ¡Aquellos labios
aún no estaban mudos!

WURM
¡Qué oigo! ¡Ah! ¿Es posible?

WALTER
En aquel momento supremo y terrible
Walter dijo el nombre...

WURM
¿De quién?

WALTER
¡De sus asesinos!

WURM
¡Estoy perdido!

WALTER
¿Tú solo? ¿No unió Satán
tu destino al mío?
Conmigo estarás a salvo,
o contigo estaré en el patíbulo.

WURM
(para sí)
¡Mi cabeza ya no está segura!
¡A los pies del tajo podría caer!

(Entra Federica)

WALTER
¡Viene la Duquesa!

FEDERICA
¡Conde!

(A una señal de Walter, Wurm se retira)

WALTER
Confirmo lo que dije:
en el pecho de Rodolfo
como el delirio de un infierno,
arde un amor que se apagará.

FEDERICA
¿Apagará?

WALTER
Y en breve.

FEDERICA
¡Tengo miedo!

WALTER
Sin motivo; Rodolfo nunca tuvo
el corazón de Luisa;
pertenece a otro.

FEDERICA
¿Es cierto? ¿Y quién podría demostrarlo?

WALTER
Ella misma.

FEDERICA
¡Ella!

WALTER
Como pediste la trajeron aquí.

FEDERICA
¡Ya!

WALTER
¿No es lo que querías?

(La Duquesa se sienta, intentando recuperarse
de su turbación. Walter abre una puerta
secreta, de la que sale Luisa
acompañada por Wurm)

WALTER
Luisa, puedes presentarte a la Duquesa
¿Lo entiendes?

DUQUESA
(con gravedad)
Acércate.

WURM
(en voz baja a Luisa)
¡Recuerda en qué peligro
se encuentra tu padre!

LUISA
(para sí)
¡Oh, qué horror!

FEDERICA
(para sí)
¡Qué dulce aspecto! El rostro, los ojos,
todo en ella irradia candor.

LUISA
(para sí)
A ella le será concedido
lo que me había prometido el cielo.

FEDERICA
Parece que te falta valor
para mirarme a la cara.

WALTER
¡Ha nacido en un pueblo!

WURM
¡Y ahora está en presencia de una gran dama!

LUISA
(para sí)
¡Éstos son la forja criminal de viles engaños!

FEDERICA
Luisa, escúchame. Una sola palabra tuya 
puede hacerme
desgraciada o plenamente feliz.
¡No mientas! Pero no, no tienes 
el aspecto de una mentirosa.

LUISA
(para sí)
¿Quién sufrió nunca mayor aflicción?

FEDERICA
¿Tú amas?

LUISA
(para sí)
¡Destino tirano!

FEDERICA
¿Tú amas?

LUISA
Amo

FEDERICA
¿Y a quién? ¿A quién?

LUISA
¡A Wurm!

(Para sí)

¡Infame!

FEDERICA
Pero, ¿Y Rodolfo?

LUISA
Vino a nosotros como un extraño.
Con qué intención lo ignoro.

FEDERICA
¿Y no obtuvo nunca de Luisa
halagos o palabras de amor?

LUISA
(para sí)
¡Qué momentos!

FEDERICA
Contesta.

LUISA
¡No! Jamás.

FEDERICA
(para sí)
¡La esperanza renace en mi corazón!

LUISA
(para sí)
¡Se alegra tanto!

FEDERICA
Me parece... ¡Sí!
¡Cambiaste de color!
¡Ah! ¿Es posible? ¡No me engañes!
¡No te traiciones!

LUISA
(para sí)
¡Oh, cielos!

WALTER
(para sí)
¿Se atrevería?

FEDERICA
Habla.

WURM
(para sí)
¡Estoy temblando!

FEDERICA
Rompe el manto secreto
si escondes un secreto en tu pecho.

LUISA
Yo...

FEDERICA
Habla.

WALTER
¡Sí, por el amor hacia tu padre!

LUISA
(para sí)
¡El padre! ¡Qué malvados!

WURM
¿Vamos, por qué dudas?

FEDERICA
¿Y bien?

LUISA
(señalando a Wurm)
Siempre oiréis lo mismo a Luisa,
que sólo por él alimento
un amor fiel, inmenso y ardiente.

(Para sí)

¿Cómo ocultar la inquietud
de mi amor celoso?
¡Ay de mí, mi corazón desgarrado
no puede resistir más!
¡Si sigo aquí, exánime
caeré a sus pies!

