Madama Butterfly    

Giacomo Puccini (Lucca 1858 - Bruselas 1924) viajó en 1900 a Londres para el estreno de Tosca, allí tuvo la ocasión de ver la obra teatral homónima del estadounidense David Belasco quedando totalmente impresionado por ella.
La obra está dividida en tres actos con libreto de Giuseppe Giacosa y Luigi Illica (último de los realizados por esta pareja) basado en la obra de Belasco que se inspiró a su vez en la novela del francés Pierre Loti, Madame Chrysanthème.
El estreno tuvo lugar en el Teatro de la Scala de Milán el 17 de febrero de 1904, sufriendo un estrepitoso fracaso.



Personajes

BUTTERFLY (Cio-Cio-San)

SUZUKI

B.F. PINKERTON

KATE

SHARPLESS

GORO

YAMADORI

BONZO

COMISIONADO

YAKUSIDÉ

MADRE

Joven Gheisa Japonesa

Criada de Batterfly

Teniente de la Marina de los EE.UU.

Esposa de Pinkerton

Cónsul de los EE.UU. en Nagasaki

Casamentero

Pretendiente de Butterfly

Tío de Butterfly

Delegado Imperial

Tío de Butterfly

Madre de Butterfly

Soprano

Mezzosoprano

Tenor

Mezzosoprano

Barítono

Tenor

Barítono

Bajo

Barítono

Bajo

Mezzosoprano

La acción se desarrolla en Nagasaki, Japón, a finales del siglo XIX

ATTO PRIMO


(Collina presso Nagasaki. Casa
giapponese, terrazza e giardino. In 
fondo, al basso, la rada, il porto, 
la città di Nagasaki.)

(Si alza il sipario.)

(Dalla camera in fondo alla casetta, Goro 
con molti inchini introduce Pinkerton, al
quale con grande prosopopea, ma sempre
ossequente, fa ammirare in dettaglio la
piccola casa. Goro fa scorrere una parete
nel fondo, e ne spiega lo scopo a Pinkerton.
Si avanzano un poco sul terrazzo.)

PINKERTON 
(sorpreso per quanto ha visto dice a Goro:) 
... E soffitto... e pareti...

GORO 
(godendo della sorprese di Pinkerton) 
Vanno e vengono a prova 
a norma che vi giova 
nello stesso locale 
alternar nuovi aspetti ai consueti.

PINKERTON 
(cercando intorno) 
Il nido nuzial dov'è?

GORO 
(accennando a due locali) 
Qui, o là... secondo...

PINKERTON 
Anch'esso a doppio fondo! 
La sala?

GORO 
(mostra la terrazza) 
Ecco!

PINKERTON 
(stupito) 
All'aperto?...

(Goro fa scorrere la parete 
verso la terrazza)

GORO 
(mostrando il chiudersi d'una parete) 
Un fianco scorre...

PINKERTON 
(mentre Goro fa scorrere le pareti) 
Capisco!... Capisco!... Un altro...

GORO 
....Scivola!

PINKERTON 
E la dimora frivola...

GORO 
(protestando) 
...Salda come una torre 
da terra, fino al tetto.

(invita Pinkerton a scendere nel
giardino)

PINKERTON 
È una casa a soffietto.

(Goro batte tre volte le mani palma a
palma. Entrano due uomini ed una donna
e si genuflettono innanzi a Pinkerton.)

GORO 
(con un voce un po' nasale, accennando) 
Questa è la cameriera che della vostra sposa 

(lezioso)

fu già serva amorosa. 
Il cuoco... il servitor... 
Son confusi del grande onore.

PINKERTON 
(impaziente) 
I nomi?

GORO 
(indicando Suzuki) 
Miss Nuvola leggera 

(indicando un servo) 

Raggio di sol nascente. 

(indicando l'altro servo) 

Esala aromi.

SUZUKI 
(sempre in ginocchio, ma fatta 
ardita rialza la testa) 
Sorride Vostro Onore? 
Il riso è frutto e fiore. 
Disse il savio Ocunama: 
dei crucci la trama smaglia il sorriso. 

(Scende nel giardino, seguendo 
Pinkerton che si allontana sorridendo.)

Schiude alla perla il guscio, 
apre all'uomo l'uscio del Paradiso. 
Profumo degli Dei... 
Fontana della vita... 
Disse il savio Ocunama: 
dei crucci la trama smaglia il sorriso.

(Pinkerton è distratto e seccato. Goro, 
accorgendosi che Pinkerton comincia ad
essera infastidito dalla loquela di Suzuki, 
batte tre volte le mani. I tre si alzano e 
fuggono rapidamente rientrando in casa.)

PINKERTON 
A chiacchiere costei 
mi par cosmopolita. 

(a Goro che è andato verso il fondo 
ad osservare)

Che guardi?

GORO 
Se non giunge ancor la sposa.

PINKERTON 
Tutto è pronto?

GORO 
Ogni cosa.

PINKERTON 
Gran perla di sensale!

(Goro ringrazia con profondo inchino.)

GORO 
Qui verran: 
L'Ufficiale del registro, 
i parenti, il vostro Console, la
fidanzata. 
Qui si firma l'atto 
e il matrimonio è fatto.

PINKERTON 
E son molti i parenti?

GORO 
La suocera, la nonna, lo zio Bonzo,
che non ci degnerà di sua presenza, 
e cugini, e le cugine... 
Mettiam fra gli ascendenti... 
ed i collaterali, un due dozzine. 
Quanto alla discendenza... 
provvederanno assai 

(con malizia ossequente)

Vostra Grazia e la bella Butterfly...

PINKERTON 
Gran perla di sensale!

(Goro ringrazia con profondo inchino.)

SHARPLESS 
(dall'interno un po' lontano) 
E suda e arrampica! 
sbuffa, inciampica!

GORO 
(ch'è accorso al fondo, annuncia 
a Pinkerton) 
Il Consol sale. 

(si prosterna innanzi al Console)

SHARPLESS 
(entra stufando) 
Ah!... quei Viottoli 
mi hanno sfiaccato!
ACTO PRIMERO


(Una colina en las afueras de
Nagasaki. Una casa con terraza y
jardín, desde la que se ven la bahía,
el puerto y la ciudad de Nagasaki)

(Se levanta el telón)

(Habitación al fondo de la casa.
Goro enseñando a Pinkerton la 
casa con muchas reverencias. Con
gran pomposidad explica los 
detalles de la pequeña casa. Goro
corre una pared en el fondo y 
explica la finalidad a Pinkerton.)

PINKERTON
(Sorprendido)
...Y techo... y paredes....

GORO
(muy satisfecho)
Van y vienen a voluntad,
mostrando distintos aspectos 
ambientes diferentes
de la misma habitación.

PINKERTON
(Mirando a su alrededor)
Y el nido nupcial, ¿dónde está?

GORO
(Señalando dos habitaciones)
Aquí, o allá..., según...

PINKERTON
¡También tiene doble fondo! 
¿Y la sala?

GORO
(Señalando la terraza)
¡Ahí la tiene!

PINKERTON
(Asombrado)
¿Al aire libre?...

(Goro desliza un panel 
hacia la terraza)

GORO
(enseñando el cierre de la pared)
Se corre un panel...

PINKERTON
(mientras Goro desliza los paneles)
¡Comprendo, comprendo! Otro...

GORO
¡.....se desliza!

PINKERTON
Esta casita... es tan delicada....

GORO
(protestando)
...es sólida como una torre,
desde el suelo al techo.

(Invita a Pinkerton a bajar al
jardín)

PINKERTON
Pero con un estornudo caería.

(Goro da tres palmadas. Y entran 
dos hombres y una mujer que se
inclinan ante Pinkerton)

GORO
(Con voz un poco nasal, señalando)
Ésta será la camarera de su esposa,

(Melindroso)

la sirvienta predilecta.
El cocinero... el criado...
Están confusos por el gran honor.

PINKERTON
(Impaciente)
¿Sus nombres?

GORO
(señalando a Suzuki)
La señorita: Nube Ligera.

(señalando a un sirviente) 

Rayo de Sol Naciente.

(señalando al otro sirviente) 

Exhala Aromas.

SUZUKI
(permaneciendo de rodillas pero
con la cabeza levantada)
¿Sonríe vuestra Honorable Persona?
La risa es fruto y es flor. 
Dijo el sabio Ocunama: 
La sonrisa funde la trama de las penas.

(Desciende al jardín, siguiendo a
Pinkerton que se aleja sonriendo)

Le abre la concha a la perla, 
y al hombre la entrada del paraíso. 
Perfume de los dioses... 
Fuente de la vida... 
Dijo el sabio Ocunama: 
La sonrisa funde la trama de las penas.

(Goro, dándose cuenta de que
Pinkerton empieza a aburrirse de 
la locuacidad de Suzuki, da unas
palmadas, y los tres sirvientes se
retiran rápidamente hacia la casa)

PINKERTON
En cuanto a cháchara 
ésta me parece cosmopolita.

(a Goro que se va hacia el 
fondo a observar)

¿Qué miras?

GORO
Si llega la esposa.

PINKERTON
¿Está todo a punto?

GORO
Todo.

PINKERTON
¡Eres la joya de los casamenteros!

(Goro hace una gran inclinación)

GORO
Aquí vendrán:
el oficial del registro, los
parientes, 
vuestro cónsul y la novia. 
Se firmará el acta 
y el matrimonio será un hecho.

PINKERTON
¿Y son muchos los parientes?

GORO
La suegra, la abuela, el tío bonzo,
que no nos honrará con su presencia,
y los primos y primas... 
Pongamos que entre ascendientes...
y colaterales haya dos docenas. 
En cuanto a la descendencia.... 
de eso ya se ocuparan suficientemente

(Con obsequiosa malicia)

Vuestra Gracia y la bella Butterfly...

PINKERTON
¡Eres la joya de los casamenteros!

(Goro se inclina profundamente.)

SHARPLESS 
(fuera de escena, un poco lejos)
¡Venga a sudar y subir! 
¡Resoplar y tropezar!

GORO 
(Que ha acudido al fondo, anuncia
a Pinkerton)
Ya llega el cónsul.

(Se inclina ante el cónsul)

SHARPLESS 
(entra jadeante)
¡Ah! ¡Esos pedruscos 
me han agotado!
PINKERTON 
(va incontro al Console: i due si 
stringono la mano.) 
Bene arrivato.

GORO 
(al Console) 
Bene arrivato.

SHARPLESS 
Ouff!

PINKERTON 
Presto Goro, qualche ristoro. 

(Goro entra in casa frettoloso)

SHARPLESS 
(sbuffando e guardando intorno) 
Alto.

PINKERTON 
(indicando il panorama) 
Ma bello!

SHARPLESS 
(contemplando la città ed 
il mare sottoposti) 
Nagasaki, il mare, il porto...

PINKERTON 
(accenna alla casa) 
e una casetta che obbedisce a bacchetta.

(Goro viene frettoloso dalla casa, seguito 
da due servi: portano bicchieri e bottiglie 
che depongono sulla terrazza; i due servi 
rientrano in casa e Goro si dà a preparare 
le bevande.)

SHARPLESS 
Vostra?

PINKERTON 
La comperai per 
novecento-novanta-nove anni, 
con facoltà ogni mese, 
di rescindere i patti. 
Sono in questo paese elastici del par, 
case e contratti.

SHARPLESS 
E l'uomo esperto ne profitta.

PINKERTON 
Certo.

(Pinkerton e Sharpless si siedono 
sulla terrazza dove Goro ha 
preparano le bevande.)

(A Sharpless con franchezza) 

Dovunque al mondo 
lo Yankee vagabondo 
si gode e traffica 
sprezzando i rischi. 
Affonda l'ancora alla ventura. 

(s'interrompe per offrire 
da bere a Sharpless) 

Milk-Punch o Wisky? 

SHARPLESS
Wisky

PINKERTON
(riprendendo)
Affonda l'ancora alla ventura 
finché una raffica 
scompigli nave e ormeggi, alberatura. 
La vita ei non appaga 
se non fa suo tesor i fiori d'ogni plaga...

SHARPLESS 
È un facile vangelo...

PINKERTON 
(continuando) 
... d'ogni bella gli amor.

SHARPLESS 
.. è un facile vangelo 
che fa la vita vaga 
ma che intristisce il cor...

PINKERTON 
Vinto si tuffa, 
la sorte racciuffa. 
Il suo talento fa in ogni dove. 
Così mi sposo all'uso giapponese 
per novecento-novanta-nove anni. 
Salvo a prosciogliermi ogni mese.

SHARPLESS 
È un facile vangelo.

PINKERTON 
(si alza, toccando il bicchiere 
con Sharpless) 
America forever!

SHARPLESS 
America forever!

(Pinkerton e Sharpless si siedono 
ancora sulla terrazza.)

Ed è bella la sposa?

GORO
(Goro che ha udito, si affaccia al 
terrazzo pauroso ed insinuante.)
Una ghirlanda di fiori freschi. 
Una stella dai raggi d'oro. 
E per nulla: sol cento yen. 

(al Console)

Se Vostra Grazia mi comanda 
ce n'ho un assortimento.

(Pinkerton si alza impaziente; il Console
ridendo, ringrazia e si alza pure.)

PINKERTON 
(con viva impazienza, allontanadosi) 
Va, conducila, Goro.

(Goro corre in fondo e scompare
discendendo il colle.)

SHARPLESS 
Quale smania vi prende! 
Sareste addirittura cotto?

PINKERTON 
Non so!... non so! 
Dipende dal grado 
di cottura!
Amore o grillo, 
dir non saprei. 
Certo costei 
m'ha coll'ingenue 
arti invescato. 
Lieve qual tenue 
vetro soffiato 
alla statura, al portamento 
sembra figura 
da paravento. 
Ma dal suo lucido 
fondo di lacca 
come con subito 
moto si stacca, 
qual farfalletta svolazza 
e posa 
con tal grazietta silenziosa 
che di rincorrerla 
furor m'assale 
se pure infrangerne 
dovessi l'ale.

SHARPLESS 
(seriamente e bonario) 
Ier l'altro, il Consolato sen' venne a visitar! 
Io non la vidi, ma l'udii parlar. 
Di sua voce il mistero l'anima mi colpì. 
Certo quando è sincer 
l'amor parla così 
Sarebbe gran peccato 
le lievi ali strappar 
e desolar forse un credulo cuor.

PINKERTON 
Console mio garbato, quetatevi, 
Si sa... 

SHARPLESS 
Sarebbe gran peccato... 

PINKERTON
la vostra età è di flebile umor. 
Non c'è gran male...
PINKERTON
(se apresura a saludar al cónsul 
y a estrecharle las manos)
¡Bienvenido!

GORO
(Al Cónsul)
¡Bienvenido!

SHARPLESS 
¡Uf!

PINKERTON
¡Rápido, Goro tráele algún refresco!

(Goro corre a la casa.)

SHARPLESS 
(Jadeando y mirando alrededor)
Está muy alto.

PINKERTON
(Mostrando el panorama)
¡Pero es hermoso!

SHARPLESS 
(Mirando abajo, a la ciudad 
y al mar)
Nagasaki, el mar, el puerto...

PINKERTON 
(Señalando a la casa)
Y una casita que ni hecha a propósito

(Goro sale de la casa seguido por 
dos sirvientes llevando vasos y
botellas que dejan en la terraza. 
Ellos entran en la casa mientras 
Goro prepara las bebidas)

SHARPLESS 
¿Es suya?

PINKERTON
La compré por 
novecientos noventa y nueve años 
con facultad cada mes, 
de rescindir el contrato.
En este país son así de elásticos,
en cuanto a casas y contratos.

SHARPLESS 
Y el hombre experto se aprovecha.

PINKERTON
Cierto.

(Pinkerton y Sharpless se sientan 
en la terraza donde Goro está 
preparando las bebidas.)

(A Sharpless con franqueza)

En cualquier lugar del mundo, 
el yanqui vagabundo
disfruta y especula
despreciando riesgos. 
Echa el ancla al azar...

(Se adelanta para ofrecer 
una bebida a Sharpless.)

¿Ponche de leche o whisky?

SHARPLESS 
Whisky.

PINKERTON
(continuando)
Echa el ancla al azar
hasta que una ráfaga le destroza
la nave, los aparejos, la arboladura...
La vida no le satisface si no se apropia
de las flores de cada lugar...

SHARPLESS 
Es un evangelio fácil...

PINKERTON
(Continuando)
... y del amor de las mujeres bellas.

SHARPLESS 
....es un evangelio fácil 
que hace agradable la vida pero 
que entristece el corazón....

PINKERTON
Si lo vencen prueba suerte otra vez.
Sigue sus impulsos allí donde esté. 
Así pues, me caso al uso japonés, por
novecientos noventa y nueve años.
Dejando libre la posibilidad
de eximirme de ello cada mes.

SHARPLESS 
Es un evangelio fácil.

PINKERTON
(levantándose y brindando 
con Sharpless) 
¡América por siempre!

SHARPLESS 
¡América por siempre!

(Pinkerton y Sharpless se sientan 
otra vez en la terraza.)

Y ¿es bella la esposa?

GORO
(Que ha estado escuchando y entra 
en la terraza miedoso e insinuante)
Es una guirnalda de flores frescas.
Una estrella de rayos de oro.
Y por nada: sólo cien yenes.

(al cónsul) 

Si Vuestra Gracia quiere... 
tengo un gran surtido.

(Pinkerton se levanta impaciente.
El cónsul, risueño, sigue su ejemplo)

PINKERTON
(Muy impaciente se aleja)
¡Vamos, tráela aquí, Goro!

(Goro corre al fondo y desaparece
descendiendo colina abajo.)

SHARPLESS 
¡Qué inquietud lo agita!
¿No estará usted enamorado?

PINKERTON
¡No sé!... ¡no sé! 
¡Depende de lo que se entienda
por enamoramiento!
Si es amor o un simple capricho 
no sabría decírselo.
Cierto que ella 
con sus artes ingenuas
me ha fascinado. 
Leve como 
un tenue globo de cristal, 
por su estatura y porte 
parece una figura 
sacada de un biombo. 
Pero de su brillante 
fondo lacado, 
con un movimiento súbito 
destaca y revolotea
como una mariposilla, 
y se posa 
con tal gracia silenciosa 
que siento un verdadero furor 
por alcanzarla,
aunque ello me cueste 
quebrarle las alas.

SHARPLESS 
(Con seriedad y afable)
¡Anteayer vino a visitar el consulado!
Yo no la vi, pero la oí hablar.
El misterio de su voz me llegó al alma.
Cierto que, cuando es sincero, 
el amor habla así.
Sería un gran pecado 
arrancarle las leves alas
y destruir quizás un corazón crédulo.

PINKERTON
¡Mi querido Cónsul, tranquilícese!
Ya se sabe que a la edad de usted...

SHARPLESS 
Sería un gran pecado...

PINKERTON
... se tiene el corazón triste. 
Pero no hay ningún mal si...
SHARPLESS
Quella divina... 

PINKERTON
... s'io vo' quell'ale... 

SHARPLESS
....mite vocina ...

PINKERTON
...drizzare ai dolci voli dell'amor!
 
SHARPLESS
...non dovrebbe dar note di dolor!

PINKERTON 
(offre di nuovo da bere) 
Wisky?

SHARPLESS 
Un'altro bicchiere.

(Pinkerton mesce del wisky a Sharpless 
e colma anche il proprio bicchiere)

Bevo alla vostra famiglia lontana.

PINKERTON 
E al giorno in cui mi sposerò 
con vere nozze a una vera sposa...
americana!

LE AMICHE DI BUTTERFLY
(interno, lontana) 
Ah! ah! ah!

GORO 
(riappare correndo affannato 
dal basso della collina) 
Ecco. 
Son giunte al sommo del pendio. 

(accenna verso il sentiero)

Già del femmineo sciame qual 
di vento in fogliame s'ode il brusio. 

(Pinkerton e Sharpless si recano in fondo 
al giardino osservando verso il sentiero 
della collina.)

LE AMICHE 
(Fuori scene)
Ah! ah! ah! ah! 
Ah! Quanto cielo! Quanto mar! 

(sempre interno) 

Quanto cielo! Quanto mar!

BUTTERFLY 
(interno) 
Ancora un passo or via.

LE AMICHE 
Come sei tarda!

BUTTERFLY 
Aspetta.

LE AMICHE 
Ecco la vetta. 
Guarda, guarda quanti fior!

BUTTERFLY 
(serenamente) 
Spira sul mare e sulla terra 
un primaveril soffio giocondo. 

LE AMICHE 
Quanto cielo! Quanto mar! 

SHARPLESS 
O allegro cinguettar di gioventù!

BUTTERFLY 
Io sono la fanciulla più lieta del Giappone, 
anzi del mondo. 
Amiche, io son venuta 
al richiamo d'amor... 

LE AMICHE
Gioia a te...

BUTTERFLY
...d'amor venni alle soglie! ....

LE AMICHE
... gioia a te sia, dolce amica...

BUTTERFLY
...ove s'accoglie il bene di 
chi vive e di chi muor! 

LE AMICHE 
...ma pria di varcar la soglia che 
t'attira, volgiti e mira 
le cose che ti son care, 
mira quanto cielo, quanti fiori, 
quanto mar!... 