FEDERICA
(para sí)
¡Parece que veo y oigo
un sueño de felicidad!...
¡No, este alma mía
jamás conoció dicha igual!
¡Frena, corazón mío, tu palpitar
o moriré de placer!

WALTER Y WURM
(para sí)
¡El rostro sonriente
está teñido de un vivo júbilo!
¡La fortuna centelleó propicia
en ese rostro!
¡Sabré bien cómo retenerla
y agarrarla de su cabello infiel!

(La Duquesa se retira, seguida de
Walter; Wurm vuelve a llevar a Luisa
por la puerta secreta)

Escena Tercera

(Jardín colgado del castillo. Rodolfo
llega apresuradamente de una habitación.
Tiene la nota de Luisa entre las manos, lo
lo sigue un aldeano)

RODOLFO
Entonces, ¿la nota?

ALDEANO
¡Ya os lo he contado todo!

RODOLFO
Me ayuda volverlo a oír.

ALDEANO
En secreto y con sus manos juntas, Luisa me rogó
que se la diera a Wurm...

RODOLFO
Y que evitaras mi presencia...

ALDEANO
Me lo repitió varias veces.
La sospecha incierta de no se qué trama
y la esperanza de merced me trajeron hasta vos.

RODOLFO
(arrojándole una bolsa)
Vete.

(El aldeano se va)

¡Eh!

(Aparece un criado)

Wurm

(el criado sale)

¡Oh! ¡Si pudiera no dar fe a mis propios ojos!
Si cielo y tierra, si mortales y ángeles
quisieran demostrarme que ella no es culpable,
habría de responder: ¡mentís!, ¡todos mentís!

(Mostrando la nota)

¡Es su letra! ¡Cuánta perfidia! ¡Un alma
tan negra! ¡Tan mendaz!
¡Qué bien la conocía mi padre!
Pero entonces, ¿los juramentos, 
las esperanzas, la dicha,
las lágrimas, los sufrimientos?
¡Todo es mentira, traición, engaño!
Cuando al atardecer, en la plácida
claridad de un cielo estrellado,
fijaba conmigo en el cielo
la mirada enamorada,
y sentía cómo su mano
cogía la mía...
¡ah! ¡me traicionaba!
Entonces, mudo y estático, 
quedaba suspendido de sus labios
y ella con tono angelical decía:
"Sólo a ti amo",
de tal modo que parecía
que el paraíso se abría a mi alma.
¡Ah! ¡Me traicionaba!

WURM
¿Preguntabais por mí?

RODOLFO
Acércate.

(Le da la nota)

Lee.

(Wurm la lee)

Llegó para ambos la hora de la muerte.

WURM
¡Oh!

RODOLFO
(enseñándole dos pistolas)
Tienes que escoger.

WURM
(intentando alejarse)
Señor ....

RODOLFO
Detente ...
Has de caer muerto al suelo conmigo
en el mismo momento...

WURM
(para sí)
Infierno, ¡ayúdame!

(Dispara la pistola al aire. Acuden de todas
partes soldados y criados, seguidos de Walter.
Wurm desaparece confundiéndose entre la multitud)

CRIADOS
¿Qué sucede? ¡Oh, cielos!

RODOLFO
¡Cobarde! ¡La maldad tiene alas!

CRIADOS
Su mirada despide un fulgor horrible de ira.

WALTER
¡Rodolfo!

RODOLFO
¡Padre!

WALTER
¡Dios mío! ¡Tranquilízate!

RODOLFO
(cayendo a los pies de su padre)
¡Ah! ¡Padre mío!

WALTER
¡Ah! ¡Levante! Escúchame.
Abomino de mi rigor cruel.
Que la virtud sea premiada
Cedo; ofrece tu mano a la que amas.
+
RODOLFO
¿Qué oigo? ¿Tú quieres...?


WALTER
¡Alégrate!

RODOLFO
¡ah! ¡Me volveré loco!

WALTER
¡Qué exaltación!
¡Hijo! ¿No estás contento?

RODOLFO
¿Contento?

WALTER
Esperaba que...

RODOLFO
¡Compadéceme!
¡Ella me ha traicionado!

WALTER
¡Traicionado!

RODOLFO
¡Muerte, acude a mí pronto!

WALTER
No... ¡venganza!