(si cominciano a scorgere le 
Geishas che montano il sentiero) 

BUTTERFLY
Amiche, io son venuta 
al richiamo d'amor, ecc

LE AMICHE
Gioia a te, gioia a te sia, dolce amica, 
ma pria di varcar la soglia 
volgiti e guarda le cose che ti son care! 

(Butterfly e le amiche appaiono in 
scena hanno tutte grandi ombrelli 
aperti, a vivi colori) 

BUTTERFLY 
(alle amiche) 
Siam giunte. 

(Butterfly vede il gruppo dei tre uomini 
e riconosce Pinkerton. Chiude subito
l'ombrello e pronta lo addita alle amiche.) 

B.F. Pinkerton. Giù! 

(si genuflette)

LE AMICHE 
(chiudono gli ombrelli e si genuflettono) 
Giù!

(Tutte si alzano e si avvicinano a 
Pinkerton cerimoniosamente.)

BUTTERFLY 
(fa una riverenza) 
Gran ventura.

AMICHE 
(facendo una riverenza) 
Riverenza.

PINKERTON 
(sorridendo) 
È un po' dura la scalata?

BUTTERFLY 
A una sposa costumata 
più penosa è l'impazienza...

PINKERTON 
(gentilmente, ma u po' derisorio) 
Molto raro complimento.

BUTTERFLY 
(con ingenuità) 
Dei più balli ancor ne so.

PINKERTON 
(rincalzando) 
Dei gioielli!

BUTTERFLY 
(volendo sfoggiare il suo 
repertorio di complimenti) 
Se vi è caro sul momento...

PINKERTON 
Grazie, no.

(Sharpless ha osservato prima
curiosamente il gruppo delle fanciulle, 
poi si è avvicinato a Butterfly, che lo
ascolta con attenzione)

SHARPLESS 
Miss Butterfly. Bel nome, 
vi sta a meraviglia! 
Siete di Nagasaki?
SHARPLESS 
Esa divina...

PINKERTON
... yo quisiera esas alas dirigir hacia...

SHARPLESS 
....suave vocecita...

PINKERTON
...¡los dulces vuelos del amor!

SHARPLESS 
...¡no debería dar notas de dolor!

PINKERTON
(Le ofrece de nuevo bebida)
¿Whisky?

SHARPLESS 
Otra copa.

(Pinkerton sirve a Sharpless whisky 
y se llena su propio vaso.)

A la salud de su lejana familia.

PINKERTON
¡Y por el día de mi verdadera boda,
con una auténtica esposa...
americana!

AMIGAS DE BUTTERFLY
(fuera de escena)
¡Ah, ah, ah!

GORO
(reapareciendo sin aliento, después
de correr colina arriba)
¡Ahí están! 
Han llegado a lo alto de la cuesta.

(Señala hacia el sendero)

Ya se oye el enjambre femenino,
como el viento entre el follaje.

(Pinkerton y Sharpless se acercan 
al fondo del jardín mirando hacia 
el sendero de la colina)

AMIGAS DE BUTTERFLY
(fuera de escena)
¡Ah, ah!
¡Cuánto cielo, cuánto mar!

(Siempre desde dentro)

¡Cuánto cielo, cuánto mar!

BUTTERFLY
(fuera de escena)
¡Un paso mas y ya estamos!

AMIGAS
¡Qué lenta eres!

BUTTERFLY
¡Espera!

AMIGAS
¡Aquí está la cima!
¡Mirad cuántas flores!

BUTTERFLY
(Serenamente)
Sopla sobre el mar y sobre la tierra 
un alegre vientecillo primaveral.

LAS AMIGAS
¡Cuánto cielo, cuánto mar!

SHARPLESS 
¡Oh, qué alegre griterío de juventud!

BUTTERFLY
Soy la muchacha más feliz del Japón,
e incluso del mundo. 
¡Amigas, he venido atraída 
por la llamada del amor...

AMIGAS
Alegría...

BUTTERFLY
...he venido a los umbrales del amor...

AMIGAS
...alegría, dulce amiga...

BUTTERFLY
...donde se recoge la felicidad 
del que vive y del que muere!

AMIGAS
...pero antes de cruzar el umbral
que te atrae, vuélvete y mira,
mira las cosas que amas, 
¡mira cuánto cielo, cuántas flores,
cuanto mar!...

(Comienzan a divisarse las geishas 
que suben por el sendero)

BUTTERFLY
Amigas he venido atraída
por la llamada del amor, etc.

AMIGAS
¡Alegría, alegría, dulce amiga,
pero antes de cruzar el umbral
vuélvete y mira las cosas que amas!

(Butterfly y sus amigas entran en 
el jardín. Todas llevan sombrillas
grandes de colores brillantes)

BUTTERFLY
(A las amigas)
Ya hemos llegado.

(Butterfly ve a los hombres, reconoce
a Pinkerton y cerrando su sombrilla,
lo señala apartándose de sus amigas)

Aquí está F.B. Pinkerton. ¡Inclinaos!

(se arrodilla)

AMIGAS
(se arrodillan)
¡Inclinémonos!

(Todas se levantan y se acercan a
Pinkerton con gran ceremonia)

BUTTERFLY
(Hace una reverencia)
Gran ventura.

AMIGAS
(haciendo una reverencia)
A sus órdenes.

PINKERTON
(sonriendo)
¿Ha sido un poco fuerte la subida?

BUTTERFLY
Para una esposa educada
la impaciencia es más penosa.

PINKERTON
(con gentileza y un poco divertido)
Extraño cumplido.

BUTTERFLY
(con ingenuidad)
Aún los sé mejores.

PINKERTON 
(Recalcándolo)
¡Verdaderas joyas!

BUTTERFLY 
(dispuesta a enseñarle todo su 
repertorio de cumplidos)
Si os complace, ahora mismo...

PINKERTON
Gracias... no.

(Sharpless ha observado primero 
con curiosidad el grupo de jovencitas,
después se acerca a Butterfly que lo
escucha con atención)

SHARPLESS 
Señorita Butterfly... bonito nombre,
le sienta de maravilla. 
¿Es usted de Nagasaki?
BUTTERFLY 
Signor sì. Di famiglia assai 
prospera un tempo. 

(alle amiche) 

Verità?

AMICHE 
(approvando premurose) 
Verità!

BUTTERFLY 
(con naturalezza) 
Nessuno so confessa mai 
nato in povertà; 
non c'è vagabondo che a 
sentirlo non sia di gran prosapia. 
Eppur conobbi la ricchezza. 
Ma il turbine rovescia 
le quercie più robuste... 
e abbiam fatto la gheiscia 
per sostentarci. 

(alle amiche)

Vero?

AMICHE 
(confermano) 
Vero!

BUTTERFLY 
Non lo nascondo, nè mi adonto. 

(vedendo che Sharpless sorride) 

Ridete? Perché? 
Cose del mondo.

PINKERTON 
(ha ascoltato con interesse, e si 
rivolge a Sharpless) 
Con quel fare di bambola 
quando parla m'infiamma.

SHARPLESS 
(anch'esso interessato dalle chiacchiere 
di Butterfly, continua a interrogarla) 
E ci avete sorelle?

BUTTERFLY 
Non signore. Ho la mamma.

GORO 
(con importanza) 
Una nobile dama.

BUTTERFLY 
Ma senza farle torto 
povera molto anch'essa.

SHARPLESS 
E vostro padre?

BUTTERFLY 
(si arresta sorpresa, poi secco 
secco risponde) 
Morto.

(Le amiche chinano la testa; Goro 
è imbarazzato. Tutte si sventolano
nervosamente coi ventagli.)

SHARPLESS 
(ritornando presso Butterfly) 
Quant'anni avete?

BUTTERFLY 
(con civetteria quasi infantile) 
Indovinate.

SHARPLESS 
(Scherzante)
Dieci.

BUTTERFLY 
Crescete.

SHARPLESS 
Venti.

BUTTERFLY 
Calate. Quindici netti, netti; 

(con malizia) 

sono vecchia diggià.

SHARPLESS 
Quindici anni!

PINKERTON 
Quindici anni!

SHARPLESS 
L'età dei giuochi...

PINKERTON 
E dei confetti

GORO 
(che ha veduto arrivare dal fondo altre
persone e le ha riconosciute, annuncia 
con importanza) 
L'Imperial Commissario, 
l'Ufficiale del registro, i congiunti.

PINKERTON 
(a Goro) 
Fate presto.

(Goro corre in casa. Dal sentiero in 
fondo si vendono salire e sfilare i parenti 
di Butterfly: questa va loro incontro
insieme alle amiche: grandi saluti,
riverenze: i parenti osservano curiosamente
i due americani. Pinkerton ha presso
sottobraccio Sharpless e, condottolo 
da un lato, gli fa osservare, ridendo,
il bizzarro gruppo dei parenti; il
Commissario Imperiale e l'Ufficiale del
registro salutano Pinkerton ed entrano 
in casa, ricevuti da Goro.)

PINKERTON 
Che burletta la sfilata 
della nuova parentela 
tolta in prestito, a mesata!

PARENTI, AMICHE 
Dov'è? Dov'è?

BUTTERFLY
(indicando Pinkerton) 
Eccolo là

LA CUGINA, AMICI 
Bello non è.... in verità

BUTTERFLY 
(offesa) 
Bello è così che non si può... 
sognar di più. 

PINKERTON 
(osservando il gruppo delle donne) 
Certo dietro a quella 
vela di ventaglio pavonazzo, 
la mia suocera si cela.

LA MADRE 
Mi pare un re! 

ZIA
Vale un Perù. 

LA CUGINA 
(a Butterfly) 
Goro l'offrì pur anco a me, 
ma s'ebbe un no!

BUTTERFLY 
(sdegnosa alla cugina) 
Si, giusto tu! 

PINKERTON 
(indicando Yakusidè) 
E quel coso da strapazzo 
è lo zio briaco e pazzo.

PARENTI, AMICI, AMICHE 
(alla cugina) 
Ecco, perché prescelta fu, 
vuol far con te la soprappiù

ALTRI 
La sua beltà già disfiori

CUGINA, AMICI 
Divorzierà.... Spero di sì. 
La sua beltà già disfiori.
BUTTERFLY
Sí, señor. De una familia que fue
bastante próspera en otro tiempo.

(a sus amigas)

¿No es verdad?

AMIGAS
(aprobando con rapidez)
¡Sí, es verdad!

BUTTERFLY
(Con naturalidad)
Nadie confiesa jamas 
haber nacido en la pobreza;
no hay vagabundo que 
no asegure tener gran prosapia. 
Yo, sin embargo, conocí la riqueza.
Pero los torbellinos de la vida 
derriban a los robles mas robustos...
y para sostenerme 
tuve que hacer de geisha. 

(A las amigas)

¿Verdad?

AMIGAS
(Confirmando)
¡Es verdad!

BUTTERFLY
No lo oculto ni me avergüenzo.

(Viendo que Sharpless se sonríe)

¿Os reís? ¿Por qué?
Son cosas de la vida..

PINKERTON
(Ha escuchado con interés y 
volviéndose hacia Sharpless)
Con ese aire de muñequita,
cuando habla me inflama.

SHARPLESS 
(interesado en la charla con
Butterfly, continúa preguntándole)
¿Y tiene usted hermanas?

BUTTERFLY
No, señor. Tengo a mi madre.

GORO
(Con importancia)
Una noble dama.

BUTTERFLY
Pero, sin ofenderla, 
también es muy pobre.

SHARPLESS 
¿Y su padre?

BUTTERFLY
(Se detiene sorprendida, después
responde con sequedad)
Ha muerto.

(Las amigas de Butterfly inclinan 
la cabeza; Goro está violento, 
todas se abanican nerviosamente)

SHARPLESS 
(Volviendo cerca de Batterfly)
¿Cuántos años tienes?

BUTTERFLY
(Con coquetería casi infantil)
Adivinadlo.

SHARPLESS 
(bromeando)
Diez.

BUTTERFLY
Un poco más.

SHARPLESS 
Veinte.

BUTTERFLY
Menos. Quince recién cumplidos;

(Con malicia)

¡Ya empiezo a ser vieja!

SHARPLESS 
¡Quince años!

PINKERTON 
¡Quince años!

SHARPLESS 
La edad de los juegos...

PINKERTON
... y de los caramelos.

GORO
(que ha visto llegar a más gente
y los reconoce; los anuncia con
importancia)
¡El Comisario Imperial!
¡El oficial del registro, los parientes!

PINKERTON 
(A Goro)
¡Daos prisa!

(Por el camino aparecen los parientes
de Butterfly; ella y sus amigas van a
recibirlos. Hay muchas reverencias.
Los parientes examinan con mucha
curiosidad a los dos americanos.
Pinkerton coge a Sharpless del brazo
y, empujándolo hacia un lado y
riendo, mira fijamente al grupo de
parientes. El Comisario Imperial
saluda a Pinkerton. Todos entran 
en la casa donde son recibidos por
Goro)

PINKERTON
¡Qué ridículo es este desfile 
de nuevos parientes,
adquiridos en préstamo, por meses!

PARIENTES, AMIGAS
¿Dónde está? ¿Dónde está?

BUTTERFLY
(Señalando a Pinkerton)
¡Ahí lo tenéis!

PRIMA, AMIGAS
Hermoso no es.... en verdad.

BUTTERFLY
(Ofendida)
Es tan hermoso...
que no se puede soñar nada mejor.

PINKERTON
(Observando al grupo de mujeres)
Seguro que detrás de 
ese abanico violeta 
se oculta mi suegra.

MADRE DE BUTTERFLY 
¡Me parece un rey!

TÍA 
Vale un Perú.

PRIMA
(a Butterfly)
Goro no hace mucho,
me lo ofreció a mí, pero le dije que no.

BUTTERFLY
(Con desdén a su prima)
¡Sí, precisamente tú!

PINKERTON
(señalando a Yakusidé)
Y ese individuo vulgar
es el tío borracho y loco.

PARIENTES, AMIGOS, AMIGAS
(A la prima)
Mírala: porque ha sido la elegida
se da importancia.

OTROS
Está perdiendo su belleza.

PRIMA, AMIGOS
Se divorciará.... eso espero.
Está perdiendo su belleza.
GORO 
(esce dalla casa e indispettito dal 
garrulo cicalio, va dall'uno all'altro
raccomandando di parlare sottovoce) 
Per carità, tacete un po'. Sch! Sch!

YAKUSIDÈ 
Vino ce n'è?

LA MADRE E LA ZIA 
(sbirciando, cercando di non farsi 
scorgere) 
Guardiamo un po'.

PARENTI, AMICHE 
(con soddisfazione, a Yakusidè) 
Ne vidi già color di thè, 
color di thè e chermisì! 
Ah, hu! Ah, hu! 

ALTRI PARENTI, AMICHE 
(guardando compassionevolmente
Butterfly) 
La sua beltà già disfiori, 
già disfiori. Divorzierà 
Ah, hu! Ah, hu!

LA MADRE, LA ZIA 
Mi pare un re. 
Vale un Perù in verità 
bello è così che non si può sognar di più.

LA CUGINA 
Goro l'offrì pur anco a me, ecc.

ZIA
Vale un Perù. 
In verità bello è così, ecc.

YAKUSIDÈ
Vino ce n'è, ecc.

GORO 
(interviene di nuovo per 
far cessar il baccano) 
Per carità tacete un po'... 

(poi coi gesti fa cenno di tacere)

Sch! sch! sch!

SHARPLESS 
(a Pinkerton a parte) 
O amico fortunato!

PINKERTON 
Sì, è vero, è un fiore, un fiore! ... 
L'esotico suo odore...

SHARPLESS 
O fortunato Pinkerton,
che in sorte v'è toccato...

PINKERTON 
... m'ha il cervello sconvolto. 

SHARPLESS 
... un fior pur or sbocciato! ...

CUGINA, AMICHE
Ma risposi: non lo vo'

MADRE, AMICHE 
Non avrei riposto no

CUGINA, AMICHE
E risposi no!

MADRE AMICHE
Non direi mai no!

SHARPLESS 
Non più bella è d'assai ...

BUTTERFLY
(ai suoi)
Badate, attenti a me.

PINKERTON
Si, è vero, è un fiore, un fiore, ecc

SHARPLESS 
... fanciulla io vidi mai di questa Butterfly 

CUGINA, AMICHE 
Senza tanto ricercar. 
Io ne trovo dei miglior, 

MADRE, AMICHE 
No, mia cara, non mi par,
è davvero un gran signor,

PINKERTON
E in fede mia l'ho colto!

SHARPLESS
E se a voi sembran scede
il patto e la sua fede...

CUGINA, AMICHE
E gli dirò un bel no,
e gli dirò di no, di no!

MADRE, AMICHE 
Nè gli direi di no, 
nè mai direi di no, di no! 

PARENTI, AMICI 
E divorzierà, e divorzierà, 
divorzierà!

SHARPLESS 
... badate! Ella vi crede

BUTTERFLY 
(a sua madre) 
Mamma, vien qua. 

(agli altri) 

Badate a me: attenti, orsù 

(parlato con voce infantile)

uno, due tre ... e tutti giù

(Al cenno di Butterfly tutti si inchinano
innanzi a Pinkerton ed a Sharpless. I
parenti si rialzano e si spargono nel
giardino; Goro ne conduce qualcuno
nell'interno della casa. Pinkerton 
prende per mano Butterfly e la conduce
verso la casa.)

PINKERTON 
Vieni, amor mio! 
Vi piace la casetta?

BUTTERFLY 
Signor F. B. Pinkerton 

(mostra le mani e le braccia che sono 
impacciate dalle maniche rigonfie)

perdono... Io vorrei... 
pochi oggetti da donna...

PINKERTON 
Dove sono?

BUTTERFLY 
(indicando le maniche) 
Sono qui... vi dispiace?

PINKERTON 
(un poco sorpreso, sorride, poi 
subito acconsente con galanteria) 
O perché mai, mia bella 
Butterfly?

BUTTERFLY 
(a mano a mano cava dalle maniche gli
oggetti e li consegna a Suzuki, che è uscita
sulla terrazza, e li depone nelle casa) 
Fazzoletti. La pipa. Una cintura. 
Un piccolo fermaglio. Uno specchio. 
Un ventaglio.

PINKERTON 
(vede un vasetto) 
Quel barattolo?

BUTTERFLY 
Un vaso di tintura

PINKERTON 
Ohibò!

BUTTERFLY 
Vi spiace?... 

(Getta via il vaso di tintura)

Via!
GORO
(Sale de la casa e irritado por 
la cháchara, va de uno a otro
recomendando hablar en voz baja)
Por favor callaos un poco. ¡Cht! ¡Cht!

TÍO YAKUSIDÉ
¿Hay vino?

MADRE, TÍA
(Mirando de reojo, procurando 
no ser vistas)
Curioseemos.

AMIGAS
(con satisfacción, a Yakusidé)
Hemos visto bebidas 
color de té y carmín.
¡Ah, oh! ¡Ah, oh!

OTROS
(mirando compasivamente 
a Butterfly)
Está perdiendo su belleza.
Él se divorciará
¡Ah, oh! ¡Ah, oh!

MADRE, TÍA
¡Parece un rey! Vale un Perú. 
En verdad es tan hermoso, 
que no se puede soñar nada mejor.

PRIMA
Goro no hace mucho me lo ofreció...

TÍA
Vale un Perú. 
En verdad es tan hermoso, etc.

YAKUSIDÉ 
¿Hay vino?, etc.

GORO
(Interviene de nuevo para 
que cese el alboroto)
Por favor callaos un poco.... 

(Después hace gestos de silencio)

¡Cht, cht, cht!

SHARPLESS 
(A Pinkerton aparte)
¡Oh, amigo afortunado!

PINKERTON
¡Sí, es cierto, es una flor!
Su olor exótico...

SHARPLESS 
¡Oh Pinkerton afortunado,
le ha tocado en suerte...

PINKERTON
...me ha alterado el cerebro.

SHARPLESS 
...una flor recién abierta!

PRIMA, AMIGAS
¡Pero respondí que no lo quería!

MADRE, AMIGAS 
¡Yo no habría respondido que no!

PRIMA AMIGAS
¡Y respondí que no!

MADRE, AMIGAS
¡No diría que no!

SHARPLESS 
No he visto jamás una criatura... 

BUTTERFLY
(a los suyos)
Atención: escuchadme.

PINKERTON
Sí, es verdad, es una flor, etc.

SHARPLESS
... tan hermosa como Butterfly.

PRIMA, AMIGAS
Sin tener que buscar tanto,
yo los encuentro mejores.

MADRE, AMIGAS
No, querida, no lo creo.
Es verdaderamente un gran señor.

PINKERTON
¡Y a fe mía que la he conquistado!

SHARPLESS
Y si para usted son una burla 
el contrato y su felicidad...

PRIMA, AMIGAS
Y les diré rotundamente que no,
y les diré que no, ¡que no!

MADRE, AMIGAS
Yo no le diría que no,
yo no le diría que no, ¡que no!

PARIENTES, AMIGOS
Y se divorciará, ya lo verás,
¡Se divorciará!

SHARPLESS 
...¡tenga cuidado! Ella cree en ellos.

BUTTERFLY 
(A su madre)
Madre, ven aquí.

(a los demás)

¡Escuchadme, atención! 

(Hablando con voz infantil)

Uno, dos y tres, inclinaos todos.