RODOLFO
¿Cómo?

WALTER
Que otra boda
le muestre tu desprecio.

RODOLFO
¿Qué quieres decir?

WALTER
Lleva a la Duquesa al altar nupcial.

RODOLFO
¿yo? Sí, quiero, debo ...
¿Qué digo? ¡Ah, deliro!

WALTER
Rodolfo, no lo dudes.

RODOLFO
¡No sé donde estoy!

WALTER
Ponte en mis manos,
tu padre no puede traicionarte.

RODOLFO
Prepárame el altar o la tumba.
Me abandono al destino.
No temo... No deseo...
¡Estoy desesperado!
Tampoco puedo ahora
transmitir al cielo mis anhelos.
¡Qué infierno sería para mí
el cielo sin ella!

WALTER
Olvida a ese corazón impío,
a ese alma traidora.
Tu padre te promete
que un día serás feliz.
Ponte en mis manos, etc.

CRIADOS
Confía en la cordura
de un padre benigno.
Ten esperanza en el futuro;
el dolor no es eterno.

(Walter se lleva con él a Rodolfo; todos los siguen)

Acto III

ATTO TERZO

Il veleno

Scena Prima

(Casa di Miller. La finestra è aperta, 
ed a traverso di essa vedesi il 
Tempio internamente illuminato. 
Luisa scrive presso una tavola su cui 
arde una lampada  avvi sulla tavola 
medesima un cesto con frutta, ed una 
tazza colma di latte; in un canto 
della stanza Laura ed altre paesane, 
che mestamente contemplano Luisa.)

LAURA, CONTADINE 
Come in un giorno solo, 
come ha potuto il duolo 
stampar su quella fronte 
così funeste impronte? 
Sembra mietuto giglio 
da vomere crudel . . . 

CONTADINE 
Un angiol che in esilio 
quaggiù mandava il ciel.

LAURA 
Ahimè!
O dolce amica, e ristorar non vuoi 
di qualche cibo le affralite membra?

LUISA 
No.

CONTADINE 
Cedi; all'amistà cedi, Luisa.

LUISA 
La ripugnanza mia 
rispettate . . . lo imploro. 

(Fra sè)

A questo labbro più non s'appresserà terreno cibo! 
Già col pensier delibo le celesti dolcezze!

(Alle amiche)

Il tempio, amiche, perchè splende così? 
Tacete?

CONTADINE 
Ignare siam.

LAURA 
La novella signoria con pompa sacra 
inaugura il Conte.

(Luisa torna a scrivere)

Ah! l'infelice ignori 
quale rito nuzial s'appresta, 
e qual esser lo sposo debbe! 
A sì crudele annunzio ella morrebbe!

LAURA, CONTADINI 
Sembra mietuto giglio, ecc.
Sembra mietuto giglio 
da vomere crudel . . . 
Un angiol che in esilio 
quaggiù mandava il ciel.

MILLER 
Luisa! figlia mia!

LAURA 
Qual casto amplesso 
deh! non turbiam; 
sia testimon soltanto 
tra figlia e padre Iddio! 

(Si ritira colle compagne)

MILLER 
Pallida, mesta sei!

LUISA 
No, padre mio, tranquilla io son.

MILLER
Del genitore, oh quanto caro 
Lo scampo a te costava! 
Io tutto da Wurm appresi.

LUISA 
Tutto!?

MILLER 
All'amor tuo per me rinunziasti.


LUISA 
È ver. 

(Fra sè)

Ma in terra!

MILLER 
(Fra sè)
Quella calma è funesta! 
Il cor mi serra non so qual rio presagio!

(prende in mano il foglio) 

Che foglio è questo?

LUISA 
Al suo destin prometti, 
se m'ami, o padre, che recato ei fia.

(Miller apre il foglio e legge)

MILLER 
"Orribil tradimento ne disgiunse, o Rodolfo; 
un giuramento più dir mi toglie; 
havvi dimora, in cui né inganno può, 
né giuro aver possanza alcuna; 
ivi t'aspetto; come di mezzanotte 
udrai la squilla, vieni . . ."

(Gli cade il foglio di mano)

Sotto al mio piè il suol vacilla! 

(Resta un momento ambasciato e silenzioso, 
indi volgessi a Luisa con voce tremula)

Quella dimora . . . 
Mancarmi sento! 
Quella dimora saria? . . .