(A una señal de Butterfly, todos se
inclinan ante Pinkerton y Sharpless.
Entonces los parientes se levantan 
dispersándose por el jardín. Goro
conduce a algunos de ellos afuera.
Pinkerton toma a Butterfly por la
mano y la conduce hacia la casa)

PINKERTON
¡Ven, amor mío!
¿Te gusta la casita?

BUTTERFLY 
Señor F. B. Pinkerton... 

(Ella le indica el gran número de
objetos que lleva en la manga.)

perdón... Yo quisiera... 
unos pocos objetos femeninos...

PINKERTON 
¿Dónde están?

BUTTERFLY 
(indicandole la manga)
Están aquí... ¿os enfadáis?

PINKERTON
(Pinkerton sonríe sorprendido;
entonces, dice con galantería:)
¡Oh! Pero ¿por que me iba a enfadar,
mi hermosa Butterfly?

BUTTERFLY
(sacando sus cosas de la manga y 
dándoselas a Suzuki, que las 
introduce en la casa)
Pañuelitos, la pipa...
un cinturón, un pequeño broche...
un espejito, un abanico...

PINKERTON
(ve un tarrito)
¿Y ese tarro?

BUTTERFLY
Un tarro de pintura.

PINKERTON
¡Caramba!

BUTTERFLY
¿Os desagrada?...

(Tirándolo sin esperar respuesta)

¡Fuera!
(trae un astuccio lungo e stretto)

PINKERTON 
E quello?

BUTTERFLY 
(molto seria) 
Cosa sacra a mia.

PINKERTON 
(curioso) 
E non si può vedere?

BUTTERFLY 
C'è troppa gente.

(sparisce nella casa 
portando con sè l'astuccio) 

Perdonate.

GORO 
(che si è avvicinato, dice all'orecchio 
di Pinkerton:) 
È un presente del Mikado a suo padre... 
coll'invito... 

(Goro fa il gesto di chi il padre de 
Butterfly s'apre il ventre)

PINKERTON 
(piano a Goro) 
E ... suo padre?

GORO 
Ha obbedito. 

(si allontana, rientrando nella casa)

BUTTERFLY 
(Butterfly, che è ritornata, va a sedersi
sulla terrazza vicino a Pinkerton e leva
dalle maniche alcune statuette.)
Gli Ottokè.

PINKERTON 
(ne prende una e la esamina con curiosità) 
Quei pupazzi?... 
Avete detto?

BUTTERFLY 
Son l'anime degli avi. 

PINKERTON 
(depone le statuette)
Ah!... il mio rispetto.

BUTTERFLY 
(con rispettosa confidenza a Pinkerton) 
Ieri son salita tutta sola in segreto 
alla Missione. 
Colla nuova mia vita 
posso adottare nuova religione. 

(con paura)

Lo zio Bonzo nol sa, 
nè i miei lo sanno. 
Io seguo il mio destino 
e piena d'umiltà, 
al Dio del signor Pinkerton m'inchino. 
È mio destino. 
Nella stessa chiesetta in ginocchio con voi 
pregherò lo stesso Dio. 
E per farvi contento potrò forse 
obliar la gente mia. 

(si getta nelle braccia di Pinkerton) 

Amore mio! 

(si arresta come avesse paura d'essere stata 
udita dai parenti Intanto Goro ha aperto 
lo sposi, nella stanza dove tutto è pronto
pel matrimonio, si trovano Sharpless e le
autorità, Butterfly entra nella casa e si
inginocchia; Pinkerton è in piedi vicino 
a lei, i parenti sono nel giardino rivolti
verso la casa, inginocchiati.)

GORO 
Tutti zitti!

IL COMMISSARIO IMPERIALE 
(legge) 
È concesso al nominato 
Benjamin Franklin Pinkerton 
Luogotenente nella cannoniera Lincoln, 
marina degli Stati Uniti, 
America del Nord: 
ed alla damigella Butterfly 
del quartiere d'Omara Nagasaki, 
d'unirsi in matrimonio, 
per dritto il primo, 
della propria volontà, 
ed ella per consenso dei parenti 

(porge l'atto per la firma) 

qui testimoni all'atto.

GORO 
(molto cerimonioso) 
Lo sposo. 

(Pinkerton firma)

Poi la sposa. 

(Butterfly firma)

E tutto è fatto.

(Le amiche si avvicinano, complimentose, a
Butterfly, alla quale fanno ripetuti inchini.)

AMICHE 
Madama Butterfly!

BUTTERFLY 
(facendo cenno colla mano, alza 
un dito, e corregge:) 
Madama F. B. Pinkerton.

(Le amiche festeggiano Butterfly, che ne
bacia qualcuna: intanto l'Ufficiale dello
Stato Civile ritira l'atto e le altre carete,
poi avverte il Commissario Imperiale che
tutto è finito.)

COMMISSIONARE 
(saluta Pinkerton) 
Auguri molti.

PINKERTON 
I miei ringraziamenti. 

(rende il saluto)

COMMISSIONARE 
(si avvicina al Console) 
Il signor Console scende?

SHARPLESS 
(A Pinkerton)
L'accompagno. 

(saluta Pinkerton) 

Ci vedrem domani. 

(stringendo la mano a Pinkerton)

PINKERTON 
A meraviglia.

L'UFFICIALE DEL REGISTRO 
(congedandosi da Pinkerton) 
Posterità.

PINKERTON 
Mi proverò.

(Il Console, il Commissario Imperiale 
e l'Ufficiale del registro si avviano per
scendere alla città.)

SHARPLESS 
(ritorna indietro, e con accento
significativo dice a Pinkerton:) 
Giudizio!

(Pinkerton con un gesto lo rassicura e lo 
saluta colla mano. Sharpless scende pel 
sentiero; Pinkerton che è andato verso 
il fondo lo saluta di nuovo.)

PINKERTON 
(ritorna innanzi e stropicciandosi 
le mani dice fra sè:) 
Ed eccoci in famiglia. 

(I servi portano delle bottiglie di Saki e
distribuiscono i bicchieri agli invitati.)
(saca una larga y estrecha caja.)

PINKERTON
¿Y eso?

BUTTERFLY
(muy seria)
Es algo sagrado para mí.

PINKERTON
(con curiosidad)
¿Y no se puede ver?

BUTTERFLY
Hay demasiada gente.

(Desaparece dentro de la casa 
llevándose la caja con ella.)

Perdonadme.

GORO
(Que se ha acercado, le dice al 
oído a Pinkerton)
Es un regalo del Mikado a su padre...
Invitándolo a...

(indica que el padre de Butterfly 
tuvo que hacerse el hara-kiri.)

PINKERTON
(En voz baja)
Y... ¿su padre?

GORO
Obedeció.

(Se dirige hacia la casa.)

BUTTERFLY
(volviendo a la terraza, sentándose
con Pinkerton y sacando unas
figurillas de sus mangas)
Los ottoké.

PINKERTON
(toma una y la examina)
¿Esos muñecos?...
¿Qué has dicho que eran?

BUTTERFLY
Son las almas de mis antepasados.

PINKERTON
(dejando la figurita)
¡Ah!... Mis respetos.

BUTTERFLY
(confidencialmente a Pinkerton)
Ayer subí sola, a escondidas,
hasta la misión.
Con mi nueva vida 
puedo adoptar una nueva religión.

(temerosa)

Mi tío el bonzo no lo sabe
ni mis parientes tampoco. 
Yo sigo mi destino, 
y llena de humildad me inclino
ante el Dios del señor Pinkerton.
Es mi destino. En la misma iglesia,
arrodillada al lado de usted,
le rezaré al mismo Dios.
Y para que esté contento,
tal vez consiga olvidar a mi gente.

(abraza a Pinkerton)

¡Amor mío!

(Butterfly se detiene, como asustada
de ser escuchada por sus parientes.
Goro mueve hacia atrás el panel de
la habitación en la cual todo está
preparado para la boda. Sharpless y
los oficiales están dentro. Butterfly y
los parientes se arrodillan ante ellos.
Pinkerton se sitúa a su lado)

GORO
¡Silencio todos!

COMISARIO
(leyendo)
Se concede al llamado 
Benjamín Franklin Pinkerton,
lugarteniente de la cañonera Lincoln,
de la marina de los Estados Unidos 
de América del Norte 
y a la señorita Butterfly, 
del barrio de Omara, Nagasaki, 
unirse en matrimonio,
por su propia voluntad, el primero,
y ella por consentimiento 
de los parientes, aquí llamados...

(da los papeles para que los firmen.)

...como testigos del acto.

GORO
(ceremoniosamente)
El novio.

(Pinkerton firma)

Después la novia.

(Butterfly firma.) 

Y ya está todo concluido.

(Las amigas se acercan con grandes
saludos para felicitar a Butterfly)

AMIGAS
¡Señora Butterfly!

BUTTERFLY
(haciendo señas con la mano, 
levanta un dedo y corrige)
Señora B. F. Pinkerton.

(algunas amigas abrazan a Butterfly,
mientras tanto el Oficial toma el
contrato y los otros papeles, después
hace señas al Comisario Imperial de
que todo ha acabado)

COMISARIO
(a Pinkerton)
Muchas felicidades.

PINKERTON
Muchas gracias.

(Devuelve el saludo)

COMISARIO
(A Sharpless)
Señor cónsul, ¿baja usted?

SHARPLESS
(A Pinkerton)
Me voy con él. 

(Saluda a Pinkerton)

Nos veremos mañana.

(Estrecha la mano a Pinkerton)

PINKERTON
Perfecto.

OFICIAL DEL REGISTRO
(despidiéndose de Pinkerton)
Que tengan descendencia.

PINKERTON
Lo procuraré.

(El cónsul, el comisario imperial 
y el oficial del registro empiezan 
a alejarse)

SHARPLESS
(volviéndose hacia atrás 
le dice a Pinkerton)
¡Prudencia!

(Pinkerton lo tranquiliza con un
gesto y se despide agitando la mano.
Sharpless desciende por el sendero.
Pinkerton le saluda de nuevo)

PINKERTON 
(Vuele hacia delante y frotándose 
las manos dice para sí)
Ya estamos en familia.

(Los criados traen bebidas y 
reparten vasos entre los invitados.)
(A Butterfly)

Sbrighiamoci al più 
presto in modo onesto.

(brindando cogli invitati)

Hip! hip!

CORO DEGL'INVITATI 
(brindando) 
O Kami! O Kami!

PINKERTON 
Beviamo ai novissimi legami,

INVITATI, YAKUSIDÈ 
O Kami! O Kami!

PINKERTON 
beviamo ai novissimi legami.

CUGINA, MADRE, AMICHE 
O Kami! O Kami! 
Beviamo ai novissimi legami.

(I brindisi son interrotti da strane grida 
che partono dal sentiero della collina.)

BONZO 
(dall'interno lontano) 
Cio-cio-san!

(A questo grido tutti i parenti e gli amici
allibiscono e si raccolgono impauriti:
Butterfly rimane isolata in un angolo.)

BONZO 
Cio-cio-san! Abbominazione!

BUTTERFLY, INVITATI 
Lo zio Bonzo!

GORO 
Un corno al guastafeste! 
Chi ci leva d'intorno 
le persone moleste?!... 

BONZO 
Cio-cio-san! Cio-cio-san! 

(sempre più vicino)

Cio-cio-san!

(Al fondo appare la strana figura del
Bonzo, preceduto da due portatori di
lanterne e seguito da due Bonzi.) 

Cio-cio-san!

(Vista Butterfly, che si è scostata da tutti,
il Bonzo stende le mani minacciose verso 
di lei.)

Che hai tu fatto alla Missione?

CUGINA, AMICI 
Rispondi, Cio-cio-san!

PINKERTON 
(seccato per la scenata del Bonzo) 
Che mi strilla quel matto?

BONZO 
Rispondi, che hai tu fatto?

PARENTI, AMICI 
(volgendosi, ansiosi, verso Butterfly) 
Rispondi, Cio-cio-san!

BONZO 
Come, hai tu gli occhi asciutti? 
Son dunque questi i frutti? 

(urlando)

Ci ha rinnegato tutti!

PARENTI, AMICI 
(scandalizzati, con grido acuto, prolungato) 
Hou! Cio-cio-san!

BONZO 
Rinnegato, vi dico,... 
il culto antico

PARENTI, AMICI 
Hou! Cio-cio-san!

BONZO 
Kami sarundasico!
All'anima tua guasta 
qual supplizio sovrasta!

(imprecando contro Butterfly, che si copre
il volto colle mani: la madre si avanza 
per difenderla, ma il Bonzo duramente la
respinge e si avvicina terribile a Butterfly,
gridandole sulla faccia:)

PARENTI, AMICI 
Hou! Cio-cio-san!

PINKERTON 
(ha perduto la pazienza e si intromette 
fra il Bonzo e Butterfly) 
Ehi, dico: basta, basta!

(alla voce di Pinkerton, il Bonzo si arresta
stupefatto, poi con subita risoluzione invita
i parenti e le amiche a partire)

BONZO 
Venite tutti. Andiamo! 

(a Butterfly)

Ci hai rinnegato e noi...

(Tutti si ritirano frettolosamente al fondo e
stendono le braccia verso Butterfly.)

BONZO, YAKUSIDÈ, PARENTI, AMICI 
Ti rinneghiamo!

PINKERTON 
(con autorità, ordinando a tutti
d'andarsene) 
Sbarazzate all'istante. 
In casa mia niente baccano 
e niente bonzeria.

PARENTI, AMICI 
(grido) 
Hou!

(Alle parole di Pinkerton, tutti corrono
precipitosamente verso il sentiero che 
scende alla città: la Madre tenta di 
nuovo di andare presso Butterfly, 
ma viene travolta dagli altri. Il Bonzo 
sparisce pel sentiero che va al tempio 
seguito dagli accoliti. Le voci a poco 
a poco si allontanano)

(nell'uscire) 

Hou! Cio-cio-san! 

(un po' lontani)

Hou! Cio-cio-san!

(Butterfly sta sempre immobile e muta 
colla faccia nelle mani, mentre Pinkerton 
si è recato alla sommità dal sentiero per 
assicurarsi che tutti quei seccatori se ne
vanno.)

BONZO, YAKUSIDÈ, PARENTI, AMICI (uomini) 
Kami sarundasico!

PARENTI, AMICI (donne) 
Hou! Cio-cio-san!

BONZO, YAKUSIDÈ, PARENTI, AMICI (uomini) 
Ti rinneghiamo!

PARENTI, AMICI (donne) 
(cupo) 
Hou! Cio-cio-san!

BONZO, YAKUSIDÈ, PARENTI, AMICI 
(cupo) 
Ti rinneghiamo!

PARENTI, AMICI 
Hou! Cio-cio-san! 

(lontano molto)

Hou! Cio-cio-san!
(a Butterfly)

Habrá que librarse de ellos
disimuladamente y cuanto antes.

(brindando con los invitados)

¡Hip, hip!

INVITADOS
(brindando)
¡O Kami! ¡O Kami!

PINKERTON
¡Bebamos por los nuevos lazos!

INVITADOS, YAKUSIDE
¡O Kami! ¡O kami!

PINKERTON
¡Bebamos por los nuevos vínculos!

MADRE, PRIMA, AMIGAS
¡O Kami! ¡O Kami!
¡Bebamos por los nuevos vínculos!

(El brindis es interrumpido por gritos
que vienen del sendero de la colina.)

EL BONZO
(fuera de la escena, lejos)
¡Cio-Cio-San!

(los amigos y parientes de Butterfly
corren colina abajo en tropel,
aterrorizados; ella queda sola.)

BONZO
¡Cio-Cio-San! ¡Maldita seas!

BUTTERFLY, AMIGAS
¡El tío bonzo!

GORO
¡Al cuerno el aguafiestas!
¿Quién nos librará
de las personas molestas?...

BONZO
¡Cio-Cio-San!

(Acercándose)

¡Cio-Cio-San!

(el tío de Butterfly, un sacerdote
budista, aparece precedido por 
otros dos sacerdotes.) 

¡Cio-Cio-San!

(Él se da cuenta de que Butterfly 
está apartada del resto y la señala
amenazadoramente con el dedo)

¿Qué hiciste en la misión?

PRIMA, AMIGAS
¡Responde, Cio-Cio-San!

PINKERTON
(enfadado por la escena del bonzo)
¿De qué habla ese loco?

BONZO
¡Responde! ¿Qué hiciste?

AMIGAS, PARIENTES
(volviéndose hacia Butterfly)
¡Responde, Cio-Cio-San!

BONZO
¿Cómo puedes tener los ojos secos?
¿Son estos, pues, los frutos?

(Gritando)

¡Ha renegado de todos nosotros!

AMIGAS, PARIENTES
(escandalizados, con un grito agudo)
¡Hou! ¡Cio-Cio-San!

BONZO
¡Ha renegado, os digo...
del antiguo culto!

AMIGAS, PARIENTES 
¡Hou! ¡Cio-Cio-San!

BONZO
¡Kami sarundasico!
A tu alma corrompida
¡qué suplicio le aguarda!

(El tío maldice a Butterfly, que oculta 
su rostro con los manos. Su madre va
hacia ella protectoramente, pero el
sacerdote la empuja a un lado: se
detiene ante Butterfly, gritándole.)

AMIGAS, PARIENTES 
¡Hou! ¡Cio-Cio-San!

PINKERTON 
(Ha perdido la paciencia y se 
interpone entre el bonzo y Butterfly)
¡Eh, tú, ya basta, basta!

(El sacerdote se detiene, asombrado,
se vuelve y ordena a los invitados
que se vayan con él.)

BONZO 
¡Venid todos! ¡Vámonos!

(A Butterfly)

¡Ha renegado y nosotros...

(Se retiran todos al fondo y extienden
el brazo hacia Butterfly)

BONZO, YAKUSIDÉ, AMIGAS, PARIENTES
... renegamos de ti!

PINKERTON
(Con autoridad, ordena a todos 
que se vayan)
¡Marchaos al instante! 
¡En mi casa no quiero
ni tumultos ni tratos con bonzos!

AMIGAS, PARIENTES
(gritando)
¡Vámonos!

(Ante las palabras de Pinkerton todos 
huyen en tropel hacia el camino que
baja a la ciudad La madre de
Butterfly intenta volverse hacia su
hija pero es empujada con los
demás. El sacerdote desaparece
colina abajo, hacia el templo, 
seguido por sus acólitos)

(saliendo)

¡Hou! ¡Cio-Cio-San!

(Un poco más lejos)

¡Hou! ¡Cio-Cio-San!

(Butterfly permanece inmóvil y
silenciosa, con el rostro entre las
manos. Pinkerton sube hasta la cima
de la colina para asegurarse de que
todos se hayan marchado)

BONZO, YAKUSIDÉ, AMIGOS, PARIENTES
¡Kami sarundasico!

PARIENTES, AMIGAS
¡Hou! ¡Cio-Cio-San!

BONZO, YAKUSIDÉ, AMIGOS, PARIENTES
¡Renegamos de ti!

PARIENTES, AMIGAS
(sombríamente)
¡Hou! ¡Cio-Cio-San!

BONZO, YAKUSIDÉ, AMIGOS, PARIENTES
(sombríamente)
¡Renegamos de ti!

PARIENTES, AMIGOS
¡Hou! ¡Cio-Cio-San!

(Muy lejano)

¡Hou! ¡Cio-Cio-San!
(Comincia a calare la sera. Butterfly
scoppia in pianto infantile. Pinkerton 
l'ode e va premuroso presso di lei,
sollevandola dall'abbattimento in cui 
è caduta e togliendole con delicatezza 
le mani dal viso piangente.)

PINKERTON 
Bimba, bimba, non piangere 
per gracchiar di ranocchi...

PARENTI, AMICI 
(lontanissimo) 
Hou! Cio-cio-san!

BUTTERFLY 
(turandosi le orecchie, per 
non udire le grida) 
Urlano ancor!

PINKERTON 
Tutta la tua tribù 
e i Bonzi tutti del Giappon 
non valgono il pianto 
di quegli occhi cari e belli.

BUTTERFLY 
(sorridendo infantilmente) 
Davver? 

(Comincia a calare la sera.)

Non piango più. 
E quasi del ripudio non mi duole 
per le vostre parole 
che mi suonan così dolci nel cuor. 

(si china per baciare la mano a Pinkerton)

PINKERTON 
(dolcemente impedendo) 
Che fai?... la man?

BUTTERFLY 
Mi han detto che laggiù 
fra la gente costumata 
è questo il segno del maggior rispetto.

SUZUKI 
(internamente, brontolando) 
E Izaghi ed Izanami 
Sarundasico, e Kami, 
e Izaghi ed Izanami 
Sarundasico, e Kami.

PINKERTON 
(sorpreso per tale sordo bisbiglio) 
Chi brontolandola lassù?

BUTTERFLY 
È Suzuki che fa la sua preghiera seral.

(Scende sempre più la sera, e Pinkerton
 conduce Butterfly verso la casetta.)

PINKERTON 
Viene la sera

BUTTERFLY 
...e l'ombra e la quiete.

PINKERTON 
E sei qui sola.

BUTTERFLY 
Sola e rinnegata! 
Rinnegata! e felice!

(Pinkerton batte tre volte le mani: i 
servi e Suzuki accorrono subito, e 
Pinkerton ordina ai servi:)

PINKERTON 
A voi, chiudete!

(I servi fanno scorrere 
silenziosamente alcune pareti.)