LUISA 
La tomba. 
Perché t'invade sì gran spavento?

MILLER 
Ah! sul mio capo un fulmin piomba!

LUISA 
La tomba è un letto sparso di fiori, 
in cui del giusto la spoglia dorme; 
sol pei colpevoli, tremanti cori 
veste la morte orride forme; 
ma per due candide alme fedeli 
la sua presenza non ha terror . . . 
è dessa un angelo che schiude i cieli, 
ove in eterno sorride amor.

MILLER 
Figlia? Compreso d'orror io sono! 
Figlia . . . potresti contro te stessa? . . . 
Pel suicida non v'ha perdono! 

LUISA 
È colpa amore?

MILLER 
Cessa, deh! cessa!
Di rughe il volto, mira, ho solcato, 
il crin m'imbianca l'età più greve. 
L'amor che un padre ha seminato 
ne' suoi tardi anni raccoglier deve. 
Ed apprestarmi, crudel, tu puoi 
messe di pianto e di dolor? 
Ah! nella tomba che schiuder vuoi 
fia primo a scendere il genitor!

LUISA 
Quanto colpevole, ahimè! son io.
Ah! no, ti calma, o padre mio. 
Non pianger . . . m'odi!

MILLER 
Luisa . . .

LUISA 
(facendo in pezzi il foglio) 
Il foglio lacero, annullo.

MILLER 
Vuoi dunque? . . .

LUISA 
Io voglio per te, buon padre, 
restare in vita.

MILLER 
Figlia!

LUISA 
La figlia, vedi, pentita 
al piè ti cade. 

MILLER 
No, figlia mia, 
sorgi, qui sul mio cor.

LUISA 
Padre, ah, mio padre!

LUISA, MILLER
Ah! in quest'amplesso l'anima oblia 
Quanti martiri provò finor.

LUISA 
Però fuggiam, 
qui rio periglio ne cingerebbe.

MILLER 
Sano consiglio!

LUISA 
I lumi al sonno chiudi brev'ora, 
ancor lontano è troppo il dì. 
Come s'appressi la nuova aurora 
noi partiremo.

MILLER 
Sì, figlia, sì.

MILLER, LUISA 
Andrem, raminghi e poveri, 
ove il destin ci porta. 
Un pan chiedendo agli uomini 
andrem di porta in porta. 
Forse talor le ciglia 
noi bagnerem di pianto, 
ma sempre al padre accanto 
la figlia sua starà. 
Quel padre e quella figlia 
Iddio benedirà! 
Al nuovo albore noi partirem. 
Come s'appressi la nuova aurora noi partirem. 

(Miller si ritira. Si ode il suono 
d'organo dalla chiesa)

LUISA 
Ah! l'ultima preghiera 
in questo caro suolo 
dove felice trassi la vita! 
E dove "T'amo" ei mi disse!

(Intanto ch'ella è tutta immersa in 
tacita preghiera, un uomo avvolto in 
lungo mantello si è fermato sulla porta, 
un famigliare lo segue)

Altrove domani pregherò!

RODOLFO
(al servo) 
Riedi al castello, e sappia il padre mio 
che, presto il rito, 
io qui l'attendo.

(Il servo parte)

Prega! 
Ben di pregare è tempo!

(Si trae dal seno un'ampolla, e ne versa 
il liquore in una tazza. Luisa sorge, 
e vistosi Rodolfo dinanzi trasalisce. 
Rodolfo le spiega sott'occhio la lettera 
scritta a Wurm)

Hai tu vergato questo foglio? 
Ebbene? L'hai tu vergato?

LUISA 
Sì.

RODOLFO 
M'ardon le vene, le fauci, 
orrido fuoco. 
Una bevanda . . .

(Accenna verso la coppa; Luisa la porge 
ad esso. Rodolfo beve)

Amaro è questo nappo.

LUISA 
Amaro?

RODOLFO 
Bevi.

(Luisa beve. Fra sè)

Tutto è compiuto!

LUISA 
No . . .

RODOLFO 
Fuggir tu devi. 
Altr'uomo t'attende per seguirti; 
attende per seguirmi agli altari altra donna.

LUISA 
Che parli? Ah dunque! . . .

RODOLFO 
Invano attendon essi! 

(Si strappa la sciarpa e la spada, 
e le getta lungi da sé) 

Addio spada su cui difender l'innocente 
e l'oppresso giurai!

LUISA 
O giusto ciel! Che hai?

RODOLFO 
Mi si chiude il respir!

LUISA 
Deh! qualche stilla ne suggi ancor . . . 
ti fia ristoro . . . 

(volendo nuovamente offrirgli la tazza)

RODOLFO 
Ah! quel che m'offre par che sappia l'infame!

LUISA 
Rodolfo, e puoi scagliar sì rea parola 
contro la tua Luisa?

RODOLFO
Ah! lungi, lungi quel volto lusinghier, 
quel' occhi in cui splende 
degli astri raggio più vivo e terso. 
Fattor dell'universo, 
perchè vestir d'angeliche sembianze 
un'anima d'inferno?

LUISA 
E tacer deggio?

RODOLFO 
T'arretra . . . 
In questi angosciosi momenti 
pietade almen d'un infelice, ah! senti. 

LUISA 
Piangi, piangi; il tuo dolore 
più dell'ira è giusto, ahi quanto! 
Piangi, piangi, o discenda 
sul tuo core come balsamo quel pianto. 
Ah! Se concesso al prego mio 
è d'alzarsi fino a Dio, 
otterrò che men funesto 
de' tuoi mali sia l'orror.

RODOLFO 
Allo strazio ch'io sopporto 
Dio mi lascia, in abbandono. 
No, di calma, di conforto 
queste lagrime non sono. 
Son le stille, il gel che piomba 
dalla volta d'una tomba! 
Goccie son di vivo sangue 
che morendo sparge il cor!

(L'oriuolo del castello batte le ore)

Donna, per noi terribile ora squillò... 
suprema!

LUISA 
Rodolfo!

RODOLFO 
Nel mendacio che non ti colga, 
oh, trema! Amasti Wurm?

LUISA 
Oh! calmati.

RODOLFO 
Guai, se mentisci! Guai! 
Pria che questa lampada si spenga, 
tu starai dinanzi a Dio!

LUISA 
Che! Spiegati . . . parla . . .

RODOLFO 
Con me bevesti la morte! 
Al ciel rivolgiti, Luisa.

LUISA 
Tu dicesti la morte? 
Ah! d'ogni vincolo sciolta per lei son io! 
Il ver disvelo . . . apprendilo. 
Moro innocente!

RODOLFO 
O Dio!

LUISA 
Avean mio padre i barbari 
avvinto fra ritorte 
ed io . . .

RODOLFO 
Finisci.

LUISA 
Ahi, misera . . . 
onde sottrarlo a morte . . . 
come quel mostro . . . intendimi . . . 
Wurm imponeva a me, 
il foglio scrissi. 

RODOLFO 
O fulmine! 
Ed io t'uccisi!

LUISA 
Ahimè! 

RODOLFO 
Ah! Maledetto, il dì che nacqui, 
il mio sangue, il padre mio! 
Fui creato, avverso Iddio, 
nel tremendo tuo furor.

LUISA 
Per l'istante in cui ti piacqui, 
per la morte che s'appressa, 
d'oltraggiar l'Eterno, ah! cessa . . . 
mi risparmia un tanto orror . . . 

(Entra Miller)

MILLER 
Quai grida intesi? Chi veggo? O cielo! 

RODOLFO
Chi? L'assassino, misero, 
vedi del sangue tuo!

MILLER 
Che disse? Io gelo!

LUISA 
Padre!

MILLER 
Luisa!

RODOLFO 
Ma voglio a' piè colui svenarti . . .

LUISA 
Rodolfo . . . arresta . . . 
già mi serpeggia la morte in sen . . .

MILLER 
La morte! Ah! dite!

RODOLFO 
Scampo non resta! Un velen bevve!

MILLER 
Figlia! Un velen! 

LUISA 
Padre, ricevi l'estremo addio, 
mi benedici, o padre mio. 
La man, Rodolfo . . . sento mancarmi . . . 
più non ti scerno . . . mi cinge un vel . . . 
Ah! vieni meco, deh! non lasciarmi, 
insieme accogliere ne deve il ciel.

MILLER 
O figlia, o vita del cor paterno! 
Ci separiamo dunque in eterno? 
Di mia vecchiezza promesso incanto, 
sogno tu fosti, sogno crudel! 
No, non è più mio quest'angel santo, 
me lo rapisce invido il ciel!