BUTTERFLY 
(a Pinkerton) 
Sì, sì, noi tutti soli... 
E fuori il mondo...

PINKERTON 
(ridendo) 
E il Bonzo furibondo.

BUTTERFLY 
(a Suzuki, che è venuta coi servi e 
sta aspettando gli ordini) 
Suzuki, le mie vesti.

(Suzuki fruga in un cofano e dà a Butterfly 
gli abiti per la notte ed un cofanetto 
coll'occorrente per la toeletta.)

SUZUKI 
(inchinandosi a Pinkerton) 
Buona notte.

(Pinkerton batte le mani: I servi corrono
via. Butterfly entra nella casa ed aiutata
da Suzuki fa cautelosamente la sua toeletta
da notte, levandosi la veste nuziale ed
indossandone una tutta bianca; poi siede
su di un cuscino e mirandosi in uno
specchietto si ravvia i capelli: Suzuki esce)

BUTTERFLY 
Quest'obi pomposa 
di scioglier mi tarda...
Si vesta la sposa di puro candor. 

PINKERTON 
(guardando amorosamente Butterfly) 
Con moti di scoiattolo 
i nodi allenta e scioglie!... 

BUTTERFLY
Tra motti sommessi 
sorride e mi guarda. 

PINKERTON
Pensar che quel giocattolo 
è mia moglie! mia moglie! 

BUTTERFLY
Celarmi potessi! 
ne ho tanto rossor! 

PINKERTON
(sorridendo) 
Ma tal grazia dispiega, 
ch'io mi strugge per la febbre...

BUTTERFLY 
E ancor l'irata voce mi maledice...

PINKERTON
...d'un subito desìo. 

BUTTERFLY 
... Butterfly, rinnegata... 
Rinnegata... e felice...

(Pinkerton, alzandosi, poco a poco
s'avvicina a Butterfly.)

PINKERTON 
(stende le mani a Butterfly che 
sta per scendere dalla terrazza) 
Bimba dagli occhi pieni di malìa 
ora sei tutta mia. 
Sei tutta vestita di giglio. 
Mi piace la treccia tua bruna 
fra i candidi veli.

BUTTERFLY 
(scendendo dal terrazzo) 
Somiglio la Dea della luna, 
la piccola Dea della luna 
che scende la notte dal 
ponte del ciel.

PINKERTON 
E affascina i cuori...

BUTTERFLY 
E li prende e li avvolge 
in un bianco mantel 
E via se li reca 
negli alti reami,

PINKERTON 
Ma intanto finor non m'hai detto, 
ancor non m'hai detto che m'ami. 
Le sa quella Dea le parole 
che appagan gli ardenti desir?
(Los gritos se alejan. Es noche
cerrada. Butterfly estalla en 
lágrimas y Pinkerton va hacia 
ella para consolarla y le quita 
con delicadeza las manos de la 
cara llorosa)

PINKERTON
Niña, niña, no llores
por que esas ranas croen...

PARIENTES, AMIGOS
(lejísimos)
¡Hou! ¡Cio-Cio-San!

BUTTERFLY
(Tapándose los oídos, para 
no oír los gritos)
¡Aún gritan!

PINKERTON
Toda tu tribu 
y todos los bonzos del Japón 
no valen el llanto 
de esos ojos queridos y hermosos.

BUTTERFLY
(sonriendo de forma infantil)
¿De verdad? 

(Comienza a hacerse de noche)

Ya no lloro.
Y casi ni me duele el repudio
gracias a vuestras palabras, 
que suenan dulcemente en mi corazón.

(Le besa las manos a Pinkerton.)

PINKERTON
(deteniéndola)
¿Qué haces?... ¿La mano?

BUTTERFLY
Me han dicho que en vuestro país,
entre la gente bien educada,
es éste el signo de mayor respeto.

SUZUKI
(fuera de escena, refunfuñando)
Y Izaghi e Izanami s
arundasico, y Kami,
e Izaghi e Izanaini,
sarundasico, y Kami.

PINKERTON
(sorprendido por el murmullo)
¿Quién refunfuña ahí dentro?

BUTTERFLY
Es Suzuki, que reza su plegaria.

(Ya casi es de noche y Pinkerton 
conduce a Butterfly hacia la casa.)

PINKERTON
Llega la noche...

BUTTERFLY
... y la sombra, y la quietud.

PINKERTON
Y estás aquí, sola.

BUTTERFLY
¡Sola y repudiada!
¡Repudiada y feliz!

(Pinkerton da palmadas y 
tres sirvientes junto con Suzuki
aparecen rápido)

PINKERTON
¡Vamos, cerrad!

(Los criados hacen deslizar 
silenciosamente los paneles.)

BUTTERFLY
(A Pinkerton)
Sí, sí, estamos totalmente solos...
Y afuera el mundo...

PINKERTON
(riendo)
¡Y el bonzo furibundo!

BUTTERFLY
(a Suzuki que ha venido a servir
y está esperando las órdenes)
Suzuki, mi ropa.

(Suzuki va al armario y toma 
algunas ropas de noche y un 
cofrecillo que entrega a Butterfly.)

SUZUKI 
(inclinándose ante Pinkerton)
Buenas noches.

(Pinkerton vuelve a dar unas
palmadas y los sirvientes se van.
Butterfly entra en la casa donde
Suzuki le ayuda en sus preparativos
para la noche. Se pone un camisón
blanco de novia. Después sentándose
en un cajón se peina. Suzuki sale.)

BUTTERFLY
¡Cuánto cuesta deshacer 
este cinturón tan complicado!
La novia debe vestirse de puro candor

PINKERTON 
(mirando amorosamente a Butterfly)
Con movimientos de ardilla 
se suelta los nudos y los deshace...

BUTTERFLY
Con palabras suaves,
sonríe y me mira.

PINKERTON
¡Pensar que este juguetito
es mi esposa!... ¡Mi esposa!

BUTTERFLY
¡Si pudiera ocultarme! 
¡Me da tanta vergüenza!

PINKERTON
(Sonriendo)
Pero actúa con tal gracia 
que consume la fiebre...

BUTTERFLY
Aún me maldice esa voz airada...

PINKERTON
... de súbito deseo.

BUTTERFLY
Butterfly renegada,
renegada... y feliz.

(Pinkerton levantándose se 
acerca a Butterfly)

PINKERTON
(le tiende sus manos a Butterfly 
y ella sale a la terraza.)
Niña de ojos llenos de encanto 
ahora eres toda mía.
Te has vestido de lirio.
Me gusta tu trenza morena 
entre velos blancos.

BUTTERFLY
(descendiendo a la terraza)
Parezco la diosa de la luna,
la pequeña diosa de la luna,
que desciende por las noches 
desde el puente del cielo

PINKERTON
Y que fascina a los corazones...

BUTTERFLY
...y los toma, y los envuelve
en un manto blanco.
Y se los lleva consigo
a los reinos más altos.

PINKERTON
Pero aún no me has dicho
aún no me has dicho que me amas.
¿Sabe esa diosa las palabras
que calman los ardientes deseos?
BUTTERFLY 
Le sa. 
Forse dirle non vuole 
per tema d'averne a morir!

PINKERTON 
Stolta paura, l'amor non uccide 
ma dà vita e sorride 
per gioie celestiali 
come ora fa 

(avvicinandosi a Butterfly e 
carezzandole il viso)

nei tuoi lunghi occhi ovali

(Butterfly, con subito movimento si ritrae
dalla carezza ardente di Pinkerton)

BUTTERFLY 
(con intenso sentimento) 
Adesso voi 

(entusiasmandosi)

siete per me 
l'occhio del firmamento. 
E mi piaceste dal primo momento 
che vi ho veduto.

(Ha un moto di spavento e fa atto di turarsi 
gli orecchi, come se ancora avesse ad udire 
le urla die parenti: poi si rassicura e con 
fiducia si rivolge a Pinkerton.)

Siete alto, forte. 
Rideste con modi si palesi 
e dite corse che mai non intesi. 
Or son contenta, or son contenta.

(Notte completa: cielo purissimo e 
stellato. Avvicinandosi lentamente a 
Pinkerton seduto sulla panca nel giardino.
Si inginocchia ai piedi di Pinkerton e lo 
guarda con tenerezza, quasi supplichevole.)

Vogliatemi bene, 
un ben piccolino, 
un bene da bambino, 
quale a me si conviene. 
Vogliatemi bene. 
Noi siamo gente avvezza 
alle piccole cose 
umili e silenziose, 
ad una tenerezza 
sfiorante e pur profonda 
come il ciel, come l'onda del mare!

PINKERTON 
Dammi ch'io baci le tue mani care. 
Mia Butterfly!...
come t'han ben nomata 
tenue farfalla...

BUTTERFLY 
(a queste parole Butterfly si rattrista 
e ritira le mani) 
Dicon che oltre mare 
se cade in man dell'uom, 

(con paurosa espressione)

ogni farfalla 
da uno spillo è trafitta 

(con strazio) 

ed in tavole infitta!

PINKERTON 
(riprendendo dolcemente le mani 
a Butterfly e sorridendo) 
Un po' di vero c'è. 
E tu lo sai perché? 
Perché non fugga più. 

(con entusiasmo e affettuosamente
abbracciandola)

Io t'ho ghermita 
Ti serro palpitante. 
Sei mia.

BUTTERFLY 
(abbandonandosi) 
Sì, per la vita.

PINKERTON 
Vieni, vieni! 

(Butterfly si ritira, stupida 
per la sua audacia)

Via dall'anima in pena 
l'angoscia paurosa.

(indica il cielo stellato)

È notte serena! 
Guarda: dorme ogni cosa!

BUTTERFLY 
(guardando il cielo, estatica) 
Ah! Dolce notte!

PINKERTON 
Vieni, vieni!

BUTTERFLY 
Quante stelle! 
Non le vidi mai sì belle! 

PINKERTON 
È notte serena! 
Ah! vieni, vieni! 
È notte serena! 
Guarda: dorme ogni cosa!

BUTTERFLY 
Dolce notte! Quante stelle!

PINKERTON 
Vieni, vieni!

BUTTERFLY 
Non le vidi mai sì belle!

PINKERTON 
vieni, vieni!...

BUTTERFLY 
Trema, brilla ogni favilla ...

PINKERTON 
Vien, sei mia!...

BUTTERFLY 
... col baglior d'una pupilla! Oh! 
Oh! quanti occhi fissi, attenti 

(Lucciole intorno dei amanti 
tra gli fiori e gli arbusti)

PINKERTON 
(con cupido amore) 
Via l'angoscia dal tuo cor!

BUTTERFLY
Quanti occhi fissi, attenti...

PINKERTON
Ti serro palpitante.
Sei mia. Ah!

BUTTERFLY 
... d'ogni parte
A riguardar!

PINKERTON
Vien, vien, sei mia, ah!

BUTTERFLY
Pei firmamenti, via pei lidi,
via pel mare.

PINKERTON
Vieni, guarda:
Dorme ogni cosa! 

BUTTERFLY
Ah! Quanti occhi
fissi, attenti,
d'ogni parte a riguardar,
pei firmamenti,
via pei lidi, via pel mare!
Quanti sguardi ride il ciel!
Ah! Dolce notte!
Tutto estatico d'amor, ride il ciel!

PINKERTON 
Ah! vien, Ah! vien! sei mia!

(Salgono dal giardino nella casetta.)

(Cala il sipario.)
BUTTERFLY
Las sabe.
Quizá no quiera decirlas
por que teme que la maten.

PINKERTON
Temor tonto: el amor no mata
sino que da vida, y sonríe
por las alegrías celestiales,
como hace ahora a través de

(Pinkerton se ha acercado más a 
Butterfly y acaricia su rostro,) 

tus grandes ojos ovalados.

(Butterfly con un repentino
movimiento se aleja de él.)

BUTTERFLY
(con intenso sentimiento)
Ahora usted 

(Entusiasmándose)

es para mí
el centro del universo. 
Desde el primer momento que os vi
me gustasteis.

(por un momento Butterfly todavía
parece oír los gritos de sus parientes.
Entonces tranquilizándose se acerca
más a Pinkerton.)

Sois alto, fuerte. 
¡Reís de un modo tan franco! 
Y decís cosas que jamás había oído.
Ahora soy feliz, muy feliz

(Se ha hecho de noche y el cielo está
lleno de estrellas. Butterfly avanza
hacia Pinkerton que está sentado 
en un banco del jardín. Se arrodilla 
a sus pies y le mira tiernamente)

Amadme, por favor, 
aunque sea un poquito, 
como se ama a un niño, 
como a mí me corresponde. 
Amadme, por favor. 
Nosotros somos gentes acostumbradas 
a las cosas pequeñas,
humildes y silenciosas, 
a una ternura sutil
pero tan profunda como el cielo,
como las olas del mar.

PINKERTON
Deja que bese tus queridas manos
¡mi Butterfly!...
Qué bien te han bautizado,
suave mariposa.

BUTTERFLY
(con estas palabras Butterfly se
entristece y retira las manos)
¡Dicen que al otro lado del mar
si cae en manos de un hombre

(Con expresión miedosa)

la mariposa es atravesada 
con un alfiler

(Con pena)

¡y la clavan a una tabla!

PINKERTON
(Tomando con dulzura las manos 
de Butterfly y sonriendo)
Hay algo de verdad en ello.
¿Y sabes por qué?
Para que no pueda escapar.

(abrazando apasionadamente 
a Butterfly)

Yo te he atrapado.
Te abrazo apasionado.
Eres mía.

BUTTERFLY
(abandonándose)
Sí, para toda la vida.

PINKERTON
¡Ven, ven!

(Butterfly se echa hacia atrás, 
asombrándose por su audacia)

Expulsa de tu alma en pena 
el miedo y la angustia. 

(señala el cielo estrellado)

¡Es una noche serena! 
¡Mira: todo duerme!

BUTTERFLY
(mirando el cielo, quieta)
¡Ah, qué noche tan dulce!

PINKERTON
¡Ven, ven!

BUTTERFLY
¡Cuántas estrellas!
¡Jamás las vi tan hermosas!

PINKERTON
¡Es una noche serena! 
¡Ven, ven!
¡Es una noche serena!
¡Mira: todo duerme!

BUTTERFLY
¡Dulce noche! ¡Cuántas estrellas!

PINKERTON
¡Ven, ven!

BUTTERFLY
¡Jamás las vi tan hermosas!

PINKERTON
¡Ven, ven!..

BUTTERFLY
Tiembla, brilla cada punto de luz...

PINKERTON
¡Ven, sé mía!

BUTTERFLY
...con el fulgor de una pupila.
¡Oh! Cuántos ojos fijos, atentos ...

(Aparecen luciérnagas alrededor de 
los amantes entre flores y arbustos.)

PINKERTON
(amorosamente)
¡Aleja la angustia de tu corazón!

BUTTERFLY
¡Cuántos ojos fijos, atentos ...

PINKERTON
Te abrazo palpitante.
¡Eres mía! ¡Ah!

BUTTERFLY
...atentos,
desde todos lados, mirándome!

PINKERTON
¡Ah, ven, ven! Eres mía ¡Ah!

BUTTERFLY
¡Allá en el firmamento, en las playas,
en el mar!

PINKERTON
Ven, mira:
¡Todo duerme! .

BUTTERFLY
¡Ah! ¡Cuántos ojos fijos, atentos,
desde todos lados mirándome!
¡En el firmamento, allá lejos, 
en las playas, en el mar!
¡Cuántas miradas! El cielo sonríe.
¡Ah, dulce noche!
Todo está lleno de amor. 
¡El cielo sonríe!

PINKERTON
¡Ah! ¡Ven! ¡Eres mía!

(Salen del jardín hacia la casita)

(Cae el telón)
ATTO SECONDO


(Interno della casetta di Butterfly)

(Si alzo il sipario.)

(Le pareti sono chiuse lasciando la camera
in una semioscurità. Suzuki prega,
raggomitolata davanti all'immagine di
Buddha: suona di quando in quando la
campanella delle preghiere. Butterfly è
stesa a terra, appoggiando la testa nelle
palme delle mani.)

SUZUKI 
(pregando) 
E Izagi ed Izanami, 
Sarundasico e Kami... 

(interrompendosi)

Oh! la mia testa! 

(suona la campanella per richiamare
l'attenzione degli Dei) 

E tu Ten-Sjoodaj! 

(con voce di pianto, guardando Butterfly)

fate che Butterfly non pianga più, 
mai più, mai più!

BUTTERFLY 
(senza moversi) 
Pigri ed obesi 
son gli Dei giapponesi. 
L'americano Iddio son persuasa 
ben più presto risponde 
a chi l'implori. 
Ma temo ch'egli ignori 
che noi stiam qui di casa. 

(rimane pensierosa)

(Suzuki si alza, apre la parete del 
fondo verso il giardino.)

Suzuki, è lungi la miseria?

(Suzuki va ad un piccolo mobile ed apre 
un cassetto cercando delle monete.)

SUZUKI 
(va presso Butterfly mostrandole 
poche monete) 
Questo è l'ultimo fondo.

BUTTERFLY 
Questo? Oh! troppe spese! 

(ripone il danaro nel piccolo 
mobile e lo chiude)

SUZUKI 
(sospirando) 
S'egli non torna e presto, 
siamo male in arnese.

BUTTERFLY 
(decisa, alzandosi) 
Ma torna.

SUZUKI 
(crollando la testa) 
Tornerà!

BUTTERFLY 
(indispettita, avvicinandosi a Suzuki) 
Perché dispone 
che il Console provveda alla pigione, 
rispondi su!

(Suzuki tace)

(sempre insistendo) 

Perché con tante cure 
la casa rifornì di serrature, 
s'ei non volessi ritornar mai più?

SUZUKI 
Non lo so.

BUTTERFLY 
(un poco irritata e meravigliata 
di tanta ignoranza) 
Non lo sai? 

(ritornando calma e con 
fiducioso orgoglio)

Io te lo dico. 
Per tener ben fuori le zanzare, i parenti 
ed i dolori, e dentro, 
con gelosa custodia, 
la sua sposa, 
la sua sposa che son io: Butterfly.

SUZUKI 
(poco convinta) 
Mai non s'è udito 
di straniero marito 
che sia tornato al suo nido.

BUTTERFLY 
(furibonda afferra Suzuki) 
Ah! Taci! o t'uccido. 

(insistendo nel persuadere Suzuki) 

Quell'ultima mattina: 
tornerete, signor? gli domandai. 
Egli, col cuore grosso, 
per celarmi la pena... 
sorridendo rispose: 
O Butterfly, piccina mogliettina, 
tornerò colle rose 
alla stagion serena 
quando fa la nidiata 
il petti rosso. 

(calma e convinta si sdraia per terra) 

Tornerà.

SUZUKI 
(con incredulità) 
Speriam.

BUTTERFLY 
(insistendo) 
Dillo con me: Tornerà.

SUZUKI 
(per compiacerla ripete, ma con dolore) 
Tornerà... 

(scoppia in pianto)

BUTTERFLY 
(sorpresa) 
Piangi? Perché? perché? 
Ah, la fede ti manca... 

(fiduciosa e sorridente) 

Senti.

(fa la scena come si realmente vi 
assistesse e si avvicina poco a poco 
allo shosi del fondo)

Un bel dì, vedremo 
levarsi un fil di fumo 
dall'estremo confin del mare. E poi la nave 
appare. Poi la nave bianca 
entra nel porto, romba il 
suo saluto. Vedi? È venuto! 
Io non gli scendo incontro. 
Io no. Mi metto là sul ciglio del 
colle e aspetto, e aspetto gran tempo 
e non mi pesa, la lunga attesa. 
E uscito dalla folla cittadina 
un uomo, un picciol punto 
s'avvia per la collina. 
Chi sarà? chi sarà? 
E come sarà giunto 
che dirà? che dirà? Chiamerà 
Butterfly dalla lontana. 
Io senza dar risposta 
me ne starò nascosta un po' per celia... 
e un po' per non morire 
al primo incontro, 
ed egli alquanto in pena chiamerà, chiamerà: 
piccina mogliettina olezzo di verbena, 
i nomi che mi dava 
al suo venire 

(a Suzuki) 

Tutto questo avverrà, te lo prometto. 
Tienti la tua paura, 
io con sicura fede l'aspetto. 

(Butterfly e Suzuki si abbracciano
 commosse Butterfly congeda Suzuki, 
che esce dall'uscio di sinistra, e la segue
mestamente collo sguardo. Nel giardino
compariscono Goro e Sharpless. Goro
guarda entro la camera, scorge Butterfly 
e dice a Sharpless che lo segue:)

GORO 
C'è. Entrate. 

(Goro sparisce nel giardino.)

SHARPLESS 
(affacciandosi, bussa discretamente 
contro la parete del fondo) 
Chiedo scusa...

(Sharpless scorge Butterfly la quale 
udendo entrare qualcuno si è mossa.)

Madama Butterfly...

BUTTERFLY 
(senza volgersi, ma correggendo) 
Madama Pinkerton. Prego. 

(si volge e riconoscendo il Console 
batte le mani per allegrezza)

Oh!

(Suzuki entra premurosamente e prepara 
un tavolino coll'occorrente per fumare)

(allegramente

il mio signor Console, signor Console.

SHARPLESS 
(sorpreso) 
Mi ravvisate?

BUTTERFLY 
(facendo gli onori di casa) 
Benvenuto in casa americana.