RODOLFO 
Ah! tu perdona il fallo mio, 
e perdonato sarà da Dio, 
ambo congiunge un sol destino, 
me pure investe di morte il gelo. 
Sì vengo teco, spirito divino, 
insieme accogliere ne deve il ciel.

(Luisa muore)

CONTADINI 
Profondi gemiti fra queste porte! 
Che avvenne?

WALTER 
Spenta!

CONTADINI
Dio di pietà!

(Rodolfo scorge Wurm, ch'è rimasto
sulla soglia, afferra velocemente
la spada, e lo trafigge)

RODOLFO 
A te sia pena, empio, la morte. 

(a Walter) 

La pena tua mira! 

(Cade morto accanto a Luisa)

WALTER 
Figlio!

TUTTI 
Ah! 

FINE DELL'OPERA.
ACTO TERCERO 

El veneno

Escena Primera

(Casa de Miller. La ventana está abierta y
a través de ella se ve la iglesia iluminada
por dentro. Luisa escribe en una mesa 
sobre la que arde una lámpara: 
sobre la misma mesa hay un cesto con 
frutas y una taza llena de leche
a un lado de la habitación, Laura 
y otros aldeanos observan 
a Luisa con tristeza)

LAURA, ALDEANAS
¿Cómo en un solo día,
cómo ha podido el dolor
imprimir en esa frente
huellas tan funestas?
Parece un lirio segado
por un arado cruel...

ALDEANAS
Un ángel al que el cielo
mandó aquí abajo exiliado.

LAURA
¡Ay de mí!
Oh, dulce amiga, ¿no quieres reponer
con un poco de comida tu cuerpo debilitado?

LUISA
No.

ALDEANAS
Cede, cede a la amistad, Luisa.

LUISA
Respetad mi aversión....
Os lo imploro

(Para sí)

¡A estos labios no se acercará ya manjar terreno!
¡Ya saboreo con mi mente las dulzuras celestiales!

(A las amigas)

La iglesia, amigas, ¿por qué brilla de ese modo?
¿Calláis?

ALDEANAS
No sabemos

LAURA
El Conde inaugura con sagrada pompa
el nuevo señorío.

(Luisa vuelve a escribir)

¡Ah! La infeliz no sabe
el rito nupcial que se prepara,
y quién habrá de ser el esposo.
¡Morirás ante noticia tan cruel!

LAURA, ALDEANAS
Parece un lirio segado, etc.
Parece un lirio segado
por un arado cruel...
Un ángel al que el cielo
mando aquí abajo exiliado.

MILLER
¡Luisa! ¡Hija mía!

LAURA
¡No turbemos, ay,
este casto abrazo!
¡que sólo Dios sea testigo
entre la hija y el padre!

(Se retira con sus compañeras)

MILLER
¡Estás pálida y triste!

LUISA
No, padre mío, estoy tranquila.

MILLER
¡Oh, qué cara te costó
la salvación de tu padre!
Lo supe todo por Wurm.

LUISA
¿todo?

MILLER
Renunciaste a tu amor por mí.


LUISA
Es cierto.

(Para sí)

¡Pero solamente en la tierra!

MILLER
(para sí)
¡Esta calma es funesta!
¡No se que presentimientos me oprimen el corazón!

(Coge la nota en la mano)

¿Qué nota es esta?

LUISA
Si me amas, padre, promete
que la harás llegar a su destino.

(Miller abre la nota y lee)

MILLER
"Una horrible traición nos separó, Rodolfo;
un juramento me impide decir más;
hay un lugar en el que ni engaño ni juramento
pueden tener poder alguno;
allí te espero; cuando a medianoche
escuches la campana, ven..."

(Se le cae la nota de la mano)

¡El suelo vacila bajo mis pies!

(Se queda un momento afligido y silencioso,
y luego se dirige a Luisa con voz trémula)

Un lugar...
¡Siento que me desmayo!
¿Ese lugar sería...?

LUISA
La tumba.
¿Por qué te invade tan gran terror?

MILLER
¡Ah! ¡Un rayo cae sobre mi cabeza!

LUISA
La tumba es un lecho cubierto de flores,
donde duermen los restos del justo;
sólo para corazones culpables y temblorosos
la muerte se viste de formas horribles;
pero para dos almas inocentes y fieles
su presencia no despierta terror...
Es un ángel que abre los cielos
donde el amor sonríe eternamente.