SHARPLESS 
Grazie.

(Butterfly, invita il Console a sedere 
presso il tavolino: Sharpless si lascia
cadere grottescamente su di un cuscino:
Butterfly si siede dall'altra parte e 
sorride maliziosamente dietro il ventaglio 
vedendo l'imbarazzo del Console; 
poi con molta grazia gli chiede:) 

BUTTERFLY 
Avi, antenati 
tutti bene?

SHARPLESS 
(ringrazia sorridendo) 
Ma spero.

BUTTERFLY 
(fa cenno a Suzuki di preparare 
la pipa) 
Fumate?

SHARPLESS 
Grazie. 

(desideroso di spiegare lo scopo per 
cui è venuto, cava una lettera di tasca) 

Ho qui...

BUTTERFLY 
(interrompendolo, senza accorgersi 
della lettera) 
Signore, io vedo il cielo azzurro. 

(dopo aver tirata una boccata dalla 
pipa che Suzuki ha preparata, l'offre 
al Console.)

SHARPLESS 
(rifiutando) 
Grazie... 

(tentando ancora di riprendere il discorso) 

Ho...

BUTTERFLY 
(depone la pipa sul tavolino e assai 
premurosa dice:) 
Preferite forse 
le sigarette americane? 

(ne offre)

SHARPLESS 
(un po' seccato ne prende una) 
Grazie. 

(e tenta continuare il discorso)

Ho da mostrarvi... 

(si alza)

BUTTERFLY 
(porge a Sharpless un fiammifero acceso) 
A voi.

SHARPLESS 
(accende la sigaretta, ma poi la depone
subito e presentando la lettera si siede 
sullo sgabello) 
Mi scrisse 
Benjamin Franklin Pinkerton.

BUTTERFLY 
(con grande premura) 
Davvero! È in salute?

SHARPLESS 
Perfetta

BUTTERFLY 
(alzandosi con grande letizia) 
Io son la donna più lieta del Giappone. 

(Suzuki è in faccende per preparare il thè.)

Potrei farvi una domanda?

SHARPLESS 
Certo.

BUTTERFLY 
(torna a sedere) 
Quando fanno il lor nido in America 
i pettirossi?

SHARPLESS 
(stupito) 
Come dite?

BUTTERFLY 
Sì, prima o dopo di qui?

SHARPLESS 
Ma perché?

(Goro che si aggira nel giardino, si
avvicina alla terrazza e ascolta, non 
visto, quanto dice Butterfly.)

BUTTERFLY 
Mio marito m'ha promesso, 
di ritornar nella stagion beata 
che il pettirosso rifà la nidiata. 
Qui l'ha rifatta per ben tre volte 
ma può darsi che di là 
usi nidiar men spesso.

(Goro s'affaccia e fa una risata)

(volgendosi) 

Chi ride 

(vedendo Goro) 

Oh, c'è il nakodo!

(piano a Sharpless)

Un uom cattivo.

GORO 
(avanzandosi e inchinandosi ossequioso) 
Godo...

BUTTERFLY 
Zitto! 

(a Goro che s'inchina di nuovo e 
si allontana nel giardino) 

(a Sharpless)

Egli osò... No... 

(cambiando idea)

prima rispondete alla dimanda mia.

SHARPLESS
(imbarazzato) 
Mi rincresce, ma ignoro... 
Non ho studiato ornitologia,

BUTTERFLY 
Orni...

SHARPLESS 
...tologia.

BUTTERFLY 
Non lo sapete insomma.

SHARPLESS 
(ritenta di tornare in argomento) 
No. Dicevamo...

BUTTERFLY 
(lo interrompe, seguendo la sua idea) 
Ah, sì. Goro, appena B.F. Pinkerton 
fu in mare mi venne ad assediare 
con ciarle e con presenti per ridarmi 
ora questo, or quel marito. 
Or promette tesori 
per uno scimunito...

GORO 
(intervenendo per giustificarsi, entra 
nella stanza e si rivolge a Sharpless) 
Il ricco Yamadori 
Ella è povera in canna. 
I suoi parenti l'han tutti rinnegata.

(al di là della terrazza si vede giungere 
il Principe Yamadori in un palanchino,
attorniato dai servi. vede Yamadori e 
lo indica a Sharpless sorridendo)

BUTTERFLY 
(A Sharpless) 
Eccolo, attenti!

(Yamadori, accolto da Goro genuflesso,
scende dai palanchino, saluta il Console 
e Butterfly, che si è avvicinata alla parete
del fondo; Yamadori si siede sulla terrazza
rivolto rispettosamente verso Butterfly la
quale s'inginocchia nella stanza.)

BUTTERFLY 
(a Yamadori) 
Yamadori, 
ancor le pene dell'amor
non v'han deluso? 
Vi tagliate ancor le vene 
se il mio bacio vi ricuso?

YAMADORI 
Tra le cose più moleste 
è l'inutil sospirar.

BUTTERFLY 
(con graziosa malizia) 
Tante mogli omai toglieste, 
vi doveste abituar.

YAMADORI 
L'ho sposate tutto quante 
e il divorzio mi francò.

BUTTERFLY 
Obbligata.

YAMADORI 
A voi però giurerei 
fede costante. 

SHARPLESS 
(sospirando, rimette in tasca 
la lettera) 
Il messaggio, ho gran paura, 
a trasmetter non riesco.

GORO 
(con enfasi, indicando Yamadori) 
Ville, servi, oro, 
ad Omara un palazzo principesco.

BUTTERFLY 
(con serietà) 
Già legata è la mia fede...

GORO, YAMADORI 
(a Sharpless) 
Maritata ancor si crede.

BUTTERFLY 
(alzando di scatto) 
Non mi credo, 
sono, sono!

GORO 
Ma la legge...

BUTTERFLY 
Io non la so.

GORO 
...per la moglie, l'abbandono 
al divorzio equiparò

BUTTERFLY 
La legge giapponese 
non già del mio paese.

GORO 
Quale?

BUTTERFLY 
Gli Stati Uniti

SHARPLESS 
(fra sè) 
Oh, l'infelice!

BUTTERFLY 
(nervosissima, accalorandosi) 
Si sa che aprir la porta e la moglie cacciar
per la più corta qui divorziar si dice. 
Ma in America questo 
non si può 

(a Sharpless)

Vero?

SHARPLESS 
(imbarazzato) 
Vero... Però...

BUTTERFLY 
(lo interrompe rivolgendosi a 
Yamadori ed a Goro trionfante) 
Là un bravo giudice serio, impettito 
dice al marito: 
"Lei vuol andarsene? 
Sentiam perché" 
"Sono seccato del coniugato!" 
E il magistrato: 

(comicamente) 

"Ah, mascalzone, 
presto in prigione!" 

(per troncare il discorso ordina a Suzuki) 

Suzuki, il thè.

(Butterfly va presso Suzuki che à già
preparato il thè, e lo versa nelle tazze)

YAMADORI 
(sottovoce a Sharpless) 
Udiste?

SHARPLESS 
(sottovoce) 
Mi rattrista una sì piena cecità

GORO 
(sottovoce a Sharpless e Yamadori) 
Segnalata è già 
la nave di Pinkerton.

YAMADORI 
(disperato) 
Quand'essa lo riveda...

SHARPLESS 
(sottovoce ai due) 
Egli non vuol mostrarsi. 
Io venni appunto 
per levarla d'inganno... 

(vedendo che Butterfly, seguita da 
Suzuki, si avvicina per offrire il thè, 
tronca il discorso.)

BUTTERFLY 
(offrendo il thè a Sharpless) 
Vostra Grazia permette? 

(apre il ventaglio e dietro a questo 
accenna ai due, ridendo)

Che persone moleste!

(Yamadori s'alza per andarsene) 

YAMADORI 
(sospirando) 
Addio. Vi lascio il cuor 
pien di cordoglio: 
ma spero ancor...

BUTTERFLY 
Padrone.

YAMADORI 
(Yamadori s'avvia per uscire, poi 
torna indietro presso Butterfly) 
Ah! se voleste...

BUTTERFLY 
Il guaio è che non voglio...

(Yamadori, dopo aver salutato Sharpless, 
sospirando, se ne va, sale nel palanchino 
e si allontana seguito dai servi e da Goro. 
Butterfly ride ancora dietro il ventaglio. 
Sharpless siede sullo sgabello, assume 
un fare grave, serio, poi con gran rispetto 
ed una certa commozione invita 
Butterfly a sedere, e torna a tirar fuori 
di tasca la lettera.)

SHARPLESS 
Ora a noi. Sedete qui; 

(mostrando la lettera) 

legger con me volete questa lettera?

BUTTERFLY 
(prendendo la lettera) 
Date. 

(baciandola) 

Sulla bocca,

(mettendola sul cuore) 

sul cuore... 

(a Sharpless, gentilmente) 

Siete l'uomo migliore del mondo. 

(rende la lettera e si mette ad 
ascoltare cola massima attenzione)

Incominciate.

SHARPLESS 
(leggendo) 
"Amico, cercherete quel 
bel fior di fanciulla..."

BUTTERFLY 
(non può trattenersi e con gioia esclama) 
Dice proprio così?

SHARPLESS 
(serio) 
Sì, così dice, ma se ad ogni momento...

BUTTERFLY 
(rimettendosi tranquilla, 
torna ad ascoltare) 
Taccio, taccio, più nulla.

SHARPLESS 
"Da quel tempo felice, 
tre anni son passati."

BUTTERFLY 
(interrompe la lettura) 
Anche lui li ha contati!

SHARPLESS 
(riprende) 
"E forse Butterfly 
non mi rammenta più.

BUTTERFLY 
(sorpresa molto, volgendosi a Suzuki) 
Non lo rammento? 
Suzuki, dillo tu. 

(ripete come scandalizzata 
le parole della lettera)

"Non mi rammenta più"!

(Suzuki esce per la porta di sinistra 
asportando il thè.)

SHARPLESS 
(fra sè) 
Pazienza!

(seguita a leggere) 

"Se mi vuol bene ancor, 
se m'aspetta"

BUTTERFLY 
(prendendo la lettera dallo mani di
Sharpless, esclama con viva tenerezza:) 
Oh, le dolci parole! 

(bacia la lettera) 

Tu, benedetta!

SHARPLESS 
(riprende la lettera e seguita a leggerla
imperterrito ma con voce tremante per
l'emozione) 
A voi mi raccomando, perché 
vogliate con circospezione 
prepararla...

BUTTERFLY 
(con affanno, ma lieta) 
Ritorna...

SHARPLESS 
...al colpo...

BUTTERFLY 
(si alza saltando di gioia e 
battendo le mani) 
Quando? presto! presto!

SHARPLESS 
(sbuffando) 
Benone! 

(si alza di scatto e ripone 
la lettera in tasca) 

(fra sè) 

Qui troncarla conviene... 

(indispettito) 

Quel diavolo d'un Pinkerton! 

(guarda Butterfly negli 
occhi serissimo)

Ebbene, 
che fareste, Madama Butterfly, 
s'ei non dovesse ritornar più mai?

(Butterfly immobile, come colpita 
a morte, china la testa e risponde 
con sommessione infantile, 
quasi balbettando:)

BUTTERFLY 
Due cose potrei far: 
tornar a divertir la gente, 
col cantar... 
oppur, meglio, morire.

(Sharpless è vivamente commosso e
passeggia agitatissimo; poi torna 
verso Butterfly, le prende le due mani 
e con paterna tenerezza le dice:)

SHARPLESS 
Di strapparvi assai mi costa 
dai miraggi ingannatori. 
Accogliete la proposta 
di quel ricco Yamadori.

BUTTERFLY 
(con voce rotta dal pianto e ritirando 
le mani) 
Voi, voi, signor, mi dite questo! 
Voi?

SHARPLESS 
(imbarazzato) 
Santo Dio, come si fa?

BUTTERFLY 
(batte le mani e Suzuki accorre) 
Qui, Suzuki, presto, presto, 
che Sua Grazia se ne va.

(Suzuki entra frettolosa)

SHARPLESS 
(fa per avviarsi ad uscire) 
Mi scacciate?

BUTTERFLY 
(Butterfly, pentita, corre a Sharpless e
 singhiozzando lo trattiene)
Ve ne prego: già l'insistere non vale. 

(congeda Suzuki, la quale va nel giardino)

SHARPLESS 
(scusandosi) 
Fui brutale, non lo nego.

BUTTERFLY 
(dolorosamente, portandosi 
la mano al cuore) 
Oh, mi fate tanto male, 
tanto male, tanto, tanto!

(Butterfly vacilla; Sharpless fa per 
sorreggerla, ma Butterfly si domina subito)

Niente, niente! 
Ho creduto morir. 
Ma passa presto 
come passan le nuvole sul mare. 

(prendendo una risoluzione) 

Ah! m'ha scordata?

(Butterfly corre nella stanza di sinistra.
Butterfly rientra trionfalmente tenendo 
il suo bambino seduto sulla spalla sinistra 
e lo mostra a Sharpless)

(con entusiasmo) 

E questo? E questo? 
E questo, egli potrà pure scordare? 

(depone il bambino a terra e lo 
tiene stretto a sè)

SHARPLESS 
(con emozione) 
Egli è suo?

BUTTERFLY 
(indicando mano mano, con dolcezza 
e con un po' di agitazione) 
Chi vide mai a bimbo del Giappon 
occhi azzurrini? 
E il labbro? 
E i ricciolini d'oro schietto?

SHARPLESS 
(sempre più commosso) 
È palese, e Pinkerton lo sa?

BUTTERFLY 
No. No. 

(con passione) 

È nato quand'egli stava 
in quel suo gran paese. 
Ma voi 

(accarezzando il bimbo) 

gli scriverete 
che l'aspetta un figlio senza pari! 
E mi saprete dir 
s'ei non s'affretta 
per le terre e pei mari!

(mettendo il bimbo a sedere sul cuscino
e inginocchiandosi vicino a lui)

(bacia teneramente il bambino)

Sai cos'ebbe cuore di pensare 

(indicando Sharpless) 

quel signore?

(pigliando il bimbo in braccio)

Che tua madre dovrà prenderti 
in braccio ed alla pioggia e al vento 
andar per la città 
a guadagnarsi il pane e il vestimento. 
Ed alle impietosite genti 
la man tremante stenderà 
gridando: Udite, udite 
la triste mia canzon. 
A un infelice madre la carità, 
muovetevi a pietà.... 

(si alza, mentre il bimbo rimane seduto 
sul cuscino giocando con una bambola) 

E Butterfly, orribile destino, 
danzerà per te, 
E come fece già 

(rialza il bimbo e colle mani levate l
o fa implorare) 

La Ghescia canterà! 
E la canzon giuliva e lieta 
in un sighiozzo finirà!

(buttandosi a' ginocchi davanti a Sharpless) 

Ah! no, no! questo mai!
questo mestier che al disonore porta! 
Morta! morta! 
Mai più danzar! 
Piuttosto la mia vita vo' troncar! 
Ah! Morta! 

(cade a terra vicino al bimbo che 
abbraccia strettamente ed accarezza 
con moto convulsivo)

SHARPLESS 
(fra sè)
(non può trattenere le lagrime) 
Quanta pietà! 

(vincendo la propria emozione, a Butterfly)

Io scendo al piano. Mi perdonate?

(Butterfly con atto gentile dà la mano 
a Sharpless che la stringe nelle sue con
effusione.)

BUTTERFLY 
(volgendosi al bimbo prende una mano 
e la mette in quella di Sharpless) 
A te, dagli la mano.

SHARPLESS 
I bei capelli biondi! 

(lo bacia)

Caro, come ti chiamano?

BUTTERFLY 
(al bimbo, con grazia infantile) 
Rispondi: Oggi il mio nome è Dolore. 
Però dite al babbo, 
scrivendogli, 
che il giorno del suo ritorno, 

(alzandosi) 

Gioia, Gioia mi chiamerò!

SHARPLESS 
Tuo padre lo saprà, te lo prometto... 

(fa un saluto a Butterfly ed esce
rapidamente dalla porta di destra)

SUZUKI 
(di fuori, gridando) 
Vespa! Rospo maledetto! 

(entra trascinando con violenza Goro 
che tenta inutilmente di sfuggirle.)

(Grido acuto di Goro.)

BUTTERFLY 
(a Suzuki) 
Che fu?

SUZUKI 
Ci ronza intorno il vampiro! 
e ogni giorno ai quattro venti spargendo va 
che niuno sa chi padre al bimbo sia! 

(lascia Goro)

GORO 
(protestando, con voce di paura) 
Dicevo... solo... 
che là in America 

(avvicinandosi al bambino e indicandolo) 

quando un figliolo è nato maledetto 

(Butterfly istintivamente si mette innanzi 
al bambino, come per difenderlo.) 

trarrà sempre reietto la vita fra le genti!

(grido selvaggio di Butterfly, corre 
presso al reliquario e prende il coltello 
che sta appeso)

BUTTERFLY 
(con voce selvaggia) 
Ah! tu menti! menti! menti! 
Ah! menti!

(afferra Goro, che cade a terra, e 
minaccia d'ucciderlo. Goro emette 
grida fortissime, disperate, prolungate.)

Dillo ancora e t'uccido!

SUZUKI 
No!

(intromettendosi: poi, spaventata a tale
scena, prende il bimbo e lo porta nella
stanza a sinistra)

BUTTERFLY 
(lo respinge col piede) 
Va via!

(Goro fugge. Butterfly rimane immobile
come impietrita. Butterfly si scuote a 
poco a poco e va a riporre il coltello.)

(volgendo commossa il pensiero 
al suo bambino)

Vedrai, piccolo amor, 
mia pena e mio conforto, 
mio piccolo amor... 
Ah! vedrai che il tuo vendicator 

(esaltandosi)

ci porterà lontano, lontan, nella sua terra, 
lontan ci porterà

(Colpo di cannone sulla scena)

SUZUKI 
Il cannone del porto!

(Butterfly e Suzuki corrono 
verso il terrazzo.)

Una nave da guerra...

BUTTERFLY 
Bianca, bianca... 
il vessillo Americano delle stelle... 
Or governa per ancorare. 

(prende sul tavolino un cannocchiale e
corre sul terrazzo ad osservare. Tutta
tremante per l'emozione, appunta il
cannocchiale verso il porto e dice a
Suzuki:) 

Reggimi la mano ch'io ne discerna il nome, 
Il nome, il nome. 
Eccolo: Abramo Lincoln! 

(dà il cannocchiale a Suzuki e rientra nella
stanza in preda a una grande esaltazione) 

Tutti han mentito! tutti, tutti! 
sol io lo sapevo, sol io che l'amo. 

(a Suzuki) 

Vedi lo scimunito tuo dubbio? 
È giunto! è giunto! 
è giunto! proprio nel punto 
che ognun diceva: piangi e dispera... 
Trionfa il mio amor! il mio amor; 
la mia fe' trionfa intera: 
ei torna e m'ama! 

(giubilante, corre sul terrazzo. A 
Suzuki che l'ha seguita sul terrazzo)

Scuoti quella fronda di ciliegio 
e m'innonda di fior. 
Io vo' tuffar nella pioggia odorosa 
l'arsa fronte. 

(singhiozzando per tenerezza)

SUZUKI 
(calmandola) 
Signora, quetatevi... quel pianto...

BUTTERFLY 
(ritorna con Suzuki nella stanza) 
No, rido, rido! 
Quanto lo dovremo aspettar? 
Che pensi? Un'ora!

SUZUKI 
Di più!

BUTTERFLY 
Due ore forse. 

(aggirandosi per la stanza)

Tutto, tutto sia pien di fior, 
come la notte è di faville. 

(accenna a Suzuki di andare nel giardino)

Va pei fior.

SUZUKI 
(dal terrazzo) 
Tutti i fior?

BUTTERFLY 
(a Suzuki gaiamente) 
Tutti i fior, tutti, tutti. 
Pesco, viola, gelsomin, 
quanto di cespo, o d'erba, 
o d'albero fiorì.

SUZUKI 
(nel giardino ai piedi del terrazzo) 
Uno squallor d'inverno sarà 
tutto il giardin! 

(coglie fiori nel giardino)

BUTTERFLY 
Tutta la primavera voglio 
che olezzi qui.

SUZUKI 
(dal giardino) 
Uno squallor d'inverno sarà 
tutto il giardin. 

(appare ai piedi del terrazzo con un 
fascio di fiori che sporge a Butterfly) 

A voi signora.

BUTTERFLY 
(prendendo i fiori dalle mani di Suzuki) 
Cogline ancora.

(Butterfly dispone i fiori nei vasi, mentre
Suzuki scende ancora nel giardino.)

SUZUKI 
(dal giardino) 
Soventi a questa siepe veniste 
a riguardare lungi, 
piangendo nella deserta immensità.

BUTTERFLY 
Giunse l'atteso, 
nulla più chiedo al mare; 
diedi pianto alla zolla, 
essa i suoi fior mi dà.

SUZUKI 
(appare nuovamente sul terrazzo 
colle mani piene di fiori) 
Spoglio è l'orto.

BUTTERFLY 
Spoglio è l'orto? 
Vien, m'aiuta.

SUZUKI 
Rose al varco della soglia

(Butterfly e Suzuki spargono fiori ovunque)

BUTTERFLY, SUZUKI 
Tutta la primavera
voglio che olezzi qui.
Seminiamo intorno april,

SUZUKI 
Tutta la primavera, tutta, tutta. 
Gigli? viole?

BUTTERFLY 
(gettando fiori) 
Tutta la primavera 
voglio che olezzi qui...
intorno, intorno spandi.

SUZUKI 
Seminiamo intorno april.

BUTTERFLY 
Seminiamo intorno april. 
Il suo sedil s'inghirlandi, 

SUZUKI 
Gigli, rose spandi, 

BUTTERFLY
...di convolvi s'inghirlandi.

BUTTERFLY, SUZUKI 
(gettando fiori mentre colla persona
seguono il ritmo con un blando 
ondeggiare di danza) 
Gettiamo a mani piene 
mammole e tuberose, 
corolle di verbene, 
petali d'ogni fior! 
Corolle di verbene, 
petali d'ogni fior!

(Suzuki dispone due lampade vicino 
alla toeletta dove si accoscia Butterfly.)

BUTTERFLY 
(a Suzuki) 
Or vienmi ad adornar. 
No! pria portami il bimbo.

(Suzuki va nella stanza a sinistra e porta il
bambino che fa sedere vicino a Butterfly,
mentre questa si guarda in un piccolo
specchio a mano e dice tristemente:)

non son più quella! 
Troppi sospiri 
la bocca mandò, 
e l'occhio riguardò 
nel lontan troppo fiso. 

(a Suzuki) 

Dammi sul viso un tocco di carminio 

(prende un pennello e mette del rosso 
sulle guance del suo bimbo) 

ed anche a te, piccino, 
perché la veglia non ti faccia 
vote per pallore le gote.

SUZUKI 
(invitandola a stare tranquilla) 
Non vi movete, 
che v'ho a ravviare i capelli.

BUTTERFLY 
(sorridendo a questo pensiero) 
Che ne diranno! 
E lo zio Bonzo? 

(con una punta di stizza)

già del mio danno 
tutti contenti! 

(sorridente)

E Yamadori coi suoi languori! 
Beffati, scornati, beffati, 
spennati gli ingrati!

SUZUKI 
(ha terminato la toeletta) 
È fatto.

BUTTERFLY 
(a Suzuki) 
L'obi che vestii da sposa. 
Quà' ch'io lo vesta.

(Mentre Butterfly indossa la veste, 
Suzuki mette l'altra al bambino)

BUTTERFLY 
Vo' che mi veda indosso 
il vel del primo dì! 

(a Suzuki, che ha finito 
d'abbigliare il bambino) 

E un papavero rosso nei capelli. 

(Suzuki punta il fiore nei 
capelli di Butterfly,) 

Così.

(con grazia infantile fa cenno a 
Suzuki di chiudere lo shosi.) 

Nello shosi or farem tre forellini
per riguardar, e starem zitti 
come topolini ad aspettar...

(Scende sempre più la notte. Suzuki chiude
lo shosi nel fondo. Butterfly conduce il
bambino presso lo shosi e fa tre fori nello
shosi: uno alto per sè, uno più basso per
Suzuki ed il terzo ancor più basso pel
bimbo, che fa sedere su di un cuscino,
accennandogli di guardare attento fuori 
del foro preparatogli. Suzuki dopo aver
portato le due lampade vinico alle shosi, 
si accoscia e spia essa pure all'esterno.
Butterfly si pone innanzi al foro più alto e
spiando da esso rimane immobile, rigida
come una statua; il bimbo, che sta fra la
madre e Suzuki, guarda fuori curiosamente.
È notte; i raggi lunari illuminano
dall'esterno lo shosi. Il bimbo si
addormenta, rovesciandosi all'indietro,
disteso sul cuscino e Suzuki si addormenta
pure, rimandando accosciata: solo
Butterfly rimane sempre ritta ed immobile.
Da lontano si sentono le che cantano a
bocca chiusa. Cala lentamente il sipario.)
ACTO SEGUNDO


(Una habitación en casa de Butterfly)

(Se alza el telón)

(la habitación está en semipenumbra.
Suzuki está rezando agazapada 
frente a una estatua de Buda; de 
vez en cuando toca la campanilla 
de la oración. Butterfly está tumbada
en el suelo, con la cabeza entre las
manos)

SUZUKI
(rezando)
Izaghi e Izanami,
sarundasico y Kami...

(Interrumpiéndose)

¡Oh, mi cabeza! 

(toca la campanilla para llamar 
la atención de los dioses)

Y tu, Ten-Sjoo-Daj, 

(Con voz llorosa, mira a Butterfly)

haced que Butterfly no llore más, 
nunca mas, ¡nunca más!

BUTTERFLY
(sin moverse)
Son perezosos y obesos 
los dioses japoneses. 
Estoy segura de que 
el Dios americano responde
más prestamente a quien lo implora.
Pero me temo que ignora
que vivimos en esta casa.

(Permanece pensativa)

(Suzuki se levanta y abre el panel 
del fondo hacia el jardín.)

Suzuki, ¿está lejos la miseria?

(Suzuki se dirige a un pequeño armario y
busca monedas)

SUZUKI 
(Enseña a Butterfly unas pocas
monedas.)
Éste es el ultimo dinero que queda.

BUTTERFLY 
¿Sólo éste? ¡Oh, demasiados gastos!

(Suzuki deja otra vez el dinero en el 
armario y cierra el cajón)

SUZUKI
(suspirando.)
Si él no regresa y pronto,
estaremos en apuros.

BUTTERFLY
(levantándose)
Pero volverá.

SUZUKI
(sacudiendo la cabeza)
¡Volverá!

BUTTERFLY
(irritada, acercándose a Suzuki)
¿Por qué se preocupa de que el cónsul
se haga cargo del alquiler?
¡vamos, responde!

(Suzuki calla)

(siempre insistiendo)

¿Por qué tuvo tanto cuidado 
en proveer la casa de cerraduras
si no pensaba volver jamás?

SUZUKI
No lo sé.

BUTTERFLY
(un poco irritada y maravillada 
de tanta ignorancia)
¿No lo sabes? 

(Volviendo a calmarse y con 
confiado orgullo)

Pues yo te lo diré:
para mantener fuera a los mosquitos,
a los parientes y a las penas,
y para guardar celosamente 
a su esposa.
A su esposa que soy yo ¡Butterfly!

SUZUKI
(poco convencida)
Pero nunca se ha oído decir 
que un marido extranjero 
haya vuelto a su nido.

BUTTERFLY
(Indignada, coge a Suzuki)
¡Ah, cállate o te mato!

(Insistiendo para persuadir a Suzuki)

Aquella última mañana le pregunté:
"¿Regresaréis, señor?" 
Y él, con el corazón dolorido, 
para ocultarme su pena
respondió sonriendo: 
"Oh, Butterfly, pequeña mujercita,
volveré con las rosas
en la estación serena 
en la que los petirrojos
hacen sus nidos."

(Calmada y convencida se tumba)

Volverá.

SUZUKI
(con incredulidad)
Esperémoslo.

BUTTERFLY
(insistiendo)
Repítelo conmigo: ¡volverá!

SUZUKI
(para complacerla lo repite)
Volverá...

(Suzuki comienza a sollozar.)

BUTTERFLY
(sorprendida)
¿Lloras? ¿Por qué? ¿Por qué?
¡Ah, te falta fe...! 

(Confiada y sonriente)

¡Escucha!

(Representa la escena del retorno 
de su marido como si estuviera
teniendo lugar.)

Un hermoso día veremos alzarse 
un hilo de humo en el horizonte. 
Y entonces aparecerá la nave. 
Luego, esa nave blanca entrará
en el puerto, atronando con su saludo.
¿Lo ves? ¡Ya ha llegado! 
Yo no bajo a encontrarme con él. 
Me pongo allí, en lo alto de la colina,
y espero, espero largo tiempo 
y no me pesa la larga espera. 
Y saliendo de entre la multitud 
un hombre, un punto pequeño 
se destaca por la colina. 
¿Quién será? Y cuando llegue, 
¿qué dirá? ¿qué dirá? 
Llamará a Butterfly desde lejos. 
Y yo, sin dar respuesta, 
estaré allí escondida, 
un poco para inquietarlo, 
y un poco para no morir 
al primer encuentro, y él, 
con alguna inquietud, llamará, llamará:
"Pequeña mujercita, olor de verbena", 
los nombres que me daba 
cuando volvía a casa. 

(a Suzuki)

Todo esto ocurrirá, te lo aseguro. 
Guárdate tu miedo, 
yo con firmeza le espero.

(Butterfly despide a Suzuki y la mira 
tristemente mientras se aleja y sale
por la puerta de la izquierda. Goro 
y Sharpless aparecen en el jardín.
Goro, mira hacia el interior de la
habitación y ve a Butterfly. Y le dice
a Sharpless que lo siga)

GORO
Está aquí. Pase.

(Goro desaparece en el jardín.)

SHARPLESS
(Sharpless mira hacia el interior y
golpea discretamente en la pared.)
Le ruego me perdone...

(Sharpless divisa a Butterfly, la cual
viendo entrar a alguien se ha movido)

Madama Butterfly...

BUTTERFLY
(sin volverse, pero corrigiendo)
¡Madama Pinkerton! por favor.

(Volviéndose, Butterfly ve a 
Sharpless y palmea con felicidad.) 

¡Oh!

(Suzuki entra y prepara una mesa 
con tabaco, pipas y cerillas.)

(Con alegría)

¡Oh, mi señor cónsul, señor cónsul! 

SHARPLESS
(sorprendido)
¿Me reconocéis? 

BUTTERFLY 
(Haciendo los honores de la casa)
¡Bienvenido a una casa americana! 

SHARPLESS 
Gracias.

(Ella invita al cónsul a sentarse 
junto a la mesa. Él se recuesta en 
un almohadón. Butterfly se sienta
frente a él y le sonríe ocultándose
con su abanico, turbándole. A
continuación le pregunta con 
infinita gracia:)

BUTTERFLY
Sus abuelos y antepasados, 
¿están bien?

SHARPLESS
(sonríe agradecido)
Eso espero.

BUTTERFLY
(indica a Suzuki que prepare 
una pipa)
¿Fuma usted?

SHARPLESS
Gracias.

(Presuroso en mostrar el motivo de 
su visita saca una carta del bolsillo.)

Tengo...

BUTTERFLY
(interrumpiéndole, sin darse 
cuenta de la carta)
Señor, veo el cielo azul.

(Butterfly coge la pipa preparada 
por Suzuki, da una bocanada y se 
la ofrece al cónsul.)

SHARPLESS
(rechazándola)
Gracias, no. 

(Intenta retomar el discurso)

Tengo...

BUTTERFLY
(poniéndola sobre la mesa e
insistiendo en el tema con interés)
¿Prefiere quizá 
unos cigarrillos americanos?

(Ella le ofrece unos cigarrillos)

SHARPLESS
(Él acepta uno)
Gracias. 

(Intenta continuar el discurso)

Debo mostrarle...

(Se levanta)

BUTTERFLY
(ofreciéndole fuego)
Con permiso.

SHARPLESS
(enciende el cigarrillo y lo deja
rápidamente mostrando la carta 
a Butterfly.)
Me ha escrito 
Benjamín Franklin Pinkerton...

BUTTERFLY
(con gran excitación)
¿De verdad? ¿Está bien de salud?

SHARPLESS
Perfectamente.

BUTTERFLY
(levantándose)
Soy la mujer más feliz del Japón.

(Suzuki está preparando el té)

¿Puedo hacerle una pregunta?

SHARPLESS
Por supuesto...

BUTTERFLY
(vuelve a sentarse)
En América 
¿cuándo hacen el nido los petirrojos?

SHARPLESS
(asombrado)
¿Cómo dice?

BUTTERFLY
Sí, ¿antes o después que aquí?

SHARPLESS
¿Por qué lo pregunta?

(Goro que merodeaba por el jardín 
se acerca a la terraza y sin ser visto
escucha a Butterfly.)

BUTTERFLY
Mi marido me prometió volver 
en la estación en que el petirrojo
hace su nido. Aquí ya lo ha hecho 
tres veces, pero podría ser que allí
tenga por costumbre 
anidar con menos frecuencia.

(Se oye reír o Goro.)

(Volviéndose)

¿Quién se ríe?

(Viendo a Goro)

¡Oh, es el casamentero!

(en voz baja a Sharpless) 

Un hombre malo.

GORO 
(acercándose obsequiosamente)
Me alegro... 

BUTTERFLY
¡Silencio!

(Goro se inclina otra vez y 
vuelve al jardín.)

(a Sharpless)

El osó...No... 

(Cambiando de idea)

Responda primero a mi pregunta.

SHARPLESS
(Turbado)
Lo siento mucho, pero lo ignoro...
No he estudiado ornitología.

BUTTERFLY
Orni...

SHARPLESS
...tología.

BUTTERFLY
En resumen, que no lo sabe usted.

SHARPLESS
(intenta volver al objeto de su visita)
No. Decíamos...

BUTTERFLY
(Butterfly le interrumpe)
¡Ah, sí! Goro, apenas F.B. Pinkerton
hubo zarpado, me asedió, 
con charlas y con regalos, 
para darme ora un marido, ora otro. 
Y ahora me promete tesoros 
para que acepte a un idiota...

GORO
(Goro vuelve a entrar y, volviéndose 
hacia Sharpless, intenta justificarse.)
El rico Yamadori. 
Ella es pobre como una rata. 
Sus parientes han renegado de ella.

(Afuera se oye acercarse al príncipe
Yamadori, riendo en su palanquín
rodeado de sirvientes. Butterfly lo 
ve y se lo muestra a Sharpless.)

BUTTERFLY 
(A Sharpless)
Ahí está. ¡Atención!.

(Goro, apoyado sobre una rodilla,
recibe a Yamadori, que desciende 
de su palanquín y saluda al cónsul 
y a Butterfly. Se sienta en la terraza
respetuosamente y se gira hacia
Butterfly.)

BUTTERFLY
(A Yamadori)
Yamadori, 
¿aún no os han desengañado
las penas del amor?
¿Os cortaréis las venas
si os niego un beso?

YAMADORI
Entre las cosas más molestas
figuran los suspiros inútiles.

BUTTERFLY
(con graciosa malicia)
Habéis abandonado a tantas mujeres,
que debéis estar acostumbrado a ello.

YAMADORI
Me casé con todas ellas
y el divorcio me ha liberado.

BUTTERFLY
Muy halagador.

YAMADORI
Pero a vos os juraría
fidelidad eterna.

SHARPLESS
(suspirando al mismo tiempo 
que pone la carta en su bolsillo)
Me temo que no lograré
transmitir el mensaje.

GORO
(señalando a Yamadori)
Villas, criados, oro y en Omara, 
un palacio principesco.

BUTTERFLY
(con seriedad)
Yo ya estoy sujeta a un vínculo...

GORO, YAMADORI
(a Sharpless)
Todavía se cree casada.

BUTTERFLY
(levantándose de repente)
No es que lo crea: 
lo estoy, ¡lo estoy!

GORO
Pero la ley...

BUTTERFLY
¡Yo la ignoro!

GORO
....por lo que a la esposa respecta,
equiparó el abandono al divorcio...

BUTTERFLY
La ley japonesa puede...
pero no la de mi país.

GORO
¿Qué país?

BUTTERFLY
Los Estados Unidos.

SHARPLESS
(Para sí)
¡Oh, infeliz!

BUTTERFLY
Ya se sabe que aquí,
abrir la puerta y echar a la mujer,
es el modo más rápido de divorciarse.
Pero en América eso 
no puede hacerse.

(A Sharpless)

¿No es verdad?

SHARPLESS
(embarazosamente)
Es verdad. Pero....

BUTTERFLY
(interrumpiendole y girándose 
triunfante hacia Goro y Yamadori)
Allí un buen juez serio y recto, 
le dice al marido:
"¿Usted quiere marcharse? 
Oigamos el por qué"
"Estoy cansado de la vida conyugal." 
Y el magistrado responde: 

(Cómicamente)

"¡Ah, sinvergüenza, 
rápido, a la cárcel!"

(Para cambiar de tema dice a Suzuki)

¡Suzuki, el té!

(Butterfly se acerca a Suzuki que 
está preparando el té, y lo trae.)

YAMADORI
(aparte a Sharpless)
¿Ha oído?

SHARPLESS
(en voz baja)
Me entristece una ceguera semejante.

GORO
(aparte a Sharpless y a Yamadori)
El barco de Pinkerton 
no tardará en llegar.

YAMADORI
(desesperado)
Cuando ella lo vuelva a ver...

SHARPLESS 
(aparte a Yamadori y a Goro)
Él no quiere verla.
Precisamente yo he venido 
para desengañarla...

(Se detiene un momento al ver 
a Butterfly, seguida de Suzuki, 
que se acerca con el té.)

BUTTERFLY
(sirviendo el té a Sharpless)
Si vuestra gracia me lo permite.

(Ella abre su abanico y, sonriendo
tras él, señala a los otros dos.)

¡Qué personas tan pesadas!

(Yamadori se levanta para irse)

YAMADORI
(suspirando)
Adiós. Os dejo 
con el corazón lleno de dolor: 
pero sigo esperando...

BUTTERFLY
Es usted muy dueño.

YAMADORI
(Volviéndose hacia Butterfly
al mismo tiempo que se va)
¡Ah, si quisierais!....

BUTTERFLY
Lo malo es que no quiero...

(Yamadori, despidiéndose de
Sharpless, se va seguido por sus
sirvientes y Goro. Butterfly continúa
sonriendo detrás de su abanico.
Sharpless se sienta en un taburete,
con un aire serio y pide a Butterfly
respetuosamente, que se siente a su
lado. Una vez más saca la carta de 
su bolsillo, conmovido.)

SHARPLESS
Bueno, veamos. ¡Siéntese aquí!

(Mostrando la carta)

¿Quiere leer conmigo esta carta?

BUTTERFLY
(quitándole la carta)
¡Démela!

(besándola)

Sobre la boca, 

(estrechándola contra su corazón)

sobre el corazón...

(A Sharpless con gentileza)

Sois el mejor hombre del mundo.

(Le devuelve la carta, acomodándose
para escuchar con toda su atención)

Empiece.

SHARPLESS
(leyendo)
"Amigo, buscará usted
a esa hermosa flor de muchacha..."

BUTTERFLY
(incapaz de contenerse)
¿Dice realmente eso?

SHARPLESS
(con seriedad)
Sí, eso dice. Pero si a cada momento...

BUTTERFLY
(tranquilizándose, 
vuele a escuchar)
Callo, callo. No diré nada más.

SHARPLESS
"Desde esa época feliz
han pasado ya tres años..."

BUTTERFLY
(interrumpe la lectura)
¡Él también los ha contado!

SHARPLESS
(reanudando)
"...y tal vez Butterfly 
ya no me recuerde."

BUTTERFLY
(sorprendida, volviéndose a Suzuki)
¿Que no le recuerdo?
¡Suzuki, díselo tú!

(Repite escandalizada las 
palabras de la carta)

"Ya no me recuerde"

(Suzuki sale por la puerta izquierda 
llevándose el té)

SHARPLESS
(aparte)
¡Paciencia!

(continúa leyendo)

"Si todavía me quiere, 
si me espera...."

BUTTERFLY
(cogiendo la carta de la mano de
Sharpless exclama con ternura)
¡Oh, qué dulces palabras!

(besando la carta)

¡Bendita seas!

SHARPLESS
(retoma la lectura de la carta sin
inmutarse, pero con voz temblorosa
por la emoción)
"Me pongo en sus manos, para que,
con mucho cuidado y delicadeza, 
la prepare....

BUTTERFLY
(excitada, pero contenta)
Regresa...

SHARPLESS
... para el golpe."

BUTTERFLY
(dando palmados 
de felicidad)
¿Cuándo? ¡Pronto! ¡Pronto!

SHARPLESS
(suspirando)
Está bien

(guardando la carta 
en el bolsillo)

(Para sí)

será mejor acabar ya...

(Molesto)

¡Ese diablo de Pinkerton!

(levantándose y mirando 
seriamente a Butterfly) 

Y bien, 
¿qué haría usted, Madama Butterfly, 
si él decidiese no regresar nunca más?

(Butterfly se levanta como si hubiese 
sido golpeada: entonces con la
cabeza inclinada pregunta, con
infantil sumisión, tartamudeando.)

BUTTERFLY 
Podría hacer dos cosas: 
volver a divertir a la gente 
con mis canciones...
o bien, mejor, morir.

(Sharpless profundamente 
conmovido se acerca, muy 
nervioso, a Butterfly y con 
dulzura toma sus manos.)

SHARPLESS
No sabe usted lo que me cuesta
destruir todas sus ilusiones.
Acepte usted la oferta
de ese rico Yamadori.

BUTTERFLY
(Apartando sus manos y 
con la voz rota)
¡Usted! ¡Usted, señor, me dice esto!
¿Usted?

SHARPLESS
(incómodo)
¡Dios Santo! ¿Y qué hago ahora?

BUTTERFLY
(da unas palmadas y Suzuki acude)
¡Ven aquí Suzuki, deprisa, deprisa!
Su gracia se marcha.

(Suzuki entra apresuradamente.)

SHARPLESS
(preparándose para irse)
¿Me echa usted?

BUTTERFLY
(arrepentida por lo que ha dicho
se acerca a Sharpless)
Se lo ruego, no insista.