MILLER
¿Mi hija? ¡El horror me invade!
Hija.. ¿podrías contra ti misma...?
¡No existe perdón para el suicida!

LUISA
¿Amar es un pecado?

MILLER
¡Basta! ¡Ay, basta!
Mira, mi cara está surcada de arrugas,
la edad más grave blanquea mi cabello.
El amor que un padre ha sembrado
debe recogerlo en sus últimos años.
¿Y puedes prepararme, cruel,
una cosecha de llanto y de dolor?
¡Ah! En la tumba que quieres abrir
deja que descienda primero tu padre.

LUISA
¡Ay, cuán culpable soy!
¡Ah! No, cálmate, padre mío.
No llores... ¿Me oyes?

MILLER
Luisa...

LUISA
(rompiendo en pedazos la nota)
Rompo la nota, la destruyo.

MILLER
¿Entonces quieres...?

LUISA
Quiero por ti, buen padre,
seguir viviendo.

MILLER
¡Hija!

LUISA
Mira: tu hija, arrepentida
cae a tus pies.

MILLER
No, hija mía,
levanta, ven junto a mi corazón.

LUISA
¡Padre, ah, padre mío!

LUISA, MILLER
¡Ah! En este abrazo el alma olvida
cuántos martirios ha sufrido.

LUISA
Huyamos ahora,
que un terrible peligro nos acecha.

MILLER
¡Sano consejo!

LUISA
Cierra los ojos al sueño unos instantes,
el día queda aún demasiado lejos.
Partiremos cuando se acerque 
la nueva aurora.

MILLER
Sí, hija, sí.

MILLER, LUISA
Iremos, errantes y pobres,
adonde nos conduzca el destino.
Iremos de puerta en puerta
pidiendo un pan a los hombres.
A veces quizá los ojos
bañaremos en lágrimas,
pero la hija siempre estará
junto a su padre.
¡Dios bendecirá
a este padre y a esta hija!
Partiremos con el nuevo alba.
Partiremos cuando se acerque la nueva aurora.

(Miller se retira. Se oye el sonido 
del órgano de la iglesia)

LUISA
¡Ah! La última oración
en este querido suelo
donde he vivido feliz.
¡Y donde el me dijo "Te amo"!

(Mientras ella está completamente inmersa
en una plegaria silenciosa, un hombre cubierto
por una larga capa se detiene en la puerta,
seguido por un criado)

¡Mañana rezaré en otro lugar!

RODOLFO
(al criado)
Vuelve al castillo y que mi padre sepa
que, cuando esté lista la ceremonia,
aquí lo espero.

(El siervo se va)

¡Reza!
Muy bien, ¡es el momento de rezar!

(Saca del pecho una ampolla y echa el licor
en una taza. Sale Luisa y, al ver a Rodolfo
delante de ella, se sobresalta. 
Rodolfo le explica al oído la carta que 
escribió a Wurm)

¿Has escrito tu esta nota?
¿Y bien? ¿La has escrito tú?

LUISA
Sí.

RODOLFO
Un fuego terrible me quema 
las venas y la garganta.
Algo para beber...

(Señala la copa; Luisa se la da;
Rodolfo bebe)

Esta bebida es amarga.

LUISA
¿Amarga?

RODOLFO
Bebe.

(Luisa bebe. Para sí)

¡Todo se ha consumado!

LUISA
No...

RODOLFO
Debes huir.
Otro hombre espera para seguirte;
otra mujer espera para seguirme al altar.

LUISA
¿Qué dices? ¿Entonces...?

RODOLFO
¡Esperarán en vano!

(Se quita el cinto y la espada,
arrojándolos lejos de él)

¡Adiós a la espada sobre la que juré defender
al inocente y al oprimido!

LUISA
¡Oh, cielo santo! ¿Qué sucede?

RODOLFO
¡No puedo respirar!

LUISA
¡Ah! Bebe otro sorbo aún...
Te vendrá bien...

(Queriendo ofrecerle de nuevo la taza)

RODOLFO
¡Ah! La infame parece saber lo que me ofrece!

LUISA
Rodolfo, ¿cómo puedes lanzar palabras tan crueles
contra tu Luisa?

RODOLFO
¡Ah! Lejos, lejos, ese rostro seductor,
esos ojos en los que brilla
un rayo más intenso y brillante que los astros.
Creador del universo,
¿por qué vestir de apariencia angelical
un alma del infierno?