(Ordena a Suzuki que se vaya)

SHARPLESS
(excusándose)
He sido brutal, no lo niego.

BUTTERFLY
(llevándose la mano dolorosamente
al corazón)
¡Oh, me ha hecho daño, 
mucho daño, mucho, mucho!

(Butterfly se tambalea; Sharpless la
sostiene pero ella se recupera)

No es nada, nada. 
He creído morir, 
pero pasará enseguida, 
como pasan las nubes sobre el mar. 

(Tomando una resolución)

Ah, ¿Así que me ha olvidado?

(Ella corre hacia la habitación de 
la izquierda. Cuando vuelve trae
triunfalmente a un niño sobre su
hombro y se lo muestra a Sharpless)

(Con entusiasmo)

¿Y esto? ¿Y esto?
¿Podrá olvidar esto también?

(Pone al niño en el suelo
manteniéndolo junto a ella.)

SHARPLESS
(con emoción)
¿Es suyo?

BUTTERFLY
(señalando con dulzura 
y un poco agitada)
¿Quién ha visto jamás en el Japón
un niño que tenga los ojos azules?
¿Y esos labios? 
¿Y esos rizos de oro puro?

SHARPLESS
(cada vez más conmovido)
Es evidente. Y Pinkerton, ¿lo sabe?

BUTTERFLY
No. no. 

(Con pasión)

Nació cuando él estaba 
en aquel gran país suyo.
¡Pero usted 

(Acariciando al niño)

le escribirá para decirle
que aquí le espera un hijo sin par!
¡Y ya me dirá usted 
si no se dará prisa en venir
por tierra y por mar!

(Sienta al niño en un almohadón 
y se arrodilla a su lado.)

(Besa con ternura al niño)

¿Sabes qué se atrevió a pensar 

(al niño señalando a Sharpless)

ese señor? 

(Cogiendo al niño en brazos)

Que tu madre tendrá que 
cogerte en brazos 
y correr a la ciudad
bajo la lluvia y el viento
para ganar tu pan y tu ropa. 
Y a la gente sin piedad 
le extenderá la mano, gritando:
escuchen, escuchen mi triste canción.
Hacedle caridad a una madre infeliz
¡tened piedad de ella!

(se levanta; el niño permanece en su
almohadón jugando con un muñeco.)

¡Y Butterfly, terrible destino,
bailará para ti! 
Y como ya lo hizo antaño...

(Levanta de nuevo al niño y con las
manos levantadas lo hace implorar)

¡la geisha cantará!
Y la canción festiva y alegre 
acabará en un sollozo.

(Arrodillándose ante Sharpless.)

¡Ah, no, eso jamás! 
¡Ese oficio conduce al deshonor! 
¡Antes muerta, muerta! 
¡Nunca más danzar! 
Antes pondré fin a mi vida.
¡Ah, muerta!

(Cae al suelo al lado del niño
besándolo apasionadamente 
con gesto compulsivo.)

SHARPLESS
(para sí)
(Incapaz de contener sus lágrimas)
¡Cuánta piedad me inspira!

(Venciendo su emoción, a Butterfly) 

Debo marcharme. ¿Me perdona usted?

(Butterfly gentilmente tiende la 
mano a Sharpless que la aprieta
efusivamente)

BUTTERFLY
(Volviéndose al niño, toma su mano 
y se la da a Sharpless.)
Vamos, dale la mano.

SHARPLESS
¡Que hermosos cabellos rubios!

(besando al niño)

Querido, ¿como te llamas?

BUTTERFLY
(al niño, con gracia infantil)
Responde: hoy mi nombre es "Dolor".
Pero decidle a papá, 
cuando le escribáis,
que el día de su regreso,

(Levantándose)

mi nombre será "Alegría", "Alegría".

SHARPLESS
Tu padre lo sabrá, te lo prometo.

(Hace un saludo a Butterfly y 
se va apresuradamente)

SUZUKI
(gritando fuera de escena)
¡Víbora! ¡Sapo maldito!

(Suzuki entra sujetando a Goro 
que intenta escapar.)

(Grito agudo de Goro)

BUTTERFLY
(a Suzuki)
¿Que sucede?

SUZUKI
¡Nos ronda alrededor este vampiro!
Y esparce a los cuatro vientos que
¡nadie sabe quien es el padre del niño!

(Suelta a Goro)

GORO
(protestando con temor)
Yo sólo... he dicho.... 
que allí en América,

(Acercándose al niño y señalándolo)

cuando un niño nace maldito... 

(Butterfly, instintivamente, se 
pone delante del niño)

¡Es rechazado por todos!

(Con un grito, Butterfly corre hacia
el relicario y coge la daga que 
cuelga de él.)

BUTTERFLY
(con voz desgarrada)
¡Ah, mientes, mientes, mientes! 
¡Ah, mientes!

(Butterfly sujeta a Goro; él cae; 
ella le amenaza con la daga y él 
grita con fuerza, desesperado.)

¡Repítelo y te mato!

SUZUKI
¡No!

(Suzuki interviene pero asustada 
coge al niño y lo lleva a la otra
habitación.)

BUTTERFLY
(empuja a Goro con el pie)
¡Vete de aquí!

(Goro se va. Butterfly permanece
inmóvil un momento; luego volviendo
en sí, devuelve la daga a su sitio.)

(Volviendo conmovida el 
pensamiento al niño)

Ya verás, pequeño amor mío, 
mi pena y mi consuelo, 
mi pequeño amor,
ya verás como tu vengador

(Exaltándose)

nos llevará lejos, muy lejos, 
nos llevara, a su tierra lejana.

(Se oye un cañonazo.)

SUZUKI
¡El cañón del puerto!

(Butterfly y Suzuki corren 
hacia la terraza)

¡Un barco de guerra!...

BUTTERFLY
Es blanco.... blanco... 
con la bandera americana ....
Está maniobrando para echar el ancla.

(Coge un catalejo de la mesa y corre
a la terraza para mirar. Está
temblando de excitación, dirige el
catalejo hacia el puerto y le dice a
Suzuki )

Sosténme la mano, para que 
pueda distinguir el nombre... 
¡Ahí está: Abraham Lincoln!

(Le da el catalejo a Suzuki y entra 
en la habitación llena de alegría.)

¡Todos han mentido! ¡Todos! 
Sólo yo lo sabia, sólo yo, que le amo.

(a Suzuki)

¿Ves qué estúpidas eran tus dudas? 
¡Ha llegado! Justo en el momento 
en que todos decían: 
llora y desespérate... 
¡Triunfa mi amor! ¡Mi amor! 
Mi fidelidad ha triunfado: 
¡él vuelve y me ama!

(Jubilosa corre a la terraza. Dice a 
Suzuki que la ha seguido)

Sacude esa rama del cerezo 
e inúndame de flores, 
quiero sumergir en esa lluvia olorosa 
mi frente ardiente.

(Sollozando de ternura)

SUZUKI
(tratando de calmarla)
Señora, tranquilizaos. Ese llanto...

BUTTERFLY
(entrando en la casa con Suzuki)
¡No, no! ¡Me río, me río! 
¿Cuánto tendremos que esperarle? 
¿Qué crees? ¿Una hora?

SUZUKI
Más tiempo.

BUTTERFLY
Quizá dos horas.

(Dando vueltas por la habitación)

Todo, que todo esté lleno de flores,
como lo está de estrellas la noche.

(indica a Suzuki que salga al jardín)

¡Ve a buscar flores!

SUZUKI
(desde la terraza)
¿Todas las flores que hay?

BUTTERFLY
(A Suzuki con alegría)
¡Todas las flores, todas, todas!
De melocotonero, violetas, jazmines, 
todo lo que haya florecido
en el césped o en los árboles.

SUZUKI
(desde el jardín al pie de la terraza)
¡El jardín quedará tan pelado
como en invierno!

(coge las flores del jardín)

BUTTERFLY
Quiero que aquí se huela el perfume
de toda la primavera.

SUZUKI
(desde el jardín)
¡El jardín quedará tan pelado
como en invierno!

(aparece al pie de la terraza con un
ramo de flores que da a Butterfly)

Tomad, señora.

BUTTERFLY
(tomando las flores)
¡Coge más!

(Butterfly pone las flores en jarrones 
mientras Suzuki vuelve al jardín.)

SUZUKI
(desde el jardín)
Frecuentemente veníais a este seto
para mirar a lo lejos,
llorando ante la desierta inmensidad.

BUTTERFLY
Ya llegó el que yo esperaba;
ya nada más le pido al mar; 
le di mi llanto a la tierra, 
y ella me da sus flores.

SUZUKI
(Aparece de nuevo en la terraza
con las manos llenas de flores)
Ya está desnudo el huerto.

BUTTERFLY
¿Ya está desnudo?
¡Ven, ayúdame!

SUZUKI
Pongamos rosas en el umbral.

(ponen flores por todas partes)

AMBAS
Quiero que toda la primavera
se pueda oler aquí.
Sembremos de abril todo el contorno.

SUZUKI
Toda la primavera, toda, toda.
¿Lirios? ¿Violetas?

BUTTERFLY
(tirando flores)
Quiero que toda la primavera
se pueda oler aquí....
Espárcelas, espárcelas a tu derredor.

SUZUKI
Sembremos de abril todo el contorno.

BUTTERFLY
Sembremos de abril todo el contorno.
Que se engalane su asiento...

SUZUKI
Esparce lirios y rosas.

BUTTERFLY
....con guirnaldas de enredadera.

BUTTERFLY, SUZUKI
(arrojan flores, mientras se mueven
siguiendo el ritmo con un suave
ondear de danza)
¡Echemos a manos llenas 
violetas y nardos, 
corolas de verbena
y pétalos de toda clase de flores!
¡Corolas de verbena
y pétalos de toda clase de flores!

(Butterfly se sienta en su tocador, 
y Suzuki le acerca dos lámparas.)

BUTTERFLY
(a Suzuki)
Ahora ven a arreglarme. 
¡No, primero tráeme al niño!

(Suzuki va a la habitación de la
izquierda y trae al niño, sentándolo
cerca de Butterfly, mientras se mira
tristemente en el espejo y dice)

¡Ya no soy la misma! 
Demasiados suspiros
ha exhalado esa boca... 
y mis ojos han estado mirando
demasiado fijamente a lo lejos.

(A Suzuki)

Ponme en la cara un toque de carmín,

(Coge un pincel y pone un poco de
carmín en las mejillas de su niño)

y también a ti, pequeño,
para que el estar en vela
no te deje las mejillas pálidas

SUZUKI
(Invitándola a tranquilizarse)
No os mováis, 
que voy a arreglaros el pelo.

BUTTERFLY
(sonriendo)
¿Y qué dirán ahora?
¿Y el tío bonzo?

(Con un poco de malicia)

¡Tan contentos como estaban 
de mi desgracia!

(Sonriendo)

¿Y ese Yamadori con sus languideces?
¡Burlados, abochornados,
esos ingratos sinvergüenzas!

SUZUKI
(terminando de arreglarla)
Ya he terminado.

BUTTERFLY
(A Suzuki)
El cinturón nupcial.
Tráelo para que me lo ponga.

(Mientras Butterfly se pone el 
vestido, Suzuki le pone otro al niño)

BUTTERFLY 
Quiero que me vea 
con el velo del primer día. 

(A Suzuki que ha acabado 
de vestir al niño)

Y una amapola roja en el pelo Así.

(Suzuki pone una flor en el 
cabello de Butterfly.)

Así

(Con gracia infantil hace que 
Suzuki cierre el shosi)

En el shosi haremos tres agujeritos
para mirar, y estaremos callados,
como ratoncitos esperando...

(Cae la noche. Suzuki cierra el 
panel de detrás. Butterfly lleva 
al niño hasta la mampara y comienza 
a hacer tres agujeros uno para ella,
otro para Suzuki y el más bajo para 
el niño. Hecho esto se sienta en un 
almohadón mirando cuidadosamente
desde su mirilla. Suzuki trae las 
dos lámparas; después se agacha y 
mira hacia afuera. Mientras Butterfly 
permanece inmóvil como una estatua 
mirando por la mirilla, el niño, que
está entre Suzuki y su madre, mira 
curiosamente. Es de noche. La luz de 
la luna resplandece a través del panel
de papel. Un rayo de luna ilumina la 
parte externa del panel. El niño y 
Suzuki se quedan dormidos. Sólo
Butterfly se mantiene despierta, 
observando inmóvil. Se oye a lo lejos 
unas voces que cantan a boca cerrada. 
Cae lentamente el telón)
ATTO TERZO


(S'alza il sipario.)

(Butterfly, sempre immobile, spia al di 
fuori; il bimbo, rovesciato sul cuscino, 
dorme e dorme pure Suzuki, ripiegata 
sulla persona.)

MARINAI 
(della baia, lontanissimi) 
Oh eh! oh eh! oh eh! 
oh eh! oh eh! oh eh! 
oh eh! oh eh! oh eh! 
oh eh! oh eh! oh eh! 
oh eh! oh eh! oh eh!

(Rumori di catene, di ancore e di manovre
marinaresche. Fischi d'uccelli dal giardino.
Comincia l'alba. L'alba sorge rosea. Spunta
l'aurora. Al di fuori risplende il sole.)

SUZUKI 
(svegliandosi di soprassalto) 
Già il sole! 

(si alza, va verso Butterfly e le 
batte sulla spalla) 

Cio-cio-san...

BUTTERFLY 
(si scuote e fidente dice:) 
Verrà, verrà, vedrai. 

(vede il bimbo addormentato e lo prende
sulle braccia, avviandosi verso la stanza 
a sinistra)

SUZUKI 
Salite a riposare, affranta siete 
al suo venire... vi chiamerò.

BUTTERFLY 
(salendo la scaletta) 
Dormi amor mio, dormi sul mio cor. 
Tu se con Dio ed io col mio dolor... 
A te i rai degli astri d'or. 
Bimbo mio dormi! 

(entra nella camera a sinistra)

SUZUKI 
(mestamente, crollando la testa) 
Povera Butterfly!

BUTTERFLY 
(voce un po' lontana) 
Dormi amor mio, dormi sul mio cor. 

(voce più lontana) 

Tu sei con Dio ed io col mio dolor.

SUZUKI 
Povera Butterfly!

(si batte lievemente all'uscio d'ingresso.)

Chi sia?

(si batte più forte. Suzuki va ad 
aprire lo shosi nel fondo.)

(grida, per la grande sorpresa)

Oh!

SHARPLESS 
(sul limitare dell'ingresso fa cenni 
a Suzuki di silenzio) 
Stz!

PINKERTON 
(raccomanda a Suzuki di tacere)
Zitta! zitta!

SHARPLESS 
Zitta! zitta!

(Pinkerton e Sharpless entrano 
cautamente in punta di piedi.)

PINKERTON 
(premurosamente a Suzuki) 
Non la destar.

SUZUKI 
Era stanca sì tanto! 
Vi stette ad aspettare 
tutta la notte col bimbo.

PINKERTON 
Come sapea?

SUZUKI 
Non giunge da tre anni 
una nave nel porto, 
che da lunge Butterfly 
non ne scruti il color, la bandiera.

SHARPLESS 
(a Pinkerton) 
Ve lo dissi?

SUZUKI 
(per andare) 
La chiamo...

PINKERTON 
(fermando Suzuki) 
No: non ancor.

SUZUKI 
(indicando la stanza fiorita) 
Lo vedete, 
ier sera, la stanza volle sparger di fiori.

SHARPLESS 
(commosso, a Pinkerton) 
Ve lo dissi?

PINKERTON 
(turbato) 
Che pena!

SUZUKI 
(Suzuki sente rumore nel giardino, 
va a guardare fuori ed esclama con
meraviglia:)
Chi c'è là fuori nel giardino? 
Una donna!

PINKERTON 
(va da Suzuki e la riconduce sul 
davanti, raccomandandole di 
parlare sottovoce) 
Zitta!

SUZUKI 
(agitata) 
Chi è? chi è?

SHARPLESS 
Meglio dirle ogni cosa...

SUZUKI 
(sgomenta) 
Chi è? chi è?

PINKERTON 
(imbarazzato) 
È venuta con me.

SUZUKI 
Chi è? chi è?

SHARPLESS 
(con forza repressa ma deliberatamente) 
È sua moglie!

SUZUKI 
(sbalordita, alza le braccia al cielo, poi si
precipita in ginocchio colla faccia a terra) 
Anime sante degli avi! 
Alla piccina s'è spento il sol, 
s'è spento il sol!...

SHARPLESS 
(calma Suzuki e la solleva da terra) 
Scegliemmo quest'ora mattutina 
per ritrovarti sola, Suzuki, 
e alla gran prova un aiuto, un sostegno 
cercar con te.

SUZUKI 
(desolata) 
Che giova? Che giova?

(Sharpless prende a parte Suzuki e cerca 
colla persuasione di averne il consenso, 
mentre Pinkerton, sempre più agitato, 
si aggira per la stanza ed osserva) 

SHARPLESS
Io so che alle sue pene 
non ci sono conforti! 
Ma del bimbo conviene 
assicurar le sorti! 

PINKERTON 
Oh, l'amara fragranza di questi fior,
velenosa al cor mi va. 

SHARPLESS
La pietosa che entrar non osa 
materna cura 
del bimbo avrà 

SUZUKI 
O, me trista! 
E volete ch'io 
chieda ad una madre...
PINKERTON Immutata è la stanza dei nostri amor... SHARPLESS Suvvia, parla... PINKERTON Ma un gel di morte vi sta. SHARPLESS .. Con quella pia e conducila qui. SUZUKI ..e volete ch'io chieda ad una madre... PINKERTON (va verso il simulacro di Buddha, vede il proprio ritratto) Il mio ritratto. SUZUKI Oh! me trista! SHARPLESS S'anche la veda Butterfly, non importa. PINKERTON Tre anni son passati, SHARPLESS Anzi, meglio se accorta del vero si facesse alla sua vista, Suvvia, parla, ecc. SUZUKI Oh! me trista! PINKERTON ...e noverati n'ha i giorni e l'ore! (Suzuki spinta da Sharpless va nel giardino a raggiungere Mistress Pinkerton) SHARPLESS Vien, Suzuki, vien! PINKERTON (vinto dall'emozione e non potendo trattenere il pianto si avvicina a Sharpless e gli dice risolutamente:) Non posso rimaner, SUZUKI (andandosene) Oh! me trista! PINKERTON Sharpless, v'aspetto per via. SHARPLESS Non ve l'avevo detto? PINKERTON Datele voi qualche soccorso: mi struggo dal rimorso SHARPLESS Vel dissi? vi ricorda? quando la man vi diede: "badate! Ella ci crede" e fui profeta allor! Sorda ai consigli, sorda ai dubbi, vilipesa nell'ostinata attesa raccolse il cor. PINKERTON Sì, tutto in un istante io vedo il fallo mio e sento che di questo tormento tregua mai non avrò, mai non avrò! no! SHARPLESS Andate: il triste vero da sola apprenderà. PINKERTON (dolcemente con rimpianto) Addio fiorito asil, di letizia e d'amor. Sempre il mite suo sembiante con strazio atroce vedrò. SHARPLESS Ma or quel sincero presago è già. PINKERTON Addio, fiorito asil, SHARPLESS Vel dissi, vi ricorda? e fui profeta allor. PINKERTON Non reggo al tuo squallor, Fuggo, fuggo: son vil! SHARPLESS Andate, il triste vero apprenderà. (Pinkerton strette le mani al Console, esce rapidamente dal fondo: Sharpless crolla tristemente il capo. Suzuki viene dal giardino seguita da Kate che si ferma ai piedi del terrazzo.) KATE (con dolcezza a Suzuki) Glielo dirai? SUZUKI (risponde a testa bassa, senza scomporsi dalla sua rigidezza) Prometto. KATE E le darai consiglio d'affidarmi? SUZUKI Prometto. KATE Lo terrò come un figlio. SUZUKI Vi credo. Ma bisogna ch'io le sia sola accanto. Nella grande ora... sola! Piangerà tanto tanto! piangerà tanto! BUTTERFLY (voce lontana dalla camera a sinistra, chiamando) Suzuki! (più vicina) Suzuki! Dove sei? Suzuki! (appare alla porta socchiusa; Kate per non essere vista si allontana nel giardino) SUZUKI Son qui... pregavo e rimettevo a posto. No... (si precipita per impedire a Butterfly di entrare) no, no, no, no, non scendete... (Butterfly entra precipitosa, svincolandosi da Suzuki che cerca invano di tratteneria.) (gridando) no, no, no. BUTTERFLY (aggirandosi per la stanza con grande agitazione, ma giubilante) È qui, è qui... dov'è nascosto? è qui, è qui... (scorgendo Sharpless) Ecco il Console. (sgomenta, cercando Pinkerton) e dove? dove? (dopo aver guardato da per tutto, in ogni angolo, nella piccola alcova e dietro il paravento, sgomenta si guarda attorno) Non c'è! (Vede Kate nel giardino e guarda fissamente Sharpless) (a Sharpless) Quella donna? Che vuol da me? Niuno parla... (Suzuki piange silenziosamente.) (sorpresa) Perché piangete? (Sharpless si avvicina a Butterfly per parlarle; questa teme di capire e si fa piccina come una bimba paurosa.) No: non ditemi nulla, nulla... forse potrei cader morta sull'attimo... (con bontà affettuosa ed infantile a Suzuki) Tu, Suzuki, che sei tanto buona, non piangere! e mi vuoi tanto bene, un Si, un No, di' piano: Vive? SUZUKI Sì. (come se avesse ricevuto un colpo mortale: irrigidita) BUTTERFLY Ma non viene più. Te l'han detto! (Suzuki tace, irritata al silenzio di Suzuki) Vespa! Voglio che tu risponda. SUZUKI Mai più. BUTTERFLY (con freddezza) Ma è giunto ieri?
SUZUKI
Si

BUTTERFLY
(che ha capito, guarda Kate, 
quasi affascinata)
Ah! quella donna 
mi fa tanta paura! tanta paura!

SHARPLESS 
È la causa innocente 
d'ogni vostra sciagura. Perdonatele.

BUTTERFLY 
(comprendendo, grida:) 
Ah! è sua moglie! 

(con voce calma)

Tutto è morto per me! 
tutto è finito! Ah!

SHARPLESS 
Coraggio.

BUTTERFLY 
Voglion prendermi tutto! 

(disperata)

il figlio mio!

SHARPLESS 
Fatelo pel suo bene il sacrifizio...

BUTTERFLY 
(disperata) 
Ah! triste madre! triste madre! 
Abbandonar mio figlio! 

(rimane immobile. calma) 

E sia! 
A lui devo obbedir!

KATE 
(che si è avvicinata timidamente al
terrazzo, senza entrare nella stanza) 
Potete perdonarmi, Butterfly?

BUTTERFLY 
Sotto il gran ponte del cielo 
non v'è donna di voi più felice. 
Siatelo sempre; 
non v'attristate per me.

KATE 
(a Sharpless, che le si è avvicinato) 
Povera piccina!

SHARPLESS 
(assai commosso) 
È un immensa pietà!

KATE 
E il figlio lo darà?

BUTTERFLY 
(che ha udito, dice con solennità e 
spiccando le parole:) 
A lui lo potrò dare se lo verrà a cercare. 

(con intenzione, ma con grande semplicità) 

Fra mezz'ora salite la collina.

(Suzuki accompagna Kate e Sharpless 
che scono dal fondo. Butterfly cade a 
terra, piangendo; Suzuki s'affretta a
soccorrerla.)

SUZUKI 
(mettendo una mano sul 
cuore di Butterfly) 
Come una mosca prigioniera 
l'ali batte il piccolo cuor!

(Butterfly si rinfranca poco a poco: 
vedendo che è giorno fatto, si scioglie
da Suzuki, e le dice:)

BUTTERFLY 
Troppa luce è di fuor, 
e troppa primavera. Chiudi.

(Suzuki va a chiudere lo shosi, in modo 
che la camera rimane quasi in completa
oscurità. Suzuki ritorna verso Butterfly.)

Il bimbo ove sia?

SUZUKI 
Giuoca... Lo chiamo?

BUTTERFLY 
(con angoscia) 
Lascialo giuocar, lascialo giuocar. 
Va a fargli compagnia.

SUZUKI 
(piangendo) 
Resto con voi.

BUTTERFLY 
(risolutamente, battendo forte le mani) 
Va, va. Te lo comando.

(Fa alzare Suzuki, che piange
disperatamente, e la spinge fuori dell'uscio
di sinistra. Butterfly si inginocchia davanti
all'immagine di Buddha. Butterfly rimane
immobile, assorta in doloroso pensiero,
ancora si odono i singhiozzi di Suzuki, i 
quali vanno a poco a poco affievolendosi.
Butterfly ha un moto di spasimo. Butterfly
va allo stipo e ne leva il velo bianco, che
getta attraverso il paravento, poi prende il
coltello, che chiuso in un astuccio di lacca,
sta appeso alla parete presso il simulacro
di Buddha. ne bacia religiosamente la 
lama, tenendola colle mani per la punta e
per l'impugnatura, legge a voce bassa le
parole che vi sono incise)

"Con onor muore chi non può 
serbar vita con onore." 

(si punta il coltello lateralmente alla gola.
S'apre la porta di sinistra e vedesi il
braccio di Suzuki che spinge il bambino
verso la madre: questi entra correndo colle
manine alzate: Butterfly lascia cadere il
coltello, si precipita verso il bambino, lo
abbraccia e lo bacia quasi a soffocarlo.)

Tu? tu?

(con grande sentimento, 
affannosamente agitata)

piccolo Iddio! Amore, amore mio, 
fior di giglio e di rosa. 

(prendendo la testa del bimbo, 
accostandola a sè)

Non saperlo mai per te, 
pei tuoi puri occhi, 

(con voce di pianto) 

muor Butterfly... 
perché tu possa andar 
di là dal mare 
senza che ti rimorda 
ai di maturi, 
il materno abbandono. 

(con esaltazione)

O a me, sceso dal trono 
dell'alto Paradiso, 
guarda ben fiso, fiso 
di tua madre la faccia! 
che ten resti una traccia, 
guarda ben! 
Amore, addio! addio! piccolo amor! 

(con voce fioca) 

Va, gioca, gioca!

(Butterfly prende il bambino, lo posa su di
una stuoia col viso voltato verso sinistra,
gli dà nelle mani la banderuola americana
ed una pupattola e lo invita a
trastullarsene, mentre delicatamente gli
benda gli occhi. Poi afferra il coltello e,
collo sguardo sempre fisso sul bambino, 
va dietro il paravento. qui si ode cadere 
a terra il coltello, e il gran velo bianco
scompare dietro al paravento. Si vede
Butterfly sporgersi fuori dal paravento, 
e brancolando muovere verso il bambino,
il gran velo bianco le circonda il collo: 
con un debole sorriso saluta colla mano il
bambino e si trascina presso di lui, avendo
ancora forza di abbracciarlo, poi gli cade
vicino.)

PINKERTON 
(interno) 
Butterfly! Butterfly! Butterfly!

(La porta di destra è violentemente aperta. 
Pinkerton e Sharpless si precipitano nella
stanza, accorrendo presso Butterfly che con
debole gesto indica il bambino e muore.
Pinkerton si inginocchia, mentre Sharpless
prende il bimbo e lo bacia singhiozzando.)

(Sipario rapido.)

FINE DELL'OPERA.



ACTO TERCERO 


(Se levanta el telón)

(Butterfly, inmóvil, observa el
exterior a través de su mirilla. El
pequeño continúa durmiendo, Suzuki
está durmiendo en el suelo.) 

MARINEROS
(desde la bahía, muy lejos)
¡Oh eh, oh eh, oh eh!
¡Oh eh, oh eh, oh eh!
¡Oh eh, oh eh, oh eh!
¡Oh eh, oh eh, oh eh!
¡Oh eh, oh eh, oh eh!

(Rumores de maniobras marineras.
Sonidos de pájaros en el jardín.
Amanece, el sol aparece iluminando
la habitación con tintes rojos)

SUZUKI
(despertando con un sobresalto)
¡Ya ha salido el sol! 

(Se levanta y va hacia Butterfly 
y le toca en el hombro)

Cio-Cio-San...

BUTTERFLY
(se sobresalta y confiada dice)
Vendrá, vendrá,.. ya verás.

(Viendo al niño dormir, lo coge en
brazos y lo lleva a la habitación
de la izquierda.)

SUZUKI
Id a descansar; estáis agotada...
En cuanto llegue os llamaré.

BUTTERFLY
(subiendo la escalera)
Amor mío, duerme sobre mi corazón.
Tú estás con Dios y yo con mi dolor.
Sobre ti brillan rayos de oro.
¡Niño mío, duerme!

(Entra en la habitación)

SUZUKI
(tristemente, sacudiendo la cabeza)
¡Pobre Butterfly!

BUTTERFLY
(voz un poco lejana)
Amor mío, duerme sobre mi corazón.

(Voz más lejana)

Tú estas con Dios y yo con mi dolor.

SUZUKI
¡Pobre Butterfly!

(Alguien llama a la puerta.)

¿Quién será?

(Llaman más fuerte. Suzuki va a 
abrir el panel de la puerta del fondo)

(Grita, retrocede sorprendida.)

¡Oh!

SHARPLESS
(Al entrar hace señas a Suzuki de 
que guarde silencio)
¡Chtt!

PINKERTON
(le indica a Suzuki que se calle)
¡Calla! ¡Calla!

SHARPLESS
¡Calla! ¡Calla!

(Pinkerton y Sharpless entran
despacio, de puntillas)

PINKERTON 
(rápidamente a Suzuki)
No la despiertes.

SUZUKI
Estaba tan cansada. 
Os ha estado esperando 
toda la noche con el niño.

PINKERTON
¿Y cómo lo sabía?

SUZUKI
Desde hace tres años, 
no llega al puerto una nave
que Butterfly no escrute de lejos,
para indagar el color, la bandera.

SHARPLESS
(a Pinkerton)
¿No os lo había dicho?

SUZUKI
(Comienza a andar)
La llamaré...

PINKERTON
(Parando a Suzuki)
¡No, todavía no!

SUZUKI
(señala la habitación florida)
¿Lo ve usted? 
Anoche llenó la habitación de flores.

SHARPLESS
(conmovido, a Pinkerton)
¿No os lo había dicho?

PINKERTON
(turbado)
¡Qué pena!

SUZUKI
(oyendo un ruido en el jardín, 
va a mirar afuera y exclama)
sorprendida)
¿Quién hay en el jardín?...
¡Una mujer!

PINKERTON
(va hacia Suzuki y la acompaña 
hacia delante, recomendándole 
que hable en voz baja)
¡Calla!

SUZUKI
(agitada)
¿Quién es? ¿Quién es?

SHARPLESS
Será mejor decírselo todo...

SUZUKI
(asustada)
¿Quién es? ¿Quién es?

PINKERTON
(con embarazo)
Ha venido conmigo.

SUZUKI
¿Quién es? ¿Quién es?

SHARPLESS
(deliberadamente)
Es su esposa.

SUZUKI
(levanta los brazos al cielo y cae 
de rodillas con la cara en tierra)
¡Almas santas de los antepasados!
¡A la pequeña se le ha apagado el sol, 
se le ha apagado el sol!...

SHARPLESS
(calmando a Suzuki y levantándola)
Hemos escogido esta hora matutina
para encontrarte sola, Suzuki, 
y para buscar en ti una ayuda,
para que soporte la gran prueba

SUZUKI
(desolada)
¿De qué sirve? ¿Para qué?

(Sharpless lleva a Suzuki hacia un
lado y trata de persuadirla para que
les ayude; mientras tonto, Pinkerton,
va de aquí para allá)

SHARPLESS
Ya sé que para sus penas
no hay consuelo posible.
Pero hay que asegurar 
el futuro del niño.

PINKERTON
La amarga fragancia de estas flores,
llega como un veneno a mi corazón.

SHARPLESS
Esa mujer piadosa,
que no se atreve a entrar,
cuidará al niño como una madre.

SUZUKI
¡Oh, triste de mí!
Y quieren que yo 
le pida a una madre...     
      
PINKERTON
No ha cambiado la habitación
de nuestros amores...

SHARPLESS
Vamos, habla...

PINKERTON
Pero hay un frío de muerte.

SHARPLESS
... con esa piadosa mujer y tráela aquí.

SUZUKI
...y quieren que yo 
le pida a una madre...

PINKERTON
(Va hacia una estatua de Buda, 
y ve un retrato suyo)
Mi retrato.

SUZUKI
¡Ah! ¡Triste de mí!

SHARPLESS
No importa que Butterfly la vea.

PINKERTON
Han pasado tres años...

SHARPLESS
Incluso sería mejor que al verla
se diera cuenta de la verdad: 
Anda, habla, etc.

SUZUKI
¡Ah! ¡Triste de mí!

PINKERTON
... y ha contado los días y sus horas!
.
(Suzuki va hacia el jardín para 
traer a Kate Pinkerton)

SHARPLESS
¡Ven, Suzuki, ven!

PINKERTON
(Vencido por la emoción y no
pudiendo retener el llanto, se 
acerca a Sharpless y le dice)
¡No puedo quedarme aquí!...

SUZUKI
(yéndose)
¡Ah, triste de mí!

PINKERTON
... Sharpless, le esperaré en la calle.

SHARPLESS
¿No se lo había dicho?

PINKERTON
Intente usted ayudarla,
me siento morir de remordimientos.

SHARPLESS
Se lo dije. ¿Se acuerda?
Cuando la desposó, le dije a usted:
tenga cuidado, que ella va en serio. 
Y fui profeta entonces. 
Sorda ante los consejos,
sorda ante las dudas, vilipendiada,
cerró su corazón 
en su obstinada espera.

PINKERTON
Sí, ahora comprendo todo mi error,
siento que de este tormento 
¡no me liberaré jamás, no!

SHARPLESS
Márchese. 
La triste verdad conocerá por sí sola...

PINKERTON
(dulcemente con añoranza)
Adiós, florecido refugio 
de la alegría y del amor. 
Tu apacible rostro, siempre veré
con remordimientos atroces.

SHARPLESS
...mas ahora su corazón ya lo intuye.

PINKERTON
¡Adiós, florecido refugio!

SHARPLESS
Se lo dije....¿se acuerda?
Y fui profeta entonces.

PINKERTON
¡No puedo soportar su desolación!
¡Huyo, huyo! ¡Soy un cobarde!

SHARPLESS
Márchese,
la triste verdad conocerá por sí sola.

(Pinkerton da la mano a Sharpless 
y se va deprisa. Sharpless sacude
tristemente la cabeza. Suzuki entra
procedente del jardín, seguida por
Kate, que se detiene en la terraza.)

KATE
(con dulzura a Suzuki)
¿Se lo dirás?

SUZUKI
(responde con la cabeza baja, pero
sin que desaparezca su rigidez)
Se lo prometo.

KATE
¿Y le aconsejarás que me lo confíe?

SUZUKI
Se lo prometo.

KATE
Lo cuidaré como a un hijo.

SUZUKI
Lo creo. 
Pero será necesario
que en el gran momento 
esté yo a solas con ella ... ¡sola!
¡Llorará tanto! ¡Tanto!

BUTTERFLY
(llamando con voz lejana desde 
la habitación de la izquierda)
¡Suzuki!

(Más cerca)

¡Suzuki! ¿Dónde estás? ¡Suzuki!

(Butterfly aparece por la puerta y
Kate sin ser vista sale al jardín.)

SUZUKI
Estoy aquí... 
Rezaba y ordenaba las cosas. 

(tratando de impedir que 
Butterfly entre)

No... no..., no bajéis... 

(Butterfly entra en la habitación
apartando a Suzuki)

(Gritando)

¡No, no, no!

BUTTERFLY
(examina la habitación por todas 
partes agitada pero jubilosa.)
¡Está aquí!...¡está aquí!... 
¿Dónde está escondido?
¡Está aquí, está aquí!...

(viendo a Sharpless)

Aquí está el cónsul...

(Buscando a Pinkerton)

Y ¿dónde? ¿dónde?

(Después de mirar por todas partes,
en cada ángulo de la pequeña
habitación y detrás del biombo) 

¡No está!

(Viendo a Kate en el jardín,
mira fijamente a Sharpless)

(a Sharpless)

¡Esa mujer!
¿Qué quiere de mí? 
¡Nadie dice nada!

(Suzuki solloza silenciosamente)

(Sorprendida)

¿Por qué lloras?

(Sharpless se acerca a Butterfly para 
hablar con ella. De repente parece 
una niña asustada)

No, no me diga nada... nada...
Podría caerme muerta al instante.

(Con bondad afectuosa a Suzuki)

Tú, Suzuki, que eres tan buena
¡no llores!
Tú que me quieres tanto,
con un sí o un no, dime, bajito...
¿Vive?

SUZUKI
Sí.

(Como si hubiera recibido un golpe
mortal: rígida)

BUTTERFLY
Pero ya no vendrá.
¡Te lo han dicho!

(Suzuki calla. Butterfly irritada)

¡Víbora! Quiero que me contestes.

SUZUKI
Nunca más.

BUTTERFLY
(con frialdad)
Pero... ¿llegó ayer?

SUZUKI
Sí.

BUTTERFLY
(habiendo entendido por fin,
mira a Kate, fascinada)
¡Ah! ¡Esa mujer 
me da mucho miedo!

SHARPLESS
Es la causa inocente
de todas sus desgracias. Perdónela.

BUTTERFLY
(comprendiendo, grita)
¡Ah, es su esposa!

(más calmada)

¡Todo ha muerto para mí!
¡Todo ha acabado! ¡Ah!

SHARPLESS
¡Valor!

BUTTERFLY
¡Quieren quitármelo todo!

(Desesperada)

¡Mi hijo!

SHARPLESS
Haga por su bien, ese sacrificio...

BUTTERFLY
(desesperada)
¡Ah, triste madre! ¡Ah, triste madre!
¡Abandonar a mi hijo!

(Permanece inmóvil y calmada)

Pero sea. 
¡Debo obedecerle!

KATE
(que se acerca tímidamente a 
la terraza, pero sin entrar)
¿Podrá perdonarme, Butterfly?

BUTTERFLY
Bajo el gran puente del cielo
no hay mujer más feliz que usted.
Séalo siempre, 
no se entristezca por mí.

KATE
(A Sharpless que se le ha acercado)
¡Pobre pequeña!

SHARPLESS
(Bastante conmovido)
Su generosidad es inmensa.

KATE
Y el hijo... ¿lo entregará?

BUTTERFLY
(que lo ha oído, dice solemnemente 
y resaltando las palabras)
Sólo a él se lo daré, si viene.

(Con intención y sencillez)

En media hora suban a la colina.

(Suzuki acompaña a Kate y a
Sharpless que salen por el fondo.
Butterfly cae llorando al suelo;
Suzuki se apresura a socorrerla.)

SUZUKI
(con su mano en el corazón 
de Butterfly)
¡Como una mosca prisionera 
agita las alas ese pequeño corazón!

(Butterfly entra y ve la habitación
llena de la luz del día. Se suelta de
Suzuki y le dice)

BUTTERFLY
Hay demasiada luz fuera, 
hay demasiada primavera. ¡Cierra!

(Suzuki cierra el panel de modo que
la habitación queda casi oscura; 
y se vuelve hacia Butterfly) 

¿Dónde está el niño?

SUZUKI
Juega... ¿Le llamo?

BUTTERFLY
(con angustia)
Déjalo jugar. Déjalo jugar.
Ve a hacerle compañía.

SUZUKI
(Llorando)
Me quedo con usted.

BUTTERFLY
(dando palmas con fuerza)
¡Vete! Te lo ordeno.

(Obliga a Suzuki, que llora
amargamente, a levantarse e irse.
Butterfly se arrodilla delante de la
estatua de Buda. Permanece inmóvil,
absorta en un doloroso pensamiento,
entonces se da cuenta de los sollozos
de Suzuki, los cuales se van poco a
poco debilitándose. Sale y coge el
velo blanco que cuelga del biombo,
después el cuchillo de su padre, de
dentro de un estuche lacado, que 
está colgado de la pared cerca de 
la estatua de Buda. Besa la hoja con
devoción, cogiéndola con las manos
por la punta y por la empuñadura, 
y, en voz baja, lee la inscripción)

"Con honor muere, quien no puede
conservar la vida con honor"

(Mantiene el cuchillo en su garganta.
La puerta se abre y se ve el brazo de
Suzuki empujando al niño hacia su
madre. Él corre hacia ella con sus
brazos extendidos. Butterfly suelta el
cuchillo y abraza a su hijo
apasionadamente )

¿Tú? ¿Tú?

(Con gran sentimiento, 
y muy agitada)

¡Pequeño Dios! Amor mío, 
flor de lirio y de rosa.

(Tomando la cabeza del niño,
acercándola hacia sí)

Que no sepas nunca que por ti, 
por tus ojos puros, 

(Con voz llorosa)

muere Butterfly...
Para que tú puedas irte
al otro lado del mar, 
sin que te remuerda, 
cuando seas mayor, 
el abandono de tu madre.

(exaltada)

¡Oh, tú, que descendiste del trono
del alto Paraíso, 
mira muy fijamente, fijamente, 
el rostro de tu madre,
para que te quede una huella de él!
¡Miralo bien! 
¡Adiós, amor! ¡Adiós, pequeño amor! 

(Con voz débil)

¡Vete, juega, juega!

(Butterfly toma a su hijo y lo coloca
sobre una alfombra mirando hacia 
la izquierda. En sus manos pone 
una bandera americana y un muñeco,
obligándole a jugar mientras le tapa
los ojos con suavidad. Entonces ella
toma el cuchillo y con sus ojos fijos
en el niño se esconde tras el biombo.
Se oye el ruido del cuchillo cayendo
al suelo y un velo blanco colgado en
el biombo desaparece. Butterfly
reaparece al lado del biombo con el
velo en su garganta. Se tambalea
hacia el niño y agita su mano 
hacia él débilmente, con el tiempo
justo para besarle antes de caer a 
su lado.)

PINKERTON
(desde dentro)
¡Butterfly! ¡Butterfly! ¡Butterfly!

(La puerta se abre violentamente y
Pinkerton y Sharpless acuden cerca
de Butterfly, que con un débil gesto
señala al niño y muere. Pinkerton se
arrodilla mientras Sharpless toma al
niño y lo besa sollozando)

(Cae el telón rápidamente)

FIN DE LA ÓPERA