LUISA
¿Y debo callar?

RODOLFO
Atrás...
En estos momentos angustiosos, ¡ah!,
Siente al menos piedad de un infeliz.

LUISA
Llora, llora, tu dolor
es más justo que la ira, ¡y cuánto!
Llora, llora, que ese llanto descienda 
como un bálsamo sobre tu corazón.
¡Ah! Si se concede que mi oración
se eleve hasta Dios,
conseguiré que menos terrible
sea el horror de tus males.

RODOLFO
Dios me deja abandonado
con la aflicción que soporto.
No, estas lágrimas no son de 
calma, ni de consuelo.
¡Son las gotas, el hielo que cae
de la bóveda de una tumba!
¡Son gotas de sangre viva
que derrama muriendo el corazón!

(El reloj del castillo da la hora)

¡Señora, sonó para nosotros la hora terrible...
¡La última!

LUISA
¡Rodolfo!

RODOLFO
Que no te pille en una mentira.
¡Oh, tiembla! ¿Amaste a Wurm?

LUISA
¡Oh! Cálmate

RODOLFO
¡Ay de ti si mientes! ¡Ay de ti!
Antes que se apague esta lámpara
estarás delante de Dios

LUISA
¿Qué? Explícate... Habla...

RODOLFO
¡Conmigo bebiste la muerte!
Vuélvete hacia el cielo, Luisa.

LUISA
¿La muerte dijiste?
¡Ah! ¡Por ella quedo libre de todo vínculo!
Contaré la verdad... Escucha.
¡Muero inocente!

RODOLFO
¡Oh, Dios mío!

LUISA
Esos villanos habían
encadenado a mi padre
y yo...

RODOLFO
Acaba

LUISA
Ay, pobre de mí...
Para salvarlo de la muerte...
Como ese monstruo... entiéndeme...
Wurm me obligó,
y yo escribí la nota.

RODOLFO
¡Maldición!
¡Y yo te he matado!

LUISA
¡Ay de mí!

RODOLFO
¡Ah! Maldito sea el día que nací,
mi sangre, mi padre!
Fui creado, Dios hostil,
en tu furor terrible.

LUISA
Por el momento en que me amabas,
por la muerte que se acerca,
deja, ¡ay!, de ofender al Eterno...
Evítame tanto horror...

(Entra Miller)

MILLER
¿Qué gritos escucho? ¿Qué veo? ¡Oh, cielos!

RODOLFO
¿A quién? ¡Ves al miserable asesino
de tu sangre!

MILLER
¿Qué dices? ¡Tiemblo!

LUISA
¡Padre!

MILLER
¡Luisa!

RODOLFO
A tus pies quiero matar al que...

LUISA
Rodolfo... Deténte...
Ya se agita la muerte en mi pecho....

LUISA
¡La muerte! ¡Ah! ¡Hablad!

RODOLFO
¡No hay salvación! ¡Bebió un veneno!

MILLER
¡Hija! ¡Un veneno!

LUISA
Padre, recibe el último adiós,
bendíceme, padre mío.
La mano, Rodolfo... me siento desfallecer...
Ya no te veo... mis ojos se nublan...
¡Ah! Ven conmigo. ¡Ay!, no me dejes,
el cielo debe acogernos juntos.

MILLER
¡Oh, hija, oh vida del corazón paterno!
¿Nos separamos entonces para siempre?
Encanto prometido de mi vejez,
¡tú fuiste un sueño, un sueño cruel!
No, ya no es más mío este ángel santo,
el cielo envidioso me lo arrebató.

RODOLFO
¡Ah! Perdona tú mi pecado,
y será perdonado por Dios.
Un solo destino nos une a ambos,
el hielo de la muerte me envuelve a mí también.
Sí, voy contigo, espíritu divino,
el cielo clemente debe acogernos.

(Luisa muere)

ALDEANOS
¡Qué gemidos tan fuertes tras estas puertas!
¿Qué sucede?

WALTER
¡Está muerta!

ALDEANOS
¡Dios misericordioso!

(Rodolfo ve a Wurm, que se ha quedado
en el umbral, coge rápidamente
la espada y lo atraviesa)

RODOLFO
Que la muerte sea tu castigo, infame.

( a Walter)

¡Mira tu castigo!

(Cae muerto junto a Luisa)

WALTER
¡Hijo!

TODOS
¡Ah!

FIN DE LA ÓPERA